INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

domenica 28 dicembre 2014

Il pitbull nerazzurro è affamato


Lo hanno chiamato sin da piccolo pitbull perché aggrediva in campo chiunque avesse la palla. Dopo un grande Mondiale è arrivato in Italia con la nomea del nuovo Gattuso e sul rettangolo verde ha da subito dimostrato tutta la sua tenacia e il suo temperamento.Stiamo parlando di Gary Medel, anima del centrocampo nerazzurro che, nonostante il brutto periodo attraversato dalla squadra, si è contraddistinto come uno dei migliori ed è divenuto idolo dei tifosi. Sulle pagine del Corriere dello Sport il cileno si mostra concentrato e voglioso di vincere con l’Inter: “"Vogliamo arrivare vicini ai primi posti in classifica e vincere l’Europa League. La Serie A è un campionato molto competitivo e tutte le avversarie sono toste”.Dopo 6 mesi dal suo approdo in Italia il pitbull traccia un primo bilancio e rivela di essere rimasto colpito dalla classe di un suo compagno: “Potevo dare di più io e poteva dare di più la squadra. Dobbiamo migliorare e vincere qualche partita di fila. Abbiamo tanti grandi giocatori e io credo in questa squadra. Tra i miei compagni mi ha impressionato Kovacic, può fare la differenza".L’ex Cardiff ha buoni ricordi di Mazzarri ma elogia il nuovo mister Mancini: “Con il primo mi sono trovato bene perché è un grande tecnico, uno che lavora molto bene. I risultati però non sono arrivati e in situazioni del genere paga sempre l’allenatore. Mancini ha una mentalità vincente. Lui vuole pressione alta e predilige il calcio offensivo, come facciamo noi in nazionale. E’ un grande tecnico".

NOTIZIE SPLASH...Notizie della settimana


Podolski all'Inter, l'Arsenal spara alto
I Gunners pretendono un prestito oneroso (con 3 milioni da pagare subito) e l'obbligo di riscatto a fine stagione. Ausilio prova a trattare, abbassando la cifra da versare a gennaio.
Cerci ha illuso l’Inter, è del Milan
L’ala dell’Atletico Madrid ha accettato la proposta del club rossonero: Torres pedina di scambio.
Perisic dice no ad Inter e Napoli
Il croato chiude le porte ad una cessione nella finestra invernale del mercato.
Mancini: "Pronti a cedere qualche big"
Il tecnico nerazzurro apre a cessioni eccellenti e rivela un retroscena sul suo interesse a sedersi sulla panchina della Nazionale.
Il pitbull nerazzurro è affamato
In lunga intervista Gary Medel si mostra deciso e vuole vincere tutto con l’Inter.
Niente Inter, Balotelli rimane 'Red'
Il tecnico Rodgers: “Cedere Mario? Mai passato per la testa”.
L'Inter accelera per Salah
L'egiziano del Chelsea potrebbe arrivare in prestito.
Un messicano per l'Inter
Layun ha partecipato agli scorsi Mondiali ed è capitano dell'America. A gennaio potrebbe trasferirsi a Milano.
Inter-Paulinho ancora non si fa
Il brasiliano del Tottenham piaceva ai nerazzurri già in estate. "Non c'è alcuna possibilità di vederlo in Italia a gennaio", garantisce il suo procuratore.
Cerci si impunta: vuole l’Inter
L’ala dell’Atletico Madrid blocca lo scambio con Fernando Torres.
Van Gaal gela l’Inter: no per Januzaj
Il tecnico olandese chiude ad una cessione in prestito del talentino classe 95.
Inter, visite mediche per Diarra
Il centrocampista francese è a un passo dal nerazzurro.
Torres-Cerci, lo scambio è servito
Galliani avrebbe trovato un accordo con l'Atletico Madrid per uno scambio di prestiti tra l'ex attaccante del Torino (che secondo Mancini era a un passo dai nerazzurri) e Fernando Torres.
Inter, Diarra pronto a dire sì
Svincolatosi dalla Lokomotiv Mosca (con cui però è in causa), il centrocampista francese si è recato a Milano ed è vicino ad essere ingaggiato dal club nerazzurro.

martedì 23 dicembre 2014

BUON NATALE !!!


La reazione di INTER NEL CUORE augura
 un Buon Natale a tutti gli INTERISTI !

domenica 21 dicembre 2014

16ªG INTER-Lazio 2-2

 
Inter-Lazio 2-2. E' finito in parità il posticipo di serie A tra nerazzurri e biancocelesti, ultima partita di campionato del 2014. La squadra di Mancini viene affondata due volte da Felipe Anderson, ma nella ripresa rimonta con Kovacic e Palacio.
Primo tempo da incubo per i padroni di casa, schierati da Mancini con il 4-3-3 e Dodò nel tridente. La mossa tattica non porta i frutti sperati: il gol a freddo di Felipe Anderson al 3' su assist di Radu condiziona i nerazzurri, poco lucidi e impauriti. Al 36' Felipe Anderson concede il bis: il brasiliano in contropiede affonda nella tenera difesa interista e trafigge di nuovo Handanovic. Mancini torna (tardivamente) sui suoi passi, togliendo Dodò e inserendo Medel al termine del primo tempo.
L'Inter, più quadrata e compatta con il nuovo modulo e Kovacic trequartista, cambia marcia nella ripresa. Il croato dà la sveglia al 66' con un superbo tiro al volo solamente sfiorato da Marchetti. I nerazzurri ci credono, Mancini inserisce il giovane Bonazzoli per un deludente Guarin (fischiatissimo) e al 78' la Beneamata completa la rimonta grazie a Palacio. Il Trenza si sblocca in campionato su assist di D'Ambrosio.
Sempre uno scatenato Kovacic guida l'assedio finale dell'Inter, ma la Lazio si ricompatta e porta a casa il pareggio.

