INTERNELCUORE TV
mercoledì 28 novembre 2012
A RUOTA LIBERA...Nostalgico Mourinho
Nostalgia canaglia. José Mourinho in Portogallo confessa che la felicità l'ha vissuta solo all'Inter, nei suoi anni magici. Come riporta La Gazzetta dello Sport in prima pagina: "Sono stato felice solo a Milano", le parole dello Special One, più nostalgico che mai.
«L’Inter è il club in cuimi è piaciuto di più stare - racconta lo Special One alla tv portoghese TVI -. Nessun altro mi ha regalato la stessa felicità. L’Inter è una famiglia e io appartengo alla famiglia nerazzurra per sempre. Quando l’ho lasciata ho pianto più di una volta. Ho vissuto in un ambiente fantastico, dalla Pinetina, dove ci si allenava, a San Siro».
La domanda d’obbligo: perché ha lasciato Milano per Madrid? «Anch’io — ha risposto José — mi sono chiesto perché l’ho fatto. E’ giusto, allora, che lo spieghi. Era la terza volta che il Real mi proponeva la sua panchina. I miei amici dicevano: "Puoi essere un grande allenatore, ma se non sei campione con il Real Madrid ci sarà sempre nella tua carriera un qualcosa che mancherà, un buco sempre aperto". Capello ce l’aveva fatta. Allora ho deciso di impegnarmi personalmente con Florentino Perez. E ci sono andato. Ma per l’Inter ho una nostalgia che è sempre presente».
Mou ha poi raccontato aneddoti inediti del suo periodo nerazzurro. «Il mio primo scudetto all’Inter non lo abbiamo vinto in campo bensì al centro sportivo di Appiano Gentile. Era un sabato e il nostro inseguitore era il Milan, che nell’anticipo di quella sera era stato battuto (dall’Udinese ndr) rendendoci così campioni. Era la terz'ultima di campionato e noi dovevamo giocare il giorno dopo col Siena. Al centro esplose subito la baldoria, con tutta la squadra a chiedermi di andare a festeggiare in Piazza Duomo assieme ai tifosi. Io ho pensato: se ci andiamo non andremo a letto prima delle tre-quattro del mattino e poi scendiamo in campo stanchi e addormentati e la striscia di partite di fila sempre vinte finisce lì. No, non possiamo farlo: "Tutti a letto" ho tuonato. Quando già ero in camera mia pronto a coricarmi bussa alla porta Júlio Cesar. Il suo era un grido di dolore, piangeva a dirotto: "Mister, dobbiamo andarci in Piazza Duomo, ci aspettano in migliaia. Se non ci andremo tu in vita tua non vincerai più niente". Parole che sembravano una maledizione. Ho pensato: "Sono fregato". Non sono superstizioso, ma quelle parole mi hanno lasciato traballante. Bene. Andiamoci tutti: e così è avvenuto. I tifosi quando ci hanno scoperto sono diventati pazzi. Siamo tornati ad Appiano verso le tre di domenica e nel pomeriggio i giocatori sono stati fantastici, dando tutto per non perdere l'imbattibilità e per non consentire agli avversari di dire che avevano battuto i neocampioni d'Italia. Questi ricordi, lo ripeto, mi procurano tanta nostalgia. Gioisco per i successi dell’Inter e soffro quando l’Inter viene battuta o fermata, com’è successo in queste ultime settimane... Fra l’altro, l'unica volta in vita mia in cui ho vinto ai rigori è stata la Supercoppa Italiana conquistata contro la Roma, il primo dei miei trofei nerazzurri. E' che quando si va ai rigori per decidere il vincitore mi assale il panico. Così perdo sempre, compreso l’ingresso a due finali di Champions League con Chelsea e Real. Soltanto l’Inter mi ha regalato anche questa gioia».
