IL LIBRO CHE RICOSTRUISCE DIECI ANNI DI ATTACCHI ALL’INTER E METTE SOTTO ACCUSA L’INFORMAZIONE SPORTIVA
Si intitola “Manuale di prostituzione intellectuale” (Mursia, pagg. 230, euro 14,00) il pamphlet che arriva in libreria in questi giorni a firma, pseudonimo corale dietro il quale c’è un gruppo di blogger interisti. Il titolo del libro è sia un omaggio dichiarato a José Mourinho, sia un messaggio provocatorio diretto ai giornalisti; il sottotitolo, poi, non lascia spazi a dubbi: “Dal ‘Non vincete mai’ agli ‘scudetti di cartone’, il racconto di anni e anni di attacchi all’Inter.”
I blogger del Collettivo Bauscia, infatti, hanno messo insieme, con un metodo puntiglioso, in un racconto sospeso tra cronaca e ironia tutto quel che è stato scritto contro l’Inter: “falsi scoop”, notizie insabbiate, bugie plateali, commenti velenosi quanto di parte e persino dicerie che a furia di essere raccontate dalla stampa hanno finito per diventare leggende metropolitane. Molti i mandanti, tanti gli esecutori, uno solo il bersaglio: l’Inter.
Si comincia con il rigore non dato all’ Inter il 26 aprile 1998 in occasione della partita Juventus-Inter e le successive polemiche, per finire alla “conferenza stampa che cambiò il calcio” quella in cui lo Special One carica a testa bassa i giornalisti e il mondo del calcio con la famosa frase: “Non mi piace la prostituzione intellectuale”; in mezzo undici stagioni calcistiche e relative polemiche su arbitraggi dubbi, Calciopoli, calciomercato, presidenti e allenatori.
I Bauscia, a dispetto del nome che si sono scelti – bauscia, sbruffoni in milanese – si rivelano ricercatori metodici: hanno rigorosamente passato ai raggi X articoli, commenti, titoli di giornale, trasmissioni tivù dell’ultimo decennio. Il risultato è un interessante spaccato dell’informazione sportiva dove l’obiettività dei fatti deve fare i conti con interessi economici o politico-sportivi o, più semplicemente, con le passioni calcistiche dei giornalisti.
Per fortuna, scrivono i Bauscia, tra l’Inter e i media (così come nei quattro anni precedenti c’è stato Roberto Mancini) adesso c’è Josè Mourinho,. Agli occhi dei tifosi lo Special One ha il grande merito di “aver accentrato su di sé gli strali e le accuse” liberando così la squadra dall’accerchiamento di giornali e tivù composto da un gruppo molto eterogeneo: da Tuttosport al Giornale, da Giancarlo Padovan ad Alessandro Vocalelli, da Paolo de Paola a Enrico Varriale, da Maurizio Pistocchi a Ivan Zazzaroni, da Mario Giordano a Vittorio Feltri, tanto per citare i più noti.
I tifosi interisti hanno usato il democratico strumento della rete per raccontare la loro verità che quasi mai coincide con quello delle testate ufficiali. Il risultato è un interessante volume che parte dal calcio ma finisce per mettere sotto accusa un intero sistema: quello dell’informazione sportiva.
Si intitola “Manuale di prostituzione intellectuale” (Mursia, pagg. 230, euro 14,00) il pamphlet che arriva in libreria in questi giorni a firma, pseudonimo corale dietro il quale c’è un gruppo di blogger interisti. Il titolo del libro è sia un omaggio dichiarato a José Mourinho, sia un messaggio provocatorio diretto ai giornalisti; il sottotitolo, poi, non lascia spazi a dubbi: “Dal ‘Non vincete mai’ agli ‘scudetti di cartone’, il racconto di anni e anni di attacchi all’Inter.”
I blogger del Collettivo Bauscia, infatti, hanno messo insieme, con un metodo puntiglioso, in un racconto sospeso tra cronaca e ironia tutto quel che è stato scritto contro l’Inter: “falsi scoop”, notizie insabbiate, bugie plateali, commenti velenosi quanto di parte e persino dicerie che a furia di essere raccontate dalla stampa hanno finito per diventare leggende metropolitane. Molti i mandanti, tanti gli esecutori, uno solo il bersaglio: l’Inter.
Si comincia con il rigore non dato all’ Inter il 26 aprile 1998 in occasione della partita Juventus-Inter e le successive polemiche, per finire alla “conferenza stampa che cambiò il calcio” quella in cui lo Special One carica a testa bassa i giornalisti e il mondo del calcio con la famosa frase: “Non mi piace la prostituzione intellectuale”; in mezzo undici stagioni calcistiche e relative polemiche su arbitraggi dubbi, Calciopoli, calciomercato, presidenti e allenatori.
I Bauscia, a dispetto del nome che si sono scelti – bauscia, sbruffoni in milanese – si rivelano ricercatori metodici: hanno rigorosamente passato ai raggi X articoli, commenti, titoli di giornale, trasmissioni tivù dell’ultimo decennio. Il risultato è un interessante spaccato dell’informazione sportiva dove l’obiettività dei fatti deve fare i conti con interessi economici o politico-sportivi o, più semplicemente, con le passioni calcistiche dei giornalisti.
Per fortuna, scrivono i Bauscia, tra l’Inter e i media (così come nei quattro anni precedenti c’è stato Roberto Mancini) adesso c’è Josè Mourinho,. Agli occhi dei tifosi lo Special One ha il grande merito di “aver accentrato su di sé gli strali e le accuse” liberando così la squadra dall’accerchiamento di giornali e tivù composto da un gruppo molto eterogeneo: da Tuttosport al Giornale, da Giancarlo Padovan ad Alessandro Vocalelli, da Paolo de Paola a Enrico Varriale, da Maurizio Pistocchi a Ivan Zazzaroni, da Mario Giordano a Vittorio Feltri, tanto per citare i più noti.
I tifosi interisti hanno usato il democratico strumento della rete per raccontare la loro verità che quasi mai coincide con quello delle testate ufficiali. Il risultato è un interessante volume che parte dal calcio ma finisce per mettere sotto accusa un intero sistema: quello dell’informazione sportiva.
GRAZIE RAGAZZI !