INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

lunedì 31 marzo 2014

CAMPIONATO 2013/14 - 31ªG. Livorno-INTER 2-2


All'Inter non basta la prima gioia di Hernanes per sbancare Livorno e avvicinare il quarto posto della Fiorentina: al Picchi termina 2-2, con il Profeta e Palacio a segno prima dell'intervallo. Ma nella ripresa i nerazzurri faticano il ritorno dei padroni di casa che segnano con Paulinho e Emeghara, quest'ultimo agevolato da uno sciagurato errore di Guarin.
Nerazzurri a trazione anteriore con il tridente Alvarez-Palacio-Icardi, ma il più volitivo sin dalle prime fasi è proprio il Profeta, con un sinistro a lato di non molto e un destro murato da Emerson. Il brasiliano poi ispira per Jonathan che tira in corsa, ma non centra lo specchio della porta.
Alla mezz'ora Hernanes ci prova ancora con il sinistro a giro, sfiorando il palo, poco dopo Belfodil cerca il gol dell'ex, ma il suo colpo di testa termina tra le braccia di Handanovic. Dopo un altro assist per D'Ambrosio, quindi, l'ex centrocampista della Lazio va finalmente a segno: minuto 37, Alvarez crossa per Palacio che fa la sponda per Icardi, l'ex Samp cicca la conclusione, irrompe Hernanes e fulmina Bardi. E' il suo primo gol all'ottava presenza in nerazzurro.
Sbloccato il risultato, la squadra di Mazzarri insiste: Kuzmanovic chiama Bardi al grande intervento, poi a tempo scaduto raddoppia Palacio con un destro al volo di controbalzo su servizio di Jonathan. Quattordicesima rete in campionato per lui.
La partita sembra chiusa, ma nella ripresa gli uomini di Di Carlo credono nella rimonta. Al 53' Paulinho dimezza il divario con un gran destro all'incrocio sugli sviluppi di un corner battuto da Greco.
I cambi premiano i labronici: Duncan ed Emeghara per Emerson e Belfodil, Guarin al posto dell'ottimo Hernanes. Rolando manca il 3-1, poi è incredibile l'occasione sciupata dal colombiano. Su un'azione rocambolesca Mbaye lo chiude e Guarin, con Bardi fuori causa, si incaponisce nel voler concludere da posizione angolata. Alla fine centra l'esterno della rete, con quattro compagni pronti a ricevere al centro.
Non è tutto: a cinque minuti dal novantesimo appoggia sciaguratamente verso Samuel lanciando di fatto il contropiede di Emeghara. Lo svizzero brucia in velocità il marcatore e batte Handanovic per l'incredibile 2-2.
L'Inter ci prova negli ultimi minuti, ma Kuzmanovic viene murato e Icardi di testa manda sopra la traversa. Altra battuta d'arresto dei nerazzurri che hanno fatto un solo punto nelle ultime tre partite.

INTERNEWS...Chivu,addio ufficiale !


Cristian Chivu lascia l'Inter dopo sette stagioni. Da tempo infortunato, il rumeno ha risolto consensulmente il contratto che lo avrebbe legato alla società nerazzurra fino al termine della stagione.
"Sette stagioni indimenticabili, costellate di successi, di vittorie, spezzate da giorni drammatici, accomunate dalla forza di superarli - si legge nel comunicato pubblicato dalla 'Beneamata' -. L'Inter e Cristian Chivu hanno condiviso un rapporto che è andato oltre il campo e il puro aspetto professionale. La Società ringrazia di cuore Cristian per essere stato protagonista con grande forza e lealtà di anni che saranno sempre ricordati fra i più gloriosi della storia nerazzurra. A Lui e alla sua splendida famiglia il saluto e il ringraziamento di F.C. Internazionale".


sabato 29 marzo 2014

PALLONATA in FACCIA...Thohir:"Rigori? Ridere o piangere?"



Il silenzio di Thohir aveva fatto rumore ma le sue parole hanno un eco anche maggiore.
 
L'indonesiano, intercettato dai cronisti al termine del Cda della società nerazzurra, ha tentato di aggirare la "grana" rigori non concessi con una battuta.
 
Venerdì Moratti aveva definito la situazione "comica", Thohir invece è indeciso: "Dobbiamo ridere? Dobbiamo piangere? Non lo so. Dobbiamo affrontare la realtà dato che siamo in questa situazione". 
 
Il presidente ha colto l'occasione per ribadire la propria fiducia nei confronti di Mazzarri e ha spiegato che la rosa è sotto osservazione, per capire chi è utile al progetto e chi non lo è : "Abbiamo discusso della pianificazione dell'anno prossimo che è decisamente importante, è molto importante che sia io che Mazzarri abbiamo la stessa visione".
 
