INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

martedì 28 aprile 2015

33ªG. Udinese-INTER 1-2 !!!

 I primi 10′ della gara sono di studio reciproco, le uniche due emozioni si hanno al 7′ con un tiro da dimenticare di Badu su assist di Di Natale e al 9′ con una bordata di Guarín dai 30 metri, respinta in tuffo da Karnezis. Al 13′ ci prova anche Allan dalla distanza, non trovando però lo specchio della porta. Al 16′ Hernanes prova la conclusione a giro su punizione dal vertice dell’area, trovando la risposta di un attento Karnezis. Alla mezz’ora la squadra di Mancini va vicina al gol del vantaggio: Palacio, servito a sinistra da Guarín, serve a centro area l’accorrente Hernanes che, da pochi metri, schiaccia di testa addosso a Karnezis. Al 40′ l’Udinese rimane in 10′: Domizzi, già ammonito in precedenza per proteste, stende Hernanes sulla trequarti con un intervento in scivolata e guadagna anzitempo gli spogliatoi. 2′ più tardi il Profeta, molto ispirato in questa prima frazione, prova la conclusione d’esterno, mancando però la porta di un paio di metri. Allo scadere del primo tempo ancora Hernanes si trova nella condizione di sbloccare il risultato ma non riesce a sferrare la zampata decisiva da pochi metri.

Il secondo tempo inizia con il botto: Danilo interviene in scivolata su Kovacić, il croato calcia lo stesso ma Rocchi interrompe il gioco per assegnare un calcio di rigore ai nerazzurri. Sul dischetto si presenta Icardi che, con freddezza, firma l’1-0. Trascorrono due giri di orologio e l’Udinese ristabilisce la parità: palla in verticale di Allan sul taglio di Di Natale che, a tu per tu con l’ex compagno Handanović, non sbaglia e gonfia la rete, raggiungendo Baggio nella classifica dei marcatori di tutti i tempi in Serie A. Al 53′ ci prova con un tiro a giro dai 20 metri Kovacić, con la sfera che lambisce il palo e si spegne fuori. 2′ dopo ci prova anche Hernanes con una bordata respinta dai guantoni di Karnezis. La partita vive in questo frangente di continui capovolgimenti di fronte e al 57′ è l’Udinese a rendersi pericolosa con Pasquale che, da solo al limite dell’area, spreca malamente l’ottimo assist di Widmer. Al 58′ Guarín guadagna il fondo e serve Palacio che tenta la deviazione ravvicinata ma Karnezis è ben posizionato e salva il risultato. Al 65′ Mancini pesca il jolly dalla panchina: entra Podolski e, dopo pochi secondi dal suo ingresso, esplode un gran sinistro sotto l’incrocio dei pali, dove Karnezis non può arrivare, firmando il 2-1 per l’Inter. Il tedesco, galvanizzato dalla rete, prova a ripetersi al 72′ con un tiro velenoso che termina di poco a lato. All’80’ l’Inter mette in mostra un’ottima trama: verticalizzazione su Palacio e sponda su Hernanes che, invece di concludere, tergiversa con il pallone, vanificando così il lavoro dei compagni. L’Udinese non molla e si rende pericolosa all’85’ con uno straripante Allan che, dopo aver condotto il contropiede, serve un pallone troppo profondo per Théréau. Al 93′ l’Inter rischia tantissimo: l’Udinese in 9 uomini si rende pericolosa in tre occasioni nel giro di un minuto, la più clamorosa delle quali con un colpo di testa di Perica su cross di Danilo.

AUGURI WALTER !


lunedì 27 aprile 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Udinese-INTER


Entrambe reduci da due vittorie, il turno infrasettimanale si apre con un anticipo che pone di fronte Udinese e Inter, due squadre che hanno disputate un campionato al di sotto delle proprie aspettative.
I PRECEDENTI – Le statistiche confermano come la trasferta di Udine sia una delle più difficili in assoluto per i nerazzurri: su 41 incontri disputati in Friuli, i nerazzurri hanno vinto 16 volte, pareggiando in 14 occasioni. I padroni di casa, invece, sono riusciti a far valere il fattore campo 11 volte, un dato abbastanza rassicurante considerando la differenza di blasone tra le due squadre. Nel penultimo incontro l’Udinese è riuscito a strappare una vittoria, nel gennaio 2013, grazie alla doppietta di Di Natale e alla rete di Muriel, che ha fissato il risultato sul definitivo 3-0: tuttavia nell’ultimo precedente è stata l’Inter a esultare grazie alle reti di Palacio, Ranocchia e Alvarez.
LE STATISTICHE – Leggero vantaggio nerazzurro anche per quanto riguarda il computo dei gol: i nerazzurri hanno realizzato 54 reti, mentre i friulani sono fermi a quota 41. Più reti nei secondi tempi, visto che le due squadre hanno segnato rispettivamente 17 e 23 gol nei primi 45 minuti, mentre nella ripresa 24 e 31.
Il miglior marcatore dell’Udinese sino a questo momento della stagione è Antonio Di Natale, fermo a quota 11, mentre l’attaccante più prolifico dell’Inter è Mauro Icardi, vice capocannoniere del campionato grazie alle sue 17 segnature.