sabato 20 dicembre 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Lazio


L’Inter ha lasciato Verona con il sorriso sulle labbra, tornando a vincere dopo oltre un mese d’astinenza. Allo stesso modo la Lazio si è imposta sull’Atalanta con un rotondo 3-0, l’impressione è che quindi assisteremo a un incontro molto interessante.
I PRECEDENTI – Nelle 71 partite disputate tra Inter e Lazio allo Stadio Giuseppe Meazza, i padroni di casa hanno trionfato in 40 occasioni, lasciando agli avversari la possibilità di ottenere tre punti solo per 8 volte; infine le due squadre si sono equamente suddivise la posta in palio nelle restanti 23 occasioni. I tifosi dell’Inter non ricorderanno sicuramente volentieri la penultima volta che le due compagini si sono affrontate a Milano; i nerazzurri, infatti, persero 1-3 quell’incontro – a segno anche Hernanes, adesso all’Inter – con Alvarez che calciò in curva un calcio di rigore e Onazi che realizzò la rete della vita. Nell’annata precedente, invece, Milito e Pazzini ribaltono l’iniziale vantaggio di Tommaso Rocchi, regalando tre punti alla squadra meneghina. Per quanto riguarda l’ultimo precedente, infine, l’Inter trionfò con il punteggio per 4-1 nella partita d’addio di Javier Zanetti: una notte indimenticabile iniziata male a causa del gol di Biava e raddrizzata da una doppietta di Palacio, dal gol di Icardi e il sigillo finale di Hernanes.
LE STATISTICHE – Sono adddirittura 175 le reti realizzate dalle due squadre nei 71 precedenti a San Siro: 140 di queste le hanno realizzate i nerazzurri, mentre le restanti 61 hanno la firma di giocatori della Lazio. L’Inter ha mostrato la tendenza a essere più prolifica nel secondo tempo (72 gol) rispetto ai primi tempi (68 reti), mentre la Lazio ha ottenuto più soddisfazioni nei primi 45 minuti (33 gol) piuttosto che nelle riprese (28 reti). Nell’ultimo quarto d’ora, inoltre, l’Inter ha dimostrato di saper andare in gol con una certa facilità, visto che ha realizzato addirittura 23 marcature in questo lasso di tempo.
Il miglior marcatore dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di 8 reti, mentre per quanto riguarda la Lazio Stefano Mauri e Filip Djordjevic si dividono lo scettro di attaccanti più prolifici con 6 gol stagionali.
L’Inter deve assolutamente tornare a vincere in casa per riavvicinare il terzo posto, obiettivo della squadra di Mancini...

martedì 16 dicembre 2014

15ªG.Chievo-INTER 0-2


Chievo-Inter 0-2. Un’Inter cinica ma non certo trascendentale regala a Mancini ed ai duemila tifosi nerazzurri tre punti d’oro, battendo il Chievo al Bentegodi ed iniziando a scacciare scomodi pensieri, anche se 20 punti in classifica la dicono lunga sulla strada che dovranno (ancora) percorrere i nerazzurri. La gara contro la Lazio nel posticipo di domenica sera al Meazza contro la Lazio dirà se la cura-Mancini comincerà a conferire i primi effetti ai nerazzurri. Per contro il Chievo dimostra la consueta generosità ma, nel contempo, un’imprecisione che non si annotava da parecchie partite. Per i clivensi, bisognosi di punti come non mai essendo inchiodati in zona retrocessione, l’ultimo incontro dell’anno coinciderà con l’atteso derby contro l’Hellas in programma domenica nell’anticipo delle ore 12,30.
Parte bene l’Inter mentre dal settore dei tifosi nerazzurri partono cori contro Balotelli che, secondo voci di mercato, potrebbe ritornare clamorosamente nella Milano nerazzurra. Non passano due minuti che Kuzmanovic batte a colpo sicuro da limite, Cesar ci ha mezzo una pezza. 4’: ci prova Guarin dal limite, Bizzarri neutralizza a terra. Il pericolo scuote il Chievo che al 5’ guadagna un tiro dalla bandierina, Birsa ne guadagna un altro ma fa scattare il contropiede nerazzurro finalizzato da Icardi, tiro deviato sopra la traversa. Il tema della gara sembra scritto: Inter avanti, Chievo pronto a sfruttare eventuali spazi offensivi. E così succede all’ottavo quando gli scaligeri guadagnano una punizione poco fuori il limite, ne nasce un batti e ribatti che permette a Paloschi di ritrovarsi a tu per tu con Handanovic: pronta la battuta dell’attaccante quanto la deviazione miracolosa dell’estremo di Mancini.
Al quarto d’ora esaltante botta e risposta: Bizzarri deve uscire dai pali per bloccare un’incursione di Palacio; sull’altro fronte il contropiede clivense sfuma all’ultimo passaggio. La pressione nerazzurra trova concretizzazione al 18’ dopo l’ennesimo «batti e ribatti» nell’area scaligera, Kovacic a centro area infila Bizzarri per lo 0-1. 20': immediata la reazione clivense ma Sardo, due metri dalla porta, non riesce a deviare in porta. Troppi gli errori non provocati da parte dei calciatori del Chievo soprattutto sulla sua fascia destra dove l’Inter quando accelera, Palacio in primis, sembra imprendibile. Eppure anche la squadra di Mancini non sembra immune da qualche leggerezza difensiva tanto da permettere a Meggiorini (34’) di sfiorare il pareggio in semirovesciata: stavolta, a differenza di Cagliari dove l’attaccante gonfiò la rete con lo stesso gesto atletico, a sbarrargli la strada ci pensa Handanovic. In coda al tempo il Chievo ci prova generosamente ma l’imprecisione sotto porta continua a farla da padrone. 44’: Sardo centra, la parabola è arcuata a tal punto da sbattere sul palo dopo che il portiere aveva calcolato fuori la traiettoria della sfera.
Inizio di ripresa e stesse formazioni in campo. E’ subito «botta e risposta»: conclusione in diagonale di Nagatomo, fuori di poco; contropiede clivense, Paloschi dal limite sfiora il palo. 3’: Meggiorini a tu per tu con Handanovic viene fermato dal guardalinee per una sospetta posizione di fuorigioco. In questo primo scorcio della ripresa i ragazzi di Maran sembrano più aggressivi, mettendo in difficoltà la retroguardia nerazzurra. 5’: angolo di Birsa, fallo in attacco. L’Inter fiuta il pericolo e si rimette a costruire gioco, assediando l’area clivense. Come nel primo tempo la pressione nerazzurra si concretizza all’ottavo con Ranocchia che, da centro area, trova il rasoterra vincente per il 2 a 0 Inter. Maran rimescola le carte in attacco: dentro Maxi Lopez per Paloschi e Botta per Birsa nel Chievo. Le sostituzioni non sortiscono l’effetto sperato, anzi il neo entrato Botta si becca prima l’ammonizione per un fallo su Kuzmanovic, quindi una (probabile) parolina di troppo gli costa l’espulsione. Chievo in 10 nell’ultimo quarto 

sabato 13 dicembre 2014

Inter, è arrivato Silvinho


Silvinho ha finalmente raggiunto Roberto Mancini ad Appiano Gentile.
L'ex difensore di Barcellona e Manchester City, scelto dal tecnico dell'Inter come suo vice, è sbarcato a Milano ed ha raggiunto il centro sportivo nerazzurro.

