INTERNELCUORE TV
sabato 4 ottobre 2014
A tutto...Walter !
Ecco un estratto dell'intervista a Walter Zenga. L'ex portiere dell'Inter analizza l'avvio di campionato dei nerazzurri spiegando il suo punto di vista sull'avventura di Mazzarri sulla panchina del club. Il consiglio fondamentale di Zenga è quello di stare vicini alla squadra e di non fischiare alla prima difficoltà. L'appello ai tifosi è chiaro.
Zenga com'è il calcio italiano visto da Dubai?
«Juve e Roma oggi non hanno rivali. Per me però è importante soprattutto ricordare da dove sono arrivate: Conte aveva ereditato una squadra fuori dall'Europa e idem per Garcia. Entrambi sono stati bravi a completare quel processo necessario per tornare grandi. Avete visto come ha giocato la Roma col City? Quel rigore dopo neanche cinque minuti avrebbe ammazzato un toro, ma non una squadra che è "allenata" a vincere. La Roma ha acquisito quella mentalità che ti permette di ottenere risultati attraverso l'assunzione di responsabilità e il volersi sempre migliorare vedendo ogni partita come una sfida continua. Stesso discorso vale per la Juventus».
Inter e Milan invece arrancano.
«Beh, non dimentichiamo che tra il 2010 e il 2011 l'Inter ha vinto tutto. Non parliamo certo di quindici anni fa, però trovo una differenza sostanziale con Juve e Roma. Là i vari Buffon, Marchisio, Totti, De Rossi e Florenzi sono la base su cui la società ha costruito qualcosa di importante, mentre all'Inter questo un po' manca».
Come spiega, da allenatore e da interista, la mancanza di feeling dei tifosi nei confronti del tecnico Mazzarri?
«È difficile da capire perché l'anno scorso l'Inter il suo l'ha fatto arrivando quinta dopo un nono posto. Quest'anno, lo scudetto per Mazzarri sarà tornare in Champions e quindi arrivare terzo. Da ex giocatore dell'Inter, non mi permetterei, come fanno altri, di criticarlo e credo che l'incidente di percorso col Cagliari sarà presto ammortizzato. Però credo che in un club, per tornare a vincere, debba esserci sinergia e compattezza tra le cinque componenti fondamentali: società, squadra, allenatore, stampa e tifosi, ecco questo all'Inter non lo vedo ancora».
Da chi prendere esempio?
«Dall'Atletico: sono stato ospite a Madrid del loro ds Andrea Berta, che ritengo uno dei migliori dirigenti italiani, e poi sono stato al Real dal mio amico Ancelot-ti: Valdebebas è un centro sportivo da extraterrestri, vedere in campo tutti insieme Cristiano, Modrid, Bale, Benzema e James Rodriguez è pazzesco però, alla fine, l'Atletico, avendo Simeone creato un micro cosmo dove tutti remano nella stessa direzione, è riuscito a colmare il gap. In Italia un esperimento di questo tipo lo sta portando avanti Mihajlovic alla Sampdoria. Però bisogna vedere come andrà in tv Ferrero dopo le prime sconfitte...».
Mazzarri va aiutato?
«Sì, va aiutato. Perché è proprio quando le cose non funzionano che deve esserci sinergia tra quelle famose cinque componenti. Se appena giochi male, iniziano i fischi, beh è difficile andare lontano».
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