Cristiano Doni vuota il sacco. In un’intervista shock alla Gazzetta dello Sport, per la prima volta l’ex capitano dell’Atalanta si confessa e ammette tutti i propri errori rompendo il muro di omertà.
"Sono stato un imbecille - ammette -, in carcere ho capito. Non prendetemi come esempio. I miei errori sono iniziati nella partita con la Pistoiese di 12 anni fa. Anche quella gara fu combinata.( In quella occasione oltre a lui fu assolto anche Allegri ndr ). Sono stato stupido, pensavo di farla franca. Si deve giocare pulito, sempre. E non dare retta a chi chiede di barare. Anche fosse un compagno".
"Non fate come me, ma come Masiello: raccontate tutto il marcio che c’è. Non ho venduto partite dell’Atalanta, ma in Italia c’è da correggere una mentalità sbagliata: tutte le partite contano, invece da noi le partite di fine stagione sono uno schifo", dichiara Doni.
2 commenti:
Per queste cose non dovrebbe esistere prescrizione morale, almeno all'interno del mondo del calcio. Maiali già ricchi che hanno mandato le loro scrofe ingioiellate a scommettere su una partita truccata, mentre magari c'era un povero pensionato che scommetteva sulla stessa partita credendo possibile un risultato diverso, dovrebbero avere i contratti rescissi, ed essere scacciati a calci nel culo. E invece è il povero Farina a dover dire "E adesso chi mi proteggerà?". Perché LORO, le mele marce di merda, sono la maggioranza, evidentemente...
Parole sante che quoto al 100%
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