giovedì 11 dicembre 2014

Inter: zero a zero sul suolo azero


Qarabag-Inter finisce 0-0: sfuma una qualificazione storica per gli azeri puniti da un fuorigioco inesistente al 94’. Mancini, con la squadra già sicura del primo turno e con la testa al campionato (un punto in tre partite da quando ha preso le redini), dà una grande opportunità a un manipolo di giovani e a chi ha trovato meno spazio fino a oggi.
Gli azeri, che cercano l'impresa, sospinti dalla caldissima tifoseria locale, rispondono come possono. Gurbanov, che in patria paragonano a Guardiola, mette bene in campo i suoi, che però sono quelli che sono e faticano tantissimo ad arrivare dalle parti di Carrizo. Lo 0-0 con cui si va all’intervallo è la logica conseguenza.
Più animata la seconda frazione di gioco, che si apre con una conclusione di Bonazzoli. Risponde George su cui Carrizo è attento. Il gol arriva, ma in Ucraina e lo segna il Dnipro. Gli azeri non si scoraggiano e continuano a provarci, tra i nerazzurri il più attivo è Bonazzoli. Il risultato non cambia, ma è solo colpa dell’arbitro che al 94’ annulla un gol regolare ai padroni di casa vedendo una deviazione di George su tiro di Almeida e scippando la qualificazione al Qarabag.

lunedì 8 dicembre 2014

Si salvi chi puó !!!


Obiettivo: 40 punti il più velocemente possibile... 
Che è meglio....!!!!!

Il Mancio incazzato....


Roberto Mancini scuro in volto a Sky dopo la batosta subita in casa contro l'Udinese. L'Inter è crollata come un castello di carta nella ripresa: "Non ho avuto il tempo per capire cosa sia successo dopo l'intervallo. Abbiamo fatto un grande primo tempo, avendo diverse occasioni da gol, che avremmo dovuto concretizzare. Nella seconda frazione, invece, abbiamo avuto qualche passaggio a vuoto facendo giocare l'Udinese, che ha avuto le sue occasione in contropiede".

"Ci siamo slegati, la difesa è rimasta troppo dietro. Sono inca..ato nero per questo risultato. Sono felicissimo per il primo tempo, che sarebbe dovuto finire almeno 3 a 0, anche se non vale niente. Nella ripresa dopo i due gol dovevamo batterci per il pareggio e questo non è avvenuto. Le partite durano 95 minuti. Se subisci un gol bisognerebbe reagire, noi siamo stati incapaci".


Il mercato di riparazione: "Non posso permettermi di pensare al mercato. Fare quello che ha fatto oggi la squadra non è scontato che lo faccia dopo solo due settimane di lavoro. Abbiamo ancora due partite da giocare... Mazzarri diceva le stesse cose? Non posso parlare del passato".

domenica 7 dicembre 2014

14ªG. INTER-Udinese 1-2 !!!

Inter-Udinese 1-2. Incredibile sconfitta casalinga dei nerazzurri di Mancini, che dominano nel primo tempo andando in vantaggio con Icardi e poi crollano nella ripresa, affondati dalle reti di Fernandes e Thereau.
 
Una squadra a due facce che raccoglie i fischi di un Meazza sconcertato dalla mancanza di reazione dei propri beniamini. L'Inter resta a 17 punti, a -9 dalla Champions League e a +7 dalla zona retrocessione: dopo 14 giornate, c'è da preoccuparsi.
 
Ottimo primo tempo dei nerazzurri, compatti e aggressivi contro un'Udinese troppo timida e schiacciata in difesa. La Beneamata inizialmente non capitalizza, Kovacic colpisce una traversa, Karnezis è decisivo su Guarin. Nel finale però arriva il meritato vantaggio dei padroni di casa: al 44' Guarin verticalizza per Icardi che trafigge il portiere dei friulani in uscita.
 
Ripresa, l'Inter sbanda. Dopo un errore sanguinoso in avvio di Dodò, che spreca un ghiotto contropiede 3 contro 2, i nerazzurri cominciano a ballare in difesa. Al 14' uno svarione di Dodò viene graziato da Di Natale, un minuto dopo Bruno Fernandes con un bel tiro al volo concretizza l'azione corale dei bianconeri, 1-1.
 
Inter irriconoscibile, stanca e lunga, psicologicamente scarica. Al 27' Palacio con un retropassaggio azzardato regala la palla a Thereau, che salta Handanovic e firma il 2-1. Storditi dall'uno-due, i padroni di casa perdono lucidità e stentano a reagire, per la disperazione di Mancini in panchina. E' anzi l'Udinese in contropiede a sfiorare il tris. Nel finale, incursione di Handanovic su calcio d'angolo, il gigantesco sloveno la gira di testa ma Guarin non è pronto a insaccare. Finisce tra i fischi.
   

sabato 6 dicembre 2014

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Udinese


L’Inter torna a San Siro dopo la trasferta di Roma con l’obiettivo di portare a casa per la prima volta i tre punti da quando Roberto Mancini è tornato a sedere sulla panchina nerazzurra; l’Udinese invece ha perso contro un’altra formazione meneghina, il Milan, per due reti a zero.
I PRECEDENTI – Inter e Udinese si sono affrontate 41 volte allo Stadio San Siro di Milano. Lo score è nettamente favorevole ai nerazzurri, che hanno totalizzato ben 22 vittorie a fronte di 11 pareggi e sole 8 sconfitte: nella penultima occasione, però, sono stati gli ospiti a gioire con un pesante 2-5  e, soprattutto, una partita mai in discussione. Proprio quella partita che regalò all’Udinese l’ingresso ai preliminari di Europa League, dopo una rimonta incredibile consumata nel girone di ritorno. L’anno precedente fu ancora gioia friulana a San Siro, con Isla marcatore decisivo di giornata, mentre l’ultima vittoria dell’Inter risale alla stagione 2010/11 quando Lucio ed Eto’o annullarono il temporaneo pareggio di Floro Flores; per quanto riguarda l’ultimo faccia a faccia a San Siro, invece, non vi furono molte emozioni visto che la partita si concluse con uno scialbo 0-0.
LE STATISTICHE – Il dominio dell’Inter è sottolineato anche dal rapporto gol fatto e subiti dalle due squadre: i nerazzurri vantano 71 gol all’attivo, mentre gli ospiti hanno fermato il conteggio a quota 43. Entrambe le squadre hanno mostrato la propensione di realizzare maggiormente nella ripresa: 40 e 25 le reti nelle riprese, mentre nei primi tempi 31 e 18; un dato che potrebbe risultare utile agli scommettitori.
Il miglior marcatore dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di 7 reti che hanno portato molti punti alla causa interista. Il capocannoniere dei friulani, nemmeno a dirlo, è invece Antonio Di Natale, sempre più un monumento a Udine.


