Chievo-Inter 0-2. Un’Inter cinica ma non certo trascendentale regala a Mancini ed ai duemila tifosi nerazzurri tre punti d’oro, battendo il Chievo al Bentegodi ed iniziando a scacciare scomodi pensieri, anche se 20 punti in classifica la dicono lunga sulla strada che dovranno (ancora) percorrere i nerazzurri. La gara contro la Lazio nel posticipo di domenica sera al Meazza contro la Lazio dirà se la cura-Mancini comincerà a conferire i primi effetti ai nerazzurri. Per contro il Chievo dimostra la consueta generosità ma, nel contempo, un’imprecisione che non si annotava da parecchie partite. Per i clivensi, bisognosi di punti come non mai essendo inchiodati in zona retrocessione, l’ultimo incontro dell’anno coinciderà con l’atteso derby contro l’Hellas in programma domenica nell’anticipo delle ore 12,30.
Parte bene l’Inter mentre dal
settore dei tifosi nerazzurri partono cori contro Balotelli che, secondo voci
di mercato, potrebbe ritornare clamorosamente nella Milano nerazzurra. Non
passano due minuti che Kuzmanovic batte a colpo sicuro da limite, Cesar ci ha
mezzo una pezza. 4’: ci prova Guarin dal limite, Bizzarri neutralizza a terra.
Il pericolo scuote il Chievo che al 5’ guadagna un tiro dalla bandierina, Birsa
ne guadagna un altro ma fa scattare il contropiede nerazzurro finalizzato da
Icardi, tiro deviato sopra la traversa. Il tema della gara sembra scritto:
Inter avanti, Chievo pronto a sfruttare eventuali spazi offensivi. E così
succede all’ottavo quando gli scaligeri guadagnano una punizione poco fuori il
limite, ne nasce un batti e ribatti che permette a Paloschi di ritrovarsi a tu
per tu con Handanovic: pronta la battuta dell’attaccante quanto la deviazione
miracolosa dell’estremo di Mancini.
Al quarto d’ora esaltante botta e
risposta: Bizzarri deve uscire dai pali per bloccare un’incursione di Palacio;
sull’altro fronte il contropiede clivense sfuma all’ultimo passaggio. La
pressione nerazzurra trova concretizzazione al 18’ dopo l’ennesimo «batti e
ribatti» nell’area scaligera, Kovacic a centro area infila Bizzarri per lo 0-1.
20': immediata la reazione clivense ma Sardo, due metri dalla porta, non riesce
a deviare in porta. Troppi gli errori non provocati da parte dei calciatori del
Chievo soprattutto sulla sua fascia destra dove l’Inter quando accelera,
Palacio in primis, sembra imprendibile. Eppure anche la squadra di Mancini non
sembra immune da qualche leggerezza difensiva tanto da permettere a Meggiorini
(34’) di sfiorare il pareggio in semirovesciata: stavolta, a differenza di
Cagliari dove l’attaccante gonfiò la rete con lo stesso gesto atletico, a
sbarrargli la strada ci pensa Handanovic. In coda al tempo il Chievo ci prova
generosamente ma l’imprecisione sotto porta continua a farla da padrone. 44’:
Sardo centra, la parabola è arcuata a tal punto da sbattere sul palo dopo che
il portiere aveva calcolato fuori la traiettoria della sfera.
Inizio di ripresa e stesse formazioni in campo.
E’ subito «botta e risposta»: conclusione in diagonale di Nagatomo, fuori di
poco; contropiede clivense, Paloschi dal limite sfiora il palo. 3’: Meggiorini
a tu per tu con Handanovic viene fermato dal guardalinee per una sospetta
posizione di fuorigioco. In questo primo scorcio della ripresa i ragazzi di
Maran sembrano più aggressivi, mettendo in difficoltà la retroguardia
nerazzurra. 5’: angolo di Birsa, fallo in attacco. L’Inter fiuta il pericolo e
si rimette a costruire gioco, assediando l’area clivense. Come nel primo tempo
la pressione nerazzurra si concretizza all’ottavo con Ranocchia che, da centro
area, trova il rasoterra vincente per il 2 a 0 Inter. Maran rimescola le carte
in attacco: dentro Maxi Lopez per Paloschi e Botta per Birsa nel Chievo. Le
sostituzioni non sortiscono l’effetto sperato, anzi il neo entrato Botta si
becca prima l’ammonizione per un fallo su Kuzmanovic, quindi una (probabile)
parolina di troppo gli costa l’espulsione. Chievo in 10 nell’ultimo quarto
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