Il documentario é disponibile su INTERNELCUORETV
(Seleziona - Video Library - O Toque de Mourinho )
lunedì 26 novembre 2012
CAMPIONATO 2012/13 - 14ªG. Parma-INTER 1-0
1-0
75' Sansone
75' Sansone
Parma: 83 Mirante; 87 Rosi, 5 Zaccardo, 29 Paletta, 18 Gobbi;
32 Marchionni, 10 Valdes, 20 Acquah; 21 Sansone,
11 Amauri, 7 Biabiany
A disposizione: 1 Pavarini, 6 Lucarelli, 13 Santacroce, 23 Arteaga,
A disposizione: 1 Pavarini, 6 Lucarelli, 13 Santacroce, 23 Arteaga,
28 Benalouane, 39 Fideleff, 4 Morrone, 19 Musacci, 77 Ninis,
17 Palladino, 9 Belfodil, 91 Pavol
Allenatore: Donadoni
Allenatore: Donadoni
Inter: 1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus;
4 Zanetti, 14 Guarin, 19 Cambiasso, 11 Alvarez,
55 Nagatomo; 8 Palacio, 22 Milito
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 42 Jonathan,
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 42 Jonathan,
31 Pereira, 17 Mariga, 24 Benassi, 52 Romano',
41 Duncan, 7 Coutinho, 88 Livaja.
Allenatore: Stramaccioni
Allenatore: Stramaccioni
Il Tardini resta infatti tabù per la squadra di Stramaccioni che perde per 1-0 e resta a -4 dalla Juve. Il gol che decide il match è di Sansone.
Stramaccioni, privo dello squalificato Cassano, opta per un 3-5-2 con Milito e Palacio in attacco, mentre Donadoni si affida a Marchionni e Sansone a supporto di Amauri. In avvio le squadre si studiano, senza concedere troppo allo spettacolo e se si esclude una punizione di Guarin bisogna aspettare mezz'ora per le prime vere occasioni da gol: Amauri si vede respingere da Handanovc un colpo di testa in tuffo mentre è sulla linea di porta addirittura Valdes a negare l'1-0 a Cambiasso, bravo nello sfruttare una sponda di Ranocchia su azione di calcio da fermo. Prima dell'intervallo, è comunque ancora il Parma a sfiorare il vantaggio, con una deviazione aerea di Paletta e un destro da fuori dell'ex Biabiany, entrambi fuori di mezzo metro.
In avvio di ripresa, Milito prova subito un tiro dal limite ma è un lampo isolato: il Parma chiude tutti gli spazi e corre bene in contropiede, con Handanovic che nega l'1-0 a Zaccardo, spintosi in attacco per deviare un cross di Valdes. L'Inter non sembra proprio in serata ed è ancora Guarin il più pericoloso dei suoi (Mirante devia in allungo). Stramaccioni si gioca la carta Coutinho per provare a vincere ma due minuti dopo in contropiede è Sansone a sbloccare il risultato, al termine di una bella azione personale che lo porta a calciare dal limite e bucare incolpevole Handanovic. Il tempo (un quarto d'ora) per rimontare ci sarebbe anche ma gli ospiti non riescono a cambiare ritmo e dopo quattro minuti di recupero il triplice fischio sancisce la vittoria del Parma,
Stramaccioni, privo dello squalificato Cassano, opta per un 3-5-2 con Milito e Palacio in attacco, mentre Donadoni si affida a Marchionni e Sansone a supporto di Amauri. In avvio le squadre si studiano, senza concedere troppo allo spettacolo e se si esclude una punizione di Guarin bisogna aspettare mezz'ora per le prime vere occasioni da gol: Amauri si vede respingere da Handanovc un colpo di testa in tuffo mentre è sulla linea di porta addirittura Valdes a negare l'1-0 a Cambiasso, bravo nello sfruttare una sponda di Ranocchia su azione di calcio da fermo. Prima dell'intervallo, è comunque ancora il Parma a sfiorare il vantaggio, con una deviazione aerea di Paletta e un destro da fuori dell'ex Biabiany, entrambi fuori di mezzo metro.
