Walter Mazzarri ai microfoni di Sky commenta con amarezza la sconfitta in casa della sua Inter contro l'Atalanta.
Sulla dedica di Icardi a Wanda Nara, il tecnico toscano è parso rassegnato: "In questa era un allenatore deve convivere con queste cose".
Cosa ha detto alla squadra negli spogliatoi?
Bastava marcare Bonaventura e magari non avremmo perso, però non si può
pensare di iniziare il secondo tempo, di avere in 8 minuti tre-quattro
palle gol e non realizzarle. Se non fai gol, poi nel calcio può
succedere di tutto. L’Atalanta è una squadra che non ha nulla da
perdere, viene qua a giocarsela perché è tranquilla, qualcosa può
creare, però se tu sbagli tutti questi gol è inutile parlare. Secondo me
l’Inter ha fatto una grande secondo tempo, le ha provate tutte e come
ci è capitato spesso abbiamo sbagliato occasioni quasi impossibili da
sbagliare. Poi, la fortuna, i pali, abbiamo colpito più pali del mondo
quest’anno. E’ un anno particolare, va preso così. Come allenatore,
guardo la prova della squadra, non posso rimproverare nulla ai ragazzi
se non queste distrazioni in occasione dei loro gol.
Cosa manca ancora all’Inter per essere al livello delle prime?
Quando inizi il secondo tempo così, devi fare uno-due gol. In quel
momento eravamo straripanti. Lì dovevamo fare due gol, se non fai mai
gol è un problema.
Chi doveva marcare Bonaventura in occasione del secondo gol?
Probabilmente, uscendo Campagnaro, doveva essere un centrocampista ad
andare in marcatura. Se l’è scordata e lui è rimasto solo. Però non vi
dico il nome. Lasciamo perdere.
Cosa pensi della dedica di Icardi “Wan te amo” dopo il gol?
Quando noi giocavamo avevamo dei codici diversi, nella società si
ragionava in un modo diverso, non c’era internet. Tutto questo ha poi
portato a queste cose qua. Se tu vuoi fare l’allenatore e adeguarti ai
tempi, bisogna che tu conviva con questi personaggi.
Secondo te queste cose vanno ad influire sulla prestazione dei giocatori o non cambia niente?
Ci sono dei giocatori che ascoltano la musica prima della partita, noi
non lo facevamo. L’allenatore ai nostri tempi voleva la concentrazione.
Sono cambiati i tempi. I giovani calciatori d’oggi sono un estratto di
questa società. Cosa fai? Altrimenti dovresti impazzire. Se io dovessi
star dietro a tutto quello che non mi piace diventerei matto. Io sono
per la concentrazione. Poi ho detto ai miei ragazzi: “Non vorrei nemmeno
che si festeggiasse proprio perché molte volte siamo stati rimontati
quando facciamo gol. Festeggiamo alla fine. Al 95’ magari si va sotto la
curva e si fa qualcosa in più”. Io la penso così. Ora magari glielo
diciamo al ragazzo ma non cambia molto.
Sulla prova di Icardi
A volte può fare meglio la sponda, altre giocate, come finalizzatore ha
avuto una palla gol anche prima. E’ anche rientrato dopo molto tempo di
inattività, deve ancora ritrovare la forma migliore, convive con
qualche dolorino ancora però è un ragazzo che cresce. E’ normale che fa
qualcosa sempre un po’ da ragazzo però è un ottimo giocatore e davanti
alla porta è abbastanza cinico e freddo.
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