Le voci sulla
possibile ri-scalata di Massimo Moratti all'Inter vengono allontanate dalla
tuonata di Erick Thohir, patron nerazzurro, intervenuto direttamente da
Giacarta durante una trasmissione radiofonica.
Complice il momento non troppo edificante
della squadra allenata da Roberto Mancini, il tycoon - già fisicamente
dall'altra parte del mondo - ha voluto mostrarsi vicino alla 'Beneamata':
"Per me è un grande onore guidare un club come l'Inter, ma anche una
responsabilità: per questo sto cercando di fare del mio meglio per questo club
e continuerò a farlo, perché merita il massimo".
Il magnate indonesiano si è dilungato
raccontando l'inizio della sua avventura meneghina: "Mi contattarono dagli
Stati Uniti chiedendomi se fossi interessato a investire in un club europeo di
fama mondiale: era l'Inter, non ci potevo credere, perché avevo sempre seguito
la Serie A e soprattutto la squadra nerazzurra. Non potevo che essere
interessato! L'Inter è un brand globale, riconosciuto in tutto il mondo".
"All'inizio pensai che il presidente
dovesse essere Angelomario Moratti, ma Massimo Moratti mi disse di no, che ero
io l'azionista di maggioranza e che era giusto fossi io il presidente - ha
svelato Thohir -. Davvero un grande onore, anche perché i tifosi nerazzurri
sono fantastici e si meritano il meglio. Lavoriamo per accontentarli".
In chiusura una battuta sul mercato: "Non
devo vendere Kovacic? - ha detto il presidente rispondendo a un tifoso - E
invece Touré devo portarlo?".
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