Stramaccioni decide di affidarsi al 4-3-1-2 con Jonathan largo a destra sulla linea
difensiva. In mediana Zanetti, Kovacic e Gargano. Guarin dietro alle
punte Palacio e Cassano. La Samp dal canto suo non rinuncia al consueto
3-5-2: in difesa Mustafi prende il posto dello squalificato Costa;
coppia d'attacco, Sansone-Icardi. Nei primissimi minuti partono bene i
padroni di casa, salvo poi intimorirsi davanti al pressing forsennato
dell'Inter. Al 3' Palacio scatta sulla linea del fuorigioco e si invola
verso la porta: provvidenziale l'uscita di Romero, che costringe "El
Trenza" ad allargarsi, cercare il tiro da posizione defilata e
accontentarsi di un corner. I doriani rispondono con un'incornata di
Icardi ed un tiro da fuori di Krsticic, ma in entrambi i casi Handanovic
sventa. Palacio in profondità è incontenibile. Dopo aver preso la mira
un paio di volte, al 43', nel momento migliore della Samp, l'argentino
svetta su un cross di Alvaro Pereira e conclude a rete di testa: Romero
può solo toccare, il pallone si infila in porta. Si va all'intervallo
sullo 0-1.
La ripresa si apre con i padroni di casa decisi ad alzare il ritmo e a
mettere in difficoltà l'Inter in fase di impostazione. Dopo pochi minuti
ci vuole un provvidenziale Handanovic per opporsi al mancino a giro
rasoterra di Sansone. Il portierone sloveno si ripete poco dopo su
Obiang. La stanchezza affiora e non basta il valzer dei cambi per dare
linfa alle manovre delle due squadre. L'Inter resiste al forcing blucerchiato che dura fino a metà ripresa. La spinta
propulsiva della Samp si esaurisce e Handanovic scalda i guantoni
solamente su due conclusioni poco pericolose di Maxi;
i nerazzurri in maglia rossa controllano fino alla fine della gara.
Quando però sembrava tutto ormai concluso, Rodrigo Palacio raccoglie
palla su contropiede e si invola verso la porta di Romero, che non esce e
facilita il compito all'attaccante: 0-2.
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