L’Inter è reduce dalla bella vittoria contro la Roma che ha ridato morale e fiducia a tifosi e giocatori: la trasferta di Udine, però, è molto insidiosa e i friulani si sono dimostrati molto in forma contro il Milan

sabato 25 aprile 2015

32ªG. INTER-Roma 2-1 !!!


Una Inter finalmente convincente si impone con pieno merito su una Roma del tutto in linea con quella brutta degli ultimi mesi. Gnoukuri domina a centrocampo, Hernanes e Palacio giocano con velocità. Alla fine i nero-azzurri la spuntano con il solito Icardi.
Nel corso del 6′ minuto di gioco De Rossi scalda i guanti di Handanovič con una conclusione da fuori. Al 15′, dopo un inizio partita abbastanza lento, il mancino che la indirizza sul binario interista: fulmine di Hernanes da fuori area che si insacca alla sinistra di un incolpevole De Sanctis. Risponde la Roma al 19′ scuotendo con Ibarbo un palo della porta nero-azzurra. Assist al bacio di Palacio al 23′, ma il susseguente tiro di Hernanes finisce a lato in una contesa che cresce in spettacolarità. Il primo tempo si chiude sul giusto risultato di 1-0 per l’Inter, che va negli spogliatoi sugli applausi del pubblico.
al 50′ Icardi si invola affiancato da Yanga-Mbiwa, che è bravo a fermarlo salvando il risultato. Medesima azione poco dopo, con Guarìn che lancia l’argentino in contropiede, ma la palla finisce alta dopo il tiro dell’attaccante,ancora ostacolato dall’ex Newcastle.
La Roma risponde con Florenzi, che al termine di un batti e ribatti in area al 58′ spara altissimo.
Il pareggio è comunque vicino e arriva al 63′ con Naingollan, che conclude con un destro a incrociare capitalizzando un brutto errore di Ranocchia in uscita dall’area di rigore.
Al 65′ Guarìn spara su De Sanctis da posizione defilata dopo un bel passaggio di Icardi. Insidiosissima punizione di Pjanic poco dopo con Handanovic che si prodiga in una difficile parata. All’84’ Icardi, trovatosi in area con la palla del 2-1 sul destro, calcia malamente in curva vanificando una netta palla gol per l’Inter.

L’appuntamento con la vittoria è rimandato di pochissimo: all’88’ Podolski inventa un gran pallone per l’argentino, che spalle alla porta realizza la girata vincente.

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Roma


Inter e Roma si affrontano nell’anticipo serale della 32° giornata di Serie A. Entrambe le formazioni hanno ampiamente deluso le aspettative in questo campionato: i nerazzurri avrebbero dovuto lottare per il terzo posto e, a meno di miracoli, saranno fuori anche dall’Europa League. La squadra capitolina, invece, era partita con ambizioni da scudetto e, a questo punto della stagione, vede in dubbio anche il terzo posto, conteso da Lazio e Napoli.
I PRECEDENTI – Negli 81 precedenti tra Inter-Roma allo Stadio Giuseppe Meazza, i nerazzurri hanno ottenuto i tre punti in 42 occasioni; i pareggi sono 25, mentre le vittorie esterne dei capitolini soltanto 14. La penultima partita è stata vinta dalla Roma di Zeman, che riuscì a espugnare San Siro con un 1-3 perentorio: vantaggio di Florenzi, pareggio dell’ex Cassano a fine primo tempo e poi, nella ripresa, i decisivi gol di Osvaldo e Marquinho. Per quanto riguarda l’ultimo precedente tra le due formazioni che, alla fine del decennio scorso, hanno praticamente monopolizzato la lotta scudetto, anche in questo caso è stato un assolo romanista: una doppietta di Totti e la rete di Florenzi, bestia nera per l’Inter, annichilirono le speranze della formazione di Mazzarri, allora in cerca di certezze.
LE STATISTICHE – Quasi due reti a partita per l’Inter, che ha totalizzato 151 gol in 81 partite disputate; la Roma, invece, è ferma a quota 83. 64-45 il conteggio delle segnature nei primi tempi, mentre nella ripresa sono stati segnati rispettivamente 87 e 39 marcature; un dato nettamente a favore dei nerazzurri quindi, molto più prolifici dei rivali tra le mura amiche.
Il capocannoniere della squadra meneghina, sino a questo momento della stagione, è Mauro Icardi con 16 reti; per quanto riguarda la Roma, invece, l’attaccante più prolifico è Adem Ljajic, fermo a quota 8 gol.
Il punto ottenuto nel derby contro il Milan non ha soddisfatto né Mancini né il pubblico interista, vista la mole di gioco creata; tuttavia contro la Roma c’è da aspettarsi una partita molto sofferta, vista la recente tradizione giallorossa a San Siro...


