INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

giovedì 31 dicembre 2015

Mancini ripercorre il 2015...


Direttamente dal ritiro di Doha, in Qatar, dove l'Inter si sta preparando in vista della riapertura del campionato il prossimo 6 gennaio a Empoli, Roberto Mancini risponde alle domande di Roberto Scarpini per Inter Channel, in una sorta di consuntivo finale del 2015. Un anno che lo ha visto protagonista, sulla panchina nerazzurra, di un autentico ribaltone tecnico e di un crescendo evidente, fino alla vetta della classifica di Serie A.

Possiamo dire che è stato un grande 2015?
"Così così (ride, ndr). Nei primi mesi si è faticato un po'".

A gennaio il pari allo Stadium, lì c'era la sicurezza di centrare qualcosa?
"I ragazzi hanno da subito fatto bene, poi nel calcio contano i risultati e abbiamo perso partite senza meritarlo. Si poteva fare sicuramente qualcosa in più, alla fine è stato importante, nonostante non abbiamo raggiunto gli obiettivi, mettere una base buona per questa stagione".

Quanto orgoglio c'è per essere stato scelto per tornare in alto?
"E' abbastanza faticoso, però se uno riesce a metterci tanta passione e lavoro i risultati si ottengono. Magari ci vorrà un mese in più ma i risultati arrivano. Per tanti anni l'Inter non è stata dove merita, dovrebbe essere sempre in Champions e lottare per il campionato, deve essere questo il nostro obiettivo".

Torniamo al mercato di gennaio scorso: Podolski, Shaqiri, Santon, qualcuno si è perso...
"Nessuna delusione, Podolski lo abbiamo preso sperando desse qualcosa in 6 mesi, sapevamo sarebbe tornato all'Arsenal. Non pensavamo sarebbe rimasto a lungo, era esperto e qualcosa ce l'ha data. Shaqiri aveva bisogno di più tempo, poi è stato uno dei pochi a ricevere offerte e dovevamo fare cassa. Con Santon nessun problema, Brozovic forse l'acquisto più azzeccato perché migliora di settimana in settimana e avrà grande futuro. A gennaio è difficile trovare un giocatore in grado di cambiare la squadra".

A febbraio il cambio di rotta con 3 vittorie consecutive dopo 3 anni.
"In quel momento avremmo dovuto spingere di più, poi si sbaglia da una parte e si azzecca dall'altra. Si rischia di perdere tempo e treni decisivi".

Nel finale manca la continuità.
"Questo è il calcio, uno si ricorda il risultato che condiziona il giudizio. Ma il finale è stato il migliore, abbiamo perso partite assurde tra Juve, Genoa, Sampdoria. Si poteva al massimo pareggiare se non vincere".

Ma da quelle partite hai capito la squadra che doveva nascere dopo.
"I giocatori che c'erano prima oggi stan facendo bene, un allenatore nuovo ha bisogno di tempo per conoscerli".

In estate il mercato stravolge la squadra. Tu lavoravi tanto senza il gruppo al completo e senza risultati eri comunque tranquillo.
"Avevo un po' di sicurezza sul fatto che i giocatori avevano fatto bene anche nei 6 mesi precedenti pur senza risultati. Avevo imparato a conoscerli, anche i più criticati potevano darmi qualcosa. Quelli nuovi sapevamo ci avrebbero aiutato a migliorare. Poi tante cose devono andare nella stessa direzione per raggiungere l'obiettivo. I risultati estivi non contano nulla, conta mettere benzina nel motore e migliorare il sistema di gioco. Poi abbiamo affrontato Bayern, Real Madrid, Milan... Se uno gioca contro avversari minori vince, ma è meglio affrontare grandi squadre anche rischiando di perdere e fare brutte figure. Nonostante lo 0-3 col Real dopo 45 minuti equilibrati, ci sono stati impegni in cui eravamo presenti. Ed io ero tranquillo".

Dall'estate ricordiamo le telefonate di Mancini e alla fine una squadra con i ruoli coperti.
"Sì, è vero. Miranda ha portato esperienza, Murillo era stato preso da un anno e sapevamo che aveva qualità. Kondogbia è giovane, Jovetic ha portato esperienza e qualità, idem Perisic. Sono arrivati giocatori che ci hanno permesso di migliorare".

Inizia il campionato con 5 vittore di misura. Te l'aspettavi?
"No ma speravo che fosse una partenza positiva per darci consapevolezza sapendo che non eravamo la miglior squadra del campionato. Partire bene poteva darci tranquillità".

Dalla sconfitta contro la Fiorentina hai tratto buoni spunti.
"In certe partite non capisci neanche cosa sia successo, perdere 4-1 in quel modo può capitare. Se vai sotto 2-0 dopo 8 minuti con un rigore e un tiro in porta, poi l'espulsione... Nella ripresa però la squadra ci ha messo grinta sapendo che la partita era ormai persa".

L'Inter riparte da fine ottobre, prima è mancato qualcosa.
"Con la Juve ci può stare, ma contro Palermo e Sampdoria avrei voluto vincere. Non ci mancano 5-6 punti, ma penso che la sorte non sia stata proprio dalla nostra finora. Quando abbiamo vinto 1-0 abbiamo concesso poco, ma se la fortuna girasse dalla nostra potremmo far meglio".

A novembre ci sono le soste delle nazionali, disturbano durante un trend positivo?
"Questo è un problema soprattutto per i giocatori che vanno oltre Oceano e rientrano a 2 giorni dalla partita, ma lo sappiamo".

Quanta voglia hai di rigiocare contro il Napoli?
"Quella partita può sortire qualsiasi risultato, penso che sia ingiusto e siamo stati sfortunati. Ma bisogna saper accettare le sconfitte anche quando sono dolorose. Si riescono a trarre indicazioni importanti".

Quella a Napoli era già la tua Inter rispetto a 6-7 mesi prima in cui stavi costruendo.
"Se giochi a Napoli la riprresa in 10 e li metti sotto, meritando il pareggio, sicuramente le tue convinzioni cambiano. Penso che la squadra sia più consapevole. Ci sono partite importanti che ti fanno cambiare il pensiero da abbastanza positivo in positivo. Quella partita ci può dare tanto".

Dicembre bene, c'è la goleada di Udine. Un segnale che le partite vanno chiuse.
"Ma non è stata una partita semplice, l'Udinese ha giocato tirando diverse volte. Abbiamo concesso più del solito, un loro gol poteva riaprirla ma alla fine è andata bene".

In carriera non hai mai avuto una settimana piena per lavorare, a causa delle competizioni europee. Oggi hai plasmato una squadra che può giocare in più moduli.
"Ma i giocatori sono sempre undici (ride, ndr)".

Ma hai potuto sperimentare?
"Nello svantaggio di non giocare le coppe c'è il vantaggio che puoi allenarti tutti i giorni. ma l'obiettivo è tornare in Champions, meglio giocare le coppe perché i giocatori si alternano e giocan tutti. Ma oggi non scendere in campo è un vantaggio".

