En attendant il non-allenatore Maradona e l'allenatore-guida Capello alle loro prime uscite mondiali, torno su un argomento di strettissima attualità e molto, troppo italiano: il tifo contro.
"Da noi c'è chi tiferà contro" ricordava Lippi dal ritiro di Irene, "gente che godrebbe del nostro insuccesso perché condizionata dall’antipatia nei confronti di uno o più giocatori o del ct”. Non per sola antipatia si tifa contro, però: frustrazione, invidia, tafazzismo, sindrome del bastian contrario, snobismo, stupidità, ignoranza, onanismo, gioco, le mille altre ragioni.
Ora, veniamo tutti da Lazio-Inter, la partita che ha segnato una svolta nel modo di tifare in Italia introducendoci all’autolesionismo per interesse trasversale, qualcosa che deriva dal campanilismo più deteriore. Da quell'indimenticabile domenica romana qualcosa è davvero cambiato, siamo scesi di molti gradini nella scala della sportività e della dignità, toccando il fondo. Per questo – oggi - il solo pensiero di gufare la Nazionale può essere coltivato da un idiota in servizio permanente effettivo.
Non tifo contro. Mai. Non solo farlo, non mi viene. In questi giorni ho scritto e ripetuto che non salirei sul carro del vincitore ma scenderei per strada insieme agli altri, se il miracolo dovesse compiersi. La mia non è una presa di distanza dall’Italia, ma un’urgenza di coerenza: non approvo alcune scelte di Lippi, qui in Sudafrica avrei portato la poca qualità che il nostro calcio esprime (Cassano, Balotelli, Perrotta, Totti): per questo, se Marcello dimostrerà di avere avuto ragione, festeggerò come un semplice tifoso lasciandogli il gusto della vittoria personale.
Caro VuvuZazza, darle del deficiente sarebbe troppo semplice per ottenere il plauso della folla.Il problema è un altro: lei è semplicemente una persona arrogante che si permette di giudicare le scelte altrui.Essere italiano non mi obbliga a tifare italia e i motivi sono molteplici, dal gioco alla presenza di certe persone che non vorrei mai incontrare in giro per la strada. da una federazione col peso politico pari a quello delle piume.Inutile aggiungere altro, in fondo lei scrive per un qualche gettone o mania di protagonismo, altri scrivono per passione, quindi mi scusi, ma nella mia idiozia, continuerò a fare il tifo per l'Olanda che, forse, ancora una volta non vincerà niente, ma almeno vedrò del bel gioco.
E , TIFERO' ANCORA PIU' VOLENTIERI CONTRO, RICORDANDOLE, CARO IDIOTA CHE LEI TIFAVA PER IL BAYERN ALLA FINALE DI CHAMPION. !!!!
2 commenti:
Probabilmente questo fighettino damerino col cervellino piccolino ti risponderebbe che tifava Bayern perché nell'Inter non c'erano giocatori italioti... il patriottismo obbligatorio e becero, nello sport ma non solo, l'ho sempre considerato peggio del razzismo: per essere razzisti occorre essere stupidi, ignoranti e violenti, per essere patrioti come questo signore qui bisogna essere, oltre che studi ignoranti e violenti, anche conformisti. Essere considerato idioti da uno così finisce con l'essere una inaspettata onorificenza: dammi pure dell'idiota, zazzero zazzeruto. Io non mi offendo. Mi offende molto di più, come italiano, sapere che tu fai il giornalista invece dell'indossatore o del fotomodello di quarta categoria...
Bravo! Che ipocrisia che c'è in italia...
Posta un commento