INTERNELCUORE TV

Torino-INTER 2-2

domenica 28 giugno 2009

A RUOTA LIBERA...Presentazione del libro : " MANUALE DI PROSTITUZIONE INTELLECTUALE


IL LIBRO CHE RICOSTRUISCE DIECI ANNI DI ATTACCHI ALL’INTER E METTE SOTTO ACCUSA L’INFORMAZIONE SPORTIVA

Si intitola “Manuale di prostituzione intellectuale” (Mursia, pagg. 230, euro 14,00) il pamphlet che arriva in libreria in questi giorni a firma, pseudonimo corale dietro il quale c’è un gruppo di blogger interisti. Il titolo del libro è sia un omaggio dichiarato a José Mourinho, sia un messaggio provocatorio diretto ai giornalisti; il sottotitolo, poi, non lascia spazi a dubbi: “Dal ‘Non vincete mai’ agli ‘scudetti di cartone’, il racconto di anni e anni di attacchi all’Inter.”

I blogger del Collettivo Bauscia, infatti, hanno messo insieme, con un metodo puntiglioso, in un racconto sospeso tra cronaca e ironia tutto quel che è stato scritto contro l’Inter: “falsi scoop”, notizie insabbiate, bugie plateali, commenti velenosi quanto di parte e persino dicerie che a furia di essere raccontate dalla stampa hanno finito per diventare leggende metropolitane. Molti i mandanti, tanti gli esecutori, uno solo il bersaglio: l’Inter.

Si comincia con il rigore non dato all’ Inter il 26 aprile 1998 in occasione della partita Juventus-Inter e le successive polemiche, per finire alla “conferenza stampa che cambiò il calcio” quella in cui lo Special One carica a testa bassa i giornalisti e il mondo del calcio con la famosa frase: “Non mi piace la prostituzione intellectuale”; in mezzo undici stagioni calcistiche e relative polemiche su arbitraggi dubbi, Calciopoli, calciomercato, presidenti e allenatori.

I Bauscia, a dispetto del nome che si sono scelti – bauscia, sbruffoni in milanese – si rivelano ricercatori metodici: hanno rigorosamente passato ai raggi X articoli, commenti, titoli di giornale, trasmissioni tivù dell’ultimo decennio. Il risultato è un interessante spaccato dell’informazione sportiva dove l’obiettività dei fatti deve fare i conti con interessi economici o politico-sportivi o, più semplicemente, con le passioni calcistiche dei giornalisti.

Per fortuna, scrivono i Bauscia, tra l’Inter e i media (così come nei quattro anni precedenti c’è stato Roberto Mancini) adesso c’è Josè Mourinho,. Agli occhi dei tifosi lo Special One ha il grande merito di “aver accentrato su di sé gli strali e le accuse” liberando così la squadra dall’accerchiamento di giornali e tivù composto da un gruppo molto eterogeneo: da Tuttosport al Giornale, da Giancarlo Padovan ad Alessandro Vocalelli, da Paolo de Paola a Enrico Varriale, da Maurizio Pistocchi a Ivan Zazzaroni, da Mario Giordano a Vittorio Feltri, tanto per citare i più noti.

I tifosi interisti hanno usato il democratico strumento della rete per raccontare la loro verità che quasi mai coincide con quello delle testate ufficiali. Il risultato è un interessante volume che parte dal calcio ma finisce per mettere sotto accusa un intero sistema: quello dell’informazione sportiva.
GRAZIE RAGAZZI !

INTERNEWS : Notizie Splash ( Notizie della Settimana )


Cambiasso si sente ancora da Seleccion
Non considero conclusa la mia esperienza in nazionale", ha affermato il centrocampista dell'Inter, finora mai preso in considerazione da Maradona.

Fatic del tutto gialloblu
Il Chievo è ora proprietario di tutto il cartellino del difensore montenegrino rivelatosi all'Inter e lo scorso anno in prestito a Vicenza e Salerno.

Lo Monaco riattacca con Mou
"Mi auguro, nell'interesse del nostro calcio, che finalmente faccia vedere l'allenatore che dicono sia, qualcosa ha vinto, qualcos'altro no".

Deco, altro appello all'Inter
Il centrocampista del Chelsea: "Sarei felice di giocare in nerazzurro".

Chivu scalpita sotto l'ombrellone
Il difensore dell'Inter, attualmente in vacanza sul Mar Nero, è carico in vista della prossima stagione: "Dobbiamo vincere la Champions".

Arnautovic, visite ok
L'austriaco ha lasciato la clinica di Pavia col sorriso insieme al medico sociale dell'Inter Franco Combi.

Mourinho chiama Drogba
Il tecnico dell'Inter si sarebbe informato con il Chelsea per conoscere il prezzo dell'ivoriano.

Rivas scende a sud
Palermo e Bari si contendono il difensore colombiano che all'Inter, complici infortuni ed errori, ha sinora trovato davvero poco spazio.

Maicon, sceglie Mou?
Il City offre ufficialmente all'Inter 22 milioni più Elano, il Real proporrebbe la stessa cifra più Sneijder, che allo Special One piace di più.

Deco-Carvalho, l'Inter a Londra
Branca incontra il direttore sportivo del Chelsea Arnesen per l'acquisto dei due portoghesi e trattare la cessione di Maicon.

Ibra: Inter, nonostante tutto
Lo svedese resta in nerazzurro anche se spera ancora nel Barcellona: "Tutto può succedere, oggi però non c'è altro che Milano".

Jimenez al West Ham
Accordo raggiunto tra l'Inter e il club inglese: trasferimento a Londra con la formula del prestito per un anno.

Zola avrà Jimenez
Tutto definito per il passaggio in prestito del trequartista cileno, senza spazio con Mourinho, dall'Inter al West Ham del manager sardo.

Il Psg: "Trattiamo con Vieira
Il centrocampista dell'Inter vuole tornare in Francia, lo rivela il tecnico dei capitolini Kombouarè

venerdì 26 giugno 2009

PALLONATA in FACCIA : Ibrahimovic, zeru per cento !!!
















Barcellona, Real Madrid, Manchester City Chelsea ... sembra che tutti i grandi club d'Europa vogliano Ibrahimovic. Sembra ! Sembra che lo svedese sia prigioniero del suo contratto , appunto , sembra e basta !
Probabilmente la veritá é un altra : queste squadre non lo hanno mai voluto veramente ma si sono limitate ad ascoltare la proposta del suo procuratore pagato anche per cercare di esaudire i desideri del giocatore !
Diciamocelo...Ibra é un grande campione....ma non c’ é mai nelle partite che contano specialmente in quelle di Champion League .
Oggi piú che mai, vista la crisi generale anche nel calcio, le grandi squadre puntano tutto sulla Champion sia per avere un ritorno di immagine sia soprattutto economico !
Oltretutto le squadre che se lo possono permettere ( veramente poche !!! ) hanno giá fior di campioni e sinceramente non tutti i giocatori vedono di buon occhio l affare Ibrahimovic !
Gli unici che lo vorrebbero veramente sono quelli del del Manchester City: gli sceicchi sarebbero disposti a fargli ponti d'oro ma l'ex attaccante dell'Ajax, pur essendo uno che si lascia facilmente tentare da assegni da capogiro, non è disposto a dire addio alla Champions League ancora prima dell'inizio della fase a gironi.
Per cui....difficilmente riuscirà a lasciare Milano: il pezzo pregiato del calciomercato destinato ad un'asta senza precedenti, Ibra, per usare termini cari a quello che anche l'anno prossimo sarà il suo allenatore, in questo momento ha possibilità di lasciare l'Inter pari allo zeru per cento...salvi colpi di scena....!!!

lunedì 22 giugno 2009

A RUOTA LIBERA...Bilan, priorità sugli scarti Real. Inter e Rubentus : strategie diverse


Respinto al mittente Cissokho i rossoneri ottengono la prima scelta sugli scarti madrileni. Dopo gli affaroni Julio Cesar, Redondo e Emerson in vista altri pacchi.Il Barcellona ha tanti giocatori bravi e bravissimi e Galliani punta all'unico scarso: il portiere. Moratti fa quadrato attorno a Mourinho e lo accontentera': Ibra restera' il cardine della squadra. Scontati gli arrivi di Carvalho e Deco che ancelotti ha lasciato liberi di andarsene altrove.Maicon recita lo stesso copione di Ibra e chiede gli stessi soldi del Manchester City: il doppio. Ingaggio record in vista per Julio Cesar, altrimenti chiedera' anche lui di andarsene.La Rubentus, dopo un tentativo fallito per Diarra, punta su Palombo che la Samp valuta 15 milioni. Differenti le strategie di Inter e Rubentus. I nerazzurri non hanno problemi tecnici visto che hanno una squadra (titolari e non) superiore alle rivali di almeno dieci punti: questo al di la' di come alla fine del mercato sara' la situazione arrivi e partenze.La Rubentus ha scelto (non poteva fare altrimenti) di non cercare il grande campione (che non sarebbe comunque arrivato) per sostituire Nedved, ma di puntare su buoni giocatori per cercare di mantenere (piu' o meno) le stesse forze della passata stagione. In poche parole tutte le pessimistiche previsioni sul mercato si stanno avverando.In Italia solo scarti delle altre grandi, ex campioni, zoppi o con il mal di denti (sulla storiaccia di Cissokho non verra' mai detta la verita') e tutti che continuano a straparlare di Champions, campioni da ricostruire, di giovani promesse. Inoltre c'e' l'aggravante della cessione di Kaka'. Prendere in giro i tifosi per troppa gente ormai e' diventato il passatempo preferito.

domenica 21 giugno 2009

MONDOINTER : Con o senza Ibra, sará grande INTER !