venerdì 24 aprile 2015

Thohir..."Sará grande INTER ! "


Erick Thohir vuole costruire una grande Inter: "Nessuno ha intenzione di arrendersi nonostante le sconfitte di quest'anno. Siamo tutti ambiziosi, primo fra tutti Mancini. Avrà una squadra disegnata per lui fin dall'inizio".
"I tifosi possono stare tranquilli, quello che conta per me è la responsabilità che ho con il ruolo di presidente, mi interessa lavorare bene e ottenere risultati, non farmi conoscere - assicura dalle pagine del Corriere della Sera -. L'addio di Mazzarri? Non ho mai pensato di aver sbagliato. Mazzarri è una brava persona, ma abbiamo scelto Mancini perché crediamo che sia l'uomo giusto per tornare a vincere".

"Icardi? Non si vende, è uno dei nostri giocatori più importanti. I soldi spesso possono essere un problema ma non per lui che ha la testa sulle spalle. Stiamo lavorando per chiudere l'accordo per il rinnovo. E' importante che resti con noi. Yaya Touré? Ci piace e siamo sicuri che Mancini lo saprebbe valorizzare e utilizzare al meglio. Ha un contratto col City, ma nel mercato non si sa mai cosa può accadere. Ronaldo o Messi? Sceglierei una squadra composta da undici Zanetti".

giovedì 23 aprile 2015

INTER...Triangolare in Cina


Tourneé in Cina per Milan e Inter questa estate. I due club di Milano parteciperanno con il Real Madrid all'International Champions Cup 2015. Il torneo, presentato a Pechino, è basato su un girone da tre squadre e prenderà il via proprio con Milan-Inter il prossimo 25 luglio nello stadio Longgang di Shenzhen. Lunedì 27 luglio sarà la volta di Inter-Real Madrid nel Tianhe Stadium di Guangzhou. E a chiudere, o mercoledì 29 o giovedì 30 luglio, Real Madrid- Milan al Shanghai Stadium.

I nerazzurri oltre alla coppa affronteranno il 21 luglio allo Shanghai Stadium il Bayern Monaco di Guardiola, Robben e Ribery

mercoledì 22 aprile 2015

C'è il sì: Icardi-Inter fino al 2019


Mauro Icardi rinnoverà il suo contratto con l'Inter. Il via libera, dopo settimane di trattative, è arrivato martedì. Erick Thohir, che a pranzo aveva incontrato Massimo Moratti dopo aver visto anche Roberto Mancini ha infatti deciso di accontentare l'attaccante argentino e anche il tecnico marchigiano, che aveva espressamente chiesto di non cedere il numero 9.
Sarà dunque lui il perno della nuova Inter, a fronte di un sacrificio economico da parte del magnate indonesiano che sembra preludere alla cessione di un altro pezzo da novanta della rosa della Beneamata: Mateo Kovacic. Il sì di Icardi infatti costerà al club meneghino due milioni e mezzo a stagione (l'argentino al momento ne percepiva 800mila), più una serie di bonus legati al suo rendimento e il totale controllo dei diritti d'immagine ancora nelle mani del giocatore. Non solo: ci sarà infatti anche un bonus da un milione di euro come premio di valorizzazione per la stagione in corso. Accontentate in toto le richieste del giocatore e del suo procuratore Morano.