L’Inter deve assolutamente vincere perché Mancini, da quando siete sulla panchina nerazzurra, complice il calendario difficile non è ancora riuscito a conquistare i tre punti.

domenica 30 novembre 2014

13ªG.Roma-INTER 4-2

Roma-Inter 4-2. I giallorossi rispondono alla Juventus, vittoriosa nel pomeriggio nel derby, battendo i nerazzurri nel big match della tredicesima giornata. La squadra di Garcia piega i tenaci meneghini con le reti di Gervinho, Holebas e Pjanic (doppietta). Prima sconfitta per il Mancio, in gol con Ranocchia e Osvaldo.
 
Difese allegre e tante emozioni caratterizzano la sfida dell'Olimpico. I giallorossi comandano nella prima parte di gara e si portano in vantaggio al 22' con Gervinho, che concretizza un'azione corale dei capitolini partita da Totti e rifinita da Ljajic. Il gol dei padroni di casa dà la scossa ai nerazzurri: De Sanctis si supera su Kuzmanovic, ma viene trafitto al 36' dall'incornata di Ranocchia sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
 
Le due squadre si affrontano a viso aperto nella scoppiettante ripresa. Tre reti nei primi 15': prodezza di Holebas al 47', il greco salta come birilli Campagnaro e Ranocchia e di sinistro fulmina Handanovic. Dieci minuti dopo arriva il pareggio degli ospiti con Osvaldo, sinistro deviato da Astori nella porta di De Sanctis. L'italoargentino dopo il gol viene subissato dai fischi dei tifosi. 
 
Al 60' ancora la Roma rimette la testa avanti con Pjanic, che insacca servito da un assist da seduto di Totti: è la rete decisiva. L'Inter si innervosisce, Mancini viene espulso per proteste. I cambi (dentro Kovacic e Icardi, squadra a tre punte) non risollevano le sorti della Beneamata, la Roma si ricompatta in difesa ed è più pericolosa in contropiede con Iturbe.
 
La splendida punizione a giro di Pjanic sigilla la partita al 92'.

giovedì 27 novembre 2014

EL...INTER-Fc Dnipro 2-1


2-1 in rimonta per l’Inter sulla Dnipro: missione compiuta.
Mancini è in tribuna, per squalifica, in panchina c’è Salsano. E il nuovo tecnico nerazzurro deve assistere al vantaggio ucraino, al 15’, quando Rotan riprende una corta respinta di Handanovic e segna. Il portiere sloveno evita guai peggiori al 27’: para il rigore, l’ennesimo in stagione, tirato centralmente da Konoplyanka dopo il fallo in area di Guarin su Cheberyachko. La regola la conosciamo tutti. E così, dopo il gol evitato arriva quello realizzato: porta la firma di Kuzmanovic per l’1-1. Poi si fa male a una spalla Nagatomo, a cui subentra Campagnaro.
Si riparte e Ranocchia, già ammonito, non trova di meglio che entrare malamente su Konoplyanka: arriva il rosso ma l’Inter, in dieci, va subito in vantaggio con Osvaldo, bene imbeccato da Hernanes, e poi Handanovic si supera su Kalinic. Mancini quindi si copre, fuori Icardi e dentro Andreolli.
Gli ucraini cercano il pareggio, ma sono poco precisi e Handanovic è attento: vince l’Inter, che si qualifica come prima.
Considerando che al Dnipro il pareggio andava stretto...va bene cosí ! 

lunedì 24 novembre 2014

12ªG.Bilan-INTER 1-1


 
Milan-Inter 1-1. Termina con un pareggio il derby di Milano, posticipo della dodicesima giornata di serie A: partita equilibrata, a Menez replica Obi. Occasioni d'oro sprecate da El Shaarawy e Icardi, Torres e Kovacic in ombra.
 
Buon ritmo nel primo tempo, che si apre con il clamoroso errore di Icardi: lanciato involontariamente da Muntari, l'argentino si fa ipnotizzare da Diego Lopez. L'Inter prende il controllo delle operazioni ma al 23' il Diavolo trova inaspettatamente il vantaggio con una splendida azione corale partita da Essien, rifinita da El Shaarawy e chiusa con un pregevole interno destro al volo di Menez a battere Handanovic. Manca la reazione nerazzurra, Kovacic soffre il nuovo modulo di Mancini e la marcatura di Rami e la Beneamata non trova varchi per affondare nel reparto arretrato dei cugini.
 
Ripresa, Inter ancora poco fluida, il Milan manca il colpo del ko con un tiro deviato di Bonaventura che sfiora il palo alla destra di Handanovic. Nel momento migliore della squadra di Inzaghi, i nerazzurri pareggiano: Zapata respinge male un cross di Nagatomo, sul pallone si avventa il finora incerto Obi che con un rasoterra di sinistro non lascia scampo a Lopez.
 
Finale veloce e in equilibrio. Per rompere lo stallo, Inzaghi si affida a Honda, dentro per uno spento Torres, mentre Mancini dà spazio a Hernanes, fuori Obi. I rossoneri ad un quarto d'ora dal termine si mangiano le mani per l'occasione d'oro mancata dal Faraone, che a tu per tu con Handanovic spedisce la palla sulla traversa, un errore imperdonabile.  A dieci minuti dal triplice fischio è invece Icardi a scheggiare la traversa con un destro a giro.
 
