INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

sabato 28 febbraio 2015

GUARI(N)TO...


Meazza tutto nerazzurro dal 2018


Il Presidente dell'Inter Erick Thohir ha incontrato sabato pomeriggio il sindaco di Milano Giuliano Pisapia per decidere il futuro dello stadio di San Siro. Il club nerazzurro ha richiesto la totale gestione dell'impianto, che sarà rimesso a nuovo per luglio 2018.
 I lavori di restyling sono già in cantiere in vista della finale di Champions League 2016, e proseguiranno nei due anni successivi sulle direttive richieste dalla società meneghina.
 "Thohir ha confermato la sua volontà di puntare e investire energie e risorse sul Meazza - ha scritto in una nota il Comune di Milano - L'obiettivo è di portare avanti il processo di riqualificazione e modernizzazione dell’impianto sportivo milanese, pur mantenendo le caratteristiche che ne hanno fatto uno dei templi del calcio nel mondo. Vista l’importanza del fattore tempo, vi è già l’impegno per un nuovo appuntamento ad aprile, dove si parlerà anche dell’interesse dell’Indonesia a investire a Milano, investimenti di cui il Presidente Thohir si è già fatto promotore".

 Il Milan abbandonerà invece il suo stadio storico e si trasferirà nella nuova Arena: Portello è la zona prioritaria, ma non mancano i piani alternativi.

Il Wolfsburg ride: "Inter piena di limiti"

Quando dall'urna è uscito il nome dell'Inter, i Lupi hanno fatto i salti di gioia. Non ha nascosto la gioia il tecnico del Wolfsburg Dieter Hecking: "Il sorteggio ha portato euforia nello spogliatoio. È un club di grande tradizione, ma è una squadra che in stagione ha già mostrato di avere molti limiti. Non siamo sfavoriti". Totalmente snobbati Shaqiri, Guarin, Icardi e compagni, nonostante la crescita evidente della squadra di Mancini nelle ultime partite.Hecking conta molto sul goleador Dost, a segno 11 volte nelle sette partite giocate nel 2015.
Ride bene chi ride ultimo !

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Fiorentina


L’Inter è reduce da un filotto di tre vittorie consecutive e, dopo aver passato il turno in Europa League, l’ambiente è galvanizzato per via della continuità finalmente trovata sotto la guida di Roberto Mancini; la Fiorentina invece è reduce dal pareggio interno col Torino.
I PRECEDENTI – Nei 76 precedenti tra Inter e Fiorentina in quel di Milano, i padroni di casa l’hanno spuntata ben 45 volte, pareggiando altre 18 volte. Le vittorie della viola, invece, sono soltanto 13, un numero abbastanza basso considerando l’importanza che ha la squadra di Montella nel panorama calcistico italiano.
La Fiorentina non vince a San Siro dalla stagione 1999/2000, quando una doppietta di Chiesa e i gol di Batistuta e Bressan firmarono un clamoroso 0-4: da quel momento buio totale in casa viola, dato che per ben 11 volte i nerazzurri sono riusciti a portarsi a casa l’intera posta in palio. Nel penultimo precedente con i nerazzurri in casa, la squadra di Stramaccioni riuscì a vincere per 2-1 grazie ai gol di Milito e Cassano: a nulla servì la rete di Romulo, anch’essa nel primo tempo. Stesso risultato anche nell’ultima partita, quando la formazione di Mazzarri s’impose dopo essere passata in svantaggio a causa della rete, su rigore, di Rossi: in pochi minuti, poi Cambiasso e Jonathan ribaltarono le sorti dell’incontro.
LE STATISTICHE – Inter-Fiorentina è sinonimo di gol, spettacolo ed emozioni. I numeri ce lo confermano nella maniera più assoluta, visto che in 76 partite sono stati segnati addirittura 223 gol: 146 a favore dei nerazzurri, 77 invece per la squadra del capoluogo di regione toscano. 2,93 gol a partita quindi, nella speranza che questo numero venga confermato anche nella partita di dopodomani sera: 17-9 il computo di gol nei primi 15 minuti di partita, mentre il numero sale con l’avanzare dei minuti di gioco, sino a raggiungere il picco nel finale dei tempi (29-14 e 31-12 nell’ultimo quarto d’ora di primo e secondo tempo).
Il capocannoniere dell’Inter, sino a questo momento della stagione, è Mauro Icardi con 14 reti in 23 presenze; l’attaccante più prolifico della Fiorentina, invece, è Babacar con 7 gol in campionato.