Ibra lascia l’Inter? Solo davanti ad un’offerta da capogiro. Altrimenti resta a Milano, senza nemmeno troppi fronzoli per la testa, a riprendere il suo posto alla guida della squadra. Per l’ennesimo scudetto e per conquistarsi un posto al sole in Champions League. Per l’Inter e per se stesso. Il Pallone d’oro si conquista così.
Se Ibra resterà, oltre alla conferma di Balotelli (l’unico sopravvissuto alla rivoluzione mourinhiana) e all’arrivo di Milito e Arnautovic, ci sarà spazio per un giovane attaccante "made in Inter", Destro. Difficile che possa arrivare anche Cassano, impossibile a queste condizioni l’acquisto di Benzema.
Se Ibra dovesse partire si aprirebbero scenari diversi.In caso di cessione al Barcellona, arriverebbe come parziale contropartita tecnica Eto’o (con un conguaglio di 40-50 milioni) ma a quel punto si aprirebbero nuovi spiragli per Cassano. Con il camerunense, Balotelli, Arnautovic, Milito e il “pibe de Bari” il reparto d’attacco potrebbe non risentire troppo della partenza dell’asso svedese.
Se Ibra venisse ceduto al Chelsea, inutile nasconderlo, in nerazzurro potrebbe arrivare Didier Drogba (+ 55-65 milioni). A quel punto sarebbe aperta la caccia al compagno ideale dell’ivoriano. In pole Benzema, Cassano appena dietro.
Ipotesi Real Madrid. Moratti non ne vuole sapere: nessuna contropartita tecnica inseribile nella trattativa. L’unico che resta ancora in lizza è Mahamadou Diarra. Un flirt, quello del maliano con l’Inter, che va avanti da secoli, ma che non è mai sfociato in nulla di più serio di semplici ipotesi di mercato. Di sicuro il centrocampista ha più possibilità di vestire la casacca nerazzurra che quella bianconera. In questo caso la richiesta sarebbe di 50-60 milioni più Diarra, altrimenti 80-90 cash.
Manchester United? Difficile, anzi difficilissimo, ma non (ancora) impossibile. A 80 milioni cash si potrebbe chiudere, ma non si esclude che nella trattativa possa essere inserito il giovanissimo Anderson (da sempre gradito in casa nerazzurra) o il centrale difensivo Nemanja Vidic, più lontano, però, dopo l’ingaggio (praticamente concluso) di Ricardo Carvalho.
Quindi in caso di cessione al Manchester United o al Real Madrid (senza attaccanti inseribili come contropartite tecniche), Moratti partirebbe all’assalto di Benzema. Da Lione sono certi: l’attaccante francese è destinato all’Inter. In questo caso Cassano raggiungerebbe l’amato Mourinho a Milano e i nerazzurri potrebbero contare su un parco attaccanti tutto fantasia e qualità: Milito, Balotelli, Benzema, Cassano, Arnautovic.
Il reparto difensivo sarà puntellato dall’inserimento di Carvalho e dalle cessioni di Rivas e Burdisso. Occhi puntati anche sul giovanissimo Nicolas Otamendi (classe 1988). Maradona stravede per lui e Mourinho ha individuato nel centrale albiceleste il corazziere ideale (1.82 cm) per la sua Inter.
Sempre più certa la permanenza di Maicon, come le cessioni di Mancini, Jimenez, Vieira e Obinna (e il ritiro, ormai ufficiale, di Figo) a centrocampo. A Quaresma, a meno di offerte irrinunciabili, verrà concessa un’altra possibilità, mentre non è escluso che Suazo possa restare alla corte di Mourinho, trattandosi di un giocatore con caratteristiche differenti dagli altri attaccanti disponibili. Tanto dipenderà da Ibrahimovic.
Deco coronerà il suo sogno (e quello di Mourinho) di tornare a lavorare con il suo tecnico prediletto, mentre Thiago Motta arriverà per cercare di dare qualità al centrocampo interista. Stesso obiettivo di Ederson, brasiliano tutto classe e fantasia, mai come ora vicinissimo a vestire la casacca nerazzurra. Ma Branca e Moratti ci hanno abituato al colpo di mercato a sorpresa, quindi occhi aperti e orecchie tese, in casa Inter nulla è mai come sembra…

venerdì 19 giugno 2009

PALLONATA in FACCIA : Finita la "SQUOLA" ...adesso le Pagelle !







DIRITTO: 3
Lo studente non ha recepito alcuni concetti chiave ribaditi più volte nel corso dell'anno scolastico, primo fra tutti l'indipendenza della giustizia sportiva da quella ordinaria. Lo studente non ha in particolare compreso che l'art. 1 del codice di giustizia sportiva prevede la condanna in caso di violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità, e che una condanna a livello sportivo non viene inficiata da eventuali assoluzioni in un processo penale, per il quale necessitano prove inconfutabili della commissione di reati. Dare schede SIM straniere agli arbitri per non essere intercettati potrà non essere di per sé un reato, ma certamente viola l'art. 1 e/o l'art. 6 del codice di giustizia sportiva. Lo studente ha poi recepito come vere dichiarazioni erronee (e sconsigliate dall'insegnante) del tipo “Quella sportiva è stata costretta a prendere decisioni in un tempo breve, quando c'era anche una campagna negativa nei confronti della Juve, tanto amata ma anche tanto odiata. Alla conclusione del processo penale - ha aggiunto - se gli imputati saranno assolti, sarà difficile tornare indietro e farci ridare quello che la giustizia ci ha tolto, ma lo diremo ad alta voce. Il passato però è passato, deve servirci solo per fare meglio nel futuro” che, nonostante siano precedute da un lodevole “La giustizia sportiva è una cosa, quella penale un'altra” sbagliano nel ritenere il fattore tempo (e non la differenza dei due ordinamenti) come causa della condanna sportiva a fronte di un'eventuale assoluzione penale.
Lo studente poi non ha compreso che una condanna più lieve rispetto alle richieste del PM non è un'assoluzione, che se un soggetto fosse assolto per un processo penale non solo non deve essere assolto per forza dal diritto sportivo, figurarsi se stiamo parlando di processi diversi (processo di Calciopoli sportivo paragonato al processo GEA penale). Pertanto l'alunno ha dimostrato un'impreparazione che, sebbene condivisa da buona parte della classe, è frutto di scarso studio e di letture di fonti alternative ai libri di testo, del tutto inattendibili e faziose, sconsigliate a inizio anno.


STORIA: 2
Lo studente ha fatto scena muta nella maggior parte delle interrogazioni avvenute nel corso dell'A.S., in particolare non ha risposto alle seguenti domande fondamentali nel corso di storia nera del calcio italiano (tra parentesi le risposte):
-Perché nel 1974 il Verona è stato retrocesso dalla giustizia sportiva in Serie B? (perché il suo presidente aveva mentito, negando una telefonata avvenuta con l'ex attaccante del Verona in forza al Napoli, Clerici, e solo in un secondo tempo confessando che la telefonata ci fu. La punizione avvenne nonostante non fu mai provato che lo scopo della telefonata fosse quello di corrompere il giocatore affinché non si impegnasse contro la sua ex squadra. Nessun processo penale fu mai avviato)
-Perché, sempre nel 1974, il Foggia fu penalizzato di 6 punti? (Per avere semplicemente regalato 3 orologi alla terna arbitrale prima di Foggia-Milan, ma senza avere chiesto ad arbitro e assistenti di determinare il risultato della partita stessa a favore del Foggia. La cosa di per sé non aveva nemmeno rilevanza penale)
-Cosa accadde il 22 dicembre 1980? (Il giudice penale, complice il vuoto normativo sulla frode sportiva, assolse tutti gli indagati del famosissimo scandalo del Calcioscommesse “perché il fatto non sussiste”, ma nessuno si sognò mai di chiedere la cancellazione delle pesanti condanne sportive inflitte a Milan, Lazio, Bologna, Avellino, Perugia, Palermo, Taranto e ai tanti giocatori, famosissimi, tra cui nazionali come Paolo Rossi, Giordano e Manfredonia. Anzi, l'opinione pubblica di allora protestò indignatissima contro le assoluzioni penali, non contro le condanne sportive)
MATEMATICA: 2
Lo studente ha per tutto il corso dell'anno dimostrato di non sapere effettuare normali sottrazioni.
Riportiamo in calce l'ultimo compito in classe nel quale ha così risolto questa semplice sottrazione: 29-2=29
e addirittura, su suggerimento dalla zia Alex e dal nonno Rutto Sporc il giorno 12 gennaio 2009, 29-2=30



CONDOTTA: 0
Lo studente ha spesso, durante il corso dell'anno scolastico, interrotto le lezioni per contestare le spiegazioni dell'insegnante, brandendo organi di stampa dalla testata contraddistinta da un eloquente color marrone come prova delle sue dichiarazioni, nonostante la testata medesima fosse stata bandita dai libri di testo ufficiali in quanto troppo faziosa e irrealistica a livello di una fiction (addirittura qualche mattina fa brandiva una stampata su foglio A4 di un blog di sedicente giornalista con sopra scritto “Assolti i Moggi” il giorno dopo la condanna dei Moggi stessi). Lo studente ha poi, con la schiuma alla bocca, cercato di proferire parole dal significato chiaramente satanista (guidorossitronchettilpassaportodi recoba) con il tentativo di fare la macumba agli insegnanti, e ha minacciato ulteriori atti teppistici in classe nel caso in cui nei futuri processi penali i suoi riferimenti culturali venissero assolti, o anche condannati a pene più lievi di quelle chieste dal PM. In conclusione, lo studente al di là dei chiari insuccessi scolastici, si è contradistinto per arrgoganza, violenza verbale e minacce, pertanto ne richiediamo l'affidamento ai servizi sociali, oltre ovviamente alla ripetizione dell'anno sportivo

giovedì 18 giugno 2009

A RUOTA LIBERA...La (presunta) verginità ritrovata ?




