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Torino-INTER 2-2

sabato 16 agosto 2014

Adriano: "Inter nel cuore"

 
La saetta sotto l'incrocio nella celebre amichevole contro il Real Madrid, che aveva fatto sognare i tifosi dell'Inter; i gol alla Fiorentina e al Parma; la consacrazione con la 'Beneamata'; la morte del padre, che lo ha turbato psicologicamente; il girovagare tra le società brasiliane (San Paolo, Flamengo, Corinthians, Atletico Paranaense); le follie fuori dal campo; le amicizie discutibili nelle favelas; l'esperienza poco brillante alla Roma e chissà cos'altro.
La carriera di Adriano è sempre stata caratterizzata da alti (nella prima fase) e bassi (tantissimi, con il passare degli anni). Ma ora l'attaccante, che di anni ne ha 32, mica 50, è pronto a tornare a pieno regime. Lui assicura di essere cambiato, e vuole un'altra possibilità. Lo confessa a Calcio2000: "Al momento non c'è niente di concreto, ma sono felice che se ne parli. Mi piacerebbe ritornare a giocare in Italia, vorrei un'altra chance".
E l'altra chance potrebbe dargliela il Catania. L'ex 'Imperatore' rivela di essere stato contattato dall'amministratore delegato etneo, Pablo Cosentino: "Mi ha chiesto informazioni su come stavo e altre cose così. Il Catania è una bella squadra, perché no? A me interessa solo giocare. Non guardo la categoria, ma dove posso giocare. E un'altra occasione in Italia mi piacerebbe averla, davvero".
E se arrivasse un'offerta dall'Inter? "Facile: l'Inter. Moratti è stato un grande. Se l'Inter mi chiamasse ci tornerei di corsa, ma so che è difficile. Io voglio giocare", racconta il bomber carioca.
D'altronde la 'Beneamata' fa parte dei suoi ricordi al miele: "Dopo Parma, l'esperienza migliore è stata all'Inter: il momento più bello, davvero. Ricordo tutto, mi hanno chiamato per la prima volta Imperatore. Sono stato accolto davvero bene. L'Inter è nel mio cuore. E di Moratti ho un ricordo straordinario".
Adriano si apre e si confida sul suo passato burrascoso: "Ad un certo punto ero da solo: non riuscivo a stare bene. Era un momento particolare della mia vita. L'Inter aveva capito che non sarei tornato, i miei ex compagni lo sapevano da tempo".
Ora, però, giura di essersi lasciato alle spalle i momenti travagliati: "Da giovane non avevo nulla, poi ho avuto tanto e mi sono perso. Quando non hai niente e riesci a conquistare tutto ci può stare che ti perdi. Ma oggi sono più maturo, ho imparato tanto dagli errori. E ho famiglia. Sono cambiato".


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