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Torino-INTER 2-2

sabato 16 gennaio 2016

20ª G. Atalanta-INTER 1-1


Rimonta a metà per l’Inter, che sul campo dell’Atalanta va sotto, ma deve poi accontentarsi di un pareggio che non fa classifica e neppure morale. Dopo la buona e sfortunata prova contro il Sassuolo, infatti, la squadra di Mancini fa un passo indietro sul piano del gioco dovendo anzi ringraziare Handanovic, decisivo in almeno 4 interventi.
 L’Atalanta, reduce da 4 sconfitte consecutive, domina infatti per la prima ora, sbattendo però contro i super-interventi dello sloveno, piegato soltanto da un’autorete di Murillo. Gara ad alto contenuto spettacolare e agonistico, all’Inter non bastano gli ultimi 20’ di sterile predominio. Altra giornata sotto tono per l'attacco in blocco, compreso l'attesissimo Jovetic. Così, la prima vittoria del 2016 vola via, e adesso potrebbero farlo anche Napoli e Juventus.
 Disposta con un 3-5-2 solo apparentemente prudente, l’Atalanta approccia la sfida come nelle giornate migliori. Pressing altissimo, raddoppi a tutto campo, ma anche velocità e qualità nei ribaltamenti di gioco. L’Inter è sorpresa, faticando in particolare a coprire sulle fasce dove i giocatori di Reja sono in costante superiorità. La Dea sfonda in particolare sulla sinistra, dove gioca un ispiratissimo Dramè, sul quale sventa già al 5’ il solito Handanovic, e da dove nasce il primo autogol di giornata: al 18’ Dramè si beve D’Alessandro e mette al centro per Gomez che è in fuorigioco, ma alle spalle di Murillo, che fa la frittata spiazzando Handanovic in scivolata. Inter sotto shock e Atalanta che vola, così 4’ dopo potrebbe arrivare il raddoppio: palla persa da Jovetic, ma Handanovic è ancora bravo su Monachello.
 Mancini è una furia, e poco cambierà dopo il pari, offerto al 24’ da Toloi, che interviene in spaccata su cross di Jovetic destinato a Ljajic. Un regalo per parte, ma l’Inter fatica terribilmente a fare gioco. Possesso palla sterile anche dopo aver saltato il primo pressing dell’Atalanta, e nervosismo a fiumi sul campo e in panchina. Dopo una fase centrale di stanca, l’Atalanta torna allora a caricare e allora al 44’ serve ancora super Handa su altra conclusione di Monachello.
 Dopo l’intervallo non cambia nulla, è sempre l’Atalanta a essere più brillante, i giocatori di Reja hanno più birra e soprattutto più tranquillità. Mancini prova a cambiare al 15’, passando al 4-4-2 con Perisic per uno spento Guarin, ma 120” dopo è ancora Handanovic a meritarsi gli applausi per una parata-monstre su Cigarini, in tuffo disperato a pochi centimetri dalla porta. Solo adesso l’Atalanta comincia ad accusare la fatica, la squadra di Reja si allunga.

 L’Inter riesce così ad abbassare i ritmi e assume lentamente il comando delle operazioni, complice anche un altro cambio offensivo di Mancini: Biabiany per Telles e 3-4-1-2 spregiudicatissimo con Perisic e il francese esterni. L’Atalanta chiude in trincea, ma l’indice di pericolosità dell’Inter è inesistente.

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