Inter-Fiorentina è uno scontro diretto per il quarto posto, l’unico obiettivo che entrambe le squadre possono raggiungere. I nerazzurri sono in un discreto periodo di forma e, davanti ai propri tifosi, vorranno continuare la striscia vincente...

venerdì 27 febbraio 2015

EL SORTEGGI 1/8 DI FINALE :


Everton-Dinamo Kiev
Dnipro-Ajax
Zenit-Torino
Wolfsburg-Inter
Villareal-Siviglia
Napoli-Dinamo Mosca
Club Brugge-Beşiktaş
Fiorentina-Roma


giovedì 26 febbraio 2015

EL...INTER-Celtic 1-0


Dopo il gol di Cagliari Kovacic torna ad accomodarsi in panchina: Mancini a centrocampo si affida a Medel, Guarin e Hernanes, con Shaqiri a ridosso di Icardi e Palacio. Tanti giocatori offensivi, ma la prima grande occasione è degli scozzesi, con Mackay-Stevens che chiama Carrizo alla grande parata. Poi l'Inter prende coraggio con Palacio e Guarin che vanno al tiro. Al 36' la partita potrebbe cambiare quando Van Dijk rimedia il secondo cartellino giallo, lasciando il Celtic in dieci uomini. E l'Inter prova subito ad approfittarne, ma Gordon è mostruoso a parare nel corso della stessa azione il tiro prima di Shaqiri e poi di D'Ambrosio.

 Il tema della partita resta lo stesso nella ripresa: Gordon è imbattibile su un gran tiro di Icardi, imbeccato da Guarin. Poi Hernanes tenta il tiro dal limite, fuori di poco. Anche Shaqiri e Ranocchia avrebbero la possibilità di andare in rete, ma arrivano in leggero ritardo su due palloni scodellati in area. La partita sembra destinata a finire senza reti (un risultato che comunque farebbe passare il turno all'Inter), ma all'87' Santon serve centralmente Guarin che libera un gran destro sotto l'incrocio dei pali e regala agli uomini di Mancini la vittoria, oltre che la qualificazione.

lunedì 23 febbraio 2015

24ªG. Cagliari-INTER 1-2


Terza vittoria consecutiva per l’Inter di Mancini, che batte il Cagliari 2-1 grazie ai gol di Kovačić e Icardi nella ripresa. Il Cagliari si è svegliato solo dopo esser passato in svantaggio e aveva trovato con Longo, complice anche una mezza papera di Carrizo, la rete della momentanea speranza.
Gianfranco Zola rispolvera Crisetig, scuola Inter, al posto di Ekdal e lancia dal primo minuto MPoku, assieme a Cossu e Čop. Nell’Inter, Mancini sceglie Vidić accanto a Juan Jesus e dà una chance a Kovačić, con Shaqiri in panchina. Fin dalle prime battute sono i nerazzurri a fare la partita, col Cagliari che ci prova di rimessa. La prima vera occasione, difatti, è di marca interista: Icardi pesca Podolski in area, il tedesco si libera della prima marcatura, ma temporeggia troppo e l’azione sfuma. Ancora Podolki, alla ricerca della prima rete in maglia nerazzurra, non riesce a deviare di testa in maniera decisiva dopo una bella sgroppata in fascia di Santon. L’ex Newcastle è scatenato ed è ancora grazie a una sua iniziativa, alla mezzora, che l’Inter sfiora il vantaggio: Santon salta netto Dessena, mette al centro per Brozović, ma il tiro del croato a botta sicura è intercettato da Brkić, che si supera anche sul tentativo di tap-in di Icardi. La partita si accende e anche il Cagliari si costruisce una grande occasione al 36′: uno scatenato MPoku trova il fondo dalla sinistra e mette in mezzo per Čop, ma il croato è chiuso da Carrizo. Sul finire di primo tempo, ancora Podolski non sfrutta un cross di Guarín e di testa mette alto sopra la traversa.

Pronti via, non passano nemmeno due minuti e l’Inter passa: Icardi apparecchia per Kovačić, che lascia partire una sassata sotto la traversa, senza lasciare scampo al portiere sardo. Il gol subito ha l’effetto di destare il Cagliari dal torpore, ma Cossu, tutto solo davanti a Carrizo, non ha la freddezza necessaria per superare l’avversario in uscita. I sardi, trascinati da un indemoniato MPoku, sembrano un’altra squadra rispetto a quella vista nel primo tempo. Al 60′ il neo entrato Longo si presenta davanti a Carrizo, ma spara incredibilmente fra le braccia del portiere argentino. Gol mangiato, gol subito. La dura legge del calcio affonda i rossoblù: il neo entrato João Pedro perde palla a centrocampo, Icardi ringrazia e fulmina Brkić per il 2-0. Sembra finita, ma il Cagliari tira fuori l’orgoglio e trova il punto della bandiera con Longo, complice un Carrizo non certo impeccabile. I sardi spingono e sfiorano il pari a più riprese con MPoku e ancora con Longo. Ma l’Inter tiene e porta a casa tre punti fondamentali per la sua corsa all’Europa.

sabato 21 febbraio 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Cagliari-INTER