In avvio di ripresa, Milito prova subito un tiro dal limite ma è un lampo isolato: il Parma chiude tutti gli spazi e corre bene in contropiede, con Handanovic che nega l'1-0 a Zaccardo, spintosi in attacco per deviare un cross di Valdes. L'Inter non sembra proprio in serata ed è ancora Guarin il più pericoloso dei suoi (Mirante devia in allungo). Stramaccioni si gioca la carta Coutinho per provare a vincere ma due minuti dopo in contropiede è Sansone a sbloccare il risultato, al termine di una bella azione personale che lo porta a calciare dal limite e bucare incolpevole Handanovic. Il tempo (un quarto d'ora) per rimontare ci sarebbe anche ma gli ospiti non riescono a cambiare ritmo e dopo quattro minuti di recupero il triplice fischio sancisce la vittoria del Parma,
giovedì 15 novembre 2012
A RUOTA LIBERA....Strama,in una big dal nulla
Andrea Stramaccioni si racconta a Sette del Corriere della Sera parlando della sua esperienza e del suo rapporto con i giocatori dell'Inter.
"Nel mio piccolo il messaggio della vicenda è che anche in Italia un allenatore che non era un giocatore famoso, o che non è un figlio d'arte, può arrivare in un grande club - le parole del tecnico nerazzurro -. "Ce l'hai fatta dal nulla" è il complimento più bello che possono farmi".
L'ex mister delle giovanili della Roma ricorda lo stop al calcio giocato quando giocava nella Primavera del Bologna: "E' stato il passaggio più triste della mia giovane vita. È stato come se, in un colpo solo, si fosse infranto tutto. Sogni di arrivare in Serie A. Ma soprattutto desideri giocare. Ancora adesso, dopo un po' che tiro calci al pallone, mi si gonfia il ginocchio. Ero ingrassato tanto, quindici chili. Ero giù. Mi ha aiutato la mia famiglia e lo studio".
Poi Stramaccioni parla delle qualità che gli hanno permesso di guidare una panchina importante come quella nerazzurra: "L'intuizione fortunata sui cambiamenti di ruolo di alcuni giocatori è stata un denominatore comune della mia vita professionale. La sottogavetta sui campi di terra e il fatto di aver fatto l'osservatore per club professionistici".
Lo studio per l'allenatore della "Beneamata" è un elemento fondamentale: "Sì perchè ti insegna il metodo, lo dico sempre ai miei giocatori. I ragazzi in questo momento storico hanno più agevolazioni e spesso la voglia di arrivare, calcisticamente, è data da quanta fame hai. Di questa fame, ne vedo mediamente meno in Italia".
domenica 11 novembre 2012
CAMPIONATO 2012/13 - 12ªG. Atalanta-INTER 3-2
3 - 2
Atalanta: 47 Consigli; 77 Raimondi, 2 Stendardo, 5 Manfredini,
13 Peluso;7 Schelotto, 21 Cigarini, 17 Carmona,
10 Bonaventura;11 Moralez; 19 Denis.
A disposizione: 16 Polito, 78 Frezzolini, 3 Lucchini, 9 Troisi, 25 Matheu, 28 Brivio, 32 Ferri, 44 Cazzola, 88 Biondini, 89 Marilungo, 91 De Luca, 99 Parra.
Allenatore: Stefano Colantuono
A disposizione: 16 Polito, 78 Frezzolini, 3 Lucchini, 9 Troisi, 25 Matheu, 28 Brivio, 32 Ferri, 44 Cazzola, 88 Biondini, 89 Marilungo, 91 De Luca, 99 Parra.
Allenatore: Stefano Colantuono
Inter: 1 Handanovic; 6 Silvestre, 19 Cambiasso, 40 Juan Jesus;
4 Zanetti, 21 Gargano, 14 Guarin, 55 Nagatomo;
8 Palacio, 22 Milito, 39 Cassano.
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 11 Alvarez, 24 Benassi,
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 11 Alvarez, 24 Benassi,
31 Pereira, 33 Mbaye, 41 Duncan, 42 Jonathan,
52 Romanò, 88 Livaja.
Allenatore: Andrea Stramaccioni
Allenatore: Andrea Stramaccioni
Si ferma l'Inter nel posticipo di serie A a Bergamo. L'Atalanta si impone per 3-2 sui meneghini, reduci da 10 vittorie consecutive tra campionato e coppe. Gli uomini di Stramaccioni, che in parte pagano la fatica di Europa League, in parte le molte disattenzioni difensive, si lamentano per il rigore del 3-1 assegnato agli orobici, forse generoso. La Juve si allontana a +4.