Tanti parlano di te, dandoti anche dei consigli.
"Non leggo molto i giornali ma credo che quando uno esprime la sua opinione edicatamente ci possano essere anche messaggi importanti che possono esserti utili".

Inter-Lazio, tanta rabbia e amarezza e tante chiacchiere dopo.
"Potevamo prepararla meglio, è stata la settimana maledetta delle feste per tutti, non solo per i giocatori. Si inizia a pensare alla casa, al Natale... Io sarei per giocare sempre, non a Natale ma prima e dopo, con una settimana di vacanza a gennaio. E' una settimana atipica in cui tutti gli allenatori hanno paura. E' stata una partita in cui non meritavamo di perdere ma abbiamo commesso ingenuità pazzesche. Nel primo tempo non abbiamo giocato, è mancata la cattiveria. Le chiacchiere? Ho detto la verità, non è successo nulla. In nessun spogliatoio si ride dopo una sconfitta, nessun giocatore si è comportato male e nessuno prenderà multe".

Gennaio il mese più balordo con le voci di mercato, può servire?
"Se non c'è nessun giocatore che chiede di andar via io ho massima fiducia in tutti e vorrei continuare con chi ha iniziato questo campionato in cui stiamo facendo benissimo. Spero rimangano tutti. Se poi Gnoukouri o Dimarco hanno opportunità di andare a giocare sono io il primo a spingerli. Manaj? No, può stare ancora qui e imparare dai giocatori più grandi. Inoltre quando entra a partita in corso può fare la differenza. Lui sta qui con noi".

Si crede al triangolino di maggio?
"Chissà, l'obiettivo è tornare in Champions League. Il campionato è bello e nessuno sa come finirà. Se saremo lì a 2-3 giornate dalla fine ne parleremo, adesso c'è tempo. Ora c'è una partita brutta come quella prima di Natale. Speriamo di iniziare bene c'è da pedalare e come tutti i giocatori han fatto finora continuino a dare il massimo. Tutti hanno fatto il possibile ed è merito loro se siamo lì".

Che sia un grande 2016 e magari 2017 e 2018.

"Eh sì, la gente spesso dimentica che sono stati qui già 4 anni. Speriamo, l'Inter deve tornare in Champions League, non può star fuori".


lunedì 21 dicembre 2015


Potevamo e dovevamo concludere meglio questa prima parte di campionato, potevamo non buttare via 3 punti importanti considerando che da gennaio avremo un calendario difficile e arrivarci con più punti di distacco dalle rivali ci avrebbe dato un minimo di vantaggio e soprattutto di tranquillità . Sono abbastanza arrabbiato per questo e non lo nego, ma è anche vero che se ad agosto mi avessero parlato di Inter prima in classifica non ci avrei mai creduto, abbiamo fatto una prima parte di campionato al di sopra di ogni aspettativa e la sconfitta contro la lazio non deve vanificare tutto ciò che di buono è stato fatto. A gennaio si riparte da qui, come sempre senza mai parlare di scudetto e con la convinzione che finalmente siamo una Squadra ma bisogna continuare a lavorare sodo con la stessa umiltà di sempre!

BUON NATALE 

domenica 20 dicembre 2015

17ª G. INTER-Lazio 1-2


Inter-Lazio 1-2. Chiusura di 2015 amarissima per i nerazzurri, sconfitti in casa dai biancocelesti per 2-1. La squadra di Pioli, che si rialza dopo un periodo negativo, espugna il Meazza grazie a una doppietta di Candreva. Inutile la rete di Icardi, espulsi Felipe Melo e Milinkovic-Savic nel finale di gara.
 Squadra che vince si cambia: Mancini rivolta il modulo ed esclude due dei giocatori più in forma, Ljajic e Brozovic. Il primo tempo non gli dà ragione. Il gol a freddo di Candreva, un violento destro dal limite al 5' sugli sviluppi di un corner, disorienta la capolista che gioca una prima metà di partita sotto tono, senza creare mai veri pericoli. La manovra del Biscione è spezzettata dai tanti errori e letta bene dai biancocelesti, disposti con ordine in fase difensiva e più insidiosi in attacco con Candreva, che sfiora il gol nel finale di tempo.
 Ripresa, dopo dieci minuti senza occasioni Mancini si decide a inserire Ljajic e Brozovic per Biabiany e Jovetic: al 61' arriva il pareggio dei padroni di casa. Perisic serve con un passaggio in profondità Icardi, che brucia la difesa laziale sulla linea del fuorigioco e trafigge Berisha.
 La Lazio non crolla, non subisce il contraccolpo del gol e resta compatta, bloccando tutte le iniziative nerazzurre. E a cinque minuti dal 90' arriva la sciocchezza di Felipe Melo, che travolge in area Milinkovic-Savic, regalando il rigore agli ospiti.

 Dal dischetto Candreva si fa ipnotizzare da Handanovic ma arriva prima di tutti sulla respinta del portiere sloveno, insaccando il 2-1 che affossa definitivamente la capolista. Felipe Melo completa la sua serata da incubo facendosi espellere nei minuti di recupero, rosso anche a Milinkovic-Savic in un finale nervoso.

sabato 19 dicembre 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Lazio


La 17/esima giornata di Serie A mette di fronte, nel posticipo domenicale, due squadre in un momento opposto di forma: euforia in casa nerazzurra dopo il 4-0 di Udinese, la Lazio invece è reduce dal pareggio interno contro la Sampdoria e ha una classifica tutt’altro che soddisfacente.
I PRECEDENTI – Nelle 72 partite disputate tra Inter e Lazio allo Stadio Giuseppe Meazza, i padroni di casa hanno trionfato in 40 occasioni, lasciando agli avversari la possibilità di ottenere tre punti solo per 8 volte; infine le due squadre si sono equamente suddivise la posta in palio nelle restanti 24 occasioni. I tifosi dell’Inter non ricorderanno sicuramente volentieri lo scontro diretto della stagione 2012/2013; i nerazzurri, infatti, persero 1-3 quell’incontro – a segno anche Hernanes, adesso all’Inter – con Alvarez che calciò in curva un calcio di rigore e Onazi che realizzò la rete della vita. Nell’annata precedente, invece, Milito e Pazzini ribaltono l’iniziale vantaggio di Tommaso Rocchi, regalando tre punti alla squadra meneghina. Per quanto riguarda l’incontro dell’annata 2013/2014, l’Inter trionfò con il punteggio per 4-1 nella partita d’addio di Javier Zanetti: una notte indimenticabile iniziata male a causa del gol di Biava e raddrizzata da una doppietta di Palacio, dal gol di Icardi e il sigillo finale di Hernanes. Nell’ultimo scontro diretto, infine, Felipe Anderson illuse gli ospiti con una doppietta nel primo tempo, prima che l’Inter si risvegliasse pareggiando l’incontro grazie alle reti di Kovacic e Palacio.
LE STATISTICHE – Sono adddirittura 179 le reti realizzate dalle due squadre nei 72 precedenti a San Siro: 142 di queste le hanno realizzate i nerazzurri, mentre le restanti 63 hanno la firma di giocatori della Lazio. L’Inter ha mostrato la tendenza a essere più prolifica nel secondo tempo (74 gol) rispetto ai primi tempi (68 reti), mentre la Lazio ha ottenuto più soddisfazioni nei primi 45 minuti (35 gol) piuttosto che nelle riprese (28 reti). Nell’ultimo quarto d’ora, inoltre, l’Inter ha dimostrato di saper andare in gol con una certa facilità, visto che ha realizzato addirittura 24 marcature in questo lasso di tempo.
Il capocannoniere dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di 6 reti, mentre l’attaccante più prolifico della Lazio è Felipe Anderson (4 gol), seguito a ruota da Lucas Biglia (3 reti).