L’Inter è in un buon momento di forma, come testimoniano i sei punti conquistati nelle ultime due partite. Il Cagliari non è da meno e, nelle ultime partite, è riuscito a collezionare punti utili alla lotta per la salvezza: un match non scontato che, vista la propensione al gol delle due squadre, potrebbe regalare molte emozioni agli spettatori.
I PRECEDENTI – Nelle 35 partite giocate con il Cagliari in casa, i rossoblù hanno ottenuto 6 vittorie, pareggiando in 18 occasioni. 11 invece le vittorie interiste, che però non vincono dalla stagione 2010-2011, quando Eto’o segnò subito prima dell’intervallo. Negli ultimi cinque precedenti si è registrato un grande equilibrio, con l’Inter che ha trionfato in due occasioni, pareggiando in altrettante, e concedendo la vittoria soltanto per una volta ai padroni di casa. Nel penultimo incontro ci pensò Pinilla, con una doppietta, ad affossare ancor di più l’Inter di Stramaccioni, ormai nel baratro più profondo, mentre nell’ultima occasione Nainggolan replicò al gol a metà ripresa di Icardi, fissando il punteggio sul definitivo 1-1.
LE STATISTICHE – Sono 75 le reti realizzate nelle 34 partite disputate sinora tra Cagliari e Inter. 34 di queste a favore della squadra rossoblù, mentre i nerazzurri hanno esultato per ben 44 volte. Da registrare una leggera propensione al gol nella ripresa per le due compagini, che nei secondi tempi hanno realizzato rispettivamente 19 e 24 gol: 15-20, invece, il bilancio dei primi 45 minuti.
Il miglior marcatore del Cagliari, sino a questo momento della stagione, è Sau con 4 reti segnate, il quale però detiene questo record insieme a Ekdal e Avelar. L’attaccante più prolifico dell’Inter, invece, è Icardi, fermo a 13 reti e secondo in Serie A soltanto a Tevez, distante una sola lunghezza.

L’Inter da tempo non riesce a centrare l’obiettivo della terza vittoria consecutiva, quella che allontanerebbe la crisi e darebbe un po’ di tranquillità a Mancini e a tutto l’ambiente. Tuttavia il Cagliari è una squadra ostica e, a parte nella trasferta di Bergamo, l’Inter non ha dimostrato molta solidità mentale lontano da San Siro...

giovedì 19 febbraio 2015

EL...Celtic-INTER 3-3


La partita inizia a ritmi elevati e l’Inter trova il vantaggio dopo soli 4 minuti: l’azione della squadra di Mancini è perfetta con i due attaccanti che creano lo spazio in cui si infila Shaqiri che, servito da Kuzmanović, prima conclude al volo trovando la respinta di Gordon, poi ribadisce in rete da posizione defilata. All’11’ è protagonista nuovamente Kuzmanović che prova il gran destro da fuori area, imitato da Shaqiri 2′ più tardi. Dal corner che deriva dalla conclusione dello svizzero arriva il raddoppio dell’Inter: Palacio si ritrova il pallone tra i piedi dopo una mischia in area e fredda l’estremo difensore scozzese con un preciso diagonale. Dal 20′ il Celtic alza il baricentro e al 25′ accorcia le distanze: Matthews con un fantastico uno-due taglia fuori Santon e Kuzmanović e serve un assist al bacio per Armstrong che appoggia di piatto in rete. Un minuto dopo i biancoverdi trovano il pareggio: da un’azione nata da fallo laterale la palla viene scodellata in mezzo, Campagnaro si vede anticipare da Armstrong e, nel tentativo di sventare il pericolo, la mette alle spalle di Carrizo. Pochi minuti più tardi Bitton, sugli sviluppi di una punizione, si ritrova sulla testa la palla del vantaggio ma non centra la porta. Al 45′ l’inter trova il 3-2: Medel lancia nello spazio Palacio, la palla sembra lunga e facile preda di Gordon che, in modo sciagurato, se la fa scappare dalle mani, favorendo così il facile tap-in di Palacio.

