INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

sabato 31 marzo 2012

IL CRITICONE:Campo di patate....



l Barcellona protesta ed ecco che salta la solita soluzione ventilata ultimamente: mettiamo il sintetico anche al 'Meazza' e non se ne parli più.

Porta davvero fortuna in Italia giocare sull'erba 'finta', basta guardare la classifica della serie A: ultimo il Cesena, penultimo il Novara. Ma non è che l'idea di cambiare il manto a San Siro è venuta a un tifoso della Juventus, del Napoli o della Roma?

martedì 27 marzo 2012

A RUOTA LIBERA....Strachi ?....Stramaccioni !


Andrea Stramaccioni, nuovo allenatore dell’Inter, sprizza energia e voglia di fare da tutti i pori. La sua ricetta è vivere alla giornata, partita per partita. Il balzo dalla Primavera alla prima squadra non lo intimorisce ma lo stimola, i giocatori (alcuni come Zanetti più anziani di lui) gli danno del lei, a dimostrazione di un rispetto molto profondo, nonostante la giovane età del tecnico (36 anni). Per Stramaccioni, come Leonardo prima si lui, allenare l’Inter è un sogno. Lui non ha paura e non teme di essere bruciato da un’esperienza che si presenta tutt’altro che semplice: nerazzurri in crisi nera, lontani dal terzo posto utile per l’Europa, fuori da tutte le competizioni. Lui la chiama «incoscienza giovanile». E racconta la nascita di questo improvviso e radicale cambiamento interrotto dalla "carrambata" di Mario Balotelli arrivato alla Pinetina sgommando in Ferrari. L’attaccante del City è ad Appiano per salutare i suoi ex compagni ma - spumeggiante e irruento come sempre - piomba in conferenza stampa e riceve l’abbraccio dei partecipanti all’incontro (oltre Stramaccioni, Paolillo, Branca e Ausilio).

«È un bellissimo sogno - l’esordio di Stramaccioni per niente impacciato nel giorno del debutto - sono passato dalla vittoria di Londra che ora sembra lontana mesi alla chiamata di ieri. Emozioni che solo il calcio di questi livelli sa trasmetterti. Un grande successo della Primavera frutto del lavoro di tutti, ci ho messo la faccia ma c’è un lavoro della società. È la vittoria dell’Inter e del calcio italiano. Per il resto inaspettato, un sogno che cercherò di onorare». L’approccio ai nerazzurri, stanchi e provati dalle batoste arrivate una dietro l’altra, fiaccati nel fisico e nel morale è semplice, improntato alla sincerità: «Per me allenarli è un orgoglio. Fino a ieri erano campioni che ammiravo, ora sono i miei grandi campioni, uno spogliatoio di grande professionalità di campioni mondiali, è facile comunicare». «Se Moratti, che ha scritto la storia del calcio mondiale - dice Stramaccioni - ha deciso di darmi una possibilità è per quello che ha visto in questi sei mesi in campo. Ho la certezza del mio lavoro, le mie idee, con umiltà e sicurezza in quello che so fare. L’entusiasmo è a mille, non ho paura di bruciarmi, io devo andare in campo e fare quello che il presidente mi ha chiesto, so di allenare grandi campioni ma so che ho trovato grandi professionisti e so che tutta la società mi è vicina. Io faccio il mio, i calciatori faranno il resto».

