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Torino-INTER 2-2

giovedì 23 ottobre 2014

Moratti dice basta....fine di una era...grazie per sempre e comunque !


Massimo Moratti ha detto addio all'Inter. Un fulmine a ciel sereno per molti, ma non per tutti.
Dopo diciannove anni termina ufficialmente l'era di Massimo Moratti all'Inter. Il petroliere ha infatti rinunciato al ruolo di vicepresidente onorario.Con lui si sono dimessi anche il figlio Angelomario, vicepresidente come Javier Zanetti, e i consiglieri Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto.La ragione dell'addio va ricercata nel ruolo sempre più marginale di Moratti nella nuova gestione di Erick Thohir, presidente nerazzurro dal 15 ottobre 2013.
Il 25 febbraio 1995 Moratti acquista ufficialmente l'Inter, che era già stata di proprietà del padre Angelo dal 1955 al 1968.Tra il 2004 e il 2006, il ruolo di presidente viene però ricoperto da Giacinto Facchetti.
Tra i primi acquisti, proprio nell'estate del 1995, un giovanissimo Javier Zanetti, che 18 anni dopo è ancora in nerazzurro, come capitano e bandiera da record per presenze (845).
 Nell'estate del 1997, Moratti sborsa 48 miliardi di lire (la clausola rescissoria) assicurandosi Ronaldo. Sarà solo il primo di una lunga serie di acquisti faraonici.
Nel 1998 lo scudetto tra le polemiche finisce alla Juve ma la squadra allenata da Gigi Simoni conquista a Parigi la Coppa Uefa, primo trofeo dell'era Moratti.
Nel 1998 lo scudetto tra le polemiche finisce alla Juve ma la squadra allenata da Gigi Simoni conquista a Parigi la Coppa Uefa, primo trofeo dell'era Moratti.
Nel 1999 sono addirittura 90 i miliardi spesi per Vieri, che per sei stagioni è il bomber dei nerazzurri. Lo scudetto però ancora non arriva.
La sfortuna non sembra voler abbandonare l'Inter neanche nel 2002: con Cuper in panchina, il 5 maggio, il titolo sfugge nel modo più doloroso, all'ultima giornata.
Con Roberto Mancini però la musica cambia: la squadra cresce e dopo lo scudetto a tavolino post-Calciopoli arrivano altri due titoli sul campo con lo jesino in panchina.La squadra nerazzurra vince dominando, trascinata da un Ibrahimovic che in Italia non ha rivali.
Dopo l'addio di Mancini, il timone passa a Mourinho che vince subito un altro tricolore ma poi in estate decide di cambiare tutto per costruire una squadra adatta all'Europa.
Via Ibrahimovic, la nuova Inter è costruita su un solido 4-2-3-1, con Eto'o fantastico attaccante esterno in supporto di Milito. In rosa anche un bizzoso Balotelli.
La stagione perfetta si completa a Madrid, quando Zanetti e compagni dopo Coppa Italia e scudetto vincono anche la Champions League per uno storico triplete.
Dopo l'addio di Mancini, il timone passa a Mourinho che vince subito un altro tricolore ma poi in estate decide di cambiare tutto per costruire una squadra adatta all'Europa.
Mourinho si trasferisce al Real Madrid e la sua pesante eredità viene raccolta da Benitez che però dura solo sei messi, regalando comunque a Moratti il Mondiale per club.
Dopo due anni altalenanti, tra Leonardo, Gasperini e Stramaccioni, Moratti sceglie Mazzarri, che passerà alla storia come l'ultimo allenatore della proprietà Moratti ma anche il primo di Thohir.
Moratti è il presidente più vincente della storia dell'Inter: 16 trofei conquistati (5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League, 1 Coppa Uefa, 1 Mondiale per club).
Da troppo tempo i rapporti fra Erick Thohir e Moratti erano claudicanti, perché il presidente ha sempre fatto di testa sua, forte del 70 per cento delle azioni, da lui acquistate il 15 ottobre 2013, cercando però di usare Moratti come parafulmine, sottolineandone, secondo opportunità, stima e necessità di collaborare – ha scritto -. La goccia che ha determinato l'uscita di Moratti sono state le parole pronunciate lunedì dal ceo Bolingbroke, che ha parlato in pubblico di una situazione economico-finanziaria della società pre-fallimentare.
Era già successo in altre occasioni, e una sola volta Moratti aveva spiegato la situazione (a Latina a fine maggio), ma Thohir, che non ha pagato nemmeno un euro per una società valutata 500 milioni, girando soltanto i 149 milioni di debiti del club alle banche, ha insistito. Moratti questa vota si è stufato, anche perché Thohir ha avuto quattro mesi per analizzare tutti conti della società. Se la situazione era così disastrosa, avrebbe potuto rinunciare. Invece è andato avanti e aveva definito l'acquisto dell’Inter un grande affare. Ora ha cambiato idea. Anche Moratti

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