Conte a Galliani: "Siete la mafia del calcio!"
Una serata da dimenticare. Il Milan è furente per la direzione di gara di Tagliavento (ex idolo rossonero di mourinhana memoria), mentre la Juventus se la gode. Ecco il racconto di una serata di pura follia.
"Alla fine del primo tempo - spiega la Gazzetta -, Galliani ha già litigato con il designatore arbitrale Braschi in tribuna, ma il clou è con Agnelli: sono volati i «vaffa». Poi è sceso negli spogliatoi e incrociando Conte non si è trattenuto. Secondo Mediaset, Galliani avrebbe detto a Conte: «Vedete cosa succede a piangere tutta la settimana». Lo juventino non si è fatto pregare per rispondere: «Da che pulpito, siete la mafia del calcio». A dividere i duellati sarebbe stato Seedorf. Agnelli avrebbe chiesto l’intervento della procura. Conte nel finale ricostruisce: «Questa partita è stata caricata troppo. Mi dispiace dirlo, ma sono successe troppe cose che non hanno niente a che fare con il calcio. Con Galliani c'è stato uno scambio di opinioni, quando salgo dal sottopassaggio mi aspetto di non trovare gente che mi insulta, ma a volte non succede».
Galliani ha visto un pezzo della partita in sala executive e poi è sparito imprecando. I rapporti fra Juve e Milan, così amichevoli in passato, a questo punto sono interrotti a tempo indeterminato. Galliani e Agnelli probabilmente non si telefoneranno tanto volentieri nei prossimi giorni. «Ci avete bombardato per tutta la settimana», dice Conte rivolto a quelli del salotto di Sky. Poi anche lui fa finta di sorridere e chiede scusa a tutti per il litigio con gli opinionisti durato svariati minuti. «Complimenti al Milan, eh». C’era stato tanto veleno prima della partita, e tanto ce n’è stato dopo. È finita con Van Bommel che litigava con Conte e poi Pirlo, Chiellini che discuteva con Ambrosini, i compagni che trascinavano via Chiellini, Ambrosini che rincorreva Chiellini nel tunnel. Quello stesso Chiellini che dopo la Coppa Italia era stato accusato di essere una spia per il faccia a faccia Ibra-Storari. Contanti saluti alla Santa Alleanza di una volta, e alla santa amicizia di chi per anni ha giocato insieme. Pugni e parole. Quando i nervi saltano, hai voglia a dirti che insieme hai vinto coppe e campionati. Così alla fine esplode anche il capitano, normalmente un tipo misurato, e non è il primo: fra il gol annullato al Milan e il non fuorigioco di Matri ci sono un pugno di Mexes a Borriello (roba da prova tv), varie scaramucce, e per finire un rosso diretto a Vidal per un fallo su Van Bommel, non un agnellino. Le parole e i finti sorrisi dei due tecnici sono soltanto un mezzo per troncare la messa televisiva. In realtà, si salvi chi può. Per finire in bellezza, Allegri manda un altro messaggio di pace: «Il gol di Muntari? Senza il permesso di Marotta non parlo più». Benvenuti ai caschi blu, la prossima volta possono mandarli al posto del quarto uomo, non si sa mai".
"Alla fine del primo tempo - spiega la Gazzetta -, Galliani ha già litigato con il designatore arbitrale Braschi in tribuna, ma il clou è con Agnelli: sono volati i «vaffa». Poi è sceso negli spogliatoi e incrociando Conte non si è trattenuto. Secondo Mediaset, Galliani avrebbe detto a Conte: «Vedete cosa succede a piangere tutta la settimana». Lo juventino non si è fatto pregare per rispondere: «Da che pulpito, siete la mafia del calcio». A dividere i duellati sarebbe stato Seedorf. Agnelli avrebbe chiesto l’intervento della procura. Conte nel finale ricostruisce: «Questa partita è stata caricata troppo. Mi dispiace dirlo, ma sono successe troppe cose che non hanno niente a che fare con il calcio. Con Galliani c'è stato uno scambio di opinioni, quando salgo dal sottopassaggio mi aspetto di non trovare gente che mi insulta, ma a volte non succede».
Galliani ha visto un pezzo della partita in sala executive e poi è sparito imprecando. I rapporti fra Juve e Milan, così amichevoli in passato, a questo punto sono interrotti a tempo indeterminato. Galliani e Agnelli probabilmente non si telefoneranno tanto volentieri nei prossimi giorni. «Ci avete bombardato per tutta la settimana», dice Conte rivolto a quelli del salotto di Sky. Poi anche lui fa finta di sorridere e chiede scusa a tutti per il litigio con gli opinionisti durato svariati minuti. «Complimenti al Milan, eh». C’era stato tanto veleno prima della partita, e tanto ce n’è stato dopo. È finita con Van Bommel che litigava con Conte e poi Pirlo, Chiellini che discuteva con Ambrosini, i compagni che trascinavano via Chiellini, Ambrosini che rincorreva Chiellini nel tunnel. Quello stesso Chiellini che dopo la Coppa Italia era stato accusato di essere una spia per il faccia a faccia Ibra-Storari. Contanti saluti alla Santa Alleanza di una volta, e alla santa amicizia di chi per anni ha giocato insieme. Pugni e parole. Quando i nervi saltano, hai voglia a dirti che insieme hai vinto coppe e campionati. Così alla fine esplode anche il capitano, normalmente un tipo misurato, e non è il primo: fra il gol annullato al Milan e il non fuorigioco di Matri ci sono un pugno di Mexes a Borriello (roba da prova tv), varie scaramucce, e per finire un rosso diretto a Vidal per un fallo su Van Bommel, non un agnellino. Le parole e i finti sorrisi dei due tecnici sono soltanto un mezzo per troncare la messa televisiva. In realtà, si salvi chi può. Per finire in bellezza, Allegri manda un altro messaggio di pace: «Il gol di Muntari? Senza il permesso di Marotta non parlo più». Benvenuti ai caschi blu, la prossima volta possono mandarli al posto del quarto uomo, non si sa mai".
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