Quello di Verona è quello di Romeo e Giulietta, quello di
Torino è quello della Mole, c’è anche quello di Zena e poi c’è il più atteso di
tutti. Non ci sono santi che tengono, c’è solo la Madunina e la stra-cittadina
più prestigiosa d’Italia. Fate poco gli schifettosi ma scordatevi Ronaldo, non
giudicate dalle apparenze, ma certo non cercate Sheva.
Il derby della miseria che mette di fronte la summa
nobilitate della penisola più “pallonara” del pianeta: 36 Scudetti, 10
Champions League e tanti, tanti ricordi stantii, ma ancora digeribili. Dite
quello che volete, tirate fuori classifiche e statistiche, noni e decimi posti
che domenica sera spariranno dalla memoria di tutti compresa la vostra, perché
il derby l’è semper il derby e c’è davvero poco da ridere. Comprate un
biglietto e accomodatevi dove volete, ci sono anelli rossi, verdi, arancio e
blu, in ogni caso sarà uno spettacolo.
E chi-se-ne-importa se sul Naviglio non si lotta più per
i traguardi che contano, le sciure meneghine il fascino non l’hanno venduto
nemmeno ai quei piccoletti asiatici che a suon di quattrini vorrebbero
comprarsi il mondo, e non fate finta di non ingrifarvi quando vedete quei
colori please…
In panchina c’è più gusto, certo. In panchina ci sono il
bello di Jesi e il bomber di ieri: belli, vincenti e indimenticabili, ma se
volete far un favore a voi stessi dimenticateli immediatamente. Domenica sera
arriverete al Meazza (fermata Lotto, linea metropolitana rossa- il posto auto
costa caro, poi fate un po’ come vi pare) per ammirare la scienza infusa nei
piedi di Obi salvator di capra e cavoli amari nell’andata a parti invertite, vi
diletterete ad ammirar le chiusure di Paletta e l’educazione dei piedoni di
Nigelone De Jong e, già che ci siete, non perdetevi Vidic: quello è come il
vino, più invecchia e più costa caro, chiedetelo dalle parti di Corso Vittorio
Emanuele quanto hanno pagato la scelta serba… Non è costato niente dite?
Aspettate, non cercate di vendere il vostro biglietto! Ci
sono pure la classe di Menez e i raggi laser di Icardi, mettete assieme i due
giovanottoni dei casati longobardi e spunterà un dato vicino ai 40 gol in
stagione, mica male no? Metteteci pure lo stakanovismo di Palacio e un Suso che
cresce a vista d’occhio, la sfida dell’8 volante e, speriamo tanto altro
ancora.
Ah, se adesso vi state chiedendo quanto in realtà ci
entusiasmi un’Inter-Milan dei tempi moderni, noi vi diciamo semplicemente che
la verità sta in mezzo, ma non perdete tempo a cercarla, in quel di San Siro
c’è già la fila perchè il derby l’è semper il derby…
1 commento:
Noi realizziamo i vs sogni,squadra di pagliacci,scrivete bilan ma ve lo mette a quel posto sempre !
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