José Mourinho ha vinto tanto, tantissimo. Ma nella sua stracolma bacheca, non ha dubbi su quale sia il trofeo più importante.
"Sicuramente vincere la Champions League con l'Inter è stato il mio più
grande successo, perché c'era un gruppo di persone molto speciali che
avevano un sogno e non riuscivano a realizzarlo - ha spiegato lo Special
One al Sun -. Questo nonostante gli investimenti incredibili
che aveva fatto Moratti per diverse stagioni. C'erano giocatori che
avevano dato tutto per l'Inter e alcuni di loro avevano 38, 37 o 36
anni, quindi per loro era come dire 'ora o mai più'. E quando ho visto
quello che significava per loro e per gli interisti mi sono sentito
completamente realizzato, perché avevo dato loro una spinta per arrivare
a quel momento, quindi il piacere è stato immenso".
Non solo gioie, ci sono anche dei ricordi decisamente dolorosi per il
lusitano. Ecco il suo aneddoto. "Eravamo in lotta con la Roma per lo
scudetto e a Firenze perdevamo - ha raccontato -. Riusciamo a segnare
due gol e rimettiamo in piedi la partita. Pareggiamo ed eravamo felici
perché eravamo rimasti davanti, i miei giocatori stavano festeggiando
quando la Roma segna al 93esimo e ci sorpassa di due punti. Dovevo
prendere a calci qualcosa, allora ho visto una borsa, ma il pavimento
era bagnato. Quindi quando sono andato a scalciarla sono caduto e mi
sono quasi ammazzato. Nessuno però si è messo a ridere o ha proferito
parola, rimasero tutti in silenzio, perché eravamo tutti inerti. Quando
poi abbiamo battuto la Roma nella finale di Coppa Italia i giocatori
nello spogliatoio imitavano tutti quello che avevo fatto: "oooops!!". Lo
facevano tutti, proprio tutti! Un momento fantastico"
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