Poche occasioni nel finale, dove vincono la stanchezza e la tensione, anche se Poli ha una grande chance al 94'. Finisce 1-1, un risultato che serve a poco a entrambe le formazioni.


venerdì 21 novembre 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...Bilan-INTER



L’Inter è reduce da una settimana molto drammatica ma, allo stesso tempo, è tornato l’entusiasmo dopo il pareggio interno con l’Hellas Verona; per quanto riguarda il Milan, padrone di casa in questa occasione, i rossoneri hanno pareggiato con lo stesso risultato a Genova, contro la Sampdoria, dopo essere andati prima in vantaggio e poi aver inseguito i blucerchiati.
I PRECEDENTI – Negli 80 precedenti tra le due squadre, con i rossoneri padroni di casa, il Milan ha ottenuto 27 vittorie, strappando un punto in 22 occasioni; per quanto riguarda le vittorie nerazzurre, invece, l’Inter ha il merito di aver battuto i quotati avversari per ben 31 volte, rendendo vano quindi il “fattore campo”, sempre che si possa parlare di questo privilegio in un derby così sentito dalle due parti. Per quanto riguarda la partita della scorsa stagione, a decidere fu Nigel De Jong, bravo a sfruttare un piccolo errore di Esteban Cambiasso; nel penultimo precedente tra le due squadre, invece, alla settima giornata della stagione 2012-2013 fu un gol di Walter Samuel dopo appena tre minuti a regalare all’Inter il successo sul Milan, che reclamò per un paio di decisioni arbitrali non proprio favorevoli, come il rigore non concesso per un fallo su Pazzini e la rete non convalidata di Montolivo per un fallo su Handanovic. I tifosi rossoneri ricorderanno sicuramente con più gioia il successo nella stagione 2010/11, quella dello scudetto, e proprio la partita chiave fu quella contro i nerazzurri, che vennero strapazzati con un sonoro 3-0. Infine la partita più spettacolare degli ultimi anni è sicuramente quella dell’annata 2006/07, la prima post-calciopoli, quando l’Inter vinse 3-4 grazie alle reti di Crespo, Stankovic, Ibrahimovic e Materazzi: l’espulsione di quest’ultimo, però, riaprì una partita già chiusa e l’Inter dovette soffrire per imporsi sul Milan, nonostante un vantaggio momentaneo di tre lunghezze.
LE STATISTICHE – L’Inter ha ottenuto più vittorie del Milan nella storia di questo derby, come detto, e anche dal punto di vista del rapporto gol fatti/subiti si trova in vantaggio: i nerazzurri hanno realizzato 107 gol, a fronte di 99 reti subite dagli avversari. Per quanto riguarda la distribuzione delle segnature, il Milan ha mostrato la tendenza a essere più prolifico nella ripresa (60) rispetto ai primi tempi (39 reti), mentre c’è sostanziale parità per quanto riguarda l’Inter (53 nei primi 45 minuti, 54 nei secondi tempi).
Il miglior marcatore sino a questo momento della stagione, per il Milan, è Keisuke Honda: il giapponese ha cambiato marcia rispetto all’anno passato e, grazie alle sue sei reti, è l’attaccante più prolifico di Inzaghi; Mauro Icardi, invece, è il cannoniere della squadra nerazzurra con sette marcature in campionato, seguito da Osvaldo a quota quattro.

In un derby non esiste squadra favorita per definizione, l’unico fattore che potrebbe far pendere la bilancia dalla parte dell’Inter è l’entusiasmo ritrovato dopo l’arrivo di Mancini...

venerdì 14 novembre 2014

Via Mazzarri ,torna Mancini !


Un'anticipazione di SkySport squarcia la mattinata dei tifosi nerazzurri come un fulmine a ciel sereno. A Milano, dopo l'esondazione di Lambro e Seveso dei giorni scorsi, effettivamente non piove più. Invece piove - e a dirotto - sul capo di Walter Mazzarri.
 
Erick Thohir si è stancato. Il nono posto in classifica, le prestazioni poco convincenti o convincenti solo a tratti, la sconfitta con il disastrato Parma e il pareggio beffardo firmato Nico Lopez contro il Verona, a San Siro, davanti ai suoi occhi. Tutti fattori che hanno fatto propendere il magnate indonesiano per l'esonero del tecnico di San Vincenzo, accontentando di fatto i tanti tifosi critici verso l'ex allenatore del Napoli (tra cui Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo), che avevano anche dato il via alla campagna social #MazzarriVattene.
 
A poco più di una settimana dal derby con il Milan, però, chi potrebbe prendere in mano la squadra? Il nome è già venuto fuori: Roberto Mancini. Un clamoroso ritorno dopo l'esperienza non troppo edificante al Galatasaray, un mister gradito dalla piazza e indiscutibile in quanto a capacità tattiche. SkySport fornisce anche i dettagli: lo jesino firma per 2 anni e mezzo di contratto. La presentazione avrà luogo sabato alle 14.
Niente da dire sulla bontá della decisione....che pecca come al solito di una tempistica adeguata.
Stessa INTER di sempre ....INSOMMA !

domenica 9 novembre 2014

11ªG.INTER-Verona 2-2

Partita divertente e ricca di colpi di scena. Al 10' Toni di sinistro su torre di Lazaros batte subito Handanovic, portando in vantaggio gli scaligeri. Grande reazione della squadra di Mazzarri, al 18' Icardi sfrutta l'assist di Palacio per segnare l'1-1, l'argentino esulta zittendo polemico il pubblico che aveva iniziato a fischiare. I nerazzurri colpiscono subito dopo un palo con Kuzmanovic, sono nel finale di tempo il Verona si rifà vivo con Ionita.
 
Grandi emozioni in avvio di ripresa, al 48' Icardi segna fortuitamente il suo secondo gol, respingendo in rete il rinvio di Marquez. Appena tre minuti dopo si capovolge tutto: Medel tocca con la mano in area e viene espulso per doppio giallo (salta il Milan), rigore per i gialloblu. Dal dischetto Toni manca di freddezza e si fa parare il tiro da Handanovic, al suo terzo penalty intercettato in questo campionato, il ventesimo totale in serie A. L'Inter in 10 soffre, Christodoulopoulos colpisce l'incrocio dei pali con un gran tiro su assist di Toni. All'88' il pari degli ospiti: geniale tacco di Saviola per il neo entrato Nico Lopez, che firma il 2-2 beffando i nerazzurri.
 