Eh giá...ci risiamo....a distanza di quasi 3 settimane dalla fine del campionato c' é ancora chi scrive articoli sulla legittimitá dello scudetto appena vinto dall' INTER.



Lo scudetto dei fischi sbagliati: Milan campione senza errori arbitrali
Inter solo quarta dietro a Juve e Fiorentina.
17/giu/2009 12.29.40

Il Milan ha vinto lo scudetto. L’Inter gioca i preliminari di Champions. La Fiorentina entra direttamente nell’Europa che conta. I verdetti del campionato appena concluso sono questi. O perlomeno lo sono se letti in controluce con quanto è emerso dal’ultimo studio dell’ «Osservatorio sugli errori arbitrali nel Calcio» preparato da Virtualclass, il marchio che da sette anni mette gli arbitri sotto al microscopio assieme all’Adiconsum.Insomma, Milan campione. E con lo scudetto sul petto, chissà, Ancelotti forse sarebbe rimasto e con lui Kakà. E magari Mourinho sarebbe andato via dopo una stagione fallimentare. Insomma, un piccolo terremoto che secondo lo studio trasforma l’arbitro nel «vero Special One, in grado di condizionare il risultato di una partita»... Secondo lo studio, l’Inter avrebbe beneficiato di 11 punti in più grazie alle sviste dei direttori di gara, perché «continua a godere della soggezione psicologica arbitrale del dopo Calciopoli».. Il Milan reclama invece 8 punti mentre il ‘risarcimento’ alla Juve recita 4 punti. Alla Fiorentina sarebbero stati scippati 7 punti. In coda, pur cambiando l’ordine delle retrocesse, la situazione sarebbe identica. In totale, i punti ‘spostati’ dagli errori arbitrali sarebbero 258 per la stagione 2008-2009, contro i 255 di quella precedente. Come dire: quando sbagliano i nostri arbitri mantengono lo stesso ritmo. Le partite alterate in totale sarebbero state 180, addirittura il 47% dell’intero campionato. E, ancora: gli errori hanno interessato il 90% delle squadre, con 37 arbitri su 39 (95%) coinvolti.Lo studio ha preso in esame i casi «che impattano immediatamente sul risultato, cioè quelli relativi alle situazioni da gol/non gol segnalati dalla maggioranza dei media», spiega Luciano Lupi, presidente di Virtualclass. E la bilancia pende decisamente sulla casistica del rigore/non rigore che raccoglie il 62% delle sviste. Al secondo posto c’è il fuorigioco (25%), seguito dai gol viziati da azione fallosa (12%) e da quelli fantasma (1%).




Non mi ricordo tanto accanimento in passato come mi ricordo ancora meno tutte queste presunte classifiche virtuali fatte con poca logica e molto cuore che ogni settimana appaiono sistematicamnte sui giornali .


Peró ricordo il gol annulato a Turone, il rigore dato a Catanzaro all'ultima giornata a favore dei rubentini per non parlare poi della famosa partita Juve-inter del 98 (dove la cosa meno scandalosa é stato il non concedere il rigore a Ronaldo...guardate il resto !!!); ricordo ancora i gol non convalidati a Empoli e Bologna ( determinanti per lo scudetto!) dopo che la palla aveva varcato almeno di un metro la linea di porta e potrei stare qui a ricordare ancora un lungo elenco di favori !


Ma la cosa bella é che chi crede di piú a queste classifiche sono proprio quelli che hanno rubato di piú di tutti durante gli anni passati, che accusano l' INTER di complotto, che rivogliono indietro i due scudetti perche li sentono legittimi...vinti sul campo "onestamente" !




Un tifoso rubentino commenta cosí l' articolo : " interessante...ma non sorprendente :D " e un' altro aggiunge " Voler quantificare numericamente i danni o i benefici degli errori arbitrali è parecchio difficile e contiene molti più elementi di soggettività di quanto non si voglia far passare. Ma dal punto di vista delle tendenze, è invece assai interessante vedere come l'Inter sia stata sistematicamente avvantaggiata. In questo senso la ricerca statistica diviene interessante.Dei vantaggi ricevuti dall'Inter ci eravamo accorti anche senza questi dati, ma di sicuro è un buon modo per diffonderli in giro e dare una patente di "credibilità statistica" ai nostri argomenti... noi juventini che siamo spesso tacciati di essere parziali e rancorosi "


La (presunta) verginità ritrovata ????




DA CHE PULPITO VIENE LA PREDICA !

martedì 16 giugno 2009

A TU X TU...con...Andreas Brehme


Andreas ( Andy ) Brehme, anni 49 il prossimo 9 novembre (stesso giorno di Alex Del Piero), è ancora nell'immaginario di molti tifosi italiani. Colui che vestì la maglia dell'Inter dall'88 al '92 e risolse con calma olimpica la finale Mondiale del 1990 a Roma con un rigore chirurgico tirato con la maglia della 'Nationalmannschaft' contro l'Argentina di Maradona e Bilardo, oggi è un signore di mezza età che vive "sempre in giro a guardare calcio" e che coltiva una passione sportiva che sa più di stile di vita che di moda: il golf. Calciomercato.it lo ha intervistato in esclusiva, per respirare un po' di amarcord anni '90 e per parlare ad ampio giro di ciò che offre oggi il calcio mondiale.

Andy, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo hai intrapreso la carriera di allenatore. Dopo Kaiserslautern e Unterhaching c'è stata l'esperienza allo Stoccarda da vice di Trapattoni...
"Sì, diciamo che ho una vita piena, ora sono libero sul mercato, ma sono sempre in giro, una settimana qua e una là, ero in contatto con Hitzfeld fino a che non ha lasciato il Bayern, mi piace stare in campo e guardare gli allenamenti, stare in contatto con l'ambiente. Guardo molto calcio internazionale, ho visto Inter-Atalanta di recente".
Cosa pensi del calcio italiano?
"Io ho rispetto di tutti i campionati, ma a me piacciono da morire i calciatori italiani. Sono tatticamente fortissimi, in Germania invece no, bisogna sempre perfezionare il lato sia tecnico che tattico. I giocatori italiani hanno la mentalità già pronta, sono completi".
La tua Inter sta dominando il calcio italiano ma in Europa incontra qualche difficoltà...
"I nerazzurri possono contare su una rosa di qualità, certo che questa difficoltà ad esprimersi in Champions League incuriosisce. E' vero però che ci sono tanti club forti e la netta differenza fra campionato e impegni europei si sente. Quest'anno l'Inter ha vinto molto facilmente lo scudetto, credo che avere un presidente come Massimo Moratti sia molto importante per un tecnico. Mourinho è molto bravo, mi piace parecchio, è sicuro di sè anche perchè dietro ha un presidente che lo lascia lavorare. La sua bravura l'ha mostrata in verità anche al Porto e al Chelsea".
Milan e Juve per tornare a vincere puntano sul metodo Barcellona: con il giovane Guardiola i catalani hanno vinto tutto. Può essere una via da seguire?
"Beh, Guardiola è stato bravissimo, ma è stato facilitato perchè l'anno precedente il Barcellona non aveva brillato. La stagione prossima per lui sarà più complicata, perchè dovrà riconfermarsi".
Hai notato che ci sono sempre meno esterni sinistri di difesa, che una volta si chiamavano terzini, di livello?
"Nell'Inter c'è Santon, l'ho visto giocare e mi ha davvero impressionato, farà di sicuro una carriera molto importante. Il Milan ha investito su Cissokho del Porto, mentre so che anche la Juve ne sta cercando uno. Evidentemente quei pochi che ci sono valgono tanto, ti dico che anche in Germania non c'è tantissimo, giusto Philippe Lahm, con cui mi sono intrattenuto più volte a parlare. Siccome lui è destro, il sinistro lo usa molto poco, gli ho consigliato di fermarsi di più sul campo ad allenare il mancino, è importante per un gran giocatore come lui. Un altro esterno che mi piace è Marcell Jansen, ex Bayern e ora all'Amburgo: lui in Baviera ha giocato poco perchè era infortunato, in questa stagione è andato meglio".
Parliamo di Bundesliga. Ti ha stupito il Meisterschale vinto dal Wolfsburg?
"Hanno fatto una grande impresa, fisicamente erano i più forti, era inevitabile. Ma si è confermata la cosa che quando il Bayern Monaco gioca male, giocano male anche le altre. Lo Stoccarda è andato così così, malissimo Bayer Leverkusen, Werder Brema, Amburgo... Lo Schalke 04 non farà neanche la Uefa. Il Bayern ha avuto un grosso problema: dopo sessanta minuti i giocatori in campo erano morti, forse la preparazione atletica non era delle migliori".
A proposito dei neo-campioni di Germania, in Italia si parla molto di Edin Dzeko, l'attaccante bosniaco che tanto piace al Milan. Il tuo giudizio?
"E' un grandissimo giocatore, assolutamente da Milan. E' veloce ma anche fortissimo di testa, hanno ragione quando lo paragonano a van Basten. Una punta completa e concreta. Ho letto che l'Inter potrebbe cedere Ibrahimovic, se lo facesse farebbe bene a puntare anche lei Dzeko (ride, ndr)".
Il mercato, nonostante la crisi, sembra stia letteralmente impazzendo. Il Real fa man bassa: Kakà e Cristiano Ronaldo tanto per incominciare, ma non è finita...
"Il presidente Florentino Perez aveva promesso bei regali e sta rispettando quello che aveva detto, certo è importante la presenza di Zidane al suo fianco. Io dico che era ovvio che fosse così, la scorsa stagione il Real non è andato bene. Questi club devono vincere sempre".
Anche il Bayern è una squadra costretta sempre a vincere...
"Ha effettuato alcuni acquisti di valore, davanti ha a disposizione Gomez, Klose, Olic e Luca Toni, che secondo me rimarrà a Monaco. Per vincere devi avere quattro attaccanti forti. Fra i giovani ci sono Marko Marin, che giocherà nel Werder Brema, Toni Kroos, grande giocatore del Bayern ma in prestito al Leverkusen, e Serdar Tasci, un difensore che ho osservato molto da vicino quando col Trap allenavo lo Stoccarda. Già si vedeva che sarebbe diventato un buon giocatore".
Momento amarcord: pensi mai che sono passati quasi venti anni dalla famosa finale di Roma del 1990?
<"Hai ragione, due giorni fa discutevo con alcuni amici e dicevo proprio questo: il tempo passa velocissimo, troppo in fretta. Quella era una squadra fantastica: c'erano Matthäus, Völler, Littbarski, Augenthaler, Buchwald, Illgner, Hässler, Klinsmann e tutti gli altri. In panchina Beckenbauer, che fu bravissimo a trattare tutti allo stesso modo: in una rosa di 22 giocatori ricordo che parlò con ognuno, senza escludere o fare favoritismi. Un team così credo sarà difficile riproporlo. Il rigore contro l'Argentina me lo ricordo bene... Tirai senza pensare a nulla, anche perchè in quei momenti non puoi fare altrimenti. Due giorni dopo però mi sono reso conto e ho detto 'mamma mia, ho deciso un Mondiale dal dischetto'. Fu bellissimo". Cosa ti manca di più dell'Italia?"La gente, la voglia di vivere il calcio con passione, la tattica e tante altre cose".
Ma è vero che torneresti volentieri in Italia anche per allenare?
"Sì, sì. Anche in serie B. L'Italia mi è rimasta nel cuore, sarei onorato".
Grazie Andy...