 

giovedì 27 marzo 2014

CAMPIONATO 2013/14 - 30ªG. INTER-Udinese 0-0

 
L'Inter non va oltre lo 0-0 contro l'Udinese nel posticipo casalingo della trentesima giornata di serie A. Sotto gli occhi preoccupati di Thohir, i nerazzurri crescono nella ripresa dopo un pessimo primo tempo ma non riescono a trovare la zampata giusta, anche grazie agli spettacolari interventi del giovane Scuffet. Fischi al termine della partita.
 
L'Inter soffre la disposizione tattica dell'Udinese dopo un avvio brillante. La manovra di gioco nerazzurra è soffocata dai friulani, e non si contano occasioni degne di nota nel primo tempo. Hernanes e Cambiasso non riescono ad innescare le punte Icardi e Palacio, cui manca lo spunto personale per aprire l'abbottonata difesa bianconera. Sono invece i tifosi del Meazza a rabbrividire quando Handanovic non trattiene un tiro di Bruno Fernandes, ma poi Badu mette a lato da buona posizione. Fischi dagli spalti all'intervallo.
 
Ripresa, piano piano l'Inter esce fuori dal guscio. Mazzarri inserisce dopo pochi minuti Alvarez, che lentamente cambia il volto all'offensiva dei meneghini, più varia e meno prevedibile. Hernanes con due punizioni spaventa Scuffet, il giovane portiere di Guidolin è poi decisivo su una nuova conclusione del Profeta. L'Udinese abbassa troppo il baricentro e rischia, Jonathan e Alvarez scaricano tanti cross nell'area di rigore friulana, non sfruttati però a dovere, Icardi e Samuel sono imprecisi.
 
La pressione della Beneamata non accenna a diminuire, la squadra di Mazzarri colleziona calci d'angolo, ma mancano le occasioni chiare da gol. Come ultima carta, il tecnico toscano getta nella mischia Milito per Nagatomo. Superparata di Scuffet su Cambiasso, poi Domizzi salva sulla linea il tiro a botta sicura di D'Ambrosio.
 
 

martedì 25 marzo 2014

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Udinese


Il posticipo della 30/a giornata di Serie A pone di fronte Inter e Udinese, due squadre che hanno vissuto una vigilia molto diversa. I nerazzurri sono infatti reduci dalla clamorosa sconfitta contro l’Atalanta, mentre gli ospiti hanno vinto tra le mura amiche contro il Sassuolo; tre punti per l’Inter sarebbero fondamentali nella rincorsa al quarto posto, attualmente detenuto dalla Fiorentina.
I PRECEDENTI – Inter e Udinese si sono affrontate 40 volte allo Stadio San Siro di Milano. Lo score è nettamente favorevole ai nerazzurri, che hanno totalizzato ben 22 vittorie a fronte di 10 pareggi e sole 8 sconfitte: nell’ultima occasione, però, sono stati gli ospiti a gioire con un pesante 2-5  e, soprattutto, una partita mai in discussione. Proprio quella partita che regalò all’Udinese l’ingresso ai preliminari di Europa League, dopo una rimonta incredibile consumata nel girone di ritorno. L’anno precedente fu ancora gioia friulana a San Siro, con Isla marcatore decisivo di giornata, mentre l’ultima vittoria dell’Inter risale alla stagione 2010/11 quando Lucio ed Eto’o annullarono il temporaneo pareggio di Floro Flores.
LE STATISTICHE – Il dominio dell’Inter è sottolineato anche dal rapporto gol fatto e subiti dalle due squadre: i nerazzurri vantano 71 gol all’attivo, mentre gli ospiti hanno fermato il conteggio a quota 43. Entrambe le squadre hanno mostrato la propensione di realizzare maggiormente nella ripresa: 40 e 25 le reti nelle riprese, mentre nei primi tempi 31 e 18; un dato che potrebbe risultare utile agli scommettitori. Il miglior marcatore della squadra nerazzurra sino a questo momento della stagione è Rodrigo Palacio, forte delle sue 13 reti stagionali che hanno trascinato l’Inter in tutta la prima parte di stagione; per l’Udinese, invece, è ovviamente Antonio Di Natale. Nonostante un’annata ricca di sfortuna, infatti, anche in questa stagione è riuscito a realizzare reti in doppia cifra (10).


domenica 23 marzo 2014

PALLONATA in FACCIA...Mazzarri,colpa tua mai ?

 
Walter Mazzarri ai microfoni di Sky commenta con amarezza la sconfitta in casa della sua Inter contro l'Atalanta.
 
Sulla dedica di Icardi a Wanda Nara, il tecnico toscano è parso rassegnato: "In questa era un allenatore deve convivere con queste cose".
 
