Rimonta a metà per l’Inter, che sul campo dell’Atalanta
va sotto, ma deve poi accontentarsi di un pareggio che non fa classifica e
neppure morale. Dopo la buona e sfortunata prova contro il Sassuolo, infatti,
la squadra di Mancini fa un passo indietro sul piano del gioco dovendo anzi
ringraziare Handanovic, decisivo in almeno 4 interventi.
L’Atalanta, reduce
da 4 sconfitte consecutive, domina infatti per la prima ora, sbattendo però
contro i super-interventi dello sloveno, piegato soltanto da un’autorete di
Murillo. Gara ad alto contenuto spettacolare e agonistico, all’Inter non
bastano gli ultimi 20’ di sterile predominio. Altra giornata sotto tono per
l'attacco in blocco, compreso l'attesissimo Jovetic. Così, la prima vittoria
del 2016 vola via, e adesso potrebbero farlo anche Napoli e Juventus.
Disposta con un
3-5-2 solo apparentemente prudente, l’Atalanta approccia la sfida come nelle
giornate migliori. Pressing altissimo, raddoppi a tutto campo, ma anche
velocità e qualità nei ribaltamenti di gioco. L’Inter è sorpresa, faticando in
particolare a coprire sulle fasce dove i giocatori di Reja sono in costante
superiorità. La Dea sfonda in particolare sulla sinistra, dove gioca un
ispiratissimo Dramè, sul quale sventa già al 5’ il solito Handanovic, e da dove
nasce il primo autogol di giornata: al 18’ Dramè si beve D’Alessandro e mette
al centro per Gomez che è in fuorigioco, ma alle spalle di Murillo, che fa la
frittata spiazzando Handanovic in scivolata. Inter sotto shock e Atalanta che
vola, così 4’ dopo potrebbe arrivare il raddoppio: palla persa da Jovetic, ma
Handanovic è ancora bravo su Monachello.
Mancini è una
furia, e poco cambierà dopo il pari, offerto al 24’ da Toloi, che interviene in
spaccata su cross di Jovetic destinato a Ljajic. Un regalo per parte, ma
l’Inter fatica terribilmente a fare gioco. Possesso palla sterile anche dopo
aver saltato il primo pressing dell’Atalanta, e nervosismo a fiumi sul campo e
in panchina. Dopo una fase centrale di stanca, l’Atalanta torna allora a
caricare e allora al 44’ serve ancora super Handa su altra conclusione di
Monachello.
Dopo l’intervallo
non cambia nulla, è sempre l’Atalanta a essere più brillante, i giocatori di
Reja hanno più birra e soprattutto più tranquillità. Mancini prova a cambiare
al 15’, passando al 4-4-2 con Perisic per uno spento Guarin, ma 120” dopo è
ancora Handanovic a meritarsi gli applausi per una parata-monstre su Cigarini,
in tuffo disperato a pochi centimetri dalla porta. Solo adesso l’Atalanta
comincia ad accusare la fatica, la squadra di Reja si allunga.
L’Inter riesce
così ad abbassare i ritmi e assume lentamente il comando delle operazioni,
complice anche un altro cambio offensivo di Mancini: Biabiany per Telles e
3-4-1-2 spregiudicatissimo con Perisic e il francese esterni. L’Atalanta chiude
in trincea, ma l’indice di pericolosità dell’Inter è inesistente.
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