Gara divertente, giocata a viso aperto dalle due lombarde. Al 9' i padroni di casa passano al primo tiro in porta con Bonaventura, testa su cross di Peluso, poi legittimano il vantaggio sfiorando il 2-0 con Denis, che al 35' si divora un'occasione enorme.
L'Inter non resta certo a guardare e in due occasioni Consigli si supera per negare il gol a Palacio.
Nel secondo tempo il portiere dei bergamaschi è ancora decisivo su un rasoterra di Guarin, poi capitola sulla potente punizione del colombiano al 56'. 1-1.
Sembra la svolta del match a favore dei meneghini, invece la Dea rimette la testa avanti appena quattro minuti dopo: Denis, tutto solo, in girata anticipa la difesa ospite su traversone di Maxi Moralez e segna il 2-1.
L'Inter non fa in tempo a reagire che subisce il tris: ancora Denis, su calcio di rigore molto dubbio assegnato da Damato per fallo di Juan Jesus su Maxi Moralez, sigla il 3-1.
E' una mazzata per l'Inter. Stramaccioni prova a scuoterla inserendo Livaja e Alvarez, e Palacio a sei minuti dal triplice fischio trova il 3-2 che tiene vive le speranze. Si scaldano gli animi (espulso Parra), ma il risultato non cambia più.
venerdì 9 novembre 2012
RIDIAMOCI SOPRA...Chelsiiiiiii !!!
Conte furioso:
"Chi è quella merda che ha
esultato al goal del Chelsea??"
Bonucci: "Scusi mister...ce l'avevo
nella schedina"
giovedì 8 novembre 2012
EL 2012/2013... Partizan - INTER 1-3
L'Inter accede ai sedicesimi di finale dell'Europa League grazie a un'autorevole vittoria per 3-1 ottenuta allo stadio FK Partizan di Belgrado contro la formazione allenata da Stanojevic. Decisivo l'ingresso nel secondo tempo di Palacio al posto di Nagatomo. L'argentino, infatti, realizza due reti per i nerazzurri, che nel finale fissano il risultato con la rete di Guarin. Al Partizan solo la soddisfazione del gol della bandiera realizzato da Tomic.
Nel primo tempo gli uomini allenati da Stramaccioni, ai quali basta un pareggio per passare il turno, si limitano a controllare e cercano di mantenere le reti inviolate con un abbottonato 4-5-1 e il solo Livaja in attacco. La mossa tattica, tuttavia, crea qualche grattacapo in difesa e solo un fenomenale Handanovic evita guai con un intervento prodigioso su Ivanov al 32° minuto e ripetendosi sullo stesso difensore bulgaro qualche istante dopo.
Nella ripresa Stramaccioni tenta di alzare il baricentro della squadra inserendo Palacio e, dopo un rischio di autorete di Juan Jesus sul quale ancora una volta Handanovic ha un riflesso strepitoso, l'argentino ex Genoa cambia la partita. Al 51°, infatti, è proprio lui a ribadire in rete di petto un pallone messo in mezzo da Guarin, con Petrovic battuto.
Al 75° raddoppio ancora realizzato da 'El Trenza' che, servito in profondità dal solito Guarin, batte il portiere avversario con un diagonale che si infila nell'angolino destro della porta serba. L'Inter non è sazia e all'87° minuto trova il tris, con la gioia personale di Guarin che, dopo due assist, segna una rete su assist di Cassano, in campo da qualche minuto al posto di Livaja. Tardiva la reazione del Partizan, a segno solo a tempo scaduto con Tomic quando ormai è troppo tardi.