Cosa ha detto alla squadra negli spogliatoi?
Bastava marcare Bonaventura e magari non avremmo perso, però non si può pensare di iniziare il secondo tempo, di avere in 8 minuti tre-quattro palle gol e non realizzarle. Se non fai gol, poi nel calcio può succedere di tutto. L’Atalanta è una squadra che non ha nulla da perdere, viene qua a giocarsela perché è tranquilla, qualcosa può creare, però se tu sbagli tutti questi gol è inutile parlare. Secondo me l’Inter ha fatto una grande secondo tempo, le ha provate tutte e come ci è capitato spesso abbiamo sbagliato occasioni quasi impossibili da sbagliare. Poi, la fortuna, i pali, abbiamo colpito più pali del mondo quest’anno. E’ un anno particolare, va preso così. Come allenatore, guardo la prova della squadra, non posso rimproverare nulla ai ragazzi se non queste distrazioni in occasione dei loro gol.
 
Cosa manca ancora all’Inter per essere al livello delle prime?
Quando inizi il secondo tempo così, devi fare uno-due gol. In quel momento eravamo straripanti. Lì dovevamo fare due gol, se non fai mai gol è un problema.
 
Chi doveva marcare Bonaventura in occasione del secondo gol?
Probabilmente, uscendo Campagnaro, doveva essere un centrocampista ad andare in marcatura. Se l’è scordata e lui è rimasto solo. Però non vi dico il nome. Lasciamo perdere.
 
Cosa pensi della dedica di Icardi “Wan te amo” dopo il gol?
Quando noi giocavamo avevamo dei codici diversi, nella società si ragionava in un modo diverso, non c’era internet. Tutto questo ha poi portato a queste cose qua. Se tu vuoi fare l’allenatore e adeguarti ai tempi, bisogna che tu conviva con questi personaggi.
 
Secondo te queste cose vanno ad influire sulla prestazione dei giocatori o non cambia niente?
Ci sono dei giocatori che ascoltano la musica prima della partita, noi non lo facevamo. L’allenatore ai nostri tempi voleva la concentrazione. Sono cambiati i tempi. I giovani calciatori d’oggi sono un estratto di questa società. Cosa fai? Altrimenti dovresti impazzire. Se io dovessi star dietro a tutto quello che non mi piace diventerei matto. Io sono per la concentrazione. Poi ho detto ai miei ragazzi: “Non vorrei nemmeno che si festeggiasse proprio perché molte volte siamo stati rimontati quando facciamo gol. Festeggiamo alla fine. Al 95’ magari si va sotto la curva e si fa qualcosa in più”. Io la penso così. Ora magari glielo diciamo al ragazzo ma non cambia molto.
 
Sulla prova di Icardi
A volte può fare meglio la sponda, altre giocate, come finalizzatore ha avuto una palla gol anche prima. E’ anche rientrato dopo molto tempo di inattività, deve ancora ritrovare la forma migliore, convive con qualche dolorino ancora però è un ragazzo che cresce. E’ normale che fa qualcosa sempre un po’ da ragazzo però è un ottimo giocatore e davanti alla porta è abbastanza cinico e freddo.
 
 

CAMPIONATO 2013/14 - 29ªG. INTER-Atalanta 1-2

Niente timori reverenziali per la Dea, che sfida l'Inter a viso aperto e costringe Handanovic a due miracoli su Maxi Moralez e Cigarini. L'estremo difensore dei meneghini è poi salvato dalla traversa sul colpo di testa di Denis.
 
Botta e risposta dopo la mezz'ora: gli orobici in contropiede sorprendono un'Inter ingenua con Bonaventura, che al 33' trafigge Handanovic su suggerimento di Moralez. Due minuti dopo il pareggio dei padroni di casa porta la firma di Icardi, che finalizza una bella azione personale. L'italoargentino esulta mostrando una maglia con dedica a Wanda Nara. 
 
Calano gli ospiti, che devono fare i conti con l'infortunio di Maxi Moralez, dentro Brienza. Nella ripresa l'Inter schiaccia l'Atalanta e colleziona occasioni con Guarin (traversa al 55'), Alvarez e Palacio (palo). Dentro Kovacic per Campagnaro, Mazzarri le prova tutte ma il fortino dei bergamaschi resiste.
 
Nel finale Jonathan salva quasi sulla linea un tiro a botta sicura di Brienza, poi sul capovolgimento colpisce la traversa, e sulla respinta Icardi mette clamorosamente a lato. Al 90' la beffa: Bonaventura insacca realizzando il 2-1 che manda la Dea in paradiso.