La ripresa inizia sotto il segno dell’intensità: al 48′ Bitton prova la botta da fuori sulla quale si oppone Carrizo, mentre un minuto dopo è Palacio a calciare debolmente su Gordon, sciupando così un’ottima occasione di 2 contro 1 a campo aperto. Al 54′ fantastica giocata di Shaqiri: discesa dirompente sulla fascia destra e tiro a giro di sinistro sul quale si supera Gordon deviando con la punta delle dita. Al 56′ ci riprova Bitton dalla distanza: palla di poco a lato. Al 61′ vicino al gol del pareggio il Celtic: Mackay-Steven si presenta da solo di fronte a Carrizo che è bravissimo nel parare la conclusione dello scozzese. Al 66′ rischia ancora grosso l’Inter: Carrizo è nuovamente prodigioso su Griffiths che si era liberato in area: male anche in quest’occasione la retroguardia nerazzurra. Al 77′ Henderson, appena entrato, prova la conclusione al volo da buona posizione ma il tiro è troppo centrale: grave disattenzione di Campagnaro in questo caso che si fa sorprendere sul cross proveniente dalla destra. All’83’ è bravo Gordon a respingere una punizione di Shaqiri deviata pericolosamente dall retroguardia scozzese. Non succede più nulla di rilevante fino al 93′ quando Gudietti, magistralmente servito da Henderson, stoppa di petto e insacca con un fantastico destro sotto l’incrocio. C’è tempo però per un’ultima occasione per l’Inter al 95′: Shaqiri calcia una buona punizione scavalcando la barriera ma Gordon gli nega la gioia del gol con un ottimo tuffo che chiude le ostilità.

lunedì 16 febbraio 2015

All'Inter il Torneo di Viareggio



L'Inter ha battuto per 2-1 il Verona aggiudicandosi il Torneo di Viareggio, il settimo della propria storia. Decisivo Gyamfi nel finale dopo le reti di Bonazzoli e Cappelluzzo.
Federico Bonazzoli ha portato in vantaggio la squadra di Stefano Vecchi dopo solo due minuti, approfittando di un azzardato retropassaggio di testa di Rossi verso Gollini, anticipato dal tocco sotto del centravanti nerazzurro.
Nel prosieguo del primo tempo Rocca ha impegnato Gollini direttamente da calcio di punizione (il portiere scaligero ha alzato sopra la traversa) e Camara ha provato qualche affondo in velocità, in difficoltà la difesa gialloblù e gli attaccanti Fares e Cappelluzzo.
Il tema della partita è rimasto lo stesso anche a inizio ripresa, con Gollini fenomenale nel togliere dall'incrocio una punizione battuta da Rocca e pronto anche ad arrivare su un colpo di testa di Sciacca su calcio d'angolo per l'Inter. Proprio quando la squadra nerazzurra sembrava in controllo totale, tuttavia, è arrivato il pareggio del Verona. Merito di Cappelluzzo, che all'ora di gioco ha battuto Radu con una precisa incornata su calcio di punizione dalla trequarti.

Nel finale Gollini è riuscito a neutralizzare una conclusione dalla distanza di Palazzi, ma nulla ha potuto all'88' sul tap-in di Gyamfi, lesto a intervenire su un pallone respinto ancora una volta dal portiere scaligero dopo una bella conclusione di Rocca.

domenica 15 febbraio 2015

23ªG. Atalanta-INTER 1-4


L’Inter deve dare continuità alla bella prestazione contro il Palermo, ma non vince a Bergamo dal 2008. Mancini deve fare a meno di Icardi, quindi piazza Podolski e Palacio in attacco e in difesa riadatta Campagnaro terzino. Colantuono, invece, mette Maxi Morález a supporto di Pinilla, coadiuvato da Zappacosta e Alejandro Gómez sulle fasce.
Neanche il tempo di mettersi comodi, che l’Inter passa in vantaggio: Banti assegna un rigore per fallo di Bellini su Guarín e Shaqiri batte Sportiello, che tocca solamente la conclusione rasoterra dello svizzero. L’Atalanta si butta in avanti fin da subito con grande intensità, mettendo pressione alla difesa e guadagnando molti angoli, in un climax che termina quando Pinilla, al 18′, manda alto da pochi passi a porta vuota un suggerimento di Zappacosta. L’appuntamento col pareggio è però solo rimandato e il cileno si traveste da uomo assist, liberando di testa Morález in area: la difesa interista è in linea, nessuno si sgancia e l’argentino ha tutto il tempo di stoppare e mirare al palo lontano. Mini rissa nei minuti seguenti, scatenata dai due marcatori: sul campo si ripercuote il nervosismo propagato dalla tifoseria bergamasca, perennemente in contestazione dell’arbitrato di Banti. Al 37′, si sveglia Guarín ed è 1-2: il colombiano scardina Bellini, elude Carmona e piazza un diagonale precisissimo sul secondo palo di Sportiello. L’Atalanta non ci sta e Medel deve immolarsi sulla sassata di Cigarini, occasione che chiude un gran primo tempo.