Controverso cambio di Mazzarri nel finale: dentro Osvaldo per ... Icardi. L'argentino manifesta tutto il suo sconcerto in panchina, altro caso in vista !

sabato 8 novembre 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Verona





Il posticipo dell’undicesima giornata di Serie A mette di fronte Inter e Verona, la prima reduce da una bruttissima sconfitta a Parma, a opera di De Ceglie, mentre gli scaligeri hanno pareggiato a Cesena, un campo tutto sommato molto difficile.
I PRECEDENTI – Nei 25 precedenti tra Inter-Hellas Verona, gli ospiti non sono mai riusciti a vincere in quel di San Siro; i pareggi, invece, sono 10 mentre per 15 volte i nerazzurri hanno ottenuto la massima posta in palio. Oltre all’ultimo precedente in cui i padroni di casa s’imposero grazie all’autogol di Moras e alle reti di Palacio, Cambiasso e Rolando, l’ultima volta le due formazioni si erano affrontate nella stagione 2001-2002, l’ultima con gli scaligeri in Serie A: in quell’occasione finì 3-0 per l’Inter, grazie al gol di Vieri e alla doppietta di Ronaldo. Proprio la squadra appena acquistata da Thohir è in striscia vincente aperta contro i veronesi, dato che hanno vinto nelle ultime 5 occasioni: l’ultimo pareggio strappato dal Verona, infatti, risale addirittura al 1990.
LE STATISTICHE – Impressionante il dato dei gol subiti dall’Inter: soltanto 7 in 25 partite, 3 nel primo tempo e 4 nella ripresa. I tifosi nerazzurri invece hanno potuto esultare in 38 occasioni, suddivise in 15 nei primi 45 minuti e addirittura 23 nei secondi tempi. Il miglior marcatore dell’Inter è Mauro Icardi con cinque reti segnate in stagione, tre contro Sassuolo e due rigori realizzati contro Cesena e Sampdoria, mentre alle sue spalle c’è Osvaldo, rientrato giovedì in Europa League dopo un mese d’infortunio. Parlando del Verona, invece, c’è una batteria di marcatori tutti a quota due: Luca Toni, Panagiotis Tachtsidis, Artur Ionita e Nico Lopez, riuscirà uno di questi a staccare gli altri regalando ai tifosi una magica serata a San Siro?
L’Inter è favorita nonostante l’ultima sconfitta a Parma, che ha fatto fare un passo indietro notevole alla squadra di Mazzarri: serve ritrovare il gioco e San Siro, in questo, forse non dà la giusta tranquillità.

Magari....







Walter Mazzarri è tornato al Napoli. Almeno per una sera.
Singolare la svista del Televideo Rai che, in occasione della gara di Europa League stravinta dagli azzurri sullo Young Boys, ha messo sulla panchina partenopea il tecnico di San Vincenzo e non Rafa Benitez.Peccato che non si possa tornare indietro....peccato che WM allena l'Inter....

giovedì 6 novembre 2014

EL...S.Etienne-INTER 1-1

Parte bene la Beneamata con la coppia offensiva formata da Palacio e dal giovane Bonazzoli: la prima occasione del match è proprio creata dall'attaccante classe 1997, che raccoglie un lancio di Dodò e serve Kuzmanovic, che però non riesce ad andare in rete. Poco dopo il serbo prova l'azione personale e libera il diagonale (mira sbagliata di poco) e Palacio vede una sua conclusione a botta sicura salvata sulla linea dal centrocampista avversario Hamouma. Proprio quest'ultimo costruisce la più nitida palla gol del primo tempo per i padroni di casa (Carrizo c'è), quindi passa l'Inter. E' il minuto 33, Mbaye crossa dalla destra, Palacio ci arriva di testa e chiama Ruffier alla grande parata, irrompe Dodò che tira: palo interno-gol, vantaggio per i nerazzurri.
 
Dopo soli cinque minuti della ripresa, però, pareggia il Saint-Etienne: calcio d'angolo battuto da Perrin, nuova incertezza di Vidic e Bayal Sall riesce ad anticipare Carrizo trovando l'1-1. Il punteggio non cambia più: lo stesso Bayal Sall ci prova di tacco da distanza ravvicinata sugli sviluppi di un corner, poi Medel evita a Pogba di far male intervenendo sul tiro del francese. Non basta l'ingresso di Osvaldo (al ritorno dopo lo stop per infortunio) per rivitalizzare l'Inter, che nel finale deve ringraziare Carrizo che di piede salva su Van Wolfswinkel e regala alla Beneamata almeno un punto.

sabato 1 novembre 2014

10ª G. Parma-INTER 2-0


L’avvio è una doccia fredda per l’Inter: il Parma, al primo vero affondo, passa con De Ceglie, abile a deviare in porta sotto misura il cross dalla destra di Rispoli. Disastrosa la copertura della linea difensiva nerazzurra, con Obi in ritardo sull’esterno ducale e con Ranocchia e Vidić ingannati abilmente da Coda. L’unica risposta dell’Inter arriva poco dopo il vantaggio dei padroni di casa con un cross di Dodô sul quale si avventa Obi ma Lucarelli è bravo a fare da scudo a Mirante col corpo e a evitare il pari. Il resto del primo tempo è uno sterile monologo nerazzurro che non si traduce in altro se non nel nulla cosmico.
Nella ripresa, dopo un buon inizio di marca Parma, è di nuovo l’Inter  a prendere il controllo delle operazioni ma la banda Mazzarri non riesce a rendersi veramente pericolosa fino all’ora di gioco, quando Hernanes carbura e Kovačić può godere di più spazio a sua disposizione. In particolare, l’Inter va vicina al pareggio sopratutto con Palacio, ma il Trenza sbaglia completamente la misura del sinistro a giro mandando alle stelle il pallone. Fanno paura a Mirante anche un tiro da lontano di Hernanes e, soprattutto, una conclusione deviata di Kovačić.
Proprio nel momento migliore degli ospiti, comunque, è il Parma a sferrare il colpo del ko con De Ceglie, ancora una volta bravo a trovarsi al posto giusto nel momento giusto per ribadire in gol un tiro di Cassano smorzato da Medel (Handanovič non esente da colpe).
Nel finale rimane in campo solo il Parma, che di fatto va più vicino alla terza rete con Ghezzal e (ancora) De Ceglie che non l’Inter al gol che accorci le distanza. Disastro completo della Beneamata che ha saputo resuscitare un Parma buono come raramente s’è visto in stagione fin qui.
Bye bye Mazzarri ?...Speriamo !