Nessun paragone con il totem Mourinho, né ansia da numeri e tabelle, si va avanti partita per partita. Ne mancano nove alla fine del campionato. Qual è l’obiettivo? «Rispondo con una battuta del presidente che ha detto ’mister, ora dobbiamo vincerè. Non serviva uno scienziato ma è difficile stilare progetti a lunga scadenza, il tifo qui è pazzesco e ora parliamo solo di Inter-Genoa e portare sul campo la voglia». Non si sente un predestinato ma un uomo fortunato: «Calcisticamente un allenatore giovane deve prendere tutto ciò che è interessante, rubare ai più grandi, a Roma chi mi ha trasmesso di più è stato Spalletti, mi ha trattato con affetto e mi sono confrontato molto, mi ha ispirato tante idee, poi il mister ha una passione travolgente. E ci accomuna l’aver preso 7 gol in Inghilterra. Luciano mi ha aiutato molto ma di modelli ne ho tanti, diversi. Ora parlo spesso con Sacchi, un pò mi fa complimenti un pò mi tira le orecchie ma non ce la faccio a giocare come lui». L’avventura sta per iniziare con il brio e la scioltezza tipici del ’neofità: «Forse sarà un’incoscienza giovanile, ma vedo un gruppo di grandi giocatori, mi preoccuperei se la squadra non fosse all’altezza ma è forte, vittima di una stagione non positiva. Ho fiducia nella squadra, nella società, in me stesso, pensiamo a battere il Genoa, ora penso solo a questo».

lunedì 26 marzo 2012

PALLONATA in FACCIA....Via anche Ranieri ( siamo alla frutta ! )


Siamo alla frutta...

Claudio Ranieri non è più l'allenatore dell'Inter. Cambia ancora Massimo Moratti, che ha deciso di affidare la panchina dell'Inter a Stramaccioni, ormai ex tecnico della Primavera nerazzurra.

Il ko con la Juventus è stato l'ultimo atto dell'avventura nerazzurra dell'ex allenatore di Juve e Roma: "Il Presidente Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale ringraziano Claudio Ranieri e il suo staff per la professionalità e l’impegno profusi, con sincerità, in questi mesi alla guida della squadra", recita il comunicato pubblicato sul sito dell'Inter.

"F.C. Internazionale comunica inoltre di aver affidato la squadra ad Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera che ha vinto la prima edizione della Next Generation Series.
Il più grande e affettuoso in bocca al lupo ad Andrea Stramaccioni che da domani sarà al lavoro con la squadra al centro sportivo "Angelo Moratti"", si legge sulla nota.

domenica 25 marzo 2012

Campionato 2011/12 : 29ª Giornata ruBentus-INTER...LE PAGELLE


Julio Cesar - 7

13 Maicon - 5

6 Lucio - 4

23 Samuel - 5

55 Nagatomo - 4

4 Zanetti - 5
5 Stankovic - 5

18 Poli – 5.5

20 Obi - 7
9 Forlan - 4

22 Milito – 5.5
37 Faraoni - 5

7 Pazzini - 5
Claudio Ranieri - 5



Campionato 2011/12 : 29ª Giornata ruBentus-INTER 2-0

2-0
58' Caceres
71« Del Piero



ruBentus
: 1 Buffon; 4 Caceres, 15 Barzagli, 3 Chiellini, 11 De Ceglie;
22 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio;
7 Pepe, 32 Matri, 14 Vucinic.
A disposizione: 30 Storari, 19 Bonucci, 20 Padoin, 34 Marrone,
10 Del Piero, 18 Quagliarella, 23 Borriello.
Allenatore: Antonio Conte



Inter: 1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 23 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti,
5 Stankovic, 18 Poli, 20 Obi;
9 Forlan, 22 Milito.
A disposizione: 12 Castellazzi, 23 Ranocchia, 26 Chivu,
37 Faraoni, 14 Guarin, 19 Cambiasso, 7 Pazzini.
Allenatore: Claudio Ranieri




Primo tempo molto divertente e ricco di emozioni. La Juventus fa la partita, ma l'Inter punge in contropiede più del dovuto. I bianconeri non riescono a imprimere con continuità la solita intensità a causa dei nerazzurri che non arretrano nonostante le sfuriate dei padroni di casa.

Protagonisti sono i portieri: Julio Cesar salva su Pepe e Matri, Buffon è addirittura più impegnato e si deve superare sulla testata di Forlan e i tiri di Milito, Obi e Stankovic.