MONDOINTER : Deco e Carvalho, pro e contro di un'Inter sempre più portoghese




Dopo le parole del presidente Massimo Moratti, per i tifosi neroazzurri ci sono tante certezze in più, in particolare per quanto riguarda il mercato in entrata. Oltre ad Arnautovic, infatti, Moratti ha confermato l'imminente arrivo di due pupilli di Josè Mourinho, cioè Deco e Carvalho, entrambi tutt'ora al Chelsea, accontentando lo Special One. Così, il tecnico portoghese potrà avere in rosa due giocatori che conosce benissimo, con i quali ha costruito i suoi successi al Porto, e cercherà di costruire sulla loro esperienza le basi per l'Inter del presente e del prossimo futuro. Però, per entrambi c'è da fare molta attenzione: infatti, sono due giocatori che condividono molte cose (infortuni, età avanzata, pochissime presenze recenti), ma andiamo con calma. Anderson Luiz de Sousa, meglio conosciuto come Deco, è stato il perno del Porto campione d'Europa 2004, e da allora Josè Mourinho non è più riuscito ad allenare il centrocampista suo connazionale. Infatti, Josè dopo la vittoria europea finì al Chelsea, Deco al Barça, ma quando Mourinho partì da Londra destinazione Milano, Deco finì proprio al Chelsea. Uno scherzo del destino, fatto sta che adesso le strade dei due portoghesi sono vicinissime e probabilmente si ricongiungeranno molto presto. Deco, infatti, è l'obiettivo numero uno per il centrocampo dell'Inter, Mou lo vuole come trequartista anche in prospettiva futura, quando il prossimo anno arriverà il giovane brasiliano Coutinho, al quale il lusitano farà da chioccia. Questo è uno dei motivi principali per cui lo Special One desidera il suo connazionale, ma non l'unico: infatti, un centrocampista coi piedi buoni che può fare molto bene sulla trequarti è quello che forse manca all'Inter, ma vi sono anche diverse controindicazioni che non vanno sottovalutate. A cominciare dall'età del portoghese, che compirà ad agosto 32 anni, ma, come ha detto il presidente Moratti, potrebbe fare come Luis Figo, che è arrivato da 'vecchio' ed ha dato tanto all'Inter in questi anni. Superato lo scoglio dell'età, non va dimenticato che Deco, in quest'ultima stagione al Chelsea, ha giocato davvero poco: dopo un ottimo esordio con i 'Blues', Deco si è infortunato in allenamento ed è rientrato solo ad ottobre, quando a causa dello scarso rendimento e dell'esonero di Felipe Scolari, che tanto lo aveva voluto a Londra, è stato recapitato quasi perennemente in panchina da Guus Hiddink, subentrato allo stesso Scolari. Una stagione nettamente al di sotto delle attese, ma il centrocampista è pronto a riscattarsi, ed ha voglia di sbarcare alla corte di Mourinho proprio per ricominciare a stupire, e per aiutare l'Inter con la sua grande esperienza internazionale a fare bene anche in Europa. Ricardo Carvalho, è un altro grande pupillo di Mourinho, che dai tempi del Porto è letteralmente stregato di questo difensore, considerato fino a poco fa uno dei migliori centrali europei. Mou lo vuole riprendere dopo che lo aveva portato con sè dal Porto al Chelsea, e dopo aver condiviso insieme momenti stupendi e non. Secondo il tecnico portoghese, infatti, l'esperienza di Carvalho può essere un'arma fondamentale per la difesa dell'Iter, che soprattutto in campo europeo soffre di amnesie che compromettono anche buone prestazioni: il difensore portoghese, come ha ricordato Moratti, sa mantenere la calma nei momenti più importanti, e sa guidare l'intero reparto alla grande. Però, ci sono diversi aspetti che potrebbero giocare a sfavore di Carvalho. Innanzitutto il discorso dell'età, come per Deco: Ricardo ha 31 anni, non tantissimi per un difensore centrale ma nemeno pochi, anche se per la funzione di dare esperienza al reparto questo è un requisito fondamentale. Inoltre, nell'ultima stagione ha giocato poco causa infortuni, e a dir la verità non benissimo: Hiddink gli ha spesso preferito il brasiliano Alex da affiancare a John Terry, relegando quasi sempre Carvalho in panchina. Saprà riprendersi, dunque, il centrale portoghese da una stagione non troppo positiva? Le cure di Josè Mourinho lo aspettano, con nuovi stimoli e tanta voglia di far bene sia in Italia che in Europa, per bissare quel trionfo in Champions che a lui come allo Special One manca dal 2004. Così, Moratti sembra intenzionato ad accontentare ancora una volta il tecnico regalandogli i suoi due pupilli di sicuro affidamento, sui quali conta tanto. Niente più esperimenti in stile Quaresma, dunque, ma si va sul sicuro, anche se abbiamo visto che possono esserci diverse controindicazioni in questa doppia operazione. Ma ancora una volta, presidente e tifosi sperano che il tecnico di Setubàl non deluda le aspettative, staremo a vedere.

domenica 14 giugno 2009

MONDOINTER : GRAZIE JULIO... !!!




Tanti giocatori passano, semmai baciano anche la maglia, poi sentono l'odore dei soldi e vanno via. Tanti giocatori rifiutano la panchina, rompono con l'allenatore e cambiano aria. Tanti giocatori si rifiutano di scendere in campo a 10' dalla fine, incolpando sempre l'allenatore.Tanti giocatori fanno polemica in conferenza stampa, usando toni aspri e negativi.JULIO RICARDO CRUZ, NO.Julio Ricardo Cruz, ha amato ed ama tutt'ora l'FC Internazionale, che non gli rinnoverá il contratto dopo 6 anni in maglia neroazzurra, con 125 presenze e 49 reti. Tantissime, visto che, spesso, Julio è entrato dalla panchina, negli ultimi minuti, ed ha risolto partite difficilissime con grande classe e serietà.Mai una polemica, eppure ne avrebbe di cose da dire. Mai una parola fuori posto, mai uno sgarbo, mai un'intervista con frecciatine a qualcuno. Sempre grande serietà, esempio di professionalità allo stato puro. Una storia fantastica, e come tutte le storie più belle, ha una fine tristissima, quella dell'addio. Speriamo che sia un arrivederci, che potrà un giorno, questo grandissimo campione, entrare a far parte della società, perchè era il preferito di Giacinto Facchetti, dal quale sembra aver ereditato quella classe e quella signorilità che è il simbolo dell'interismo.
Nonostante le poche presenze collezionate in questa stagione, Julio Ricardo Cruz ha stupito, ancora una volta, per la sua incisività, realizzando gol che da soli hanno deciso una partita (Inter-Lecce e Inter-Udinese). Ha sempre messo il dovere prima di tutto dando un contributo all'Inter in termine di attaccamento alla maglia ed umiltà, e dimostrando, ogni giorno, la grande professionalità che lo contraddistingue

Un in bocca al lupo a uno dei più grandi campioni :
GRAZIE JULIO !