L’Inter è favorita nell’ultimo incontro stagionale...Speriamo in un Buon Natale !

martedì 15 dicembre 2015

TIM CUP...1/8 di finale INTER-Cagliari 3-0


Inter-Cagliari 3-0. Le seconde linee nerazzurre battono i sardi al Meazza in una partita divertente e spettacolare. La squadra di Mancini, che dà un'altra dimostrazione di forza, si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia grazie alle reti di Palacio, Brozovic e Perisic: affronterà la vincente di Napoli-Verona.
Primo tempo a San Siro giocato a ritmi alti, divertente ed equilibrato. Il Cagliari affronta senza timori la capolista della serie A, imbottita di riserve ma sempre brillante: le palle gol fioccano da una parte e dall'altra. Gli isolani, pericolosi con Benedetti e Di Gennaro, difettano nella mira, mentre i nerazzurri sono letali con Palacio: al 19' Cragno in tuffo si supera sul colpo di testa dell'argentino, al 24'  non può nulla sulla conclusione ravvicinata del Trenza, su cross di Juan Jesus.
Nella ripresa gli ospiti colpiscono un palo con Pisacane, poi ancora l'Inter sale in cattedra chiudendo la partita nel giro di dieci minuti. Al 71' Brozovic batte Cragno con un tiro a giro all'incrocio dei pali, all'81' Perisic, entrato poco prima per l'applauditissimo Palacio, archivia la pratica ribadendo in rete dopo il palo colpito dallo scatenato Brozovic.

Allo scadere Farias prova a limitare il passivo, ma  Carrizo sbarra la strada alle velleità sarde.

sabato 12 dicembre 2015

16ª G. Udinese-INTER 0-4


L'Inter si alza sui pedali e scappa via, tenta la fuga, sventola davanti alla Fiorentina ben 4 punti di vantaggio in classifica e si gode il primato per almeno un'altra settimana, che non è mica male in vista del giro di boa. E come lo fa, tra l'altro! Ovvero con uno 0-4 chiaro e tondo al 'Friuli', un po' ringraziando gli svarioni difensivi dell'Udinese, un po' sfoggiando la caratura di una grande squadra.
Roberto Mancini lo aveva detto sabato: Icardi farà 20 gol. E l'argentino lo accontenta con una doppietta, schierato davanti al tridente Perisic-Jovetic-Ljajic. Dall'altra parte Colantuono si gioca la carta Di Natale, di fianco a Thereau.
La prima occasione della gara è di marca interista: al 7' Perisic libera Jovetic a centro area, ma il montenegrino fallisce il 'rigore in movimento' calciando centralmente, e Karnezis respinge con i piedi. Al 14' risponde l'Udinese con un gran missile terra-aria di Thereau, su cui l'ex Handanovic vola a sventare. I bianconeri crescono e al 21' Ljajic commette fallo di mano al limite: Di Natale batte la punizione, che termina pochi centimetri oltre il palo. La sfida è vivace e un minuto più tardi Icardi salta Domizzi raccogliendo un retropassaggio suicida di Bruno Fernandes, si invola verso la porta di Karnezis e supera il portiere greco con un diagonale destro: 0-1. Di Natale prova a reagire con una girata in area, su cui si oppone Handanovic, ma poco dopo, su un altro svarione difensivo delle 'zebrette' (di Domizzi), Jovetic punta la porta e deposita ancora alle spalle di Karnezis con uno scavetto elegante. E' il sesto gol del montenegrino all'Udinese, il primo al 'Friuli'. Si segnala un Handanovic in stato di grazia, che para addirittura i palloni a gioco fermo (impressionante su Widmer e Di Natale).

 Dopo l'intervallo gli uomini di Colantuono premono sull'acceleratore cercando di rientrare in partita. Su tiro di Lodi, Thereau devia involontariamente nella porta interista, ma era in fuorigioco e la rete viene giustamente annullata. Al 55' Edenilson fa un tentativo dalla distanza, ma la mira è da rivedere. Ma gli offensivi nerazzurri giocano e si divertono a giocare. Ordiscono trame in velocità, si muovono con la palla e non disdegnano il dribbling. Su sponda di Icardi, quasi la mette dentro Ljajic al 61'. La partita è vivace e al 69' Widmer fa partire un tagliato in mezzo, Handanovic ribatte, Iturra cerca il tap-in con l'esterno destro, ma il pallone termina a lato. Colantuono allora si sbilancia: fuori proprio Iturra, dentro il puntero Perica. Murillo, memore della cavalcata contro il Frosinone che lo ha portato al gol, ci riprova con una grande progressione a sinistra e arriva anche al calcio, ma Karnezis mura. C'è dunque da aspettare l'84' per il tris della 'Beneamata': Lodi sbaglia il tocco, Icardi non si fa pregare e scarica istantaneamente un destro micidiale nella porta bianconera. Doppietta per l'argentino. L'Inter si scopre devastante e addirittura all'86' Brozovic rientra sul destro al limite e segna una rete strepitosa con un destro a giro sul secondo palo. Non c'è altro da aggiungere.

venerdì 11 dicembre 2015

NUMERI E CURIOSITÁ...Udinese-INTER


Dopo aver mollato la testa della classifica per una settimana, i nerazzurri sono tornati al comando dopo il successo contro il Genoa. L’Udinese, invece, è reduce dal brutto scivolone in casa della Fiorentina per 3-0.
I PRECEDENTI – Le statistiche confermano come la trasferta di Udine sia una delle più difficili in assoluto per i nerazzurri: su 42 incontri disputati in Friuli, i nerazzurri hanno vinto 17 volte, pareggiando in 14 occasioni. I padroni di casa, invece, sono riusciti a far valere il fattore campo 11 volte, un dato abbastanza rassicurante considerando la differenza di blasone tra le due squadre. Nella stagione 2012/2013 l’Udinese è riuscito a strappare una vittoria grazie alla doppietta di Di Natale e alla rete di Muriel, che ha fissato il risultato sul definitivo 3-0: tuttavia negli ultimi due precedenti è stata l’Inter a esultare, prima per 0-3 (Palacio, Ranocchia e Alvarez) e poi, l’anno scorso, per 1-2 (Icardi e Podolski, a nulla è servito il momentaneo pareggio di Di Natale).
LE STATISTICHE – Leggero vantaggio nerazzurro anche per quanto riguarda il computo dei gol: i nerazzurri hanno realizzato 56 reti, mentre i friulani sono fermi a quota 42. Più reti nei secondi tempi, visto che le due squadre hanno segnato rispettivamente 17 e 23 gol nei primi 45 minuti, mentre nella ripresa 25 e 33.
L’attaccante più prolifico dell’Udinese, sino a questo momento della stagione, è Cyril Thereau, autore di 5 reti in stagione; per quanto riguarda l’Inter, invece, il miglior marcatore è Mauro Icardi, fermo a 4 gol.