Ma la Juve ha evidentemente più voglia, più gamba e più motivazioni e lo dimostra nella ripresa. Azzeccata la mossa di Conte, che sostituisce Pepe e Matri per Bonucci e Del Piero e schiera i suoi con il 3-5-2. E’ ripagato al 58': sugli sviluppi di un corner di Pirlo, Caceres, lasciato liberissimo in area, di testa batte Julio Cesar.

L'Inter perde di colpo tutta la sua fiducia, e la Vecchia Signora raddoppia al 71': passaggio filtrante di Vidal per Del Piero, che con un destro ad incrociare mette la sua firma sulla vittoria torinese. Gli ospiti non esistono più e il tris non arriva solo grazie alla tenacia di Maicon, che all’80’ salva in scivolata sulla linea su un tiro a botta sicura di Quagliarella, e alla bravura di Julio Cesar, che a cinque minuti dal termine si oppone a un violento colpo di testa di Chiellini.


NEXT GEN : INTER campione d'Europa !





C'è un Inter che vince ancora. Mentre i grandi stentano, ci pensa la Primavera ad entusiasmare Massimo Moratti e i tifosi nerazzurri.

I ragazzi di Stramaccioni hanno vinto a Londra le NextGen Series, praticamente la Champions League Under 19, battendo in finale l'Ajax ai calci di rigore dopo che i supplementari si erano chiusi sull'1-1.

Il patron applaude: "E' stata una partita meravigliosa, nonostante l'inferiorità numerica abbiamo costruito più palle gol. L'Inter è stata fantastica, merito dei giocatori e dell'allenatore, del loro spirito e della loro intelligenza calcistica".

Contento anche l'ad Paolillo: "Si e sempre parlato di scuola Barcellona e di scuola Ajax, ma credo che ora si possa parlare anche di scuola Inter. Ora sì che sono meno teso rispetto all'inizio della gara, ma la mia era una tensione speciale: volevo restituire al presidente Moratti una soddisfazione che meritava. Il presidente era qui, ha sofferto e spinto la squadra con noi, è stato bellissimo. Abbiamo la fortuna di avere dei grandi selezionatori e ottimi allenatori e anno dopo anno hanno aggiunto ognuno qualcosa a questi ragazzi, portandoli a questo livello".

mercoledì 21 marzo 2012

domenica 18 marzo 2012

A RUOTA LIBERA...Meglio cosí ...!!!




Oggi ho preferito una bella passeggiata con la famiglia
....alla partita dell'Inter
e a leggere le cronache
meglio cosí !


martedì 13 marzo 2012

CHAMPION LEAGUE 2011/12... INTER-Marsiglia...LE PAGELLE

1 Julio Cesar - 6.5

13 Maicon - 5

6 Lucio - 4.5

25 Samuel - 5

55 Nagatomo - 5.5
4 Zanetti - 5

5 Stankovic - 5

18 Poli - 6
10 Sneijder – 5.5

9 Forlan - 5

22 Milito – 6.5
19 Cambiasso - 6

20 Obi - 6

7 Pazzini – 6+
Claudio Ranieri - 6


CHAMPION LEAGUE 2011/12... INTER-Marsiglia...2-1

2 - 1
75' Milito
92' Brandao
96' Pazzini(P)



Inter: 1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo;
4 Zanetti, 5 Stankovic, 18 Poli,;
10 Sneijder; 9 Forlan, 22 Milito.
A disposizione: 12 Castellazzi, 23 Ranocchia, 37 Faraoni,
19 Cambiasso, 20 Obi, 7 Pazzini, 28 Zarate.
Allenatore: Claudio Ranieri



Marsiglia
: 1 Mandanda; 2 Azpilicueta, 21 Diawara, 3 N'Koulou, 15 Morel;
4 Diarra, 17 Mbia, 18 Amalfitano, 28 Valbuena,
20 A.Ayew, 11 Remy.
A disposizione:1 Bracigliano, 13 Traoré, 24 Fanni,
7 Cheyrou, 12 Kaboré, 9 Brandao, 23 J.Ayew.
Allenatore: Didier Deschamps.



L'Inter è la prima squadra italiana a dire addio alla Champions League.

Vittoria inutile per 2-1 dei nerazzurri che si illudono con Milito ma vengono beffati da Brandao nei minuti di recupero, inutile il rigore di Pazzini, a passare il turno è il Marsiglia di Deschamps.

Ranieri, che deve ribaltare la sconfitta per 1-0 maturata al Velodrome all'andata, si affida alla vecchia guardia, con l'eccezione di Cambiasso, lasciato in panchina al posto di Poli: tridente in avanti, con Sneijder alle spalle di Milito e Forlan. Zanetti e compagni partono forte e hanno subito due clamorose occasioni in cui si esalta Mandanda. Il portiere ospite prima nega l'1-0 a Sneijder (che per la verità ha anche delle responsabilità nel tap in fallito da pochi metri) e poi si ripete con un ottimo riflesso su un colpo di petto da due passi di Milito. Superata la sfuriata iniziale, la squadra dell'ex juventino Deschamps prende le misure agli avversari e abbassando i ritmi evita ulteriori rischi sfiorando a sua volta l'1-0 con il rientrante Remy. Prima dell'intervallo, Forlan ci prova senza fortuna di testa e si torna negli spogliatoi con un pareggio a reti bianche che sancirebbe l'eliminazione dei nerazzurri.

La ripresa non si apre nel migliore dei modi per l'Inter, che appare un po' stanca e inizia a commettere una serie di errori in fase di impostazione che porta San Siro a rumoreggiare. Come se non bastasse, Sneijder, acciaccato, è costretto a chiedere il cambio e Ranieri ne approfitta per togliere anche Forlan (dentro Obi e Pazzini). Poli è il più vivace dei suoi e dopo una conclusione alta si guadagna anche una punizione che Stankovic calcia sopra la traversa. Al settantesimo anche gli ospiti si riaffacciano in avanti e Julio Cesar è chiamato ad un intervento provvidenziale sul colpo di testa di Diarra, indirizzato all'angolino basso ma cinque minuti più tardi Milito sblocca il risultato: Pazzini in mischia viene murato ma il "principe" riesce a piazzare la zampata che varrebbe almeno i supplementari. Sulle ali dell'entusiasmo, i nerazzurri si gettano in avanti per completare la rimonta ma dopo una punizione calciata male da Maicon arriva in pieno recupero la beffa: Brandao, dopo essersi liberato con una leggera spinta di Lucio, ha la palla qualificazione davanti a Julio Cesar e non la spreca, gelando San Siro. Un minuto più tardi a rendere la situazione ancora più amara è ancora Mandanda, decisivo nel primo tempo, che atterra Pazzini in area e viene espulso per doppia ammonizione: il bomber di Pescia dal dischetto non sbaglia ma l'arbitro fischia immediatamente la fine.

Arrivederci all'anno prossimo....forse in Europaleague ....se va bene !


sabato 10 marzo 2012

Campionato 2011/12 : 27ª Giornata Chievo-INTER...LE PAGELLE


1 Julio Cesar – 6.5

13 Maicon - 5

6 Lucio – 5.5

25 Samuel - 7

55 Nagatomo - 5

4 Zanetti – 6+

5 Stankovic - 6

18 Poli – 6.5

10 Sneijder - 7

9 Forlan – 5.5

22 Milito - 6
7 Pazzini – SV

19 Cambiasso - SV

Claudio Ranieri – 6.5

Campionato 2011/12 : 27ª Giornata Chievo-INTER 0-2

0 - 2
87' Samuel
90' Milito



Chievo: 54 Sorrentino; 21 Frey, 3 Andreolli, 15 Acerbi, 93 Dramé;

10 Luciano, 16 Rigoni, 6 Bradley; 7 Sammarco,

77 Théréau; 31 Pellissier.
A disposizione: 1 Puggioni, 12 Cesar, 8 Cruzado, 56 Hetemaj,

9 Moscardelli, 23 Paloschi, 29 Dainelli.
Allenatore: Domenico Di Carlo


Inter: 1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo;