Andrea Stramaccioni non può che considerarsi soddisfatto: "Per noi era importante archiviare la qualificazione visto che abbiamo una trasferta come quella di Kazan molto faticosa in cui ora posso risparmiare qualche giocatore. Siamo molto solidi mentalmente, altrimenti non avremmo fatto 10 vittoria in trasferta di fila".
Palacio ed Handanovic, che hanno sposato la causa interista nella scorsa estate, si rivelano ogni partita più decisivi. I complimenti del tecnico romano sono più che meritati: "Palacio è stato il nostro primo acquisto, un giocatore che a noi piace tantissimo e che è stato bravo a inserirsi subito tanto da sembrare che giochi qui da tanto tempo. Samir ha fatto due parate che valgono un gol, sono parate da campione. Sapevamo il suo valore e si sta confermando su quei livelli".
Unica nota stonata della serata nerazzurra di Belgrado, l'infortunio di Mudingayi: "La nota negativa sono questi infortuni muscolari che ci stanno falcidiando. Oggi si è aggiunto Gaby e abbiamo preferito toglierlo per non rischiare che il guaio si aggravasse".
"Credo che la parata più difficile sia stata la prima su Ivanov, ma il mio lavoro è quello di parare e ho solo fatto il mio dovere - ha dichiarato invece Samir Handanovic -. Quella di stasera non è stata una delle nostre migliori partite, avevamo delle assenze e chi scende in campo fa del suo meglio anche se la condizione non è ottimale. Ma siamo un gruppo compatto e deciso, vogliamo sempre vincere e stasera ci siamo riusciti. Ma ancora non abbiamo vinto niente, i primi conti cominceremo a farli a marzo. Per il momento concentriamoci su Bergamo".
martedì 6 novembre 2012
sabato 3 novembre 2012
CAMPIONATO 2012/13 - 11ªG. ruBentus-INTER...LE PAGELLE
1 Handanovic – 7.5
23 Ranocchia – 7.5
25 Samuel – 7.5
40 Juan Jesus - 8
4 Zanetti - 7
21 Gargano -7
19 Cambiasso – 7.5
55 Nagatomo - 7
8 Palacio – 8.5
99 Cassano - 6
22 Milito – 8.5
14 Guarin - 7
14 Guarin - 7
16 Mudingayi – 6.5
Andrea Stramaccioni – 7
Andrea Stramaccioni – 7
CAMPIONATO 2012/13 - 11ªG. ruBentus-INTER 1-3
1-3
1' Vidal
59' Milito
75' Milito
90' Palacio
Juventus: 1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3
Chiellini; 26 Lichtsteiner,
23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah;
12 Giovinco, 9 Vucinic
A disposizione: 30 Storari, 2 Lucio, 4 Caceres, 6 Pogba,
A disposizione: 30 Storari, 2 Lucio, 4 Caceres, 6 Pogba,
11 De Ceglie, 17 Bendtner, 20 Padoin, 24
Giaccherini,
27 Quagliarella, 32 Matri, 33 Isla, 39 Marrone
Allenatore: Antonio Conte
Allenatore: Antonio Conte
Inter: 1
Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus;
4 Zanetti, 21
Gargano, 19 Cambiasso, 55 Nagatomo;
8 Palacio, 99 Cassano; 22 Milito
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 11 Alvarez,
A disposizione: 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 11 Alvarez,
14 Guarin, 16 Mudingayi, 31 Pereira, 33 Mbaye,
41 Duncan, 88 Livaja
Allenatore: Andrea Stramaccioni
Allenatore: Andrea Stramaccioni
Il Principe rompe l'incantesimo :
I nerazzurri pongono fine alla striscia di imbattibilità dei soldatini, in vantaggio con un gol irregolare e poi sconfitti da una
doppietta di Milito.