venerdì 21 marzo 2014

NUMERI & CURIOSITÀ...INTER-Atalanta


Inter e Atalanta sono reduci da due successi convincenti, contornati da ottime prestazioni che hanno dato fiducia ai rispettivi ambienti. La squadra meneghina ha vinto a Verona contro l’Hellas grazie alle reti di Palacio e Jonathan, mentre i bergamaschi hanno schiantato per 3-0 la Sampdoria all’Atleti Azzurri d’Italia.
I PRECEDENTI – Nei 52 precedenti tra Inter-Atalanta disputati allo Stadio Giuseppe Meazza l’Inter ha trionfato per ben 36 volte, un dato che lascia poco spazio a interpretazioni; per 8 volte entrambe le squadre si sono suddivise equamente la posta in palio, mentre in altre 8 occasioni sono stati gli ospiti a esultare, strappando tre punti ai più quotati avversari. Come nell’ultima occasione, quando le reti di Tommaso Rocchi e Ricky Alvarez portarono l’Inter sopra 3-1, ma una tripletta di Denis in 12 minuti mise all’angolo la squadra allora allenata da Andrea Stramaccioni, che toccò forse il fondo della sua avventura sulla panchina dell’Inter. L’ultima vittoria della squadra di Erick Thohir risale alla stagione 2009/10, quella del triplete: in quell’occasione le reti di Milito, Muntari e Chivu permisero ai ragazzi di Mourinho di superare per 3-1 gli avversari nel consueto derby lombardo.
LE STATISTICHE – Dei 143 gol realizzati nella storia di questo incontro 101 sono marchiati Inter, che quindi ha una media pari a 1,94 gol a partita; i restanti 42 sono invece a timbro bergamasco, i quali hanno mostrato una difficoltà evidente nel convertire in gol le palle gol create (fatta eccezione per un paio di occasioni, come l’ultimo precedente). Indifferente invece il differenziale tra i gol fatti nel primo tempo rispetto a quello segnati nella ripresa: 48 e 20 nei primi 45 minuti, 53 e 22 nei secondi tempi. Il capocannoniere dell’Inter sino a questo momento della stagione è Rodrigo Palacio, autore di 13 reti in campionato, mentre il miglior attaccante dell’Atalanta è German Denis con 10 centri.
L’Inter è favorita, vive un momento di forma molto proficuo e i rientri di Hernanes e Icardi sembrano aver rivitalizzato la squadra;l’Atalanta avrà sicuramente le sue opportunità in contropiede, e Bonaventura ha già dimostrato di poter far male ai nerazzurri...

lunedì 17 marzo 2014

RIDIAMOCI SOPRA..."You are like a Juventus"



Episodio curioso ieri all’Old Trafford. I Red Devils hanno perso 3-0 contro il Liverpool ma, quello che ha fatto "scalpore", oltre il pessimo risultato, è stato un coro dei tifosi padroni di casa.
Al 79′ infatti, viene concesso il terzo penalty consecutivo per gli ospiti e i tifosi del Manchester hanno iniziato ad intonare un coro contro gli avversari: “You are like Juventus…like Juventus“, ovvero “Voi siete come la Juventus…come la Juventus“; chiaro riferimento alla vecchia gestione Moggi e allo scandalo Calciopoli del 2006...
Ormai li conoscono tutti....

sabato 15 marzo 2014

CAMPIONATO 2013/14 - 28ªG. Verona-INTER 0-2


Inter vittoriosa 2-0 a Verona nell'unico anticipo di serie A.
 
Palacio e Jonathan firmano il successo al Bentegodi che vale, almeno per una notte, il sorpasso ai danni della Fiorentina al quarto posto della classifica.
 
L'Inter, che con Hernanes titolare ha sempre vinto, parte forte e dopo appena cinque minuti sfiora l'1-0, con la traversa che respinge il colpo di testa a botta sicura di Icardi (preferito ancora una volta a Milito come partner di Palacio). L'appuntamento col gol nerazzurro è però solo rimandato: al 14' Jonathan sulla destra fa tutto bene e serve a Palacio un pallone che deve solo essere appoggiato in rete. Dopo una prima mezz'ora a senso unico, il Verona si sveglia e dopo un gran tiro di Marquinho fuori di poco protesta per un rigore non concesso a Toni: inesistente !!!
 L'attaccante trattiene per la maglia Ranocchia e commette fallo, poi è lui con la gamba a cercare il contatto
 
Nella ripresa, l'Inter torna a gestire i ritmi del match e va vicina al 2-0 con Hernanes e Guarin: il "profeta" si inventa un gran sinistro da fuori per la seconda traversa della serata nerazzurra mentre l'ex Porto, non in gran serata, manca la porta dal limite dell'area. Jonathan però in compenso corona una partita da migliore in campo con il raddoppio, fortemente voluto e arrivato al terzo tentativo dopo una parata di Rafael e un rimpallo vinto con Maietta. Col risultato in cassaforte, Iturbe si accende ma Moras sbaglia a porta spalancata la chance per dare un senso al finale di partita. Negli ultimi minuti si guadagnano un voto alto in pagella Kovacic, che con un paio di magie sfiora il tris, e Handanovic, che mantiene la porta inviolata superandosi su un tap in a botta sicura di Romulo.
 