A inizio ripresa, dentro Denis per l’infortunato Morález. L’Inter attacca con ordine, mentre i padroni di casa appaiono briosi e determinati. Le cose però peggiorano al 53′: Benalouane falcia el Trenza, viene ammonito e poi espulso per proteste. Gli orobici allora si chiudono per poi ripartire rapidamente con i bravi Zappacosta, arretrato in difesa, e Gómez, poi sostituito da Baselli per dare forma a un centrocampo a tre. Non c’è nulla da fare però quando Guarín sale in cattedra: servito da Shaqiri, il colombiano non manda Podolski in area per dipingere uno dei suoi tiri col turbo spesso destinati alla curva. Oggi invece è un 3-1 spettacolare. Spazio anche per Palacio, imbeccato manco a dirlo dal Guaro: l’argentino scavalca Sportiello per il 4-1, premio per una gara di sacrificio. La partita va estinguendosi, tra qualche fiammata ospite e sporadici tentativi offensivi dei ragazzi di Colantuono, eccessivamente puniti dopo la quantomai sciocca espulsione di Benalouane. L’Inter zompa a 32 punti e supera il Milan, l’Atalanta resta fuori dalla zona rossa ma vede avvicinarsi il Cagliari.

venerdì 13 febbraio 2015

NUMERI & CURIOSITÁ...Aalanta-INTER


Atalanta e Inter si affrontano con umori contrapposti. La squadra di Bergamo arriva a questa sfida dopo la sconfitta di Firenze per 3-2, mentre i meneghini hanno ritrovato contro il Palermo la serenità necessaria per affrontare con serenità questo derby di Lombardia.
I PRECEDENTI – L’Inter non vince a Bergamo dalla stagione 2007-2008, quando le reti di Vieira e Balotelli segnarono il definitivo 0-2. Nel computo totale, però, i meneghini sono avanti con 21 vittorie e 19 pareggi rimediati, mentre la squadra di casa allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia ha ottenuto soltanto 13 vittorie. Il penultimo precedente tra le due squadre è del novembre 2012, quando l’Inter di Stramaccioni – reduce dall’impresa allo Juventus Stadium – incassò un 3-2 pesante che coincise con l’inizio della crisi nerazzurre: decisiva la rete di Bonaventura in apertura e la doppietta di Denis nella ripresa. Per quanto riguarda l’ultima partita tra queste due squadre a Bergamo, anche in quel caso le due squadre si divisero equamente la posta in palio: al gol iniziale di Alvarez, infatti, rispose Denis nove minuti più tardi.
LE STATISTICHE – Sono ben 86 i gol realizzati dall’Inter nei 53 precedenti in Serie A, 58 invece è il numero di esultanze dei padroni di casa. Le due squadre hanno mostrato una tendenza a segnare maggiormente nella ripresa: nei primi 45 minuti Atalanta e Inter hanno realizzato rispettivamente 28-40 reti, mentre nella ripresa 30 e 46, un dato che può essere molto utile agli scommettitori.
Il capocannoniere dell’Atalanta sino a questo momento della stagione è Maxi Moralez, autore di 4 reti, appaiato in classifica con German Denis e Mauricio Pinilla: quest’ultimo però ha segnato anche per il Genoa. Per quanto riguarda l’Inter, invece, le voci di mercato relative al rinnovo di contratto non hanno compromesso le prestazioni di Mauro Icardi, il quale grazie alla doppietta con il Palermo è arrivato a quota 13 gol in campionato.
L’Inter ha ritrovato vittoria, morale e gioco contro il Palermo: una sensazione che quest’anno, i nerazzurri, avevano provato soltanto contro il Genoa. Tuttavia dopo quella partita arrivò un pari incolore a Empoli, e la sensazione è che Bergamo sia un campo da sempre ostico per i meneghini...


giovedì 12 febbraio 2015

L'Inter ritorna all'antico


Dopo l'anomala divisa utilizzata in questa stagione, l'Inter torna all'antico. Stando alle anticipazioni di passionemaglie.it, la società meneghina ha deciso di accontentare i tifosi, tornando alla classicissima maglia nerazzurra a strisce verticali.
Per la seconda divisa invece ci sarà un richiamo alla Coppa dei Campioni vinta nel 1965, bianca con una banda orizzontale nerazzurra.

Queste indiscrezioni smentiscono l'ipotesi di una divisa a strisce orizzontali, circolata alcune settimane fa.

martedì 10 febbraio 2015

Osvaldo...fuori dalle balle !


Osvaldo, finito fuori squadra dopo la lite con Mauro Icardi in occasione della sfida contro la Juventus e cercato a gennaio dalla stessa Madama e dal Milan, tornerà in patria. Giocherà infatti al Boca Juniors in prestito per sei mesi. Già in passato aveva fatto capire di gradire la soluzione argentina, non avendo mai giocato nel massimo campionato del suo Paese natale e avendo giovanili simpatie per gli 'Xeneizes', che lo hanno a lungo corteggiato.