L’Inter è favorita in questo incontro ma, considerati i repentini cambi in testa alla classifica...

sabato 5 dicembre 2015

15ª G. INTER-Genoa 1-0


Inter-Genoa 1-0. L’ottavo 1-0 in stagione. Sconfitta del San Paolo già dimenticata e primato riacciuffato in attesa proprio della gara del Napoli. Un’altra vittoria di misura, cinica, nonostante il possesso palla e le redini della partita siano comunque sempre stati di marca nerazzurra. Il migliore in campo Ljajic, al 59’, fa partire su punizione il tiro-cross che beffa Perin e gonfia la rete.
Roberto Mancini sceglie l’iperoffensività: 4-2-3-1, con Icardi in panchina e Palacio là davanti al suo posto, spalleggiato dal trio Biabiany-Ljajic-Jovetic e Medel e Felipe Melo a far diga in mezzo al campo. L’ex (fischiatissimo) Gasperini risponde con il suo consueto 3-4-3: Pavoletti è squalificato, ma rientra Perotti, che compone il trio d’attacco con Gakpé e Lazovic.
L’Inter parte a mille all’ora e già al 3’ fa drizzare i capelli al ‘Grifone’ con Palacio che scappa via e serve Felipe Melo, che però conclude alto. I nerazzurri spingono trascinati da Biabiany e Ljajic ed è proprio del serbo l’occasione al 19’: salta Figueiras e conclude sul primo palo, ma sbaglia mira di poco. Nel finale di tempo la ‘Beneamata’ sfiora ancora la rete con Jovetic, che appostato in mezzo all’area conclude dopo la sgroppata e il cross di Alex Telles, ma Perin si supera e compie un vero e proprio miracolo.

In apertura di ripresa si fa vedere anche l’altro portiere, Handanovic, che si fa trovare pronto al grande intervento sul diagonale da destra di Figueiras dopo un’azione personale di Perotti. L’Inter però ha in mano le redini della partita e su calcio di punizione, con un tiro-cross su cui nessuno arriva, Ljajic supera Perin con una traiettoria beffarda: 1-0. Poco dopo è calcio champagne sull’asse Brozovic-Ljajic: la splendida azione è fermata per un fuorigioco inesistente del serbo. L’Inter crea trame davvero pregevoli: Ljajic riceve a sinistra da Perisic, si accentra e prova il tiro, ma Perin blocca. Dall’altra parte Rincon calcia all’improvviso, ma anche Handanovic è vigile e si oppone in tuffo. All’86’ D’Ambrosio tocca Perotti che sguscia sulla fascia e si prende il secondo giallo e quindi il rosso: quarta espulsione stagionale per l’Inter. Ma i meneghini reggono anche negli ultimi minuti in inferiorità numerica.

venerdì 4 dicembre 2015

NUMERI E CURIOSITÁ...INTER-Genoa


L’Inter è reduce dalla sconfitta contro il Napoli che le è costata il primato in classifica, mentre l’umore del Genoa è sotto i piedi dopo la brutta sconfitta casalinga contro il Carpi.
I PRECEDENTI – Inter e Genoa si sono affrontate 48 volte a San Siro in campionato: i padroni di casa si sono imposti in 34 occasioni, ottenendo un punto per 10 volte. Nelle restanti 10 occasioni, invece, il Genoa è riuscito a strappare una vittoria esterna. Una delle partite con più gol nella storia di questo scontro diretto coincide anche con l’esordio di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter, un 5-4 pirotecnico che illuse i tifosi nerazzurri ormai tre anni e mezzo fa, mentre per quanto riguarda l’ultimo precedente l’Inter si è imposta per 3-1 grazie alle reti di Palacio, Icardi e Vidic.
Dal punto di vista strettamente numerico, invece, il 9-1 fatto registrare nel dicembre 1945 risulta essere la partita con il massimo numero di gol segnati tra le due squadre: l’ultima vittoria del Genoa, invece, risale al marzo 1994, quando i rossoblù si imposero per 1-3 grazie alle reti di Ruotolo e Skuhravy, che vanificarono il vantaggio iniziale di Schillaci.
LE STATISTICHE – 103 gol realizzati dall’Inter, 35 dal Genoa: il tabellino è ancora una volta a favore dei padroni di casa. 41-14 il conto delle reti segnate nei primi 45 minuti, mentre il dato aumenta in maniera netta nei secondi tempi, dove Inter e Genoa hanno realizzato rispettivamente 62 e 21 gol.

Il capocannoniere dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di 4 reti in campionato; per quanto riguarda il Genoa, invece, l’attaccante più prolifico è Leonardo Pavoletti, a segno anche lui in 4 occasioni.

martedì 1 dicembre 2015


E ADESSO CARESSA VENGA A PARLARCI DELL'INDICE DI CULO !

Furia Mancini: "Siate onesti"


L'Inter esce sconfitta e non più capolista, ma tutt'altro che ridimensionata. E soprattutto furente. È infatti un Roberto Mancini arrabbiatissimo quello che si presenta alle interviste del dopo-gara al termine della gara persa contro il Napoli, primo ko esterno della stagione per i nerazzurri.
 Al centro delle discussioni, ovviamente, l'espulsione di Nagatomo:
"Nagatomo è stato espulso per un mezzo fallo, il secondo su Allan. Quella di Callejon è stata una simulazione. Quell'episodio ha cambiato la sfida, il Napoli è una squadra molto forte, secondo me la migliore del campionato, ma la gara è stata condizionata. In undici non avremmo perso, forse avremmo vinto" ha detto Mancini a Premium Sport.
 "Servirebbe un po' di onestà in tv - ha proseguito Mancini attaccando il moviolista di Premium, l'ex arbitro Di Marco, d'accordo invece con la decisione di Orsato - Sono un po' teso dopo la gara, ancora di più se  ascolto queste cose. Giochiamo al calcio, non è ping pong o basket. Non si può ammonire un difensore per un fallo nella metà campo avversaria al 40' del primo tempo. Per gli arbitri sembra più importante buttare fuori un calciatore che andare fuori con una bella donna. Nagatomo doveva fare attenzione sul secondo fallo, ma sul primo fallo non meritava l'ammonizione".
 Poi, il Mancio si placa parzialmente analizzando la bella reazione dell'Inter nella ripresa nonostante l'uomo in meno: "Non era facile riaprire la gara, e questo lascia pensare tante cose. Stavamo facendo bene, non meritiamo la sconfitta. Adesso bisogna recuperare le forze e ripartire, è stata una bella partita. Il Napoli non ha dominato come in altre gare. La differenza l’hanno fatta anche i loro campioni, Higuain che ha fatto due gol e Reina che ha fatto tre grandi parate".