 

venerdì 14 marzo 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...Verona-INTER





Umori contrapposti alla vigilia di Hellas Verona-Inter: i padroni di casa sono reduci dalla sconfitta esterna contro i diretti avversari del Parma, un passo falso che ha parzialmente pregiudicato le speranze europee dei veneti. L’Inter, invece, ha quantomeno ritrovato i tre punti contro il Torino, grazie alla rete del trascinatore Palacio, anche se la prestazione della squadra allenata da Walter Mazzarri non è stata delle migliori.
I PRECEDENTI – Hellas e Inter si sono affrontate 24 volte nella loro storia, ma soltanto tre volte nel nuovo millennio, complice il decennio passato dagli scaligeri nella serie cadetta. In 4 occasioni si sono imposti i padroni di casa, mentre per 8 volte le due squadre si sono equamente suddivise la posta in palio; l’Inter ha invece portato a casa i tre punti 12 volte, come nell’ultima occasione – risalente alla stagione 2000-2001 – quando un gol di Cristiano Zanetti e la doppietta di Christian Vieri permisero ai nerazzurri di fissare il punteggio sul definitivo 0-3. L’ultimo successo gialloblu invece è dato stagione 1991-1992, per 1-0, grazie al gol di Rossi.
LE STATISTICHE – Sono 56 le reti realizzate in totale dalle due squadre, 35 a favore dell’Inter e 21 siglate dal Verona; 2,33 gol a partite quindi, un dato nella media rispetto ai dati fatti segnare dalle altre squadre in Serie A. I veneti hanno realizzato più reti nel primo tempo (12) rispetto alla seconda frazione (9), esattamente l’opposto dei nerazzurri che hanno dimostrato di essere più cinici nella ripresa (20) nei confronti dei primi 45 minuti (15). Il capocannoniere del Verona sino a questo momento della stagione è Luca Toni con 13 gol, così come Rafael è il portiere che ha effettuato più parate nel nostro campionato, un numero che sicuramente rende merito alla stagione straordinaria che sta effettuando il numero uno veneto. Per quanto riguarda l’Inter, invece, il miglior marcatore è Rodrigo Palacio a quota 12 reti, mentre colui che ha creato più occasioni da gol per sé e per i suoi compagni è Ricky Alvarez.
Il Verona parte favorito, considerando l’andamento della squadra di Mandorlini tra le mura amiche, ma l’Inter ha dimostrato che con Hernanes è un’altra squadra, riuscendo anche a strappare un pareggio esterno contro una buona squadra come la Roma....

INTERNEWS....Palacio rinnova




La notizia era nell'aria, ora c'è l'ufficialità.

 

Rodrigo Palacio ha rinnovato il suo contratto con l'Inter fino al 30 giugno 2016. L'argentino è al centro del progetto della società nerazzurra che ha annunciato il rinnovo sul profilo facebook del club.

 

Con trentasei gol in sessantotto presenze "El Trenza" ha impiegato poco tempo a diventare un punto di riferimento per la squadra e un campione amatissimo dai tifosi.

domenica 9 marzo 2014

CAMPIONATO 2013/14 - 27ªG. INTER-Torino 1-0



Palacio spezza l'equilibrio con la rete del vantaggio al 30': ottima l'intesa con Guarin, il colombiano gli serve il pallone sulla testa per l'1-0. I nerazzurri, compatti, non soffrono le incursioni di Cerci e Immobile.
 
Dopo un primo tempo anonimo i granata sono più attivi nella ripresa, ma a parte un brivido su una conclusione di Basha, Thohir in tribuna passa un pomeriggio tranquillo. Nel finale Hernanes cerca ripetutamente, ma invano, il primo gol in nerazzurro.
 

sabato 8 marzo 2014

NUMERI & CURIOSITÁ...INTER-Torino







L’Inter è alla ricerca della continuità, quel fattore che anche le impedisce di competere a traguardi più importanti di una semplice qualificazione alle Coppe Europee. Le ottime trasferte contro Fiorentina e Roma, da cui sono arrivati ben 4 punti, hanno solo parzialmente compensato la delusione per aver pareggiato in casa contro il Cagliari, dove i nerazzurri nel secondo tempo hanno creato molto. Il Torino, invece, è reduce dalla sconfitta interna contro la Sampdoria e, in caso di vittoria, potrebbe ritornare a sentire il profumo di Europa League: ma il momento non è di certo quello migliore, e Ventura lo sa.
I PRECEDENTI – Inter e Torino hanno disputato un totale di 69 partite al Giuseppe Meazza di San Siro, da sempre la casa del club nerazzurro. Per 36 volte sono stati i nerazzurri a esultare ottenendo i tre punti in palio, mentre in 24 occasioni le due compagini si sono suddivise equamente la posta in palio; infine per 9 volte è stata la squadra granata a portarsi a casa il bottino pieno. L’ultimo precedente è un 2-2 risalente alla scorsa stagione: Chivu portò in vantaggio i nerazzurri su punizione, ma la bestia nerazzurra Meggiorini – con una doppietta – constrinse l’Inter a rincorrere, salvo poi salvarsi con un gol di Cambiasso a venti minuti dalla fine. Anche nella stagione precedente vi fu un pareggio (1-1), mentre nei tre anni antecedenti vi sono state soltanto vittorie nerazzurre (un 1-0, un 3-0, un 4-0).
LE STATISTICHE  – Numeri poco entusiasmanti per le due squadre, che hanno realizzato 2,23 gol a partita (un dato abbastanza basso per gli standard di Serie A). I nerazzurri hanno segnato 110 gol, mentre per 44 volte i tifosi granata hanno potuto esultare a San Siro: l’Inter è andata molto meglio nella ripresa (62 gol) che nei primi tempi (48), mentre per il Torino c’è un certo equilibrio (23 e 21 reti). All’inizio del secondo tempo, però, sembra che le due squadre si trasformino: i meneghini hanno infatti segnato 29 gol tra il 46° e il 60° minuto, e anche il Torino ha un exploit particolare (10 gol nello stesso arco temporale).
Il capocannoniere della squadra allenata da Mazzarri è Rodrigo Palacio che, nonostante la crisi delle ultime giornate, è fermo a quota 11 reti; le stesse segnate da Alessio Cerci nel Torino che, però, non è il miglior attaccante in rosa (superato da Ciro Immobile, 13 gol).