Dopo diciotto secondi, la Juve è già in vantaggio ma per una svista del guardalinee Preti: Asamoah scatta in posizione di netto fuorigioco e mette in mezzo per Vidal, che da due passi a porta spalancata non può fallire il gol dell'1-0. L'Inter, colpita a freddo, rischia di subire subito anche il raddoppio, ma Handanovic si esalta con un grande riflesso su Marchisio. Al dodicesimo, Palacio (schierato dal primo minuto nel tridente pesante con Cassano e Milito) riesce a firmare il pareggio ma Tagliavento annulla per un giusto fuorigioco millimetrico. La partita è tesa e dopo una conclusione a giro di Fantantonio fuori di pochissimo arriva un'altra decisione arbitrale che farà discutere: Lichtsteiner, appena ammonito, viene graziato per un altro intervento da giallo, che l'arbitro non si sente di estrarre per la seconda volta. Prima dell'intervallo, Vidal sfiora il raddoppio, negatogli ancora da un ottimo Handanovic.
Nella ripresa, che comincia con Bendtner al posto di Vucinic (out per una dolorosa botta al polpaccio), l'Inter si riversa in avanti con grande carica agonistica e viene premiata al dodicesimo, quando Milito si guadagna, per una vistosa trattenuta di Marchisio, un rigore che trasforma per il pareggio. La partita, che Tagliavento e i suoi assistenti faticano a controllare, si innervosisce ulteriormente con Bonucci che viene ammonito mentre Juan Jesus e Barzagli se la cavano per interventi anche più duri. Alla mezz'ora però Guarin, appena entrato, lascia partire un potente tiro da fuori che Buffon respinge dove arriva ancora l'accorrente Milito: tap in vincente e 2-1 per gli ospiti. La ruBentus, di colpo titubante e in uno stadio stranamente silenzioso, prova a imbastire una controrimonta ma Quagliarella sfiora solo il palo dalla distanza e al novantesimo Palacio in contropiede chiude i conti per il 3-1 che pone fine alla striscia di imbattibilità della Juve, di nuovo sconfitta dopo 49 turni di campionato.
Dopo diciotto secondi, la Juve è già in vantaggio ma per una svista del guardalinee Preti: Asamoah scatta in posizione di netto fuorigioco e mette in mezzo per Vidal, che da due passi a porta spalancata non può fallire il gol dell'1-0. L'Inter, colpita a freddo, rischia di subire subito anche il raddoppio, ma Handanovic si esalta con un grande riflesso su Marchisio. Al dodicesimo, Palacio (schierato dal primo minuto nel tridente pesante con Cassano e Milito) riesce a firmare il pareggio ma Tagliavento annulla per un giusto fuorigioco millimetrico. La partita è tesa e dopo una conclusione a giro di Fantantonio fuori di pochissimo arriva un'altra decisione arbitrale che farà discutere: Lichtsteiner, appena ammonito, viene graziato per un altro intervento da giallo, che l'arbitro non si sente di estrarre per la seconda volta. Prima dell'intervallo, Vidal sfiora il raddoppio, negatogli ancora da un ottimo Handanovic.
Nella ripresa, che comincia con Bendtner al posto di Vucinic (out per una dolorosa botta al polpaccio), l'Inter si riversa in avanti con grande carica agonistica e viene premiata al dodicesimo, quando Milito si guadagna, per una vistosa trattenuta di Marchisio, un rigore che trasforma per il pareggio. La partita, che Tagliavento e i suoi assistenti faticano a controllare, si innervosisce ulteriormente con Bonucci che viene ammonito mentre Juan Jesus e Barzagli se la cavano per interventi anche più duri. Alla mezz'ora però Guarin, appena entrato, lascia partire un potente tiro da fuori che Buffon respinge dove arriva ancora l'accorrente Milito: tap in vincente e 2-1 per gli ospiti. La ruBentus, di colpo titubante e in uno stadio stranamente silenzioso, prova a imbastire una controrimonta ma Quagliarella sfiora solo il palo dalla distanza e al novantesimo Palacio in contropiede chiude i conti per il 3-1 che pone fine alla striscia di imbattibilità della Juve, di nuovo sconfitta dopo 49 turni di campionato.
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