 Infine, la sorprendente sostituzione di Icardi all'intervallo: "Giochiamo meglio senza Mauro? L’Inter gioca bene e male come fanno tutte le squadre, non c’entrano i singoli” taglia corto Mancini.

lunedì 30 novembre 2015

14ª G. Napoli-INTER 2-1

Cambio della guardia in vetta alla classifica di serie A. Nell'intenso posticipo del San Paolo, il Napoli piega per 2-1 un'Inter orgogliosa grazie alla doppietta di Higuain e vola in testa al campionato, è primo da solo dopo 25 anni. I nerazzurri, in 10 per il rosso a Nagatomo (Mancini furente nel dopo gara, "non siete onesti, Callejon simulatore"), vanno in gol con Ljajic e colpiscono due pali.
 Il gol fulmineo di Higuain dopo appena 60" fa saltare tutti i piani di Mancini: Callejon approfitta di un rinvio sbagliato di Murillo, il Pipita si appropria del pallone e scarica un destro imparabile per Handanovic.
 San Paolo incendiato, Callejon sfiora il raddoppio poco dopo, l'Inter soffre il ritmo alto dei padroni di casa e non riesce a reagire. La crescita dei nerazzurri nel finale di tempo viene stroncata dall'espulsione di Nagatomo per doppio giallo: plateale la protesta di Roberto Mancini, furioso per la decisione dell'arbitro.
 Il mister jesino all'intervallo corre ai ripari, via Icardi (ancora una volta bocciato), dentro Telles per una formazione più accorta ma meno prevedibile. Il gol al 63' di Higuain (12 reti in 14 partite) sembra però spazzare via i dubbi: l'argentino, lanciato in profondità da Albiol, sorprende Miranda e Murillo e con un destro preciso batte di nuovo Handanovic.

 L'entusiasmo straripante del San Paolo è però gelato quattro minuti dopo, quando Ljajic riapre la partita grazie ad un'azione personale, un tiro preciso da fuori area dopo un rimpallo favorevole. Sarri si arrabbia, il Napoli comincia a sbagliare qualche passaggio di troppo, entra in apprensione, i nerazzurri fanno rabbrividire il San Paolo ancora con lo scatenato Ljajic, e Biabiany. Padroni di casa in affanno nel finale, Higuain sciupa una grande opportunità in contropiede.  Recupero da batticuore, l'Inter colpisce due pali in 40 secondi, prima con Jovetic, poi con Miranda (miracolo di Reina)...

sabato 28 novembre 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Napoli-INTER


L’Inter per andare in fuga e allungare sulle rivali più vicine, il Napoli per tornare in testa al campionato e mettere definitivamente la freccia per la lotta scudetto. Nell’inusuale posticipo del lunedì sera, prima e seconda della Serie A si scontrano per misurare le proprie ambizioni scudetto, nonostante le dichiarazioni contrarie dei due allenatori.
I PRECEDENTI – Nelle 69 partite giocate in precedenza, l’Inter non vanta una buona tradizione al San Paolo: i padroni di casa infatti hanno vinto 34 volte, ottenendo un punto in altre 18 occasioni. I nerazzurri, invece, hanno ottenuto la massima posta in palio per 17 volte, ma nel passato più recente hanno faticato molto in Campania, dato che l’ultima vittoria risale addirittura alla stagione 1997/98, quando le reti di Branca e Djorkaeff permisero alla squadra di Simoni di superare gli azzurri. Nella stagione 2012/2013, inoltre, una tripletta di Cavani ha letteralmente distrutto l’Inter, che dopo il vantaggio iniziale azzurro era riuscito a pareggiare con Ricky Alvarez. Nel penultimo scontro diretto disputato al San Paolo, infine, il Napoli s’impose 4-2 grazie alle reti di Higuain, Mertens, Dzemaili e Callejon: a nulla servirono, per i nerazzurri, le reti di Cambiasso e Nagatomo; a marzo di quest’anno, infine, Napoli e Inter si sono suddivise la posta in palio pareggiando per 2-2, frutto delle reti di Hamsik, Higuain, Palacio e Icardi.
LE STATISTICHE – Sono 86 le reti realizzate dal Napoli nei 69 precedenti tra i partenopei e l’Inter, che al contrario ha fermato il conto delle gioie regalate ai propri tifosi a 66. Gli azzurri hanno segnato quattro gol in più nella ripresa rispetto ai primi tempi (45 a 41), così come i nerazzurri hanno mostrato la stessa tendenza, ossia giocare con maggiore spinta offensiva nella ripresa (39 gol contro 25).
Il miglior marcatore del Napoli – della Serie A – sino a questo momento del campionato è Gonzalo Higuain, autore di 10 reti; per quanto riguarda l’Inter, invece, Mauro Icardi è l’attaccante più prolifico con 4 gol segnati.
L’Inter non ha una buona tradizione a Napoli e, in questo momento, i partenopei sembrano avere una marcia in più rispetto a quasi tutte le altre formazioni di Serie A...

Sara questa la volta buona ?

sabato 21 novembre 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Frosinone


Il posticipo della 13/a giornata di Serie A mette di fronte Inter e Frosinone in un incontro inedito per la Serie A: riusciranno gli ospiti a fermare la capolista a San Siro?
 PRECEDENTI – Non c’è alcun precedente tra Inter e Frosinone, quella di domenica sera sarà infatti il primo scontro diretto tra le due formazioni.
LE STATISTICHE – L’Inter ha realizzato 12 gol in campionato (1 a partita), mentre il Frosinone ha fatto leggermente peggio (11, 0,9 a partita). I nerazzurri hanno tirato 117 volte (56 in porta, 61 volte fuori), per quanto riguarda gli ospiti invece il conteggio è leggermente inferiore (113, 53 a bersaglio e 60 fuori). La formazione di Roberto Mancini è la penultima per quanto riguarda gli assist (15, di cui 5 vincenti, solo il Carpi fa peggio), sintomo della scarsa circolazione di palla dei nerazzurri; i gialloblu, in questa particolare classifica, hanno fatto meglio (16).
L’andamento delle due formazioni è abbastanza chiaro: i meneghini hanno 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta davanti al proprio pubblico, mentre il Frosinone lontano dalle mura amiche non ha mai vinto e ottenuto 1 solo punto (oltre a 5 sconfitte).

I due attaccanti più prolifici nella rosa dell’Inter sono Mauro Icardi e Stevan Jovetic, entrambi fermi a quota 3 reti, lo stesso numero di gol realizzati da Federico Diosini, il capocannoniere del Frosinone.

domenica 8 novembre 2015

12ª G. Torino-INTER 0-1 !!!