sabato 13 giugno 2009

INTERNEWS : Moratti a 360º


Questo è un mercato che si basa sugli scambi, una politica che però il Barcellona non ha ancora seguito...». Solo una battuta, o forse no. Massimo Moratti ha parlato così del mercato dell'Inter nel suo intervento al workshop con gli sponsor. Evidente il riferimento ad un possibile scambio con i blaugrana tra Zlatan Ibrahimovic e Samuel Etòo.
Il presidente dell'Inter ha poi parlato a Sky Sport 24. «Con Laporta abbiamo parlato ma alla fine abbiamo deciso di tenerci i nostri giocatori: loro Eto'o e noi Ibrahimovic» - ha detto Moratti - «Secondo me lo svedese è difficile che andrà via anche perchè noi siamo soddisfatti al 100% di lui. E poi mi sta simpatico perchè è allegro e molto professionale. Le sue uscite? Non è il primo anno che ci ritroviamo in questa situazione. Non ci perdo comunque il sonno e penso che alla fine resterà». Su Maicon il presidente è ancora più chiaro: «Difficile privarsi di lui visto che è insostituibile. In giro non ce ne sono come lui. E' straordinario».
Mourinho ha detto chiaramente che la priorità per il centrocampo nerazzurro è Deco. «Mi fa piacere che a Mourinho piaccia Deco - ha detto Moratti - Stiamo vedendo cosa si può fare ma per il momento non c'è alcuna decisione in merito».
Sul mercato Moratti è chiaro: «La rosa dell'Inter mi piace molto e per me va bene così. Poi, ovviamente, staremo attenti a quello che offrirà il mercato in entrata e in uscita. A centrocampo con Motta abbiamo trovato un giocatore forte. In avanti ci sarà Milito che è un grande bomber. Stiamo pensando solo alla difesa: lì potrebbe arrivare un giocatore. Benzema? Noi ci stiamo guardando intorno. Spero che il suo valore non sia così alto».
Ultima battuta sull'affare Ronaldo al Real: «Sinceramente dopo Kakà non mi aspettavo anche il suo arrivo. Per me è stata una sorpresa. Se il Real ha tutti questi soldi il merito è di Perez».

venerdì 12 giugno 2009

A RUOTA LIBERA... Spagna : La rovina minaccia il Calcio ?


Le ‘calcolate follie’ del Real Madrid targato Florentino Perez hanno suscitato sì entusiasmo, ma anche perplessità, dubbi, preoccupazione e diverse proteste nel mondo del calcio internazionale. In molti, anche fuori del recinto pallonaro, si interrogano sulla tenuta del sistema economico-calcistico iberico.


Un sistema che, stando a una recente inchiesta dell’università di Barcellona, non gode di buona salute, anzi: la ricerca dell’ateneo catalano ha messo in luce il pesante indebitamento dei club della Liga, in rosso complessivamente per la cifra monstre di 3,4 miliardi di euro. Tra questi, quasi 700 milioni li aspetta il fisco, che finora si è mostrato piuttosto accomodante


Secondo una classifica pubblicata qualche tempo fa da ‘Diario de Mallorca’, il Valencia con i suoi 550 milioni di passivo è la società peggio messa. Seguono il Real Madrid con quasi 400 milioni (a cui ora vanno aggiunti i soldi sborsati per Kakà e Cristiano Ronaldo), l’Atletico Madrid con 300, il Barcellona con 189.


Ancor prima del progetto ‘neo-galactico’ di Perez, la stampa spagnola aveva lanciato preoccupati messaggi di allarme. ‘La rovina minaccia il calcio’, avvertiva a maggio ‘El Pais’, mentre la rivista ‘Interviú’ scriveva di ‘Calcio al fallimento’, pronosticando che la disastrosa situazione finanziaria in cui versano i club della Liga potrebbe diventare il grattacapo estivo del premier Zapatero.


Questo perché dopo l’esplosione della bolla immobiliare che fino al 2007 aveva trainato il boom economico, alimentando anche le casse delle società di calcio, sono inevitabilmente calati i contributi degli sponsor e le entrate televisive, mentre le banche hanno rallentato o addirittura fermato il flusso dei crediti. I club hanno risposto a questa situazione continuando a pagare milioni su milioni per assicurarsi i migliori giocatori.


Un vero disastro a livello di gestione” ha commentato Jusep Maria Gay de Liebana, il docente che ha diretto lo studio dell’Università di Barcellona: “A parte Real, Barca, Siviglia e Villarreal, tutti possono avere problemi seri perché dipendono da entrate straordinarie, in generale operazioni immobiliari o vendite di giocatori. Ma questo modello è in crisi perché c’è deflazione”.

mercoledì 10 giugno 2009

MONDOINTER : Ibra e Maicon? Non dipendiamo da loro!


Probabilmente, è e sarà il mese di giugno più 'bollente' che la storia dell'Inter ricordi: solitamente, giugno è il mese dei primi acquisti (come Milito e Motta), si vocifera di qualche cessione ma assolutamente niente di più. Stavolta, invece,è tutto molto serio, forse troppo serio per poterlo reggere in una botta sola: Zlatan Ibrahimovic e Maicon Douglas, due autentiche colonne portanti dello scacchiere neroazzurro, hanno grosse probabilità di lasciare Milano. Mentre per quanto riguarda lo svedese, la notizia era già stata ruminata a causa delle sue continue esternazioni colme d'incertezza già da metà maggio, ed il caso si è sviluppato con il passare dei giorni anche grazie ai numerosi interventi che la stampa di tutta Europa ha concesso al suo procuratore, Mino Raiola, per Maicon il discorso è diverso: il terzino brasiliano, infatti, aveva giurato fede alla maglia neroazzurra, tanto da battersi la mano sul cuore proprio nel giorno della festa scudetto, ma poi, direttamente dal ritiro della sua Seleçao, ha fatto sapere, prima tramite il suo procuratore e poi direttamente lui in prima persona, che vuole sentirsi importante anche lui, che vuole un aumento perchè non è "l'ultima ruota del carro".
Insomma, i due procuratori sono la chiave di lettura di queste due intricate e complesse vicende, ma andiamo con calma: Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic, avrebbe approfittato del 'mal di pancia' del suo assistito per trattare con Barcellona e Real Madrid, probabilmente le uniche due squadre che possono permettersi di avere in squadra lo svedese stanco dell'Inter: con i blaugrana vi è stata una lunga trattativa, che però ha trovato non pochi ostacoli, come l'ingaggio faraonico del Genio, o l'insistenza dell'Inter nel richiedere 50 milioni cash come minimo, più Eto'o da aggiungere, con una valutazione di 80 milioni che non convince il Barça. Nelle ultime ore, però, sembra che dunque Raiola abbia intensificato i contatti con Florentino Perez, che dopo aver preso Kakà sarebbe pronto a strappare Ibra alla società di Corso Vittorio Emanuele. Ma in Spagna non davano già per fatti gli acquisti di Villa e Ronaldo? E dove giocherebbe Ibrahimovic? I dubbi non sono pochi neanche qui, tanto che lo stesso Florentino non ha mai fatto il nome di Ibrahimovic, come invece accaduto con Villa, Kakà e Ronaldo già in precedenza. Dunque, la situazione di Ibra sembra essere tutt'altro che chiara.
Per quanto riguarda Maicon, invece, la situazione è totalmente diversa: mentre solo qualche settimana fa il ragazzo sembrava volesse giurare amore all'Inter, con dichiarazioni che parlano di "200%", da poco il suo procuratore, Antonio Caliendo, è tornato alla carica, dichiarando che per Maicon ci vuole un trattamento adeguato a quello di Ibrahimovic,che con la vittoria della classifica cannonieri ha portato a casa un altro milione e mezzo di euro, e sostiene che Maicon, con i suoi assist, meriterebbe qualcosa. Così, anche il terzino brasiliano, dal ritiro del suo Brasile si è fatto sentire, dicendo che vuole qualche riconoscimento in più, e che se no sarebbe pronto a fare come Kakà, che ha lasciato un grande club per approdare al Real. Dunque, 'blancos' ma anche Chelsea sembrano essere seriamente sulle sue tracce.
Come si può notare, la situazione di Ibrahimovic è molto complicata, proprio a causa dell'ingaggio troppo elevato dello svedese, che solo il Real potrebbe sostenere ma non sembra averne voglia. Come finirà? Non possiamo saperlo, diventerà una delle tante telenovele, ma invito i tifosi neroazzurri come me a non farsi ingannare: comunque vada a finire, l'Inter rimarrà la seconda scelta di Ibra, che così sarebbe quasi 'costretto' a rimanere alla corte di Mourinho. Ma, adesso, ipotizziamo che possa partire: innanzitutto, lo spogliatoio potrebbe finalmente avere una grossa calmata, con Ibra che teneva sempre alta la tensione, ma ci sono tanti altri aspetti che non vanno dimenticati. Il giocatore è stato acquistato per 22 milioni dalla Juventus 3 estati fa, e la sua cessione frutterebbe comunque non meno di 75 milioni di euro: poco più di 50 milioni di plusvalenza non sono pochi, e con quei 75 milioni si potrebbero fare innesti importanti. Infatti, se il Barça troverà un'accordo per il suo ingaggio, comunque nella trattativa inserirà Eto'o, che con Milito e Balotelli (non dimentichiamoci di SuperMario, in netta crescita negli ultimi tempi) comporrebbe un reparto attaccanti non male: e se il Genio si dirigerà a Barcellona, inoltre, Moratti potrebbe anche far partire l'assalto ad Antonio Cassano, che verrebbe così a completare un'attacco di tutto rispetto, con diverse soluzioni offensive. Certo, va riconosciuto che Ibrahimovic è un giocatore inimitabile, le sue 25 reti in campionato ed i tanti punti portati dallo stesso svedese non vanno dimenticati, ma bisogna riconoscere che ormai la squadra era completamente dipendente dal Genio, e ne risentiva parecchio anche il gioco. Ora, invece, l'Inter ha l'opportunità di 'liberarsi' dalle catene dello svedese per far partire un nuovo progetto tattico. Inoltre, non va dimenticata la 'sterilità' realizzativa di Ibrahimovic in Europa: con l'Inter, dopo il girone non ha mai fatto gol, e questo dato non va dimenticato. Dunque, se lo svedese partirà, lo ringrazieremo infinite volte per averci regalato tanti successi in Italia, ma se resterà, dovremo essere tutti bravi noi cuori neroazzurri a non farci ingannare da lui, a non cadere nella trappola, a non idolatrarlo ancora troppo, perchè, in fondo, alla fine siamo un pò tutti stufi di questo suo comportamento. Staremo a vedere.
Per Maicon, invece, le possibilità che parta sembrano più di quante siano per Ibrahimovic: infatti, il terzino brasiliano è realmente tra gli obiettivi di Florentino Perez (che ha dimostrato che quando vuole un giocatore, va a prenderselo senza troppo problemi), ma allo stesso tempo sarebbe possibile, con un buon ritocco dell'ingaggio, trattenere l'asso della Seleçao. Maicon ed il suo procuratore Caliendo, dunque, non fanno altro che chiedere più soldi all'Inter, perchè "con i tanti assist anche Maicon meriterrebbe un premio". Ah, davvero? Ed allora il signor Cambiasso, che tiene in piedi un centrocampo da solo, cosa dovrebbe dire? E di assist, anche lui, ne ha fatti diversi, e non solo quelli: è il reale direttore dell'orchestra neroazzurra, e non ha mai chiesto un aumento, ma ha sempre giocato con amore per la maglia ed ha fimato a vita con l'Inter, e lo stesso discorso vale, da anni, per il signor Javier Zanetti. Per carità, le prestazioni di Maicon fino al derby di ritorno sono state eccellenti, ma, se non è chiaro, giocare bene è il dovere di ogni giocatore! Lo stipendio è fatto apposta per questo, giocare ad alti livelli è quello che un giocatore dovrebbe fare normalmente, e non un qualcosa che merita un premio. Comunque, Maicon ha dimostrato che sicuramente qualcosa in più lo merita, ma sarà la società eventualmente a darglielo, non deve assolutamente essere lui a chiedere così ad alta voce un aumento, 'minacciando' l'Inter di fare come Kakà. Questi comportamenti, francamente, non vanno affatto bene, e da lui, a dir la verità, non ce lo si aspettava. In ogni caso, la partenza del brasiliano sarebbe un affare non da poco: il brasiliano è stato pagato 5 milioni dal Monaco, oggi ne vale 40 se non di più, un'altra bella plusvalenza, insomma. Inoltre, se il giocatore interessasse realmente al Real Madrid, si potrebbe inserire Sneijder nella trattativa, un giocatore che a Mourinho piace molto. Il sostituto di Maicon, d'altronde, l'Inter lo ha già in casa: è Davide Santon, pronto a giocarsi le sue carte da titolare, con capitan Zanetti sempre pronto a farne le veci nei momenti più difficili, come accaduto anche quest'anno.Così, Mourinho avrebbe l'opportunità di dare grande spazio a questo giovane, e di farlo realmente diventare un grande giocatore. Quindi, tante grazie a Maicon, ma forse qualcosa deve anche lui all'Inter, che lo ha preso da sconosciuto e lo ha fatto diventare un fenomeno.
In realtà, comunque, appare molto difficile che Josè Mourinho faccia partire entrambi i suoi gioielli: infatti, ora il tecnico di Setubal si sta godendo le vacanze, ma quando rientrerà, statene certi, si farà sentire eccome. In ogni caso, se anche li lasciasse partire, abbiamo visto come l'incasso sarebbe davvero importante, e va affiancato alle tante altre cessioni che ci saranno: la società di Corso Vittorio Emanuele, così, avrà l'opportunità di ricostruire l'Inter ripartendo dai Cambiasso, dai Balotelli, dai Santon, dagli Julio Cesar, andando ad utilizzare quei milioni per più innesti di qualità, togliendosi dei mercenari (bravissimi, ma mercenari) e facendo ripartire la squadra con un nuovo progetto. Alla fine, bisogna riconoscerlo, i tempi degli Zamorano sono finiti, e staremo a vedere come si concluderanno queste due complesse vicende, ma comunque andrà a finire, abbiamo visto come non bisognerà farne un dramma, ma, in entrambi i casi, sarà sempre e solo l'Inter a guadagnarci.

