INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

giovedì 31 gennaio 2013

INTERNEWS...Chiuso mercato d'inverno




Se qualcuno ha storto il naso per la cessione di Sneijder, al Galatasaray per "soli" 7,5 milioni, la cessione di Coutinho al Liverpool assume un valore opposto per i 13 milioni incassati da Moratti. Il tesoretto non è stato investito per Paulinho, bensì per Kovacic, regista classe '94 che ha impressionato tutti alla Dinamo Zagabria (è costato 11 milioni). L'ex Fiorentina Kuzmanovic veste la maglia nerazzurra dopo la parentesi in Bundesliga imitato da Schelotto, prelevato dall'Atalanta per 3,5 milioni e la metà di Livaja. Doppio colpo dalla Lazio: Rocchi completa il reparto avanzato, mentre Carrizo sarà il secondo di Handanovic complice l'infortunio di Castellazzi. Mariga in prestito al Parma.

mercoledì 30 gennaio 2013

PALLONATA in FACCIA....Ibra invidioso ?

Zlatan Ibrahimovic a Marco Materazzi.  
"Materazzi dovrebbe ringraziare Zinedine Zidane perché è grazie a lui che è diventato famoso, non certo per aver vinto la Coppa del Mondo".





Ibra invidioso...tu neanche a Barcellona sei riuscito a vincere!!!Quando vinci quanto Marco allora ne riparleremo,per il momento taci...perdente mercenario !

martedì 29 gennaio 2013

domenica 27 gennaio 2013

CAMPIONATO 2012/13 - 22ªG. INTER-Torino 2-2





 
Brutta Inter nel primo tempo. I padroni di casa hanno il merito di portarsi in vantaggio subito al 5' grazie alla superba punizione di Chivu, imparabile per Gillet, poi però gestiscono male il prezioso 1-0. A centrocampo i granata fanno quello che vogliono e un errore di Guarin, al 23', regala il pareggio agli ospiti. Il colombiano si fa soffiare il pallone al limite dell'area da Meggiorini, che triangola con Barreto e stende Handanovic con il sinistro.
 
Il gol subito non scuote l'Inter, priva di idee e di qualità in mezzo al campo, e ad inizio ripresa il Torino raddoppia ancora con Meggiorini. La punta cresciuta nelle giovanili del club nerazzurro al 52' sfugge a Ranocchia e infila in scivolata il pallone in rete su cross dalla destra di Cerci.
 
Stramaccioni cambia, Mudingayi per Cambiasso. L'Inter cresce, e al 67' pareggia proprio con il Cuchu, dopo un'azione confezionata da Cassano e Zanetti. 2-2, la gara si accende, il Toro è tutt'altro che domato e sfiora il nuovo vantaggio colpendo il palo con Bianchi alla mezz'ora. Un minuto dopo Gillet vince il duello con Palacio liberato nell'area di rigore dall'assist illuminante di Cassano.
 
Il Toro continua a giocare all'attacco. All'85' Brivido per il Meazza: Bianchi ruba palla a Juan Jesus e si mangia il gol strozzando troppo il tiro con il destro. L'Inter non punge, ed è nuovamente il Torino allo scadere ad avvicinarsi al 3-2 con Meggiorini: Handanovic gli nega la tripletta con una grande parata.
 
Tanti fischi al termine della gara.

PALLONATA in FACCIA...I "Conte" non tornano ?...Tornano,tornano !!!.





CONTE :
Questo è un rigore sacrosanto, non c'è da chiarire nulla. Lo ha visto il quarto uomo e l'arbitro non si è sentito di darci il rigore. Se i giudici d'area non contano, che li mettiamo a fare? Ripeto, non accetto che mi vengano dette certe cose: se c'è qualcosa da fischiare bisogna farlo. Questo non è calcio, non è sport".





Appunto  Conte Appunto !

sabato 26 gennaio 2013


mercoledì 23 gennaio 2013

COPPA ITALIA - Semifinale andata- Roma-INTER 2-1

2 - 1

13' Florenzi
33' Destro
41' Palacio


La Roma supera per 2-1 in casa l'Inter nella gara d'andata della semifinale di Coppa Italia. I giallorossi di Zeman dominano il primo tempo e vanno a segno con Florenzi e Destro, i nerazzurri limitano i danni con la rete nel finale di tempo di Palacio. Ripresa più equilibrata, i meneghini portano a casa un risultato prezioso in vista della gara di ritorno in programma... tra 3 mesi.
Solita Roma, forte in attacco e fragile e disattenta dietro. I giallorossi dominano l'Inter per tutto il primo tempo, la trafiggono due volte con i gol di Florenzi e Destro, e poi incautamente si sbilanciano ancora e vengono colpiti nel finale da Palacio. E' Piris l'assist man inatteso degli uomini di Zeman: al 13' serve Florenzi, che con un gran colpo di testa batte Handanovic. Al 33' ancora pesca Destro per il 2-0. Nel mezzo, un salvataggio sulla linea di Ranocchia.
I capitolini, non paghi del 2-0, continuano ad attaccare e sfiorano il 3-0 con Lamela. L'Inter sembra allo sbando ma nel finale sfrutta gli spazi concessi dagli avversari e colpisce: al 44' Cambiasso su punizione trova Palacio che sul filo del fuorigioco antipa tutti e segna.
Gara più equilibrata nella ripresa, Roma manovriera, l'Inter gioca più in verticale. I giallorossi tirano il fiato, i meneghini sono pericolosi con le puntuali conclusioni dalla distanza di Guarin. Il gioco dei padroni di casa si fa più confuso e qualche fischio piove su Tachtsidis, che a centrocampo non riesce a impostare ordinatamente il gioco.
Invece gli uomini di Stramaccioni hanno un'idea chiara, recuperare palla e colpire subito in verticale: Guarin e Palacio per due volte sfruttano un errore della difesa della Roma, ma sbagliano sottoporta. Il colombiano a venti minuti dal termine viene ammonito per gioco scorretto: diffidato, salterà il ritorno. Dentro Alvarez a rinforzare l'attacco, l'argentino dato per partente sfiora subito il pareggio con un bel tiro a giro di sinistro.
L'Inter chiude in crescendo, ma il risultato, comunque positivo per i nerazzurri, non cambia più. Ci rivediamo tra tre mesi, al Meazza.
Giá tra tre mesi...

lunedì 21 gennaio 2013



domenica 20 gennaio 2013


CAMPIONATO 2012/13 - 21ªG. Roma-INTER 1-1

1 - 1

22' Totti
46' Palacio




Termina 1-1 il big match della ventunesima giornata tra Roma e Inter. All'Olimpico i padroni di casa passano in vantaggio con un rigore di Totti, poi vengono raggiunti da Palacio. Ripresa meno spettacolare.
Come da pronostico, è una partita vibrante e ricca di emozioni. La Roma come d'abitudine parte forte e dopo una buona occasione con Lamela, al 21' passa su calcio di rigore con Francesco Totti. Per la verità il fallo di Ranocchia su Bradley è molto dubbio, ma l'entrata del nerazzurro è scomposta. Dal dischetto il capitano giallorosso trasforma di potenza.
E' debole inizialmente la reazione della Beneamata, tanto che è la Roma a mangiarsi le mani per le occasioni sciupate da Osvaldo e Lamela. Con il passare dei minuti però calano vistosamente gli uomini di Zeman, mentra l'undici di Stramaccioni cresce e dopo il palo di Livaja proprio allo scadere del tempo trova il pareggio con Palacio. L'argentino è servito alla perfezione da Guarin, proteste capitoline per un presunto intervento di braccio del colombiano. 1-1.
La ripresa si gioca sul filo dell'equilibrio, entrambe le squadre sono stanche dopo le fatiche di coppa in settimana. Handanovic salva l'Inter al 52' su Osvaldo e Totti, al 26' è Livaja che fa venire i brividi a Goicoechea. Negli ultimi minuti la Roma alza ancora il baricentro per l'assalto finale, Piris sfiora il 2-1 mandando alto sopra la traversa di destro a pochi metri dalla porta meneghina. Dentro Destro da una parte e Rocchi dall'altra, ma la situazione non si sblocca.




sabato 19 gennaio 2013

A RUOTA LIBERA...Nulla dura x sempre !

Nulla dura per sempre. Lo sa bene Wesley Sneijder, che si appresta a fare le valigie e a lasciare Milano. Volerà lontano, direzione Turchia. E’ la storia di un amore finito già da tempo, di un addio che si consuma. Un altro, l’ennesimo degli ultimi due anni in casa Inter. Quello con l’olandese in realtà si era consumato già da tempo: come in tutte le grandi storie d’amore finite, si è provato fino all’ultimo di recuperare quel che era prima.  La prima rottura, la partenza del mentore Mourinho. Una ferita aperta che non si è mai ricucita e che infortuni, notti brave, permessi speciali hanno solo divaricato.
Le parti ci hanno davvero provato in tutti i modi: l’ultima carezza è arrivata dall’Inter. Quella proposta di spalmatura in un momento tecnicamente così buio per il numero 10 olandese. Una stoccata economica, ma comunque un rinnovo di fiducia a prescindere da tutto. Perché Stramaccioni non mentiva quando a inizio stagione affermava di aver costruito l’Inter attorno al genio di Utrecht. Un genio venuto a mancare sempre più stagione dopo stagione: a tal punto da diventare sempre meno collocabile in una proiezione futura di squadra.
Eppure tutti ricordano con affetto quel suo arrivo last minute nell’estate del 2009. Il tempo di depositare il transfer da Madrid, che scese in campo in un derby dal primo minuto. Vestiva il 10, come ora. Quel numero era orfano del suo proprietario da quando Adriano lo calpestò insieme al suo talento. Riaperture, tiri da fuori che i tifosi dell’Inter non vedevano da tempi immemori. Era solo l’inizio di una magica storia, in cui Sneijder si è reso subito protagonista. I tanti trofei sono passati anche e soprattutto dai suoi piedi, grazie a lui milioni di interisti sparsi in giro per il mondo hanno potuto vantare con orgoglio il trionfo assoluto dei colori nerazzurri. Sembra passata un’eternità dalla notte di Madrid: ieri lo abbiamo visto inquadrato dalle telecamere in tribuna per un Inter-Pescara, abbigliamento sportivo e cappellino. Guarìn va in gol, la squadra sembra dedicargli l’esultanza.
Lui resta esternamente impassibile: l’Inter è il suo passato ormai, quelle “Luci a San Siro” potrebbero essere state le ultime. E allora la reazione più ovvia: resta inerme, fissa il campo, fissa quelle maglie nerazzurre che si abbracciano. Forse lo sa anche Antonio Cassano, grande amico dell’olandese. E’ venuto all’Inter sognando trionfi e gag comiche insieme a Nagatomo e al suo amico dei Paesi Bassi, “quello che non ascoltava neanche il padre e la madre”, come disse a Stramaccioni. Invece dopo 6 mesi lo incontra “in ascensore” con la valigia in mano.
A prescindere da come andrà a finire la trattativa col Galatasaray, molto ben avviata, questo addio se non si concretizzerà ora, verrà soltanto rimandato in estate. Personalmente però, in un momento così delicato, vorrei ringraziare Sneijder per tutto ciò che ha fatto per questi colori e per questa società. Magari sì, qualche “colpo di testa” di troppo, atteggiamenti per certi versi discutibili. Ma se il marchio Inter è oggi un marchio di prestigio e di successo, una buona fetta di meriti va anche a lui. Grazie Wesley e... iyi şanslar!

Mario Gerau

martedì 15 gennaio 2013

COPPA ITALIA - 1/4 di Finale - INTER-Bologna 3-2 dts


 3  -  2


Ci sono voluti i tempi supplementari per decretare la terza semifinalista della Coppa Italia 2012-13: alla Lazio e alla Juventus si aggiunge l'Inter che ha domato il Bologna per 3-2, grazie a una rete negli ultimissimi secondi siglata da Ranocchia, quando i rigori parevano inevitabili. La 'Beneamata', però, deve anche ringraziare il portiere avversario Agliardi, che ha sbagliato l'uscita sul corner da cui è scaturita la rete decisiva.
I tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2, con i padroni di casa che sembravano avere messo in cassaforte il passaggio del turno grazie all'ottimo Guarin, autore della rete del vantaggio nerazzurro al 34° minuto, grazie a una formidabile conclusione di destro dal limite dell'area.

Le cose sembravano mettersi nel migliore dei modi per i ragazzi di Stramaccioni, dato che, a poco più di dieci minuti dal novantesimo, Rodrigo Palacio raddoppiava dopo un'azione personale.

Tra l'80' e l'84', però, i felsinei riuscivano a colpire due volte, prima con una punizione di Diamanti e poi con Gabbiadini, abilissimo sottomisura ad anticipare Jonathan e a battere imparabilmente Handanovic.Gol regolarissimo annullato a Ranocchia per fuorigioco inesistente nei secondi finali decretano i supplementari.

Nell'overtime , a parte un'iniziativa dello stesso Gabbiadini, si vede solo l'Inter, con l'onnipresente Cambiasso e capitan Zanetti, che ha colpito al 110° un clamoroso palo, dopo un incredibile assolo. Poi l'incornata di Ranocchia, che genera un urlo liberatorio del pubblico di San Siro, infreddolito anche dalla neve abbattutasi sull'impianto meneghino.

Ora i nerazzurri aspettano la vincente di Fiorentina-Roma in programma mercoledì sera al 'Franchi'.


domenica 13 gennaio 2013

CAMPIONATO 2012/13 - 20ªG. INTER-Pescara 2-0

2-0

31' Palacio
54' Guarin 




E' Rodrigo Palacio l'uomo della provvidenza per l'Inter, che pur senza esaltare torna al successo, 2-0 contro il Pescara.

L'ex attaccante del Genoa decide la sfida con un gol e un assist, per Guarin, prima di lasciare il posto a Milito, partito ancora una volta dalla panchina perchè non al meglio.

Stramaccioni inizialmente conferma l'attacco di Udine e nella prima mezz'ora proprio come successo al Friuli non ci sono grandi occasioni da gol. La squadra di Bergodi però è poca cosa e i nerazzurri con il possesso palla restano in attacco, andando un paio di volte al tiro, senza sorprendere Perin. Al trentunesimo però il risultato si sblocca, con Palacio che si gira bene in area e trova l'angolino per l'1-0 che è una liberazione per i tifosi di casa. Prima dell'intervallo c'è tempo anche per una grande occasione sprecata con un cross sbilenco da Jonathan.

Nella ripresa, arriva quasi subito il tramortente 2-0: Palacio si inserisce bene e con freddezza serve Guarin a rimorchio, per una rete che manda al tappeto gli ospiti. Weiss, propositivo ma impreciso, esce dalla partita e Celik spara in curva l'unica palla capitatagli sulla testa. Stramaccioni ha tempo per far esordire a San Siro Rocchi, ma l'ex capitano della Lazio non riesce a rendersi pericoloso, così come Milito, che viene inserito solo per dare modo ai tifosi di tributare a Palacio una meritata standing ovation.



sabato 12 gennaio 2013


A RUOTA LIBERA...Inizia il girone di ritorno...

 
Comincia il girone di ritorno e l’Inter è chiamata a cambiare marcia dopo la frenata degli ultimi due mesi, seguita al successo in casa della Juventus. Nelle ultime 8 partite, i nerazzurri hanno portato a casa 8 punti, una media da zona retrocessione; in questo segmento sono 12 i gol subiti e 8 quelli segnati, di cui solo tre dagli attaccanti (due Palacio e uno Milito). Il distacco dalla capolista Juventus è passato da una a nove lunghezze e alla fine del girone d’andata l’Inter si ritrova con gli stessi punti dell’anno scorso, quando Ranieri aveva preso il timone a settembre dopo l’esonero di Gasperini.
A preoccupare è soprattutto il rendimento in trasferta, punto di forza nella prima parte della stagione. Dopo la vittoria a Torino, Zanetti e compagni hanno subìto 4 sconfitte di fila contro Atalanta, Parma, Lazio e Udinese (una striscia negativa che non si verificava dal 1999) e lontano da San Siro l’attacco si è inceppato: da ben 366 minuti (Europa League compresa) l’Inter non riesce a trovare il gol fuori casa, l’ultima rete risale all’11 novembre quando Palacio negli ultimi minuti di Atalanta-Inter mise a segno il 3-2, servito solamente per accorciare le distanze. Troppo frequenti gli alti e bassi e non ci sono mezze misure: in campionato i pareggi sono stati solo due.

Tra le mura amiche di San Siro, sono indispensabili tre punti contro il Pescara, che però venderà cara la pelle. Gli abruzzesi hanno appena espugnato il campo della Fiorentina (battuta in casa per la prima volta in questo campionato): il portiere Perin ha sfoderato una straordinaria prestazione e la squadra di Bergodi punta a uscire anche da San Siro con un risultato positivo. 


domenica 6 gennaio 2013

CAMPIONATO 2012/13 - 19ªG. Udinese-INTER 3-0







3  -  0

63' Di Natale
75 Muriel
79' Di Natale




E' un pessimo inizio di 2013 per l'Inter, che all'ora di pranzo esce con le ossa rotte dal 'Friuli': sono Di Natale e Muriel, dopo l'intervallo, a mettere in tavola un panettone indigesto per la sconclusionata difesa messa in campo dallo sperimentatore Stramaccioni. 3-0.
I nerazzurri possono recriminare per il dubbio episodio del 25' del primo tempo, quando Palacio, peraltro partito in millimetrico fuorigioco su un bel lancio di Cassano, si butta per terra accentuando un minimo contatto con Domizzi. Giannoccaro opta per la simulazione del bomber con il codino, rigore ed espulsione del centrale bianconero non avrebbero però fatto gridare allo scandalo. Passato il pericolo le zebrette reagiscono: sulla punizione di Di Natale, Handanovic resta di sasso, ma lo salva la traversa. Reti inviolate all'intervallo, quindi, tutto sommato giusto così.

Un ispiratissimo Cassano continua a fare sudare la retroguardia friulana. Da una sua magia in fascia arriva un pallone d'oro per Jonathan: il brasiliano, solo, con la porta spalancata, conclude in una maniera che sarebbe stata indecorosa anche in terza categoria. Anche Palacio fa rimpiangere Milito con una conclusione altissima su imbeccata di Guarin. E' l'inizio della fine per gli ospiti, che subiscono tre gol nel giro di un quarto d'ora. 64': assist di esterno di Lazzari per Di Natale, difesa nerazzurra formato presepe, diagonale mortale. Juan, seconda ammonizione, saluta la compagnia, e gli uomini di Guidolin infieriscono con Muriel (assist di Basta a cui il giovane neoentrato Duncan fa fare quello che vuole) e ancora con Di Natale, su imbeccata di Pasquale, ex dal dente avvelenato. Per Totò c'è la standing ovation. Per l'Inter ci sarà da meditare.