INTERNWS : Auguri INTER !


Nascerà qui, al ristorante "l'orologio", ritrovo di artisti e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo".
Nascere in un ristorante frequentato da artisti e intellettuali del dopo teatro nel cuore di Milano? Garanzia di benessere, di genialità, di tradizione. Che poi il locale si chiamasse Orologio, dimostra come la creatura fosse in perfetto orario con la storia. Il 9 marzo 1908, nasce l'F.C.Internazionale. Da una costola del Milan, si dice. No, i padri fondatori, guidati dal pittore Giorgio Muggiani, colui che disegnò il sacro stemma, abbandonarono il peccato originale per dar luce a una creatura del tutto nuova, avveniristica, aperta al mondo. Sapete giocare al calcio? Benvenuti nella Squadra di Milano, anche se di Milano o italiani non siete.
Questo il messaggio di sfida lanciato dai padri dell'Inter. Domenica 9 marzo, la Beneamata compie 106 anni sul campo, visto che alle 15 è in programma Inter-Torino. E che il compleanno nerazzurro si festeggi al cospetto di una società di grande tradizione come il Toro aggiunge un ingrediente importante alla giornata. In tribuna al "Meazza" sarà presente ancora una volta il Presidente Erick Thohir, ormai instancabile e ammirevole pendolare sulla rotta Giacarta-Milano-Giacarta. Nell'occasione il tycoon indonesiano avrà modo di respirare un'altra salutare boccata di "interismo" che già mostra di possedere, alla faccia degli scettici a prescindere.
Il clima festaiolo non dovrà però distrarre in alcun mondo i ragazzi che, allo scoccare del centoseiesimo anno di storia, vestiranno la maglia nerazzurra. Archiviato il ko di Torino con la Juventus, sono arrivate due vittorie (Sassuolo e Fiorentina) e due pareggi (Cagliari e Roma). L'Inter è quinta in classifica con 41 punti, uno in più del sesto posto, occupato a sorpresa, ma con pieno merito da Parma e Verona e quattro in meno del quarto, dove staziona una Fiorentina in evidente affanno al netto degli errori arbitrali. Troppo distante invece quella terza piazza che in questo momento storico farebbe felici i tifosi nerazzurri quasi quanto uno scudetto: -11 dal Napoli che comunque le sta tentando tutte per alimentare l'illusione.
Contro il Torino l'unico regalo di compleanno che accetteremo è dunque la vittoria. Mazzarri "mister x" deve lasciare spazio, soprattuto in casa con le medio piccole, a Mazzarri "mister 1". Ci sarà da ridisegnare la difesa dopo le squalifiche di Samuel e Juan Jesus, ma anche Ventura dovrà reinventarsi il reparto arretrato, interamente out per squalifica, nonostante  una sorta di miracolo calcistico potrebbe restituire al bravo allenatore granata Emiliano Moretti, che solo domenica scorsa è stato operato al menisco.
Tornando alle nostre cose, si confida che Andrea Ranocchia e Hugo Campagnaro si facciano trovare pronti, accanto a Rolando, per tentare di rendere innoqui i "fastidiosi" Cerci e Immobile. Mi aspetto molto soprattutto da Ranocchia, finito ai margini dopo l'errore su Klose in Lazio-Inter. Ma Andrea è un grande difensore, dimostri di avere anche un grande carattere per sfruttare al meglio ogni occasione a prescindere da come si colorerà il suo futuro. 
La trasferta di sabato scorso a Roma ha poi messo in vetrina un ottimo Alvarez, sino al momento della sotituzione dettata da problemini fisici, ma se Hernanes avrà definitivamente smaltito l'affaticamento all'adduttore, sarà lui a partire dal primo minuto nello stadio amico nel giorno di festa. Così come ipotizziamo ancora una volta bomber Icardi subito nella mischia con l'immancabile Palacio. Più dubbi per lo scalpitante ex D'Ambrosio, al momento sembra che nella gerarchia degli esterni venga dopo Jonathan e Nagatomo. 
Inter-Torino non sarà una partita facile, ma capita nel momento giusto al posto giusto: il giorno del centoseiesimo compleanno, alle 15, al Meazza, la casa nerazzurra. Di fronte le maglie granata, maglie con una storia imponente, sfregiata recentemente da pochi imbecilli che hanno deciso di non avere rispetto per i  morti. Tra quei morti c'era l'immenso Valentino Mazzola, padre di Sandro, nostra grande bandiera. Tra le tifoserie di Inter e Torino non c'è amicizia, ma sarebbe bello vedere in Curva Nord uno striscione che renda omaggio alla tragedia di Superga. Poi, al fischio di inizio, inizi la battaglia calcistica in campo e quella canora sugli spalti. E ripetiamo, accettiamo un solo regalo per i 106 anni dell'Inter: la vittoria.
Maurizio Pizzoferrato