domenica 8 febbraio 2015

22ªG. INTER-Palermo 3-0


Dopo un primo quarto d’ora che ha visto più Inter che Palermo (eccezion fatta per una buona punizione a giro di Dybala, sfilata a lato), sono proprio i padroni di casa a passare per primi con un perentorio colpo di testa di Fredy Guarín, abile a insaccare un preciso e teso corner di Shaqiri. Dopo qualche minuto di confusione, però, i rosanero tornano alla ribalta con Rigoni prima e Dybala poi, ma entrambe le conclusione non impensieriscono più di tanto Handanovič. Nel finale di tempo torna su l’Inter, nuovamente pericolosa soprattutto grazie a un Shaqiri ispirato e con molta gamba ma i compagni non riescono mai a raddoppiare.
Pochi minuti dopo l’inizio della ripresa il Palermo ha la palla del pareggio: Dodô perde un pallone sanguinosissimo sulla sua trequarti con un’Inter scopertissima; il pallone arriva a Barreto che prende il palo; la sfera rimbalza sulla linea di porta così che Dybala può avventarcisi su indisturbato: la Joya però spara altissimo a porta vuota da vicinissimo. Poco dopo sono i padroni di casa a rubare palla sulla trequarti del Palermo: Guarín pesca con un bel cross Icardi al limite dell’area e il centravanti nerazzurro cerca di sorprendere Sorrentino con un’incornata potente che però muore sul palo. Un paio di minuti dopo è Ranocchia a centrare la traversa di testa su corner ma a mettere un punto al forcing nerazzurro è Icardi: l’ex doriano raccoglie in area un cross di Guarín spizzato da Palacio e scaglia il pallone in fondo al sacco con un rasoterra potente.

Nel finale i padroni di casa sostanzialmente amministrano il risultato abbassando molto il ritmo ma comunque sfiorando un paio di volte il 3-0, trovato definitivamente da Icardi al minuto 88, su preciso cross del solito Guarín.

venerdì 6 febbraio 2015

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Palermo


L’Inter torna a San Siro dopo due delusioni esterne consecutive: domenica scorsa contro il Sassuolo, mercoledì in Coppa Italia a Napoli. Sconfitte che hanno gettato nello sconforto l’ambiente interista, adesso demoralizzato perché tutti gli obiettivi stagionali iniziano a essere lontani, Europa League a parte. Per quanto riguarda gli ospiti, invece, Dybala e Belotti hanno regalato un successo interno ai danni dell’Hellas Verona.
I PRECEDENTI – L’Inter vanta una tradizione molto più che positiva contro i siciliani. Nelle 26 partite disputate a San Siro, infatti, i nerazzurri hanno trionfato in ben 18 occasioni, mentre per 8 volte le due formazioni si sono equamente suddivise la posta in palio; il Palermo, invece, non è mai riuscita a vincere al Giuseppe Meazza. Nell’ultimo precedente fu un autogol di Garcia a regalare i tre punti alla squadra allora allenata da Andrea Stramaccioni, mentre le due partite che la precedettero furono molto più emozionanti: nella stagione 2011-2012 Milito realizzò quattro gol, tuttavia il Palermo riuscì a impattare sul 4-4 grazie alla rete di Mantovani e alla tripletta di Miccoli. Nell’anno dopo il triplete, invece, una doppietta di Pazzini – all’esordio in nerazzurro – e un gol su rigore di Eto’o annullarono il doppio vantaggio rosanero di Miccoli e Nocerino; fu una partita incredibile, con Pastore che prima colpì un palo e poi fallì un rigore, mentre Balzaretti all’ultimo istante venne fermato da una clamorosa doppia deviazione sulla linea di porta da Maicon e Julio Cesar.
LE STATISTICHE – L’Inter è in vantaggio sul Palermo anche per quanto riguarda i gol realizzati e subiti: la squadra allenata da Roberto Mancini infatti ha realizzato ben 68 reti, a fronte di soltanto 23 marcature incassate. Entrambe le squadre hanno mostrato la tendenza a essere più prolifiche nella ripresa (39 e 16) rispetto ai primi 45 minuti (29 e 7).
Il capocannoniere dell’Inter sino a questo momento della stagione è Mauro Icardi, autore di 11 gol, lo stesso numero di gol che ha realizzato anche Paulo Dybala, il gioiellino rosanero che sta facendo impazzire mezza Europa.

L’Inter deve assolutamente tornare a vincere per scacciare la lunga crisi che l’attanaglia (solo due vittorie negli ultimi due mesi) e, possibilmente, mostrare anche scampoli di bel gioco. Non sarà facile, perché il Palermo ha dimostrato di essere una squadra molto temibile in contropiede e non solo...