INTERNEWS : Moratti " Ibra e Maicon? Non spingo per cederli "


I casi di Ibrahimovic e Maicon hanno imposto un intervento da parte di Massimo Moratti, che ha interrotto un lungo silenzio durato dall’incontro con Laporta a Barcellona. Per l’occasione, il presidente ha preferito non sbilanciarsi sul futuro dei due giocatori, preannunciando però delle rinunce in chiave di mercato: “Non sto spingendo per vendere i giocatori, poi vediamo che tipo di offerte arriveranno. Certamente, considerato il periodo, qualcuno partirà”. Più trasparenza, invece, nei confronti di Marco Materazzi, il cui contratto è stato prolungato fino al 2012: “Abbiamo prolungato il suo contratto, Mourinho mi ha detto che il giocatore poteva essere ancora utile e sono felice che sia così. Anche durante questa stagione ogni volta che è entrato ha giocato bene”. Moratti ringrazia anche il partente Cruz per il suo contributo alla causa: "Cruz è stato un giocatore fondamentale per noi. Nelle stagioni passate è stato decisivo in molte occasioni, anche se in questa un po' meno. E' un peccato perché il tempo passa, ma giocatori così non meritano di fare le riserve per cui è giusto che possano trovare spazio in altre squadre".
Al di là delle dichiarazioni, appare evidente che Moratti sia molto infastidito dall’attuale atteggiamento dei due giocatori ‘ribelli’. L’idea principale, al di là delle indiscrezioni provenienti da ogni dove, è che il presidente nerazzurro potrebbe anche accettare di privarsi dei suoi fuoriclasse, ma solo alle cifre stabilite da lui, e non dagli altri club. Probabile, dunque, che il patron interista non si proverà di Ibrahimovic e Maicon a meno di un corrispettivo totale di 110 milioni di euro (70 per lo svedese, 40 per il brasiliano). Cifre note da tempo, che Moratti non intenderebbe alleviare con contropartite tecniche non necessarie all’Inter.

martedì 9 giugno 2009

PALLONATA in FACCIA : Kaka,”Cugini” BILANISTI ...e adesso come la mettiamo …?





Dopo una giornata di trattative col Manchester City e un affare che sembrava fatto, il presidente dà l'annuncio più atteso: "Per lui i soldi non sono tutto". Il giocatore: "Dai tifosi affetto fuori dal comune".
Colpo di scena: "Kakà resta al Milan". Così il premier Silvio Berlusconi ha dichiarato intervenendo telefonicamente in diretta in due trasmissioni televisive. "È una vittoria di Kakà - ha proseguito il premier -. È stato lui che ha resistito ed io sono felice che il Milan abbia l'onore di schierare tra gli uomini migliori un uomo come lui. Io sono veramente felice di averlo mantenuto in rossonero perché Kakà non è soltanto un grande campione ma anche un grande uomo che ha rinunciato all'offerta del Manchester City dicendo che i soldi non sono tutto, privilegiando la sua volontà di stare al Milan, per l'amore per la sua maglia, per i suoi compagni. Lui si sente rossonero in mezzo all'affetto travolgente di tanti tifosi, preferendo restare la bandiera del Milan".
Quando a Gennaio avevo commentato che questa telenovela era una CAGATA PAZZESCA ( cosí l’ avrebbe definita anche Fantozzi!!!) , tutti mi risero dietro ...ero il solito interista invidioso .
Un tifoso bilanista commentava : “Come al solito i commenti più cattivi sono quelli degli interisti,gli stessi,peraltro,che fino a ieri erano intristiti perchè un simile campione poteva lasciare il campionato italiano(falsi). Le parole più gettonate oggi sono:pagliacciata,manfrina,sceneggiata e via di questo passo.....
E i piu´abboccaloni....scrivevano...
Ore 22.45.Berlusconi:"Kakà resta al Milan". Le parole tanto attese e sperate sollevano i tifosi milanisti e tutti quelli che si divertivano (e che continueranno a farlo) a vedere giocare nel nostro campionato questo immenso calciatore, ma soprattutto questo grande uomo. Se a spingere Kakà a rimanere non è stato il fatto di dover andare a giocare in una squadretta, ma l'amore per la maglia e per i tifosi (e di questo ne sono convinto)...giù il cappello. Abbiamo sentito mille volte dichiarazioni d'amore per la propria squadra poi, il più delle volte, smentite da comportamenti contrari di fronte a vagonate di soldi”...(APPUNTO...ahahahahaahahh!!! )
Grazie Kakà, se volevi dare un senso a quel gesto che fai quando segni, non potevi scegliere modo migliore per convincerci della sua sincerità. “
“Capisco l'amarezza di molti interisti e juventini convinti che Kakà sarebbe sicuramente andato via dal Milan avendo ricevuto un'offerta stratosferica. Loro infatti sono abituati ad avere in squadra dei mercenari: vedi Ibrahimovic e Cannavaro che appena la nave ha cominciato a fare acqua se la sono squagliata accettando i milioni di Moratti e del Real Madrid. Per fortuna non tutti sono così, vedi Del Piero e Buffon che hanno accettato la serie B e adesso Kakà che ha anteposto i sentimenti al denaro. Questo dovrebbe essere premiato come vero pallone
d'oro!
” ( Benvenuto KAKA nel gruppo dei mercenari !!! ahahahah )
Sará che questa tifosa si é suicidata ? “ da tifosa milanista sono contenta 2 volte : la prima perchè kakà resta al Milan, la seconda perchè in questo sporco mondo dove tutto gira per i soldi... kakà ha fatto prevalere il cuore !!!!!! Sarai per me sempre un grande uomo !!!!! Non m'interessa se il milan non farà più acquisti...è rimasto KAKA' !!! di nuova gente non abbiamo bisogno .... GRAZIE KAKA' ...(invidia di tutte le squadre del mondo!!!!)