mercoledì 5 marzo 2014

INTERNEWS... Inter, Vidic è ufficiale







Colpo fuori stagione per l'Inter che ha ufficializzato l'arrivo per la prossima stagione di Nemanja Vidic.
"FC Internazionale - si legge sul sito del club nerazzurro - comunica che si è conclusa con successo la trattativa che porterà il difensore serbo, capitano del Manchester United, a vestire i colori nerazzurri".
 
"Vidic è un grande campione - afferma il presidente Erick Thohir in esclusiva per inter.it -. Sono estremamente soddisfatto della chiusura dell'accordo che porterà Nemanja a Milano. E' uno dei più forti difensori al mondo, le sue caratteristiche, la sua esperienza internazionale, il suo carisma da leader saranno fondamentali per la squadra e per la crescita dei nostri giocatori più giovani. Aggiungerà valore al club e sarà un ulteriore tassello per la costruzione di una grande Inter. Vorrei, infine, ringraziare il Manchester United, Nemanja e il suo entourage per la disponibilità e professionalità dimostrata nel corso della trattativa".
 
Nato a Titovo Uzice il 21 ottobre 1981, Nemanja Vidic, roccioso difensore serbo, 189 x 84 le sue misure, ha esordito da professionista nella stagione 2000/01 con lo Spartak Subotica, totalizzando 27 presenze e 6 reti (cifra che resta - ancor oggi - il suo primato stagionale di gol). Passato alla Stella Rossa Belgrado, vi resta tre anni, sommando nel campionato serbo poi 67 presenze e 12 gol. Nel 2004 il trasferimento in Russia, allo Spartak Mosca, dove resta un anno e mezzo, totalizzando 39 presenze e 4 gol. Dal 2005/06 è al Manchester United, dove in Premier somma - fino alla data odierna - 204 partite e 15 reti, con la stagione 2010/11 dove ha fatto il suo record personale di presenze in singola stagione, 35. Vidic somma anche 52 presenze e 2 gol in Champions League (inclusi preliminari), 1 presenza ed 1 gol in Supercoppa europea, 12 partite e 3 reti in Europa League (ex coppa Uefa) e 2 presenze ed 1 gol nel Mondiale per Club. In nazionale somma 56 partite e 2 gol tra ex selezione Serbia-Montenegro e l'attuale Serbia, tra cui 3 presenze senza reti al Mondiale 2010.
 
Nel palmares di Vidic troviamo 1 campionato serbo (2003/04), 2 coppe serbe (2001/02 e 2003/04), 5 Premier (2006/07, 2007/08, 2008/09, 2010/11, 2012/13), 3 coppe di Lega inglesi (2006, 2009 e 2010), 5 supercoppe inglesi (2007, 2008, 2010, 2011, 2013) e - a livello internazionale - 1 Champions League (2007/08) ed 1 Mondiale per club (2008).
 
 

