INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

mercoledì 5 agosto 2009

LA BIBLIOTECA DEI RICORDI : Evaristo Beccalossi

Evaristo Beccalossi, fin dall' inizio, fu un problema. Aveva il cognome troppo lungo e i giornali non sapevano come fare. Beccalossi, dieci lettere...

Troppe. Su una riga grande, in testa alla pagina, si portava via metà dello spazio. Si provò in tante maniere: Beck suonava male (e poi già c'era Trap); Becca, femminile di becco, neanche a parlarne. Ci si dovette rassegnare: Beccalossi, dieci lettere. E migliaia di titoli sui giornali di tutta Italia. Evaristo Beccalossi, fin dall'inizio, fu un problema anche per gli allenatori che dovevano metterlo in squadra. Croce e delizia: un anno Eugenio Bersellini, che pure lo stimava (ricambiato), lo fece stare da solo in ritiro ad Appiano Gentile per un' intera settimana. «Non ero un guerriero, mi allenavo poco, accendevo spesso e volentieri una Marlborina. Bersellini tentò di raddrizzarmi, ma fu tutto inutile».


Evaristo Beccalossi fu il grosso problema di Enzo Bearzot alla vigilia del Mundial spagnolo. Sei mesi di tiraemolla, voci, messaggini, mezze promesse. «In quel periodo giocavo da Dio, stavo bene, incendiavo le folle». Poi, quando si trattò di quadrare il cerchio, Bearzot non convocò Evaristo ed Evaristo diede in escandescenze. Qualche tifoso, davanti ai giornali, si mise a raccogliere firme per una petizione da inviare alla Federcalcio. Altri minacciarono addirittura sit-in di protesta e scioperi della fame.«L'avrei ammazzato, Bearzot. Poi l'ho capito: se mi convocava, l'opinione pubblica avrebbe spinto perché giocassi titolare. Il c.t. aveva il suo gruppo, non poteva permettersi altri casini, poi io non ero proprio il suo tipo di giocatore. E sono talmente sfigato che tutti sanno come andò a finire: l'Italia vinse il Mundial e io, che non vedevo l'ora di dirgliene quattro, a Bearzot, zitto e a casa».

Sfigato si fa per dire. Modesto sicuramente. «Tarda primavera del '78: dal Brescia passo all'Inter. Spillo Altobelli era già nerazzurro da una stagione. Io, lui e Bussalino eravamo i tre gioielli di provincia. Vengo via per la comproprietà di Guida, De Biase, Cozzi e un conguaglio di 700 milioni. Con Spillo abbiamo fatto i numeri, io il mio sinistro, lui i suoi guizzi: eravamo amicissimi ma adesso non andiamo più d' accordo. Bussalino, che era un fior di libero, si è perso per strada. Era il più solido dei tre, pensa com' è fatto il calcio».

L'Inter, dicevamo: «C'erano Fraizzoli, un papà burbero, Beltrami, Mazzola. Era stata la squadra dei Suarez e dei Corso. Che ci faceva lì un provinciale come me? Mi appiccicarono addosso il 10: ero terrorizzato, qualche amico ce l' avevo, ma Milano era davvero troppo grande per me». Calcio metropolitano, si dice così? Meno ruspante, più furbo, smaliziato: il calcio di chi è arrivato in cima. «Posso aggiungere un aggettivo? Romantico. Sì, romantico». Nell'autunno dell' 82, Evaristo Beccalossi va in sede per discutere il rinnovo del contratto. Non è più un «bocia» e, nello spogliatoio, sa di contare qualcosa: sarà lo scudetto conquistato al primo anno, sarà che il popolo di San Siro lo adora, fatto sta che lui va a Foro Bonaparte con l'idea di farsi raddoppiare lo stipendio: da 50 a 100 milioni l'anno. Trova, dall'altra parte del tavolo, il gatto e la volpe, al secolo Beltrami-Mazzola. Buongiorno, ciao, e dopo pochi minuti i due, con una scusa, escono di stanza. «Abbi pazienza, torniamo subito». Sulla scrivania lasciano un foglietto. Evaristo sbircia: «C'erano gli ingaggi di noi dell'Inter. Tutti. Compresi quelli di Bordon, Oriali e degli altri nerazzurri campioni del mondo. Non più di 70 milioni. Mi si gelò il sangue: potevo chiedere 100? Mi accontentai di un ritocco. Solo molto dopo seppi che quelle cifre erano false e che quel foglietto non era stato lasciato lì per caso»


Ingenuo, forse, ma non stupido: «Sono figlio del mio calcio: oggi non potrei giocare. Si corre a duemila all'ora, e certe mezzepunte - penso a Rui Costa, a Zidane - sono anche grandissimi atleti. Io, quando facevamo i test, ero sempre l'ultimo: in volata mi batteva anche Cipollini, la riserva di Bordon. Ci sono allenatori che non capisco: Zeman, Sacchi... Per me il singolo prevale sempre sui moduli, l'estro sulla geometria. Ne ho avuti tanti, di allenatori. Bersellini, nonostante rompesse le scatole con gli allenamenti e l' alimentazione, è stato il migliore; Marchesi il peggiore: brav'uomo, ma sapeva poco di calcio. Castagner, l'ultimo all'Inter, non mi faceva giocare perché obbediva agli ordini del presidente Pellegrini, che aveva preso Brady per ingraziarsi gli Agnelli e aprire le sue mense a Mirafiori. Un giovedì, ad Appiano, dopo aver fumato la Marlborina, entro in partitella e faccio qualche numero. Brady non si reggeva in piedi. E io di tacco, di dritto, di rovescio. Assist di qua, gol di là. Kalle Rummenigge, tutto rosso in faccia, alla fine dell' allenamento sbotta: mister, ma come si fa a non far giocare il Becca? Morale: da quel giorno mi fecero allenare da solo. Fine della mia storia all' Inter».

Dice che oggi l'Inter e i suoi tifosi sono pezzi di vita che riemergono senza far male. Come quella volta che sbagliò i due rigori contro lo Slovan Bratislava, primo turno di Coppa delle coppe, e Paolo Rossi, il comico, ci infiorettò su un formidabile monologo. «Tirai il primo e sbagliai. Venivo da 12 o 13 rigori segnati, possibile? Il secondo no, non volevo tirarlo. Mi convinse Oriali, uno che parlava poco ma era il vero leader della squadra. Sbagliai di nuovo. Paolo Rossi, a un certo punto, dice che io guardai tutto lo stadio negli occhi e tutto lo stadio guardò me. Come se lo stadio fosse una persona vera, come se sessanta, settantamila tifosi avessero in quel momento due occhi soltanto e guardassero solo me. Aveva ragione. Ecco, quando parlo di emozioni, ricordi, nostalgia, penso a San Siro che mi guarda e mi dice: vai Evaristo, dribbla tutti e segna un gol. Da brividi. Ehi, tocca qua: li ho ancora addosso...».


2 commenti:

4EverInter ha detto...

Visto che cerchiamo un numero 10 ....perché non il Bec ?
Genio e sregolatezza....croce e delizia !
Quanti bellissimi ricordi.....

AeSse77 ha detto...

Immagini splendide, magari avesse ancora l'età! Ciao
Sergio
C'èSolol'Inter!!!|ilBlog