Mancini schiera l‘Inter in maniera speculare rispetto ai granata, scegliendo un modulo a tre in difesa. I nerazzurri sembrano partire meglio, ma il possesso palla non sfocia mai in azioni pericolose. Il Torino parte invece con estrema prudenza, tenendo molto basso il proprio baricentro e cercando di sfruttare i pochi spazi lasciati dagli ospiti. Ci vogliono però trenta minuti per vedere il primo tiro verso la porta, quando Benassi con un tentativo da fuori scheggia la traversa. E due minuti dopo passa l’Inter, che sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti trova il gol con Kondogbia. Nulla, o quasi, la reazione della squadra di Ventura, che al riposo è sotto di un gol.

Al rientro in campo il Toro sembra avere un altro piglio, e nei primi cinque minuti sfiora il pari con Belotti e Quagliarella. Ben presto però la partita si addormenta nuovamente, con l’Inter che controlla agevolmente e senza correre grossi pericoli, pur rinunciando alla fase offensiva. Il forcing finale dei granata è fatto di tanta buona volontà, ma di poche idee: l’Inter vince all’Olimpico e mantiene la vetta...

sabato 7 novembre 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Torino-INTER


Il Torino dopo il derby perso all’ultimo secondo, l’Inter invece dopo essere tornata in testa alla classifica: umori differenti tra queste due formazioni alla vigilia della 12/a giornata di Serie A
I PRECEDENTI – Torino e Inter si sono affrontate per 71 volte in passato nel capoluogo piemontese: per 23 volte i granata hanno ottenuto i tre punti, mentre in 22 occasioni le due squadre si sono divise la posta in palio. Le vittorie nerazzurre infine sono 26; quest’ultima cifra è maturata soprattutto nelle ultime stagioni, dato che l’Inter ha vinto 8 volte negli ultimi 10 precedenti tra queste due squadre. L’ultima vittoria granata, infatti, risale addirittura alla stagione 1993-1994, quando le reti di Poggi e Cois permisero ai padroni di casa di battere l’Inter.
Lo scontro diretto risalente al 2012 è favorevole ai nerazzurri. Prima Milito e poi Cassano realizzarono i gol del definitivo 0-2, mentre nella stagione 2013-2014 il match – terminato 3-3 – è stato a dir poco scoppiettante. L’espulsione di Handanovic cambiò l’incontro, così come la rete di Farnerud a metà prima frazione: pochi minuti prima del riposo, però, una rovesciata di Guarin permise ai nerazzurri di pareggiare. Nella ripresa poi Immobile riportò avanti i granata che, però, prima si fecero raggiungere e poi addirittura superare dalla doppietta di uno straordinario Palacio: nei minuti di recupero, infine, una splendida punizione di Bellomo sorprese Carrizo. Infine, nell’ultima stagione, le due squadre si sono spartite un punto a testa dopo uno scialbo 0-0.
LE STATISTICHE – Sostanziale equilibrio nei gol realizzati tra le due squadre: 96 le reti realizzate dal Toro, mentre l’Inter insegue a quota 92. Per quanto riguarda la distribuzione di queste marcature, invece, è da registrare una leggera tendenza a segnare maggiormente nella ripresa: 53-51 nei secondi tempi, mentre il conto dei primi 45 minuti è fermo a 43-41, una annotazione che farà sicuramente piacere agli scommettitori. Ben 41 di questi gol sono stati realizzati nei primi quindici minuti del secondo tempo, momenti in cui spesso, in passato, si è decisa la sorte di Torino-Inter.
Il capocannoniere del Torino sino a questo momento della stagione è Fabio Quagliarella con 4 gol, mentre nell’Inter sia Mauro Icardi che Stevan Jovetic sono fermi a quota 3 reti.

Il Torino avrà molti indisponibili ma, come dimostrato anche nel derby perso settimana scorsa, è una squadra che difficilmente si arrende...

martedì 3 novembre 2015

Senza Parole....


L'Inter potrebbe mettere a segno un colpo ad effetto alla riapertura del mercato.
 Secondo quanto riporta Sportmediaset, Roberto Mancini sta corteggiando telefonicamente Andrea Pirlo per indurlo a tornare in nerazzurro nel periodo che va da gennaio fino alla ripresa del campionato MLS.

 La "soluzione alla Beckham", con l'inglese che per due inverni vestì la maglia del Milan, sarebbe perfetta per entrambe le parti: il 36enne bresciano troverebbe una sistemazione durante il periodo di off-season dei suoi New York City mentre Mancini avrebbe la qualità che manca nel suo reparto nevralgico.

sabato 31 ottobre 2015

11ª G. INTER-Roma 1-0 !!!!!!!!!!!!!!!!!


Nuovo cambio al vertice della serie A. L'Inter batte 1-0 e supera al primo posto della classifica la Roma, grazie ad un gol di Medel.
Mancini sorprende tutti lasciando in panchina capitan Icardi e nella prima mezz'ora sono gli ospiti a fare la partita. Dzeko impegna di testa Handanovic mentre Maicon sfiora il gol dell'ex. Al 31' però arriva la svolta: Jovetic smarca Medel che dai venticinque metri lascia partire un preciso diagonale che vale l'1-0 per l'Inter. I giallorossi accusano il colpo e prima dell'intervallo rischiano di subire anche il raddoppio, con Guarin che manca di poco la porta.

Nella ripresa sale in cattedra Handanovic che prima dice ancora di no a Dzeko e poi è protagonista di un'incredibile tripla parata su Florenzi e Salah. Neanche il portierone sloveno però sarebbe arrivato su un colpo di testa a botta sicura di Manolas che sugli sviluppi di un corner manda incredibilmente a lato. Al 28' della ripresa Pjanic commette un fallo di mano a centrocampo e viene ammonito per la seconda volta (salterà così il derby). La Roma in dieci non riesce più a rendersi pericolosa e nel finale l'unica occasione è per Brozovic, ma finisce 1-0.

