A Torino attendono delle scuse. Da Thohir, nello
specifico, per il modo in cui è saltata la trattativa di scambio
Vucinic-Guarin. Questo, in estrema sintesi, i messaggio che arriva dagli organi
di informazione. Il presidente dell’Inter deve spiegare personalmente le
motivazioni del suo passo indietro, come se avesse commesso il reato di lesa
maestà. Come se tirarsi indietro prima delle firme, evitando quindi le penali
del caso, fosse un illecito. Eppure la Juve non ha la fedina penale limpida da
questo punto di vista. In estate Marotta in persona ha acconsentito, dopo un
lungo tira e molla, a cedere Isla all’Inter. E che la trattativa fosse ormai
conclusa lo testimonia la convocazione del dottor Combi per le visite mediche.
Che non si sono tenute per l’improvviso voltafaccia bianconero. Nessuno
scandalo in quel caso, nessuna scusa. A questo episodio, nel recente passato,
si possono aggiungere le manovre a dir poco scorrette nelle trattative per
Verratti (poteva essere nerazzurro in compartecipazione con il Genoa, prima che
Marotta ricattasse Preziosi su alcuni calciatori in comproprietà), Bendtner
(era ormai del Siena prima del blitz juventino), Pogba (scippato allo United
con reazione negativa e lecita da parte di Ferguson e con il supporto di
Raiola) e, dulcis in fundo, la madre di tutte le scorrettezze: l’intromissione
nell’operazione Fiorentina-Berbatov.
Nella fattispecie, Marotta & Co. hanno letteralmente
dirottato il volo del bulgaro impedendogli di andare a Firenze dove avrebbe
firmato il contratto con i viola per cercare di portarlo alla Juve. Situazione
a dir poco censurata dalla Fiorentina, che attraverso un comunicato stampa ha
chiarito la propria posizione:
“ACF Fiorentina comunica che l’operazione di acquisizione
del calciatore Dimitar Berbatov è saltata definitivamente dopo che era stato
definito un accordo con il Manchester United (scambio di contratto condiviso,
prima rata del corrispettivo in pagamento e garanzia fideiussoria per la
seconda rata già sottoscritta) e dopo che era stata raggiunta un’intesa verbale
con il calciatore sul suo contratto. Nella giornata di oggi, il club inglese
aveva concesso al suo tesserato il permesso scritto di recarsi a Firenze per le
visite mediche e per firmare il contratto. Il calciatore si era imbarcato, in
compagnia del suo procuratore e con biglietti pagati dalla Fiorentina, su un
volo diretto a Firenze. Ma a Firenze il giocatore non è mai arrivato. A causa
di operazioni spericolate e arroganti di altre società, che niente hanno a che
fare con i valori della correttezza, del fair play e dell’etica sportiva e che
si collocano oltre i confini della lealtà. Per quanto riguarda il calciatore,
al di là delle sue caratteristiche e del suo valore tecnico, a questo punto
siamo felici che non sia venuto alla Fiorentina: non meritava la nostra città e
la nostra maglia e i valori che essa rappresenta”.
A Torino attendono delle spiegazioni.
Ma a Firenze non
sono mai arrivate
Tratto da : Il Rumore dei nemici
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