venerdì 31 ottobre 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...Parma-INTER


Inter e Parma giungono a questa partita con umori differenti: i nerazzurri sono reduci da due vittorie in fila, nonostante un gioco non proprio idilliaco, ma quando si vince il morale è sempre alto. Il Parma invece è ultimo in classifica con soli tre punti conquistati in nove partite e ben 21 gol subiti, una media da modificare se i ducali vogliono riuscire a centrare almeno l’obiettivo salvezza.
I PRECEDENTI – La tradizione dell’Inter al Tardini di Parma è pessima: i nerazzurri hanno totalizzato soltanto 4 vittorie su un totale di 23 partite disputate in Emilia, mentre i padroni di casa hanno trionfato in 13 occasioni. Nelle restanti 6 partite, infine, le due squadre si sono equamente divise la posta in palio. Il penultimo precedente è probabilmente un dipinto della stagione 2012-2013 della squadra di Andrea Stramaccioni: con la possibilità di andare a -1 dalla Juventus, sconfitta dal Milan, i nerazzurri si sciolsero come neve al sole e Sansone, bestia nera dell’Inter, la punì al 75′ con il gol vittoria. Nemmeno nella stagione del triplete, inoltre, Mourinho riuscì a vincere sul difficile campo dei gialloblù: fu Bojinov infatti a portare in vantaggio gli emiliani, e solo una rete di Balotelli permise all’Inter di strappare un prezioso punto esterno. L’ultima vittoria nerazzurra, infine, farà sicuramente sorridere i sostenitori della compagine meneghina, visto che le due reti di Ibrahimovic trascinarono l’Inter alla vittoria dello scudetto, cancellando gli incubi di un nuovo 5 maggio, questa volta a favore della Roma. L’ultimo precedente invece sorride ai nerazzurri: una rete di Rolando e una di Guarin nel finale permisero all’Inter di ottenere una fondamentale vittoria per la corsa al quinto posto, un grande risultando blindato anche da un super Handanovic, il quale parò un calcio di rigore a Cassano sullo 0-0.
LE STATISTICHE – Nelle 23 partite disputate da Parma e Inter al Tardini sono state realizzate un totale di 53 gol: 34 di questi sono stati segnati dal Parma, mentre le restanti 19 segnature hanno permesso ai tifosi lombardi di gioire sul campo emiliano. Entrambe le squadre hanno mostrato la tendenza a essere più prolifiche nella ripresa: 11-23 il dato delle reti tra primo e secondo tempo del Parma, 6-13 invece quello nerazzurro.
Il miglior marcatore del Parma sino a questo momento è Antonio Cassano, ex di giornata, a quota 5 reti; lo stesso numero di marcature di Mauro Icardi, a segno su rigore nelle ultime due partite contro Cesena e Sampdoria.
Il Parma è in un bruttissimo momento di forma ma l’Inter, nonostante i 6 punti nelle ultime due partite, non ha ancora trovato la quadratura del cerchio e la condizione fisica della squadra non aiuta.
Considerando infine che il Parma ultimamente é la bestia nera dell'Inter.....

mercoledì 29 ottobre 2014

9ª G. INTER-Sampdoria 1-0


Per la nona giornata valida per il campionato di Serie A, l’Inter batte la Sampdoria al 90′, decide un calcio di rigore di Icardi.
Al 3’ Inter subito pericolosa in avanti, Kovačić serve Palacio in area di rigore, l’argentino da buona posizione prova a mandare in rete Icardi, ma il suggerimento è troppo lungo e la palla si spegne sul fondo. La Sampdoria si chiude bene in difesa e prova a partire in contropiede, come al 6’ quando Gabbiadini si accentra dalla destra e calcia a rete con il mancino, blocca facilmente Handanovič. Al 12’ Hernanes imbecca Palacio in area di rigore, la conclusione dell’argentino viene respinta con i piedi da Romero. Un minuto dopo i blucerchiati si rendono pericolosi con un insidioso traversone dalla destra di Obiang, la difesa neroazzurra si salva in angolo. Al 22’ il traversone dalla sinistra di Dodô pesca in area di rigore Icardi, l’attaccante colpisce di testa, conclusione centrale, blocca Romero. Al 25’ Obiang calcia al volo da fuori area, blocca facile Handanovič. Al 29’ bel guizzo di Éder sulla sinistra, il brasiliano serve un bel pallone in area di rigore, la difesa ospite allontana sui piedi di Palombo, l’ex nazionale spara alto da fuori area. Al 34’ la conclusione di Hernanes finisce lontana dalla porta difesa da Romero, ottima la prova del centrocampista brasiliano fino a questo momento, il brasiliano e Kovačić  sono gli unici in grado di creare la superiorità numerica in mezzo al campo. Al 39’ Kovačić pesca Icardi in area, l’argentino difende bene la palla e calcia a rete di destro, Romero è attento e respinge con i piedi. Nell’unico minuto di recupero la Sampdoria trova il tempo per mettere i brividi al pubblico di San Siro: Gabbiadini semina il panico sulla destra e trova Duncan che da buona posizione colpisce la traversa con una potente conclusione di destro. Al rientro negli spogliatoi il pari sembra il risultato più giusto, l’Inter prova a fare la partita, mentre gli uomini di Mihajlovic si chiudono bene davanti a Romero e si rendono pericolosi nelle ripartenze.
Al 49’ bell’azione di Palacio, l’attaccante interista semina lo scompiglio nell’area di rigore blucerchiata, ma la sua conclusione termina sul fondo. Al 9’ la Sampdoria si rende pericolosa con Okaka, Handanovič respinge. Al 58’ Gabbiadini impegna Handanovič su punizione, il mancino dell’attaccante doriano viene neutralizzato in tuffo dal portiere sloveno. Al 68’ Regini calcia a rete di sinistro sugli sviluppi di un calcio d’angolo, blocca Handanovič. Al 70’ Vidić tocca di testa per Medel, il cileno da buona posizione calcia al lato. Al 79’ Kovačić inventa per Palacio, l’argentino calcia a lato da buona posizione, brutto errore per l’attaccante. All’86 l’Inter reclama un calcio di rigore per un fallo in area di Romagnoli su Palacio, un minuto dopo fuga di Okaka sulla destra, l’attaccante doriano serve Éder che si fa deviare in angolo la sua conclusione da Handanovič. Al 90’ calcio di rigore in favore dell’Inter per un fallo su Kuzmanovic, dal dischetto si presenta Icardi che batte Romero e manda in delirio il pubblico di San Siro. Al triplice fischio finale, gli uomini di Mazzarri festeggiano un successo importante, la sconfitta, invece è punizione troppo severa per i ragazzi di Mihajlović che avrebbero meritato il pareggio.