venerdì 30 ottobre 2015

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Roma


Inter e Roma giungono allo scontro diretto, nell’anticipo serale dell’11/a giornata di Serie A, con due punti di distanza: i nerazzurri seguono infatti a breve distanza la formazione giallorossa, attualmente capolista solitaria del nostro campionato.
I PRECEDENTI – Negli 82 precedenti tra Inter-Roma allo Stadio Giuseppe Meazza, i nerazzurri hanno ottenuto i tre punti in 43 occasioni; i pareggi sono 25, mentre le vittorie esterne dei capitolini soltanto 14. La partita risalente alla stagione 2012/2013 è stata vinta dalla Roma di Zeman, che riuscì a espugnare San Siro con un 1-3 perentorio: vantaggio di Florenzi, pareggio dell’ex Cassano a fine primo tempo e poi, nella ripresa, i decisivi gol di Osvaldo e Marquinho. Per quanto riguarda il penultimo precedente tra le due formazioni che, alla fine del decennio scorso, hanno praticamente monopolizzato la lotta scudetto, anche in questo caso è stato un assolo romanista: una doppietta di Totti e la rete di Florenzi, bestia nera per l’Inter, annichilirono le speranze della formazione di Mazzarri, allora in cerca di certezze. L’ultima gioia nerazzurra, invece, risale alla stagione scorsa quando Mauro Icardi, a pochi minuti dallo scadere, fissò il punteggio sul definitivo 2-1.
LE STATISTICHE – Quasi due reti a partita per l’Inter, che ha totalizzato 153 gol in 82 partite disputate; la Roma, invece, è ferma a quota 84. 65-45 il conteggio delle segnature nei primi tempi, mentre nella ripresa sono stati segnati rispettivamente 88 e 40 marcature; un dato nettamente a favore dei nerazzurri quindi, molto più prolifici dei rivali tra le mura amiche.
La Roma può vantare una batteria di cannonieri di assoluto livello, visto che Salah, Pjanic e Gervinho hanno tutti realizzato 5 gol in campionato sino a questo momento; per quanto riguarda l’Inter, invece, i marcatori più prolifici sono stati Icardi e Jovetic, entrambi fermi a quota 3 reti.

La Roma è favorita sull’Inter...ma non vuol dire che.....

martedì 27 ottobre 2015

10ª G. Bologna-INTER 0-1


Qui l’esorcista ci vuole per l’Inter. I nerazzurri tornano al successo dopo tre partite passando di misura al Dall’Ara di Bologna, e riavvolgendo il nastro delle prime giornate. Poco gioco, o comunque molto meno di quello che si era visto sabato a Palermo nella ripresa, ma tre punti d’oro, più che per la classifica, che comunque regala a Mancini una notte da primo della classe, per il morale.
 La vittoria è infatti arrivata pochi minuti dopo l’espulsione di Felipe Melo, per una severa doppia ammonizione decretata da Banti al 15’ della ripresa. Mancini protesta, ma non sa che i suoi, dopo 60’ di nulla o quasi, si scuoteranno proprio in quel momento, trovando la rete della vittoria al 22’ con Mauro Icardi, bravo nel seguire l’azione Perisic-Ljajic e spingere in rete l’assist dell’ex romanista, preferito a Jovetic e autore di una buona prova.
 Mastica amarissimo Delio Rossi, che era riuscito a bloccare la già poco ispirata manovra interista grazie a pochi e semplici espedienti: densità nella propria metà campo e concentrazione feroce in fase difensiva.
 Così erano trascorsi i primi, soporiferi 45’, con un’Inter lenta, prevedibile e con poche idee, con un Kondogbia ancora inguardabile. Una squadra capace di accendersi solo grazie alle rare combinazioni in velocità tra gli attaccanti. Il Bologna non fa però nulla in avanti, arretrando progressivamente quando, in avvio di ripresa, l’Inter in versione fosforescente con la sua maglia gialla aumenta i giri del motore, velocizzando la trasmissione del pallone.
 I risultati si vedono quasi subito, ma Taider nega a pochi metri dalla linea il gol a Perisic. Poi l’espulsione sembra spianare la strada ai rossoblù, che invece vanno subito sotto, per poi denunciare una desolante mancanza di idee per rimontare.
 Il finale s'accende solo per l'espulsione per proteste di Mancini, e per la clamorosa occasione fallita al 94' da Destro, che centra Handanovic da 2 metri. In attesa del gioco, dello psicologo e della Roma, attesa a San Siro sabato, l’Inter sorride.


NUMERI & CURIOSITÁ...Bologna - INTER


Umore alle stelle per il Bologna che, con la vittoria sul Carpi, ha abbandonato l’ultimo posto della Serie A. L’Inter invece, con il pareggio di Palermo, ha confermato tutti i problemi di continuità che si erano già palesati contro Fiorentina, Sampdoria e Juventus.
I PRECEDENTI – Il Dall’Ara di Bologna si dimostra un campo ostico per l’Inter, che su 68 precedenti totali ha perso addirittura 29 volte, a fronte di 26 vittorie e 13 pareggi. Si tratta di un incontro storico della Serie A, dato che il primo incontro risale addirittura alla stagione 1929-30, mentre il penultimo precedente risale alla stagione 2012-2013, terminato 1-3 per i nerazzurri: in quell’occasione fu Ranocchia a sbloccare il match con una gran bella incornata sugli sviluppi di un calcio di punizione, mentre il raddoppio fu a opera del solito Diego Milito. A nulla servì il successivo gol di Cherubin, visto che Cambiasso nel finale chiuse la gara con un bel tocco morbido a tu per tu con il portiere. Per quanto riguarda l’ultimo incontro tra Bologna e Inter, infine, le due squadre nella stagione 2013-2014 si spartirono la posta in palio con una rete per tempo: sbloccò il risultato Konè, nella ripresa poi fu Jonathan a regalare un punto alla formazione allora allenata da Walter Mazzarri.
LE STATISTICHE – Sostanziale parità nel computo dei gol fatti/subiti tra le due squadre: nei 68 precedenti, infatti, il Bologna è andato a segno 98 volte, mentre i nerazzurri hanno trafitto il portiere avversario in 99 occasioni. Analizzando i gol tra primo e secondo tempo, però, emerge che gli emiliani spesso hanno approcciato meglio l’incontro, dato che hanno segnato 56 gol nei primi 45 minuti; soltanto 43 per l’Inter, che tuttavia ha concluso in crescendo gli incontri realizzando 56 gol nella ripresa (a fronte di 42 segnati dal Bologna).
Il capocannoniere del Bologna, sino a questo momento della stagione, è Anthony Mounier, autore di 3 reti in campionato: lo stesso numero di gol segnati da Stevan Jovetic, l’attaccante più prolifico della formazione nerazzurra.

L’Inter è in crisi di risultati e di gioco, riuscire a conquistare tre punti in casa delle neopromosse non è mai facile....

sabato 24 ottobre 2015

9ª G. Palermo - INTER 1-1


Il Palermo parte con il turbo fin dal fischi d’inizio. I rosanero hanno in mano il pallino del gioco e premono costantemente nella metà campo nerazzurra. Al 16’ la prima occasione vera e propria con Lazaar che si rende protagonista di una bella incursione e Handanovic che strappa il pallone dai piedi di Gilardino. Il forcing degli uomini di Iachini prosegue e al 27’ è ancora il ‘Gila’ che ci prova di testa su cross di Rispoli, ma manda alto. Un minuto più tardi l’occasione più ghiotta, con Vazquez che impegna Handanovic con un diagonale potente e preciso: il portiere sloveno para. Poi la ‘Beneamata’ si rimette in sesto e alza il baricentro. Prima Icardi si fa recuperare da un provvidenziale Giancarlo Gonzalez a tu per tu con Sorrentino, poi Guarin - al termine di un’azione insistita - mette giù e calcia un rigore in movimento, ma viene murato.

Dopo l’intervallo è ancora l’Inter ad attaccare e Mancini ricorre al primo cambio: fuori un deludente Kondogbia, dentro Biabiany. Il francese ci mette appena 5 minuti a confezionare un assist al bacio rasoterra per l’accorrente Perisic, che insacca da due passi: 0-1. Il vantaggio però dura poco: al 66’ su tiro di Vazquez in area, dopo tre rimpalli il pallone carambola addosso a Gilardino e termina in rete. La partita si accende e dopo un’azione dell’Inter sfumata con un bell’intervento di Sorrentino su palla insidiosa da destra, Rispoli si trova la palla del vantaggio, ma calcia alto da distanza ravvicinata. Al 75’ parata incredibile di Sorrentino su tiro da lontano di Guarin, con il pallone che impatta poi sulla traversa e va in corner, sui cui sviluppi Alex Telles calcia da fuori, ma centralmente. Al 79’ l’Inter rimane in dieci per il secondo giallo a Murillo, colpevole di aver steso Vazquez, anche se l’attaccante sembra avere accentuato parecchio. Sulla punizione dal limite Quaison centra la barriera, riparte Guarin e i nerazzurri si involano in 5 contro 2 verso la porta del Palermo, ma il colombiano calcia da fuori mandando di poco alto. Al 90’ mani nei capelli per tutti i tifosi interisti: Ljajic premia il taglio di Biabiany con un filtrante da applausi, ma Sorrentino si oppone con un’uscita miracolosa anche sul francese.

venerdì 23 ottobre 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Palermo-INTER


Il Palermo per dare continuità al buon inizio di stagione, l’Inter per ritornare alla vittoria dopo un mese in cui non è riuscita a conquistare i tre punti: l’anticipo serale della 9/a giornata di Serie A ha tutto quel che serve per farci divertire.
I PRECEDENTI – Sono 27 i precedenti totali tra Palermo e Inter, con i siciliani in casa, e i rosanero hanno trionfato 6 volte, dividendo la posta in palio con i nerazzurri in ben 12 occasioni. La vittoria esterna, invece, è un evento avvenuto 9 volte nella storia di questo incontro: nonostante l’evidente differenza di blasone tra le due squadre, infatti, i nerazzurri hanno quasi sempre faticato su questo campo soprattutto nell’era recente, cioè dal 2004 a oggi. Da quella stagione, che ha segnato il ritorno del Palermo in Serie A dopo più di trent’anni, il tabellino recita 3 vittorie palermitane, 3 pareggi e 4 successi nerazzurri. Una situazione di sostanziale equilibrio e, tanto per citare un esempio, nemmeno l’Inter del triplete riuscì a passare, impattando sull’1-1 un incontro aperto dalla rete di Milito e chiuso dal pareggio di Cavani. Palermo-Inter ha offerto ai tifosi delle due squadre uno spettacolo in termini di segnature anche nell’era recente: stagione 2011-2012, l’Inter passò in vantaggio per ben due volte con Milito, ma un Palermo scatenato rispose colpo su colpo e si portò sul 4-2 grazie alla doppietta di Miccoli e ai gol di Hernandez e Pinilla, prima che la meteora Forlan fissasse il punteggio sul definitivo 4-3 rosanero. Nell’ultimo precedente, risalente alla stagione scorsa, Palermo e Inter si divisero la posta in palio pareggiando per 1-1 grazie alle reti di Vazquez e Kovacic.
LE STATISTICHE – Sono 70 le reti realizzate da Palermo e Inter nelle 26 sfide di campionato: 30 portano la firma di un giocatore rosanero mentre le restanti 40 sono state realizzate dai nerazzurri; le due squadre hanno mostrato la propensione a realizzare più reti nei secondi tempi (rispettivamente 16 e 23) rispetto ai primi 45 minuti di gioco (14 e 17). In particolare nell’ultima mezz’ora di gioco si sono visti ben 11 gol palermitani e 17 reti nerazzurre, tuttavia nella passata stagione entrambe le reti arrivarono prima dell’intervallo.
Il capocannoniere del Palermo sino a questo momento della stagione è Oscar Hiljemark, autore di tre reti, mentre per quanto riguarda l’Inter l’attaccante più prolifico è ancora Stevan Jovetic, anch’egli a quota tre gol.

L’Inter vuole tornare al successo dopo tre turni di astinenza ed è favorita sul Palermo, nonostante il fattore casa...

mercoledì 21 ottobre 2015

Trofeo Berlusca: INTER-Bilan 1-0


L'Inter ha vinto la 24esima edizione del Trofeo Luigi Berlusconi, disputato al Meazza, superando per 1-0 il Milan grazie a una rete di Kondogbia al 12'.
 Mancini ha avuto buone indicazioni da parte delle riserve e dei tanti giovani schierati in campo, tutto da rivedere invece per Mihajlovic, che sotto gli occhi di Silvio Berlusconi incappa in un'altra sconfitta. Il destino del tecnico serbo è sempre più in bilico.
 E a tenere in apprensione i rossoneri anche le condizioni di Bertolacci, uscito per infortunio al 13'.
 I nerazzurri passano al 12' grazie ad una indecisione della difesa rossonera: Kondogbia, che sfrutta al massimo l'occasione regalata dal Mancio, non dà scampo a Donnarumma. Pochi minuti dopo Bertolacci esce per una distorsione al ginocchio, il Diavolo crea poco e le rare volte che arriva al tiro trova in Carrizo un muro invalicabile.

 Nella ripresa Mancini schiera in campo tanti giovani, ma i rossoneri non si ritrovano ed anzi rischiano al 60' quando Dodò sfiora il raddoppio (bravo Donnarumma). Nel finale un grande Berni nega il gol del pareggio a Rodrigo Ely e Boateng.

martedì 20 ottobre 2015

Strappo Moratti, addio Inter


Moratti è pronto ad uscire, in maniera definitiva, dall'Inter, ormai nelle mani di Thohir. All'uscita dell'Assemblea dei Soci, l'ex patron ha fatto sapere di essere pronto a cedere le sue quote: "Se non ti senti necessario puoi anche pensare di fare altro. Non voglio sicuramente rimanere come qualcuno di intoccabile che va contro il progetto della società, quindi la mia disponibilità per essere utile per crescere c'è senza dubbio".
Nessun problema circa l'idea di non far avere più l'Inter tra le mani: "Se c'è il rischio che l'Inter mi manchi? Io sono tifoso per cui non mi mancherà". Non manca una battuta sulla corsa scudetto: "Scudetto? Sì ma dipende anche dagli altri non solo da noi. Cosa manca ancora? La sicurezza, vincere qualche partita in più serve sempre per avere carattere e personalità. Dal punto degli uomini è una buona formazione".

Intanto Thohir ha infiammato il popolo nerazzurro, confermando di voler essere protagonista anche sul mercato di gennaio. Tanti i nomi in gioco, tra cui quelli di Bellarabi e Feghouli.