 Il nuovo contratto che blinda Icardi a Milano scadrà nel 2019 e spazzerà via i sogni delle sue pretendenti di mezza Europa, a partire da quella Premier League che sembrava la più probabile prossima destinazione dell'ambitissimo puntero di Rosario.


lunedì 20 aprile 2015

MILANO SIAMO NOI !!!


Semplicemente spettacolare l'accoglienza che la Curva Nord ha riservato per i nerazzurri in occasione del derby di Milano. Un Castello Sforzesco su due anelli si staglia dal lato dell'anello verde accoglie l'ingresso dell'Inter in campo accompagnati dai templari del tifo organizato nerazzurra che in questa occasione si è superato una volta di più !

domenica 19 aprile 2015

31ªG. INTER-Bilan 0-0 !!!


L’inizio del match vede partire meglio l’Inter che, nei primi venti minuti, chiude il Milan nella sua trequarti ma non riesce mai a passare. Ci provano prima Hernanes, che scalda le mani a Diego López, e poi Kovačić, che però spara alto. Non c’è fortuna neanche per Kovačić, la sua conclusione sorvola la traversa. La risposta del Milan è affidata ai piedi di Suso, che impegna Handanović due volte nel giro di tre minuti. Poco prima della mezz’ora Hernanes avrebbe una buona chance su punizione ma il brasiliano mette il pallone alto. Un paio di giri di lancette dopo, su un calcio d’angolo, il Milan troverebbe anche il vantaggio ma viene annullato per fuorigioco di de Jong. Il resto della prima frazione è appannaggio rossonero ma gli uomini di Inzaghi non riescono a sfondare e l’arbitro manda tutti negli spogliatoi col punteggio inchiodato sullo 0-0.

A inizio secondo tempo è l’Inter a trovare un gol annullato, sempre per fuorigioco, mentre Palacio ha la migliore occasione della partita, almeno fino a quel punto, al minuto 57 ma López e Mexès recuperano in tempo per evitare il gol dell’Inter. Intorno al 20′ si verifica un episodio destinato a far discutere nei prossimi giorni: Hernanes conclude verso la porta rossonera nel cuore dell’area e Antonelli devìa la traiettoria del pallone col braccio. Gli interisti protestano animatamente ma non ottengono altro che un angolo che, però, non porta a nulla. Passa meno di un quarto d’ora e la San Siro interista esplode di nuovo contro il signor Banti: stavolta viene annullato un autogol di Mexès per fallo di Palacio.

venerdì 17 aprile 2015

Inter-Milan: il derby è sempre il derby


Quello di Verona è quello di Romeo e Giulietta, quello di Torino è quello della Mole, c’è anche quello di Zena e poi c’è il più atteso di tutti. Non ci sono santi che tengono, c’è solo la Madunina e la stra-cittadina più prestigiosa d’Italia. Fate poco gli schifettosi ma scordatevi Ronaldo, non giudicate dalle apparenze, ma certo non cercate Sheva.
Il derby della miseria che mette di fronte la summa nobilitate della penisola più “pallonara” del pianeta: 36 Scudetti, 10 Champions League e tanti, tanti ricordi stantii, ma ancora digeribili. Dite quello che volete, tirate fuori classifiche e statistiche, noni e decimi posti che domenica sera spariranno dalla memoria di tutti compresa la vostra, perché il derby l’è semper il derby e c’è davvero poco da ridere. Comprate un biglietto e accomodatevi dove volete, ci sono anelli rossi, verdi, arancio e blu, in ogni caso sarà uno spettacolo.
E chi-se-ne-importa se sul Naviglio non si lotta più per i traguardi che contano, le sciure meneghine il fascino non l’hanno venduto nemmeno ai quei piccoletti asiatici che a suon di quattrini vorrebbero comprarsi il mondo, e non fate finta di non ingrifarvi quando vedete quei colori please…
In panchina c’è più gusto, certo. In panchina ci sono il bello di Jesi e il bomber di ieri: belli, vincenti e indimenticabili, ma se volete far un favore a voi stessi dimenticateli immediatamente. Domenica sera arriverete al Meazza (fermata Lotto, linea metropolitana rossa- il posto auto costa caro, poi fate un po’ come vi pare) per ammirare la scienza infusa nei piedi di Obi salvator di capra e cavoli amari nell’andata a parti invertite, vi diletterete ad ammirar le chiusure di Paletta e l’educazione dei piedoni di Nigelone De Jong e, già che ci siete, non perdetevi Vidic: quello è come il vino, più invecchia e più costa caro, chiedetelo dalle parti di Corso Vittorio Emanuele quanto hanno pagato la scelta serba… Non è costato niente dite?
Aspettate, non cercate di vendere il vostro biglietto! Ci sono pure la classe di Menez e i raggi laser di Icardi, mettete assieme i due giovanottoni dei casati longobardi e spunterà un dato vicino ai 40 gol in stagione, mica male no? Metteteci pure lo stakanovismo di Palacio e un Suso che cresce a vista d’occhio, la sfida dell’8 volante e, speriamo tanto altro ancora.