martedì 28 ottobre 2014

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Sampdoria



Una striminzita vittoria contro un buon Cesena, in dieci per un’ora, non ha dato a Mazzarri la tranquillità che ci si sarebbe aspettata dopo l’espulsione di Leali. Troppi errori sotto porta e un potenziale praticamente inesplorato a centrocampo, paradossalmente è la Sampdoria ad arrivare alla sfida con più energie positive, dopo il pari casalingo senza reti contro la corazzata Roma.

I PRECEDENTI – Nei 57 precedenti disputati tra Inter e Sampdoria, la superiorità dei nerazzurri appare abbastanza schiacciante: la squadra allenata da Walter Mazzarri infatti ha vinto in 34 occasioni, mentre gli ospiti hanno espugnato Milano soltanto in 7 occasioni. In 16 occasioni le due squadre si sono suddivise la posta in palio, un evento che nel nuovo millennio è accaduto ben 5 volte, sintomo che la Sampdoria non è una squadra facile da battere in nessuna occasione. Tuttavia la squadra blucerchiata non vince a San Siro addirittura dalla stagione 1996/97, quando una doppietta di Montella risultò decisiva nella vittoria per 3-4: nella penultima occasione, invece, è stata l’Inter a ottenere i tre punti grazie al successo per 3-2. In quell’occasione fu Munari a sbloccare la partita ma le reti di Milito, Palacio e Guarin permisero ai nerazzurri di assicurarsi l’intera posta in palio; inutile, invece, la rete di Eder allo scadere. Il 3-2 non può che evocare ricordi indelebili per tutti i tifosi nerazzurri, che nella stagione 2004-2005 si trovavano sotto per 0-2 a pochi minuti dalla fine, salvo poi ribaltare tutto con tre reti nei minuti di recupero: un’impresa che ancora oggi resta impressa nella storia della Serie A italiana. Per quanto riguarda l’ultimo precedente, infine, Renan a tempo scaduto permise alla Sampdoria di agguantare il pari dopo il gol del momentaneo vantaggio di Guarin.

LE STATISTICHE – Inter-Sampdoria è da sempre sinonimo di spettacolo assicurato in campo e sugli spalti, visti i gol che le due squadre hanno segnato nella storia di questo incontro. Nei 57 precedenti, infatti, sono addirittura 160 le reti totali realizzate: 110 segnate dall’Inter, 50 dalla Sampdoria. Una media di 2.80 gol a partita che risulta essere tra le più alte della Serie A, e sarà sicuramente utile agli scommettitori in vista dell’incontro di domenica pomeriggio.
Il miglior marcatore dell’Inter sino a questo punto della stagione è Mauro Icardi, una vecchia conoscenza blucerchiata, che condivide il trono di capocannoniere con Pablo Daniel Osvaldo, anche lui a quota 4 reti; anche Gabbiadini, il miglior attaccante blucerchiato, ha realizzato lo stesso numero di reti. Chi riuscirà a trascinare la propria squadra al successo?

L’Inter potrebbe accusare un po’ di stanchezza dopo un periodo in cui, di fatto, ha giocato ogni tre giorni. Per questo non è impossibile il colpo esterno della Sampdoria, sulla falsa riga di quanto fatto dal Cagliari qualche settimana fa..

domenica 26 ottobre 2014

8ª G.Cesena-INTER 0-1


Fin dalle primissime battute è la squadra nerazzurra ad avere il comando delle operazioni, con un Cesena che, logicamente, bada più a contenere gli avversari cercando però qualche spazio per ripartire (peraltro faticando parecchio a trovarne). Il copione si mantiene così per mezz’ora, finché Hernanes non inventa un pallonetto spiovente in area per Palacio che, scattando, elude il fuorigioco e tutta la difesa romagnola e viene quindi travolto da Leali in uscita: rigore ed espulsione per il portiere bianconero. Sul dischetto va Icardi che realizza freddamente, portando in vantaggio l’Inter.
L’uomo in meno scuote però i padroni di casa che, per niente intimoriti, alzano il baricentro della squadra e si fanno pericolosissimi, specialmente nel gioco aereo: prima Cascione e poi, su calcio d’angolo, Djurić e Marilungo vanno vicinissimi al pareggio. Handanovič mura il bosniaco e l’ex Atalanta mette alto di pochissimo da ottima posizione, sprecando così la miglior chance per i padroni di casa di tutto il primo tempo. Poco prima dell’intervallo il Cesena mette ancora apprensione agli ospiti attirando fuori dai pali Handanovič ma il portiere sloveno subisce una carica salvifica per i suoi, che erano rimasti coi pali completamente sguarniti: è l’ultima emozione di un primo tempo giocato con buon ritmo da entrambe le formazioni.
Nella ripresa il Cesena continua a giocare a viso aperto nascondendo benissimo l’uomo in meno, ma Guido Marilungo è ancora una volta impreciso sotto porta attorno al 55′, quando la difesa interista si dimentica completamente il numero 89 romagnolo. Qualche minuto dopo tocca invece a Icardi e Hernanes spaventare Agliardi ma entrambe le conclusioni si spengono a lato. Il Cesena ha poi una palla buona per pareggiare (anzi, una chance che Cascione rende buona con un gran tiro da posizione impossibile) al minuto 71 ma Handanovič riesce a smorzare l’ottima conclusione del mediano romagnolo.
Nell’ultimo quarto di gara Bisoli inserisce tutte le punte a disposizione per provare a riacciuffare il risultato mentre l’Inter butta via troppi palloni interessanti sulla trequarti avversaria, non riuscendo mai a chiudere la partita, nemmeno con una succosissima doppia occasione in pieno recupero con Palacio e Icardi...


sabato 25 ottobre 2014

Lo stile non si eredita !


F.C. Internazionale prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticare.

F.C. Internazionale prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticar
F.C. Internazionale prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticar