Doveva terminare tutto con l’avvio del ritiro, Mourinho si era raccomandato affinché le operazioni di mercato fossero completate entro il 12 luglio, primo giorno di preparazione pre-campionato a Los Angeles, in modo da avere fin da subito la squadra al completo per lavorarci. Invece è tutto l’opposto. Il mercato dell’Inter, paradossalmente, è entrato nel vivo proprio da quando la squadra si è trasferita al gran completo negli Usa. D’altronde era preventivabile, impossibile pensare di chiudere tutto in pochi giorni quando il mercato va avanti fino al 31 agosto. Un modo da parte di Moratti di far capire che chi prende le decisioni in società è comunque lui, ma anche un modo per evitare al tecnico di Setubal eventuali alibi, visto che nella conferenza stampa pre-ritiro aveva già messo le mani avanti dichiarando “Non è la rosa dei miei sogni. Gli obiettivi della squadra saranno adeguati allo spessore della rosa”.
E allora Moratti ha voluto fugare ogni dubbio: voleva un trequartista e un difensore centrale? No ai ricatti del Chelsea che aveva sparato troppo alto per Deco e Carvalho pensando di essere di fronte al nuovo benefattore dell’umanità, sì a Lucio (pagato più o meno con gli stessi soldi incassati dalla cessione di Maxwell) e Hleb o chi per esso per il ruolo di rifinitore dietro le punte. Ibrahimovic continua ad avere il mal di pancia? Bene, vada al miglior offerente. Stavolta, dopo aver contestato il polso troppo fragile del presidente qualche settimana fa, mi devo ricredere con piacere e fare i miei complimenti a Moratti per come si sta muovendo sul mercato. Finalmente una presa di posizione decisa, poi si può discutere quanto si vuole se Eto’o è davvero il sostituto giusto per l’eventuale partenza di Ibrahimovic, quel che mi preme sottolineare è che Moratti non è più disposto a scendere a compromessi e ricatti: Maxwell voleva un aumento? Magari lo avrà al Barcellona. Ibra idem? Laporta lo aspetta a braccia aperte. Sarà per questo che Raiola ha detto: “Chiedete a Moratti”, un modo forse stizzito di dire che è il presidente ora che sta seguendo in prima persona la vicenda, stufo di farsi ricattare da giocatori e procuratori.
Caldo, caldissimo l’asse Milano-Barcellona, si apre forse la settimana più intensa per la campagna trasferimenti nerazzurra, il Barça fresco campione d’Europa non vuol stare a guardare l’imponente campagna acquisti del Real Madrid e Laporta, pur criticando la politica scellerata del collega madridista, qualche colpo a sensazione (con criterio però) vuol metterlo a segno. Ma Moratti non cederà tanto facilmente. Ibra è la punta di diamante di questa Inter, vale almeno Eto’o, Hleb più 35 milioni, non si fanno sconti. Probabilmente l’idea era di prendere un altro attaccante, ma se Laporta rifiuta la proposta di alzare il cash e insiste sull’idea di scambio, Eto’o potrebbe rappresentare una scommessa interessante, piuttosto che tenere in casa un calciatore scontento (Ibra) che ormai vuole fare un’altra esperienza…
E allora Moratti ha voluto fugare ogni dubbio: voleva un trequartista e un difensore centrale? No ai ricatti del Chelsea che aveva sparato troppo alto per Deco e Carvalho pensando di essere di fronte al nuovo benefattore dell’umanità, sì a Lucio (pagato più o meno con gli stessi soldi incassati dalla cessione di Maxwell) e Hleb o chi per esso per il ruolo di rifinitore dietro le punte. Ibrahimovic continua ad avere il mal di pancia? Bene, vada al miglior offerente. Stavolta, dopo aver contestato il polso troppo fragile del presidente qualche settimana fa, mi devo ricredere con piacere e fare i miei complimenti a Moratti per come si sta muovendo sul mercato. Finalmente una presa di posizione decisa, poi si può discutere quanto si vuole se Eto’o è davvero il sostituto giusto per l’eventuale partenza di Ibrahimovic, quel che mi preme sottolineare è che Moratti non è più disposto a scendere a compromessi e ricatti: Maxwell voleva un aumento? Magari lo avrà al Barcellona. Ibra idem? Laporta lo aspetta a braccia aperte. Sarà per questo che Raiola ha detto: “Chiedete a Moratti”, un modo forse stizzito di dire che è il presidente ora che sta seguendo in prima persona la vicenda, stufo di farsi ricattare da giocatori e procuratori.
Caldo, caldissimo l’asse Milano-Barcellona, si apre forse la settimana più intensa per la campagna trasferimenti nerazzurra, il Barça fresco campione d’Europa non vuol stare a guardare l’imponente campagna acquisti del Real Madrid e Laporta, pur criticando la politica scellerata del collega madridista, qualche colpo a sensazione (con criterio però) vuol metterlo a segno. Ma Moratti non cederà tanto facilmente. Ibra è la punta di diamante di questa Inter, vale almeno Eto’o, Hleb più 35 milioni, non si fanno sconti. Probabilmente l’idea era di prendere un altro attaccante, ma se Laporta rifiuta la proposta di alzare il cash e insiste sull’idea di scambio, Eto’o potrebbe rappresentare una scommessa interessante, piuttosto che tenere in casa un calciatore scontento (Ibra) che ormai vuole fare un’altra esperienza…
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