mercoledì 4 febbraio 2015

COPPA ITALIA...Napoli-INTER 1-0

Napoli-Inter 1-0. Un gol di Gonzalo Higuain al 94' permette al Napoli di battere l'Inter al San Paolo e di centrare la semifinale di Coppa Italia, dove affronterà la Lazio. L'argentino approfitta di una dormita di Andrea Ranocchia e trova una rete che lascia Roberto Mancini incredulo e in ginocchio sull'erba di Fuorigrotta: è la prima volta da tecnico della Beneamata che non arriva almeno alla finale di questa competizione.
Il tecnico marchigiano cambia molto, lanciando dal primo minuto Santon e Brozovic, acquistati a gennaio come Shaqiri (a sua volta titolare), e si affida al giovane Puscas in attacco al fianco del riottoso Icardi. Per Benitez, invece, il turnover è meno significativo e sembra pagare, con Higuain che nei primi minuti si rende due volte pericoloso (in una manca la porta con un colpo di testa dalla distanza ravvicinata). Poi cresce l'Inter, che va al tiro con Brozovic ed Hernanes prima di un palo colpito da Icardi (immobile Koulibaly nella circostanza). Ci provano poi Hernanes e Hamsik, quindi Carrizo è imperfetto su un'azione di Hamsik, ma rimedia sul tentativo di tap-in di Higuain. A pochi istanti dall'intervallo è Koulibaly a sprecare una colossale occasione sottoporta.

Nella ripresa l'Inter parte meglio con le occasioni di Puscas, liberato da un tacco di Icardi (bravo Andujar), e Hernanes. Entrano Mertens e Callejon da una parte e Guarin dall'altra. Proprio il belga tenta di rendersi pericoloso a destra, ma è Diego Lopez a mettere paura con una conclusione potente ma non abbastanza precisa sugli sviluppi di una punizione di De Guzman. Quest'ultimo impegna Carrizo quando l'orologio si avvicina verso il novantesimo. E al quarto minuto di recupero, quando ormai i supplementari sembrano inevitabili, la zampata del Pipita porta il Napoli in semifinale.

martedì 3 febbraio 2015

INTER,ACQUISTI E CESSIONI....



Acquisiti: Podolski a (Arsenal); Shaqiri a (Bayern M.); Brozovic, c (Dinamo Zagabria); Murillo*, d (Granada); Santon, d (Newcastle); Italo, d (Vasco de Gama); Correia, a (Sporting LIsbona); Di Carlo, a (Catania); Kehres*, d (Schalke 04).

Cessioni: Mbaye (Bologna); Pereira, d (Estudiantes, era già al San Paolo); Krhin, c (Cordoba); Bonazzoli*, a (Sampdoria); Duncan, c (Sampdoria).

lunedì 2 febbraio 2015

Caos INTER !

Roberto Mancini è stato senza dubbio il miglior acquisto dell’Inter in 15 mesi di gestione Thohir, ma questo non toglie che fra le facce del disastro nerazzurro ci sia anche la sua, che con qualche alternativa in più rispetto a Mazzarri ha fatto peggio come risultati e solo un po’ meglio come gioco (più uomini che seguono l’azione offensiva, possesso palla, gestione aggressiva dei cambi in gara). Perché tutte le mosse in chiave ‘riparazione’ della società sono state ispirate da lui, forte del bonus di credibilità di una carriera ai massimi livelli sia da giocatore che da allenatore. Quel bonus che Mazzarri, con tutt’altra storia in campo e in panchina, non ha mai avuto. Gli undici giocatori di undici nazionalità diverse con cui l’Inter ha cominciato la partita a Reggio Emilia non sono soltanto una curiosità statistica, bensì l’indice di un confusione non tanto linguistica quanto tecnica. Giocatori con grande curriculum ma senza più nulla da dire (Vidic, Podolski), altri di cilindrata medio-bassa (Dodò, Medel), giovani dal dubbio futuro (Donkor) ed altri dal futuro troppo annunciato (Kovacic), eterne promesse (Ranocchia), ottimi giocatori che il meglio l’hanno già dato (Palacio) o che non riescono a darlo per vari motivi (Shaqiri, Guarin), un portiere come Handanovic che ha spesso mascherato le lacune come accade in provincia. Una squadra che con un paio di campioni, quelli che non vengono più in Italia né tantomeno all’Inter, si accenderebbe arrivando almeno a quel quinto posto in serie A che è nei suoi valori teorici, ma che campioni non ha. Rimane quindi il mitico ‘progetto’, che assolutamente non si vede a meno di non volersi attaccare a discorsi sull’entusiasmo e la ‘mano dell’allenatore’, che funzionano nel breve periodo ma che nel lungo non possono insegnare a Ranocchia ad essere deciso come Samuel o all’incolpevole Donkor, mandato alla sbaraglio dagli infortuni degli altri, di appoggiare l’azione offensiva come Maicon. L’unica fortuna dell’Inter è che il mercato sta finendo, così come la tentazione di risolvere i problemi con l’ennesimo giocatore ‘difficile’, che inserito in un ambiente pronto a esplodere (Icardi che insulta i tifosi, come se avesse visto Osvaldo in mezzo a loro, può dare l’idea) diventa ancora più difficile. Mentre stiamo scrivendo queste righe si stanno facendo tanti nomi, da Cassano (in cui peraltro Mancini non crede, il suo arrivo sarebbe una sorpresa) in giù, ma forse l’allenatore dopo l’arrabbiatura con il Sassuolo è tornato lucido e dirà a Fassone, Bolingbroke ed Ausilio che bisogna usare il finale di stagione per costruire l’anno prossimo. A meno che per lo sprint finale possa essere ritenuto decisivo uno come Santon, che nel Newcastle 2014-15 ha giocato in Premier League la bellezza di zero partite a causa di un infortunio al ginocchio ed è rientrato soltanto per disputare uno spezzone in FA Cup e 90′ nel campionato Under 21 (di fatto un campionato riserve): difficile che ritrovi un ritmo da serie A entro la fine della stagione. Conclusione? La scommessa del terzo posto da possibile Champions non è stata costosa a livello di cassa, visto che quasi tutti saranno pagati dal prossimo luglio, ma lo sarà in prospettiva. Ed in ogni caso è stata persa. Qualcuno ha 50 milioni che gli crescono?