4 Zanetti, 5 Stankovic, 18 Poli;

10 Sneijder, 9 Forlan, 22 Milito.
A disposizione: 12 Castellazzi, 7 Pazzini, 19 Cambiasso,

20 Obi, 26 Chivu, 28 Zarate, 37 Faraoni.
Allenatore: Claudio Ranieri




L'Inter, che inizia a Verona una tre giorni decisiva soprattutto per le sorti di Ranieri, parte col piglio giusto e al quarto d'ora si guadagna un rigore per fallo di mano di Acerbi che però Milito spreca, facendosi parare da Sorrentino. I nerazzurri non si piangono addosso e continuano ad attaccare, con Sneijder ispiratissimo e fermato solo dalla traversa. Il Chievo, in difficoltà soprattutto sulle palle alte, non punge in contropiede e solo poco prima dell'intervallo riesce ad andare al tiro, senza impensierire Julio Cesar.

Nella ripresa, gli ospiti provano ancora a fare la partita ma col passare dei minuti perdono di efficacia e complice la stanchezza si abbassano concedendo spazio ai gialloblù che con gli innesti di Moscardelli ed Hetemaj diventano più pericolosi. Bradley ha una chance importante su punizione ma Di Carlo fiuta il pericolo e subito prima di una clamorosa palla-gol non sfruttata da Cambiasso si fa espellere per proteste. A quattro minuti dalla fine, per la gioia del presidente Moratti presente in tribuna, arriva la rete della vittoria per l'Inter, con Samuel che sblocca il risultato di testa. Subito dopo a chiudere i conti ancora con una deviazione aerea è Milito che si fa perdonare l'errore dal dischetto e permette ai nerazzurri di guardare alla sfida col Marsiglia con rinnovato ottimismo.

martedì 6 marzo 2012

A RUOTA LIBERA...Cambiasso: "Ripartirò più forte di prima"



Esteban Cambiasso sul proprio sito ufficiale (cuchu.com) torna a parlare dopo la sua gara incubo di domenica scorsa contro il Catania.

Il centrocampista dell'Inter, cambiato sul risultato di 2-0 a favore dei rossazzurri, è stato subissato dai fischi al momento della sua uscita ed è scoppiato a piangere in panchina.

"Sono stato davvero colpito dalle tantissime dimostrazioni d'affetto, ricevute in questi giorni, e mi fa piacere ringraziare tutti quelli che hanno voluto farmi sentire il loro appoggio. L'altra sera, a San Siro, ho avuto una reazione emotiva, nata dal grande amore che ho per la mia professione e coincisa con un momento difficile dell'Inter".

"Chi mi conosce sa che cosa ho provato e che cosa provo. Sa quanto ho lavorato in carriera, sul campo, per arrivare dove sono arrivato, mettendo sempre gli interessi della squadra davanti a me stesso. E per rispondere alle tante strumentalizzazioni, usate come luoghi comuni in quest'ultimo periodo, non ho timore a confessare che, l'altra sera, mi sono anche tolto un peso: così nessuno potrà più dire che sono intoccabile".

"Tranquilli, da questa situazione sono già ripartito, convinto che mi aiuterà a trovare ancora più forze e stimoli. Grazie ancora per i bellissimi messaggi"

domenica 4 marzo 2012

Campionato 2011/12 : 26ª Giornata INTER-Catania...LE PAGELLE


1 Julio Cesar – 6.5

55 Nagatomo - 4

6 Lucio – 4.5

25 Samuel - 5

4 Zanetti - 5
37 Faraoni - 4

17 Palombo - 4

19 Cambiasso - 4
9 Forlan – 6+

22 Milito – 6+

7 Pazzini - 4
10 Sneijder - 5
18 Poli - 6

20 Obi – 6
Claudio Ranieri – 3