Ah, se adesso vi state chiedendo quanto in realtà ci entusiasmi un’Inter-Milan dei tempi moderni, noi vi diciamo semplicemente che la verità sta in mezzo, ma non perdete tempo a cercarla, in quel di San Siro c’è già la fila perchè il derby l’è semper il derby…

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Bilan


Il posticipo domenicale della 31° giornata di Serie A mette di fronte Inter e Milan nell’81° Derby della Madonnina con i nerazzurri padroni di casa: un derby qualitativamente scadente visto che le due formazioni coinvolte stanno disputando una delle peggiori stagioni della propria storia recente.
I PRECEDENTI – Negli 80 precedenti tra Inter-Milan con i nerazzurri in casa, il dato da segnalare è l’equilibrio. La squadra di Erick Thohir ha infatti vinto in 28 occasioni, ottenendo per altrettante volte. Nelle restanti 24 partite, infine, è stata la squadra rossonera a far gioire i propri tifosi nella stracittadina milanese. Inter-Milan è anche sinonimo di spettacolo e partite ricche di gol, come il 6-5 della stagione 1949/50 quando la tripletta di Amadei si rivelò decisiva per i nerazzurri; in tempi più recenti, invece, non si può non ricordare il clamoroso 0-6 rifilato dal Milan ai padroni di casa, con Comandini e Shevchenko protagonisti in una partita che resterà nella storia di questa partita per molto tempo. La penultima partita si è giocata nel febbraio 2013, quando Inter-Milan terminò 1-1 dopo le reti di El Shaarawy e Schelotto, entrambi diventati oggetti misteriosi dopo le rispettive reti nel derby di Milano. Per quanto riguarda l’ultimo derby, invece, sicuramente i tifosi nerazzurri non se lo dimenticheranno: nei minuti finali, infatti, Palacio fece saltare di gioia la San Siro interista con un meraviglioso colpo di tacco che regalò i tre punti alla formazione allora allenata da Walter Mazzarri.
LE STATISTICHE – 2,73 è la media gol a partita nei 79 precedenti tra le due squadre: in totale sono stati realizzati 219 gol, 111 a favore dell’Inter e 108 segnati dagli “ospiti” del Milan. Entrambe le squadre hanno mostrato una propensione a segnare maggiormente nei secondi tempi (rispettivamente 58 gol a testa) rispetto alle prime frazioni di gioco (53 e 50 reti); negli ultimi nove derby disputati, l’over 2,5 è uscito in ben cinque occasioni, un dato sicuramente utile agli scommettitori.
Il miglior marcatore dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di ben 16 reti in campionato; per quanto riguarda il Milan, invece, l’attaccante più prolifico è Jeremy Menez, anch’egli a quota 16 nel conteggio delle marcature realizzate.

Il derby, per definizione, è una partita da tripla. Con le due squadre in netta crisi c’è da aspettarsi una partita non troppo esaltante...

sabato 11 aprile 2015

30ªG. Verona-INTER 0-3


Al termine di una settimana densa di polemiche e teoremi spesso fantasiosi, finalmente per l’Inter torna a parlare il pallone. Gli scaligeri cercano invece la vittoria di prestigio al “Bentegodi”, dopo la clamorosa rimonta subita in casa da parte del Cesena nell’ultima gara casalinga. La spunta l’Inter, che mostra un tasso di classe superiore, con Hernanes  e Handanović (altro rigore parato a Toni, come all’andata) in cattedra. 
Avvio su buoni ritmi, con l’Inter che tiene il pallino del gioco, e il Veronache cerca verticalizzazioni rapide in contropiede. Vantaggio Inter al 10′: Tachtsidis rimane a terra dopo aver subito la finta di un avversario, i giocatori veronesi si fermano incomprensibilmente, convinti che gli avversari avrebbero arrestato l’azione. Palacio invece prosegue, e mette il pallone a centro area dove Icardi, non contrastato dai difensori, si trova a segnare il più facile dei gol. Dopo le proteste di giocatori e pubblico, il Verona prova a reagire, ma senza costruire azioni troppo pericolose. Per i nerazzurri ora c’è la possibilità di rendersi insidiosi in contropiede. L’Inter ora abbassa i ritmi, il Verona sembra in difficoltà a prendere le redini di una partita che aveva impostato sulle ripartenze. Al 36′ bel contropiede dell’Inter, ma il destro di Brozović dal limite è fuori misura. Prima della fine della prima frazione, ammonizioni pesanti per Brozović e Guarín: diffidati entrambi, salteranno il derby. Tagliavento manda quindi tutti negli spogliatoi, dopo aver fatto disputare un minuto di recupero.