domenica 1 febbraio 2015

Mancini: "Va tutto storto"


"Ci va tutto storto, commettiamo alcuni errori in certe valutazioni di gioco. Ma il concetto della squadra c'è".
Roberto Mancini prova ad assolvere l'Inter dopo la sonora sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo: "Nei primi minuti abbiamo giocato come dovremmo fare. Siamo entrati bene in campo, abbiamo creato occasioni per segnare e giocato la palla. Poi alla prima occasione avversaria abbiamo subito gol".

"Sulla fase di gioco ci siamo - prosegue il tecnico marchigiano -. Ma in Italia, quando i risultati non arrivano, conta solo questo. Chiaramente c'è un po' di fragilità, perché subiamo alla minima difficoltà, ma stiamo cercando di giocare. Vidic? Sulla sostituzione abbiamo cambiato in corsa, ma abbiamo comunque tolto un difensore. In un paio di occasioni ha giocato indietro la palla, sono cose che succedono".

Ciò che nasce Tondo, non può morir... quadrato


Sassuolo-Inter potrebbe aver consumato la frattura tra Mauro Icardi e l'ambiente nerazzurro ?
L'attaccante argentino, a segno nella partita del Mapei Stadium persa però senza attenuanti dalla squadra di Roberto Mancini (3-1 il punteggio finale), si è recato a fine partita sotto il settore che ospitava i tifosi meneghini in compagnia di Fredy Guarin e Andrea Ranocchia per scusarsi con il pubblico e regalare le magliette.
Queste ultime, però, sono state rilanciate ai giocatori, che si sono infuriati. "Noi ci mettiamo il cuore", ha ribattuto Guarin, come colto dal labiale ripreso in diretta tv. Ancora più infuriato l'attaccante argentino, peraltro partito dalla panchina. "Pezzi di m..., siete tutti dei pezzi di m...", le sue parole. Calmatosi, qualche minuto dopo è tornato sui suoi passi per scusarsi, ma a frittata ormai fatta.

E' solo l'ultimo atto di un pomeriggio storto, come testimoniato dalla sostituzione di Vidic, richiamato per sbaglio in panchina. E, dopo il caso Osvaldo, ora Mancini rischia di ritrovarsi un altro caso che riguarda il vero e proprio perno del suo reparto offensivo.
C'era una volta...l'INTER !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


21ªG. Sassuolo-INTER 3-1


Sassuolo-Inter 3-1. Brutta sconfitta per l'Inter in casa del Sassuolo, che imponendosi 3-1 opera anche il sorpasso in classifica ai danni dei nerazzurri, sempre più lontani dalla zona Champions League.
Mancini lascia Icardi in panchina preferendogli Podolski nel ruolo di prima punta ma nel primo tempo il Sassuolo gioca meglio dei nerazzurri: dopo una buona chance sprecata da Sansone, è Zaza a sbloccare il risultato con un preciso tiro dal limite.  Prima della mezz'ora Sansone si fa perdonare e con un gran bolide (Handanovic non esente da colpe) firma il raddoppio. L'Inter non reagisce e prima dell'intervallo rischia quando Donkor prima con un intervento al limite e poi con un sospetto tocco di mano potrebbe regalare un rigore:  Valeri però non fischia.

Nella ripresa dopo l'ingresso di Icardi l'Inter cresce ma il palo dice di no a Shaqiri. Vidic viene sostituito per errore, Consigli si supera su un colpo di testa di Dodò ma il 2-1 che riapre i conti arriva grazie ad un folle retropassaggio sfruttato da Icardi. Gli animi si surriscaldano, fioccano i gialli e anche un rosso a Sansone ma in pieno recupero l'arbitro inventa un rigore e espelle Donkor che Berardi trasforma nel definitivo 3-1.