sabato 1 marzo 2014

CAMPIONATO 2013/14 - 26ªG. Roma-INTER 0-0





Un tempo per parte e nessuna rete. Nella cornice di uno stadio Olimpico semivuoto per le decisioni del Giudice Sportivo, Roma e Inter chiudono con il punteggio di 0-0 l'anticipo della 26esima giornata. Un risultato che non fa sorridere nessuna delle due squadre in campo (i giallorossi salgono a 58 punti, ma vedono la Juventus a -8, i nerazzurri vanno a 41 e restano a -4 dalla Fiorentina quarta).
La partita inizia con la manifestazione di dissenso dei tifosi della Roma all'esterno dello stadio (con solidarietà dei sostenitori interisti). La prima conclusione pericolosa è di Ljajic (lanciato dal primo minuto da Garcia, Pjanic e Florenzi si accomodano in panchina): Handanovic si oppone con i pugni. Poi è Gervinho a tentare la girata di destro. Il portiere avversario blocca.
Al quarto d'ora Icardi (prima da titolare per lui, solo panchina per Milito) crea la prima occasione per l'Inter, ma la mira è sbagliata. L'attaccante si lamenta anche per un contatto con Benatia. Poi Alvarez crea per Palacio, che di testa manda di poco sopra la traversa.
Buona personalità per la squadra di Mazzarri: Alvarez mette in mezzo un invitante pallone su cui però non riesce a intervenire nessuno. Sul prosieguo dell'azione Guarin da posizione defilata calcia malamente alto.
Nagatomo e Palacio falliscono due interessanti occasioni, quindi Destro deposita in rete, ma Bergonzi annulla per fuorigioco. Giusta la sua chiamata. Prima dell'intervallo si segnala anche un pugno di De Rossi in mischia su Icardi: l'attaccante non protesta, l'arbitro non nota nulla. Ma potrebbero esserci gli estremi per la prova tv.
Tutt'altro copione nella ripresa: contropiede velocissimo di Gervinho, che entra in area ma non trova compagni a rimorchio. Destro, strattonato in area, si lamenta. Quindi Garcia getta nella mischia Pjanic al posto di Ljajic e la Roma si accende ulteriormente. Su un cross di Torosidis è provvidenziale l'intervento di un difensore nerazzurro ad anticipare il solissimo Gervinho. In seguito l'ivoriano crea ancora scompiglio in area, ma viene chiuso da Rolando.
Il neoentrato Pjanic impegna Handanovic alla grande parata, in quella che è l'occasione da gol più nitida per i padroni di casa. Nel finale l'ingresso di Hernanes non cambia l'equilibrio della partita. Anzi, l'Inter pareggia il conto dei pugni con Juan Jesus che colpisce Romagnoli in area, anche in questo caso nessun provvedimento arbitrale.

NUMERI & CURIOSITÁ...Roma-INTER







17 punti separano Roma e Inter, un risultato che alla vigilia del campionato non sembrava essere possibile. Oggi la squadra di Rudi Garcia è una certezza del nostro campionato, l’unica vera inseguitrice della Juventus nella corsa scudetto: i nerazzurri invece continuano a faticare contro le piccole squadre, vedi l’ultimo pareggio interno contro il Cagliari, e questo ha penalizzato notevolmente la rincorsa interista alla qualificazione alla Champions League.
I PRECEDENTI – Roma e Inter si sono affrontate 80 volte allo Stadio Olimpico, con i capitolini che si sono imposti per 32 volte di fronte ai propri tifosi; in 21 occasioni le due squadre si sono divise la posta in palio, mentre i nerazzurri hanno espugnato l’ostico campo per 27 volte, un dato che poche squadre italiane possono vantare di avere. L’ultima volta che le due squadre si sono affrontate nella capitale il risultato è stato un pareggio: Rodrigo Palacio allo scadere del primo tempo rispose alla rete iniziale di Francesco Totti, realizzata dagli undici metri. L’Inter non vince a Roma dalla stagione 2008/09, quando una doppietta di Ibrahimovic e le reti di Stankovic e Obinna fissarono il punteggio sul definitivo 0-4; i tifosi giallorossi, invece, ricorderanno sicuramente con più piacere l’incontro della stagione 2009/10, quello vinto per 2-1 e che permise alla Roma di tenere botta per lo scudetto sino all’ultima giornata di campionato. De Rossi aprì le danze nel primo tempo, Milito pareggiò nella ripresa ma il gol decisivo lo realizzò Toni: una partita incredibile che si concluse con un palo colpito da un giocatore nerazzurro al 94′.
LE STATISTICHE – Parziale equilibrio anche per quanto riguarda i gol realizzati dalle due formazioni, con la Roma che ha fatto gioire i propri tifosi per 122 volte, a fronte di 109 dispiaceri inflitti dai calciatori della squadra nerazzurra. Nettamente più alto il dato delle segnature marcate nella ripresa (rispettivamente 67 e 66 per Roma e Inter) rispetto ai gol segnati nei primi tempi (55 e 43); resta comunque una sfida da sempre spettacolare, visto l’alto numero di occasioni che entrambe le squadre sono in grado di creare. Una piccola curiosità: per quattro volte Roma-Inter si è svolta alla 26/a giornata di campionato, e in questo caso vi sono stati altrettanti autogol, un dato che potrebbe risultare utile agli scommettitori meno cauti.
La Roma è certamente favorita in questa sfida nonostante alcune assenze pesanti (su tutte quelle di Maicon e Totti), mentre l’Inter è ancora alle prese con la briga Hernanes. Difficile dire se il brasiliano sarà della partita, chi invece quasi sicuramente scenderà in campo (probabilmente solo nella ripresa) è Mauro Icardi...