Si riprende senza cambi, con il Verona che prova a pressare più in alto. Al 3′ minuto raddoppioInter in contropiede: imposta Hernanes, assist di Icardi, Palacio realizza anticipando il centrale avversario: decisamente pregevole. Gli scaligeri provano con orgoglio a rientrare in partita, ma questa sera il tridente gialloblù ha grosse difficoltà a finalizzare. Hernanes e Palacio in cattedra. Al 17′ buona occasione per il Verona, ma un minuto dopo è Ranocchia di testa a sfiorare il terzo gol. Gli scaligeri cercando di fare la partita con fraseggi palla a terra, ma quando arrivano alla conclusione è quasi sempre in modo casuale, e con tiri fuori misura. Inter invece pericolosissima al 26′: D’Ambrosio verticalizza, palla al centro per Palacio che cerca l’angolo lontano: palo.  Al 30′ Toni di testa cerca il secondo palo: fuori di un soffio. Al 76′ rigore per ilVerona, per fallo di Vidić sul nuovo entrato Greco: sul dischetto Toni, e Handanović va a respingere allungandosi sulla propria destra. Valzer finale di sostituzioni, che non cambiano il corso dell’incontro, abbondantemente segnato. Tagliavento concede 3′ di recupero. Al 92′ autorete di Moras su pallone filtrante di D’Ambrosio dalla fascia destra: 0-3 per i nerazzurri, e partita finita.

Altro che Massimo, il massimo per Thohir


Le voci sulla possibile ri-scalata di Massimo Moratti all'Inter vengono allontanate dalla tuonata di Erick Thohir, patron nerazzurro, intervenuto direttamente da Giacarta durante una trasmissione radiofonica.
 Complice il momento non troppo edificante della squadra allenata da Roberto Mancini, il tycoon - già fisicamente dall'altra parte del mondo - ha voluto mostrarsi vicino alla 'Beneamata': "Per me è un grande onore guidare un club come l'Inter, ma anche una responsabilità: per questo sto cercando di fare del mio meglio per questo club e continuerò a farlo, perché merita il massimo".
 Il magnate indonesiano si è dilungato raccontando l'inizio della sua avventura meneghina: "Mi contattarono dagli Stati Uniti chiedendomi se fossi interessato a investire in un club europeo di fama mondiale: era l'Inter, non ci potevo credere, perché avevo sempre seguito la Serie A e soprattutto la squadra nerazzurra. Non potevo che essere interessato! L'Inter è un brand globale, riconosciuto in tutto il mondo".
 "All'inizio pensai che il presidente dovesse essere Angelomario Moratti, ma Massimo Moratti mi disse di no, che ero io l'azionista di maggioranza e che era giusto fossi io il presidente - ha svelato Thohir -. Davvero un grande onore, anche perché i tifosi nerazzurri sono fantastici e si meritano il meglio. Lavoriamo per accontentarli".

 In chiusura una battuta sul mercato: "Non devo vendere Kovacic? - ha detto il presidente rispondendo a un tifoso - E invece Touré devo portarlo?".

