Una Fiorentina organizzatissima, cattiva e, perché no,
anche fortunata castiga l’Inter a Milano, decide il solito Salah.
Particolarmente encombiabile la resistenza viola nel finale di gara, contando
appena nove giocatori in campo per via di un doppio infortunio a 10′ dal
fischio finale. Un’Inter sicuramente involuta rispetto alle ultime uscite che,
comunque, può recriminare sulle occasioni non sfruttate.
La partita non inizia su ritmi particolarmente elevati ma
il primo quarto d’ora è più di marca viola che non nerazzurra ma una delle
giocate migliori dell’intera gara la effettua Guarín al 20′, quando penetra in
area dalla destra seminando vari difensori della Fiorentina con dei beni
numeri: purtroppo per il colombiano, però, l’azione si risolve in nulla. Al
Guaro risponde Tomović, che replica la giocata dell’avversario e si addentra
nei sedici metri dell’Inter; il l’esterno toscano mette in mezzo un pallone
velenoso su cui si avventa Kurtić ma il numero 16 gigliato spara alto. Dopo la
mezz’ora è ancora Guarín show: il numero 13 scardina da solo la difesa
avversaria e tira mirando alla destra di Neto; il portiere brasiliano è
semplice spettatore e assiste impotente al viaggio della sfera che, però, si
limita a baciare il palo. Il primo tempo si chiude quindi a reti inviolate.
La ripresa inizia con un’Inter che pare più coraggiosa ma
a passare è la Fiorentina: Badelj, spostatosi a destra, riceve un pallone recuperato
all’altezza del centrocampo e cambia gioco per l’accorrente Pasqual che ha
tutto il tempo per prendere la mira e crossare molto forte in mezzo. Handanović
è costretto a respingere di pugno all’infuori ma serve inavvertitamente Salah
che, liberissimo, segna. Un quarto d’ora più tardi Icardi avrebbe il pallone
del pari dopo un’ottima azione dei padroni di casa ma il centravanti argentino,
da dentro l’area, non inquadra la porta. Neto neutralizza anche il tentativo
seguente, di testa, firmato da Nemanja Vidić. Nei minuti finali la Fiorentina è
costretta a giocare addirittura in nove per gli infortuni di Tomović e Savić,
così che l’Inter carica a testa bassa: lo sforzo nerazzurro produce prima una
chiara chance per Palacio che, però, ignora Icardi completamente solo e
conclude debolmente su Neto, poi un cross che Palacio gira di testa ma sul
quale il portiere gigliato si produce in un miracolo.
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