"sono 2 anni che sento pareri e commenti di gente che dice che va al real,va al real,c'è solo il real...bah per me c'è anche il milan." ( tranquillo adesso non li sentirai piú !!! ahahaha )


Ma a distanza di poco tempo si é avverato quello che io sostenevo : la dirigenza rossonera non avendo voglia di spendere soldi nel mercato di riparazione di gennaio malgrado le evidenti lacune che mostrava la squadra, ha spostato tutte le attenzioni su Kaka facendo dimenticare ai propri tifosi tutti i restanti problemi, annunciando solo all’ ultimo minuto la decisione di Kaka e che a fine stagione lo avrebbe venduto !!!!
E adesso che succederá ? Chi sara´il colpevole ? Kaka il traditore o Berlusca l’uomo di affari ?...E sará che il sacrificio di Kaka era proprio necessario per rinforzare il Milan...?
A me tutto questo interessa ben poco...io speravo sinceramente che kaka rimanesse..anche perché era piú bello battere il Milan con Kaka che senza....
E poi....noi non siamo come i tifosi o i giocatori rubentini:
CANNAVARO : “ Spero che KAKA e IBRA vadano via cosí noi vinciamo lo scudetto ...!!!!
NOI ABBIAMO TUTT’ALTRA CLASSE ...per fortuna !!!


Domani é un altro giorno...e si Kaka !

lunedì 8 giugno 2009

MONDOINTER : "Il calcio: la passione, la mia forza"...GRACIAS HERNAN !


E' venuto il momento, sembrava dovesse venire già lo scorso anno , Hernan Jorge Crespo lascia l'FC Internazionale.
Questa volta, però, a differenza del 2002, il saluto è definitivo. La sua stagione, l'ultima, è stata di grande sofferenza, ha giocato poco, ma sempre con l'impegno massimo, realizzando due reti fondamentali in ottica tricolore, contro la Roma in casa (3-3), e contro il Chievo in trasferta (0-1 parziale).

Noi interisti sappiamo essere riconoscenti nei confronti di chi ha sempre onorato la maglia, per cui un grazie di cuore al giocatore, un grazie di cuore al professionista, un grazie di cuore all'uomo, un grazie di cuore per tutto quello che hai dato ai nostri colori e sopratutto un grazie per averci sempre difeso e di non aver mai sparlato contro la società o contro noi tifosi, il tuo comportamento é da imitare...
Grazie Campione


"Quello che è successo oggi ha dell'incredibile: vedere degli striscioni indirizzati a me scritti dal profondo del cuore come quelli che hanno esposto oggi i tifosi, è stato emozionante. Quella attuale è stata una stagione un pò particolare per me, ma può capitare, nel calcio tutto può succedere. È solo la forza dell'amore per il calcio che fa superare tutto. Al di là delle belle o brutte partite che ho disputato sono contento di essere riuscito a trasmettere la mia passione per questo sport e per questi colori. Oggi ero molto commosso, nelle mie vene c'è il sangue e vedere tanto affetto da parte della gente è straordinario".

domenica 7 giugno 2009

A RUOTA LIBERA...Rubentus, la Vecchia Signora senza macchia e senza vergogna




L'Inter è Campione d' Italia 2008/09, uno scudetto ottenuto dominando il campionato in lungo e in largo, ma a tenere banco è un argomento ben più scottante. Calciopoli è di nuovo tra noi! La Procura di Napoli ha riaperto la ferita che nel 2006 regalò alla Rubentus la retrocessione in Serie B .


Avevamo "quasi dimenticato" le intercettazioni, le incredibili chiacchierate tra Lucky Luciano e gli altri attori principali del "sistema". Adesso però tutto è di nuovo di attualità. Ci sono altre partite sotto accusa, altri arbitri (in realtà sempre gli stessi), ma sempre lui: Lucianio Moggi !
Probabilmente non succederá nulla....come non é successo nulla nel 1980 ( ma allora c' era la Famiglia Agnelli , scusate se é poco ! ) e come non é successo nulla per il caso doping !


VERGOGNA! Spiace sapere che molti allocchi (gobbi!) hanno sempre creduto e credono tutt’ ora di tifare una grande squadra, spiace sapere che lo scandalo doping non è servito per riportare la legalità fra le scelte della dirigenza bianconera, ma spiace ancor di più che siano riusciti rendere il calcio così poco credibile al punto da leggere: “Se questo è ancora calcio…” Chissà se l’Italia pallonara avrà la forza di chiedere che quei trofei, ormai validi solo per loro, siano consegnati ai legittimi proprietari, ma anche se così non sarà, in cuor loro sanno già che non li hanno vinti sul campo, … Spero che questi signori, piccoli, piccoli, trovino del tempo per vergognarsi, e spero che venga impedito loro una volta per tutte di continuare ad impestare con i loro tentacoli uno degli sport più belli del mondo: il calcio!


É bello vedere lo stile rubentus soprattutto dei tifosi !


Leggendo i loro divertentissimi blog....i rubentini...invece di additare le colpe a Moggi e per giustificarsi dei loro continui insuccessi , lanciano accuse contro Moratti e Tronchetti e Montezemolo come unici responsabili del complotto del secolo !


"Tutto stà nel sapere quando finisce l'accordo elcani-moratto-monnezzemolo-tronchetto...perchè finchè c'è quello non ci sarà niene da fare."dice un tifoso infuriato con la sua dirigenza che definisce INTETRISTE ! ..." ibra o non ibra, tanto ci saranno i collina boys a mettere le cose a posto, lo abbiamo visto lo scorso, e questo campionato."salienta un altro tifoso !


Leggendo i loro blog...si vede come continuano a rosicare anche per la cessione di IBRA a distanza di tre anni !




SI legge. " sperando di non perdere Treseguet e soprattutto di vedere rimarginata una ferita aperta col trasferimento di ibra in Spagna", e "ibra tre anni fa è stato regalo a 23 mln di €, se sarà venduto, l'inter lo farà per non meno di 60.Grazie dirigenza di interisti...

Giá loro ce lo hanno venduto per 23 milioni....e come gli brucia !!!!

E ancora ..."Ibra si conferma un grande dentro e fuori dal campo: ha capito che continuando ad accompagnarsi a Dentemarcio ( Moratti ! ), Oriali, Branca e compagnia danzante, la Champions e il Pallone d' Oro non li vedrà mai nella vita"( nella Rubentus ha vinto questi titoli ?Non credo....o sara´che mi sono scappati ??? ) ..."Vuoi dare un consiglio al denti marci?... Non rosicate troppo di fronte ai fiumi di milioni di euro che piovono dinanzi a Kakà. Vendete Ibra per cifre a lui consone. Non vorrei che il Barça ci ripensi e lo zingaro con le palle girate dovesse rettificare la definizione dei 3 scudetti neroblù.



E intanto la dirigenza che fa : ripudia i "colpevoli", ma si tiene in bacheca i trofei che i "colpevoli" in un modo o nell'altro hanno conquistato. Così è troppo facile cara Vecchia Signora !Questo significa non avere nessun vergogna. Questo vuol dire non essere più una Signora. Neanche lontanamente.


E adesso mi raccomado...sperate che le notizie provenienti dalla Spagna siano buone....

L' unica maniera per continuare a sognare....fino a fine Agosto !!!

V E R G O G N A !!!!


giovedì 4 giugno 2009

INTERNEWS : Mourinho " Altri 3 Acquisti !!! "


Sono arrivati Thiago Motta e Diego Milito ma servono altri acquisti per fare grande l'Inter. Ne è convinto José Mourinho che questa mattina si è incontrato con il presidente dell'Inter Massimo Moratti per fare il punto sul mercato.Al termine del colloquio l'allenatore dell'Inter ha spiegato che "l'importante è che abbiamo chiuso per Motta e Milito. Per migliorare la nostra struttura manca ancora un centravanti. Quando avremo questa struttura completa saremo più forti".Carvalho si è offerto pubblicamente all'Inter, Mourinho però preferisce non entrare nel merito della questione: "Di queste cose non parlo. Milito, Motta e un altro" E alla richiesta di un chiarimento sul terzo giocatore non specificato, Mourinho aggiunge che serve "un difensore centrale bravo. Carvalho? Vediamo..".Oriali e Branca però stanno lavorando anche per comprare un altro attaccante (Arnautovic) ed un centrocampista. L'agente del brasiliano Felipe Melo, in forza alla Fiorentina, ha ammesso la trattativa: "Il contatto con l'Inter c'é stato, noi abbiamo invitato il direttore sportivo dei nerazzurri, Marco Branca, a fare una proposta alla Fiorentina, così da raggiungere un accordo con loro. Branca si è comportato finora con la massima correttezza e ci aspettiamo che adesso rispetti la parola data presentando un'offerta al club viola".In sostanza l'agente di Melo ha chiesto un'accelerazione alla trattativa da parte della dirigenza nerazzurra, che sembra aver perso le speranze per D'Agostino. Ma bisognerà lavorare molto anche in uscita, perché entro il 10 luglio, quando, l'Inter si ritroverà ad Appiano Gentile per la ripresa prima di partire per il raduno a Los Angeles, Mourinho pretende che l'organico sia definito e sfoltito.In attesa ovviamente di capire cosa succederà con Ibrahimovic, vero tormentone nerazzurro che andrà avanti ancora per chissà quanto tempo. C'é sempre molta attenzione sulla situazione di Cassano. Ieri sera Oriali ha cenato con l'ex tecnico della Sampdoria Mazzarri. Sembra che l'uomo mercato dell'Inter abbia chiesto notizie su Cassano e sui suoi comportamenti.L'agente del talento barese, al sito 24oredisport, non esclude l'ipotesi di un clamoroso passaggio all'Inter: "Sarebbe da ipocriti escludere una cosa del genere. Se dovessero arrivare delle proposte importanti - non dimentichiamoci che Antonio ha giocato nel Real Madrid, non solo nella Roma, quindi i palcoscenici internazionali li conosce molto bene - verrebbero valutate. Comunque, la voglia di continuare questa avventura a Genova da parte del mio assistito c'é".