NUMERI & CURIOSITÁ...Verona-INTER


Il Verona per togliersi definitivamente dalle zone calde della classifica, l’Inter per risorgere dopo aver toccato il punto più basso della stagione (un solo punto col Parma già fallito): questi gli obiettivi delle due squadre nell’anticipo serale della 30esima giornata di Serie A
I PRECEDENTI – Hellas e Inter si sono affrontate 25 volte nella loro storia, ma soltanto quattro volte nel nuovo millennio, complice il decennio passato dagli scaligeri nella serie cadetta. In 4 occasioni si sono imposti i padroni di casa, mentre per 8 volte le due squadre si sono equamente suddivise la posta in palio; l’Inter ha invece portato a casa i tre punti 13 volte, come nelle ultime due occasioni. La prima risalente alla stagione 2000-2001, quando un gol di Cristiano Zanetti e la doppietta di Christian Vieri permisero ai nerazzurri di fissare il punteggio sul definitivo 0-3, l’ultima nella passata stagione quando Palacio e Jonathan firmarono il definitivo 0-2 per i nerazzurri. L’ultimo successo gialloblu invece è dato stagione 1991-1992, per 1-0, grazie al gol di Rossi.
LE STATISTICHE – Sono 58 le reti realizzate in totale dalle due squadre, 37 a favore dell’Inter e 21 siglate dal Verona; 2,32 gol a partita quindi, un dato nella media rispetto a quelli fatti segnare dalle altre squadre in Serie A. I veneti hanno realizzato più reti nel primo tempo (12) rispetto alla seconda frazione (9), esattamente l’opposto dei nerazzurri che hanno dimostrato di essere più cinici nella ripresa (21) nei confronti dei primi 45 minuti (11).
Il miglior marcatore dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di una stagione straordinaria e, soprattutto, di 15 fondamentali reti per l’Inter. Le stesse, tra l’altro, fatte realizzare da Luca Toni in maglia gialloblu: un’autentica impresa per un campione infinito.
Il Verona appare favorito in un incontro che, vista la recente forma dell’Inter, potrebbe apparire più facile del previsto. In caso di sconfitta, però, i nerazzurri aggraverebbero una situazione già precaria...

Forse il fondo non lo abbiamo ancora toccato !

domenica 5 aprile 2015

BUONA PASQUA....UN CAZZO !


Inter, la punizione dura 50 minuti


Il deludente pareggio casalingo con il Parma, ancora più inaccettabile per l'atteggiamento mostrato dall'Inter che per il risultato in sé, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Roberto Mancini e Marco Fassone dopo la partita erano stati molto chiari: è tempo di rivoluzione. In quest'ottica deve essere letto l'allenamento punitivo indetto per la giornata di Pasqua.
I nerazzurri questa mattina si sono presentati ad Appiano tra le 7.30 e le 7.45 dove ad accoglierli hanno trovato Roberto Mancini, il d.s. Piero Ausilio ed il vicepresidente Javier Zanetti che hanno strigliato la squadra in vista del rush finale.

L'allenamento sul campo principale della Pinetina è durato solo 50 minuti, ma è chiaro che in questo caso più che il lavoro, contava che arrivasse forte e chiaro il messaggio da parte della società.

sabato 4 aprile 2015

Mancini fa mea culpa !


Roberto Mancini fa capolino ai microfoni di Sky Sport con la faccia abbattuta per l’orrenda prestazione dell’Inter in casa con il Parma.
Il tecnico si prende le colpe per l’1-1: “Mi prendo le responsabilità di questa situazione. La squadra fa tutto al massimo, sono dispiaciuto anche per tutto quello che gira intorno all’Inter. Quando ci sono 30 punti a disposizione speri che le cose cambino, ma oggi nel secondo tempo un po’ per prestazione e un po’ per spirito non c’eravamo”.
L’allenatore nerazzurro ha annullato il giorno di riposo per Pasqua: la ‘Beneamata’ si allenerà. Poi la triste ammissione del ‘Mancio’: “Prendere in mano la squadra a stagione in corso difficile, ma c’era di mezzo l’Inter e non ho detto di no. Invece che migliorare situazione è peggiorata.
Il rammarico per il misero punticino racimolato con i ducali è palpabile: “Siamo partiti bene con il gol, poi loro alla prima opportunità hanno pareggiato. Difficile vincere quando subisci tanti gol, probabilmente spiego male io ai giocatori perché loro hanno lavorato bene in settimana, ma i giocatori del Parma erano più tranquilli perché non avevano niente da perdere. Noi siamo stati troppo lenti a far girare palla, dovevamo spingere, mentre a volte facciamo delle cose che non vanno bene e non ci mettiamo nemmeno la cattiveria e il mordente”.

Amara la conclusione di Mancini: “Ci sono le annate in cui tutto va male e questa è una di quelle. L’hanno prossimo puntiamo allo scudetto? A volte per cambiare qualcosa bisogna fare le rivoluzioni”.
Si stava meglio ....quando si stava peggio ?

