La buona notizia, per l'Inter, è che adesso è davvero finito il campionato: i
nerazzurri chiudono fra i fischi e la contestazione una stagione che di
settimana in settimana è passata da deludente a brutta, da brutta a
disastrosa, da disastrosa a orribile.Orribile come i numeri dell'Inter, e
non solo quelli degli infortuni. La sconfitta con l'Udinese vale la
quinta gara di fila senza vittorie, il quinto k.o. casalingo nelle
ultime 6, l'ottava caduta nelle ultime 11 uscite. Un disastro che, al
netto degli alibi, deve far riflettere. La squadra anche contro i
friulani è apparsa terribilmente fragile, in balia delle folate
offensive dell'Udinese. Handanovic, peraltro non perfetto, se l'è presa a
più riprese con i compagni di reparto che, oggettivamente, lo hanno
coperto poco. Alvarez è uscito fra i fischi, Schelotto se li è beccati
addirittura all'ingresso in campo. Qualche accelerazione palla al piede
di Kovacic non può bastare per guardare con ottimismo al futuro.Meglio
chiuderla qui, insomma,peggio di cosí....impossibile !
La partita non è mai stata in discussione, per il gol immediato di
Pinzi, al primo minuto, e il bis dopo 10' di Domizzi. L'ennesimo
capolavoro di Di Natale, 35 anni e quarta stagione oltre i venti gol in
stagione, ha chiuso virtualmente una gara che Juan Jesus aveva provato a
riaprire. Nel secondo tempo sono arrivati il primo gol in A di Gabriel
Silva, il terzo in nerazzurro di Rocchi (su assist del rientrante
Palacio) e il gol del 5-2 di Muriel. Il decollo dell'Udinese è coinciso
con il ritorno dopo l'infortunio, ad alti livelli, del colombiano. Ma
l'Udinese non è riassumibile con un solo giocatore, per quanto
"aspirante campione". Guidolin si goda un altro "scudetto", come lo
hanno definito a Udine. L'Inter si goda la fine del supplizio.
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