E adesso si può dire: la crisi c'è. L'Inter non riesce a
battere nemmeno il Catania, squadra che finora aveva collezionato il poco
invidiabile record di 10 sconfitte su 10 trasferte. Il primo punto arriva
proprio nel Meazza nerazzurro. Walter Mazzarri parla così a Sky nel
post-partita. ''Ci sono tante variabili che concorrono alle prestazioni.
Scetticismo durante la settimana, la curva... Sembrava una partita a porte
chiuse, poi è vero che loro dovevano metterci qualcosa in più. Non c'è mai
l'episodio della svolta e non facciamo gol per sbloccare. Soprattutto in casa,
si avverte il momento difficile, c'è un po' il freno a mano. Abbiamo avuto le
occasioni, ma le sbagliamo: non siamo sereni e non si vince''.
Ora il calendario, specie fuori, presenta gare difficili.
''A Genova la squadra giocava più sciolta, oggi più timorosi. Avessimo
sbloccato, magari si giocava coma Genova. Per certi versi, forse meglio giocare
lontano da qui. Siamo esperti? Non direi. Al di là dell'età anagrafica, conta
il fatto di non aver mai giocato da protagonisti in un club come l'Inter. Come
Jonathan, Kuzmanovic... Sono state fatte delle scelte in questi ultimi due
anni. Milito? Per recuperarlo, va fatto giocare. Poi, se non gioca, si dice che
gioco con una punta sola. Oggi poteva far gol, poteva levare la pressione su
Palacio. Poi Icardi non ce l'ho mai avuto, Botta non ha i 90 minuti. Dal
momento che non vinci, non puoi togliere Milito, anche per un messaggio
psicologico. Abbiamo rischiato anche nel secondo tempo per trovare la vittoria.
Ma i miei dirigenti sanno tutto, per questo si parla di un anno di transizione:
bisogna fare così se non si può fare diversamente''.
Sullo scmabo mancato con in mezzo Guarin? ''Non è andato
a buon fine la trattativa con Vucinic non soltanto per le proteste dei tifosi,
ma anche per altre questioni. La società sa cosa mi servirebbe: se ce la
faranno, bene. Altrimenti faremo con quello che avremo. Ma serve un calore
diverso: questi ragazzi ne hanno bisogno per ricreare l'atmosfera giusta''.
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