29ªG. INTER-Parma 1-1


Delude ancora l'Inter che a San Siro contro il derelitto Parma trova solo un pareggio. Si decide tutto nel primo tempo, con il vantaggio firmato da Guarin da fuori area, fortunato a trovare la deviazione decisiva di Mauri, e Andi Lila che a pochi secondi dall'intervallo va in rete di testa su servizio di Varela, al termine di una bella azione corale innescata dallo stesso Lila e da Nocerino. In precedenza solo Shaqiri e Puscas avevano creato grattacapi a Mirante.

Nel secondo tempo l'Inter perde tutto il mordente, sotto porta non dà mai l'impressione di poter segnare. E' infatti Belfodil ad avere la più grande occasione per andare in gol, ma su assist di Ghezzal non riesce a trovare la rete dell'incredibile vantaggio ospite. Ci prova poi Palacio, che sbaglia la mira di poco. I successivi tentativi di Ranocchia e Hernanes sono velleitari. I nerazzurri lasciano il campo tra i fischi assordanti e gli insulti del pubblico...
Diamoci all'ippica....meglio !

venerdì 3 aprile 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Parma


Roberto Mancini vuole tornare alla vittoria e, per farlo, dovrà battere la resistenza del Parma, in uno dei periodi più bui della sua storia. L’Inter però non è certamente tra le squadre più in forma del campionato ma, per non spegnere completamente le residue speranze di Europa League, è costretta a portare a casa i tre punti.
I PRECEDENTI – Inter-Parma si giocò per la prima volta nella stagione 1990/91, quando Serena e Matthaus propiziarono il successo nerazzurro per 2-1. Nei 23 precedenti tra queste due squadra, inoltre, i padroni di casa meneghini hanno portato a casa il bottino massimo in 15 occasioni, pareggiando 7 volte e concedendo agli ospiti la vittoria soltanto 1 volta, nella stagione 1998/99, quando al gol iniziale di Ronaldo risposero Stanic, Asprilla e Fuser. Per la squadra emiliana, quindi, San Siro rappresenta una specie di tabù da sfatare il prima possibile, magari già da questa stagione con uno scatto d’orgoglio perché è praticamente certo che le due formazioni non si affronteranno nella prossima stagione. Nel penultimo incontro, inoltre, fu decisiva la rete di Tommaso Rocchi all’81° minuto di gioco, in una partita tutt’altro che spettacolare per il pubblico presente; per quanto riguarda l’ultimo precedente, invece, un roboante 3-3 non soddisfò nessuna delle due squadre.
LE STATISTICHE – Nei 23 precedenti tra Inter e Parma, i nerazzurri hanno segnato ben 49 gol, subendone soltanto 22 dai ducali. La squadra del presidente Erick Thohir ha dimostrato di saper segnare più gol nella ripresa (27, a discapito dei 21 nei primi tempi) mentre il Parma ha segnato di più nella prima frazione (12 gol contro 10 dei secondi tempi). In particolare sono addirittura 17 le reti realizzate tra il 61° e il 75° minuto di gioco, 12 per l’Inter e 5 per il Parma.
Il capocannoniere dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi con 15 reti, tuttavia l’argentino non sarà della partita per via del giallo rimediato nell’ultimo turno di campionato; l’attaccante più prolifico del Parma è invece Antonio Cassano con 5 gol, tuttavia il talento barese ha rescisso il contratto con i ducali e quindi il miglior marcatore risulta essere quel Paolo De Ceglie (3 gol) che all’andata castigò i nerazzurri a Parma con una doppietta.

Se non battiamo questo Parma...diamoci all'ippica !!!

mercoledì 1 aprile 2015


Erick Thohir stacca un assegno da 60 milioni per riportare l'Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo.
Un finanziamento da parte del presidente nerazzurro era atteso, ma probabilmente non a cifre così alte. In questo modo il club potrà fare fronte alle spese ordinarie e a quelle straordinarie. E soprattutto sarà decisamente attivo nel prossimo mercato.
Un primo affare sarà completato con l'Udinese, da cui potrebbero arrivare Widmer e Allan. Grandi novità anche in difesa, con Aleksandar Dragovic e Domagoj Vida in arrivo dalla Dinamo Kiev (il croato ha anche già espresso il proprio parere favorevole al trasferimento all'ombra della Madonnina). Per l'attacco, invece, circolano ancora i nomi di André Ayew e Gignac.

Il fiore all'occhiello della campagna acquisti dell'Inter potrebbe essere però Nabil Fekir, grande speranza transalpina e stella del Lione. Il 21enne ha appena esordito con la nazionale francese e potrebbe costituire la risposta meneghina a Paul Pogba.