MONDOINTER : Ibra o non Ibra ...Ibra o non Ibra ....?


Un vero peccato che non si possa godere fino in fondo di questo quarto scudetto consecutivo, a causa delle roventi polemiche intorno alla posizione di Ibrahimovic. Lo svedese, in Italia e in Svezia, continua a ribadire un concetto lampante, anche se mai espresso apertamente: il suo futuro non è più all’Inter, ma altrove, dove le possibilità di vincere la Champions aumenterebbero. L’ipotesi che la sua sia solo una strategia mourinhana (indotta da Raiola) per farsi ritoccare l’ingaggio perde quota per il semplice fatto che lui e il suo staff farebbero una pessima figura se la realtà fosse questa, alla luce delle continue smentite. Tra l’altro, difficilmente Ibra otterrebbe il ritocco perché Moratti, a ragione, è stufo di certi atteggiamenti e non accetterebbe di alzargli uno stipendia che è già il più remunerativo al cospetto di tutto il sistema calcistico dei dipendenti. Cosa vuole ancora un giocatore che di certo non è il migliore al mondo, ma guadagna come se lo fosse? Chi potrebbe dar torto al presidente interista? Anche oggi che si parla di un trasferimento di Kakà a cifre favolose non si arriva di certo a quei 12 milioni di euro percepiti ogni anno da Ibrahimovic. E, pur facendo male ammetterlo, Kakà è un ex Pallone d’Oro e in Europa ha vinto. Impresa che al genio di Malmoe non è riuscita. Bisogna anche essere coscienziosi in certe circostanze: se esiste anche lontanamente un sistema meritocratico nel mondo del calcio, non è giusto che chi ha fatto meno guadagni di più di chi ha portato a casa risultati importanti per la sua società. Ibra è stato decisivo per le sorti nerazzurre negli ultimi tre anni, almeno in Italia. E il suo stipendio lo gratifica a sufficienza. L’altra ipotesi, quella a cui vorrei credere, è la necessità di provare nuove sensazioni, nuovi stimoli altrove. Ibra è stato all’Inter tre anni, ha contribuito ai successi di un club che negli anni passati zoppicava non poco. Il suo è stato un apporto sempre più sostanzioso, anche dal punto di vista dei numeri. E nessuno può negare che in campo sappia tradurre il concetto di calcio nel modo più entusiasmante. Ibra è un artista, un giocatore al di sopra degli altri e ne è consapevole. Fa parte del suo carattere, ma probabilmente è proprio quel carattere narcisista ad alimentare il suo genio sul terreno di gioco. Noi tifosi nerazzurri abbiamo forse goduto il meglio del suo repertorio, così com’è capitato nel 1998 quando arrivò Ronaldo, così com’è successo durante gli anni interisti di Christian Vieri, anche lui eroe scorbutico e antipatico, ma tremendamente efficace. Ronaldo e Vieri sono andati via, entrambi in modo traumatico. Ma l’Inter ha proseguito pr la sua strada anche senza di loro, che dopo l’addio qualche rimpianto l’hanno di certo avuto. Se Ibrahimovic deciderà di andarsene, pace. È un suo diritto scegliere il meglio per sé dal punto di vista professionale. Se il progetto di Mourinho non lo stimola più, è giusto che cambi aria. Se pensa di non poter vincere in Europa con l’Inter, vada pure in Spagna dove la coppa dalle grandi orecchie l’hanno appena sollevata. Nessuno può pretendere che uno zingaro del calcio si affezioni a una maglia, lui ha sempre giocato per sé stesso e ad Amsterdam e Torino lo sanno bene. Una stretta di mano per quanto fatto finora, e i migliori auguri per il futuro. Il rapporto tra lo svedese e la Beneamata deve terminare così. Al suo posto arriverà un altro campione, e noi tifosi ce ne innamoreremo. Magari non proveremo sentimenti di odio-amore come quelli nei confronti di Zlatan (unico e inimitabile), ma ci emozioneremo comunque. Perché, come disse saggiamente Roberto Mancini qualche settimana dopo il suo esonero, i tifosi non devono amare giocatori o allenatori, devono amare la maglia. Perché la gente passa, l’Inter resta.


...Intanto Moratti é a Barcellona per trattare la cessione di Ibrahimovic...
...Vedremo...

E SE ANDASSE VIA PER DAVVERO...L'INTER SAREBBE SEMPRE COSÌ FORTE ?

mercoledì 3 giugno 2009

MONDOINTER : Dedicato a : JAVIER ZANETTI , UNO di NOI !


Non c' é bisogno di molte parole per descrivere Javier Zanetti : un capitano mite, un uomo che onora la fascia che fu di Giacinto Facchetti, in campo e fuori dal campo, figlio di un muratore e muratore anche lui con il padre, da ragazzo.
Racconta sua moglie Paula che il giorno delle nozze si è allenato prima e dopo la cerimonia DELL'INTER NON SI FA A MENO, dirá lui !
È una forza inesauribile in campo, corre e recupera e riparte nell'Inter dalla stagione 1995/96, un esempio, non è un capitano che urla, è un capitano che corre e lavora.
Il suo impegno fuori dal calcio si concretizza attraverso la sua (e di sua moglie) Fundaciòn Pupi che assiste i bambini emarginati delle periferie argentine.
Ogni gagliardetto, ogni maglia degli avversari che incontra e dei suoi compagni di squadra, è requisita da Javier per la causa della fondazione, per le aste benefiche, per i bambini della sua terra che non hanno avuto la sua fortuna.

Che dire un grande uomo prima di tutto e un grande giocatore !

"L'Inter è casa mia e sento questo club come una famiglia. Ricordo ancora il mio primo giorno all'Inter: sono arrivato con un sacchetto di plastica con dentro le mie scarpe da calcio, ho attraversato la folla di tifosi che si chiedevano chi fossi, è da qui che è iniziata questa storia.Per uno straniero non è facile arrivare da un altro paese e ricevere subito l'affetto che ho ricevuto io e questo non lo dimenticherò mai. Per questo ho sempre detto che sarebbe stato difficile andare via dall'Inter anche se ho avuto delle possibilità per farlo, ho sempre pensato di voler rimanere perchè qui mi sentivo a casa e perchè con questa maglia volevo vincere. Il primo giorno che sono sceso in campo a San Siro, uno stadio nel quale sognavo di giocare, ho sentito subito tanti tifosi che cantavano il mio cognome, è stato molto bello...".

martedì 2 giugno 2009

MONDOINTER : Obrigado Luis , até sempre !

GRAZIE LUIS FIGO


Dopo quattro intensi anni in nerazzurro, 140 presenze e 11 gol e una carriera da leader oltre che nel calcio italiano anche in quello spagnolo e portoghese, Luis Figo saluta il calcio giocato. L'Inter e i suoi tifosi possono solo dirgli grazie, per il suo contributo dato in questi anni dentro e fuori dal campo e per esser stato un esempio tanto da calciatore quanto come uomo.


Grazie per aver vestito anche la nostra maglia .Grazie di cuore !

Cari Amici dell’Inter,
domani, 31 maggio 2009, sarà la mia ultima domenica da calciatore. Insieme con gli amici dello Sporting Lisbona, del Barcellona, del Real Madrid e della nazionale portoghese voglio ringraziare tutti voi, tifosi nerazzurri, che mi avete dimostrato affetto sin dal primo giorno a Milano.
Mi fa molto piacere che l’ultima domenica da calciatore sia, per me e per tutti noi dell’Inter, una domenica di festa per il successo del quarto scudetto consecutivo.
Vincere è sempre stato l’unico vero obiettivo della mia carriera. Vincere tutto quello che potevo vincere, dalle partitelle in allenamento ai campionati, dalle coppe ai trofei personali. E per arrivare a vincere ho conosciuto una sola strada, quella del sacrificio e del lavoro. Me lo hanno insegnato quando ero ragazzino allo Sporting e tutto quello che ho ottenuto non è mai arrivato per caso, ma dopo tanti sacrifici.
Per questo motivo, oggi, voglio anche chiedere scusa se in qualche partita o in qualche periodo, per colpa di un infortunio o di altro, non sono riuscito a dare il massimo. Il primo a essere dispiaciuto ero io, perché non riuscivo a dare a tutti voi quello per il quale avevo lavorato.
Quando sono arrivato a Milano, l’Inter era una squadra che stava imparando a vincere. Di strada ne abbiamo fatta tanta insieme e per questo voglio ringraziare il presidente Moratti, gli allenatori, tutti i compagni, tutte le persone del club che ho conosciuto e con le quali ho lavorato. Se sono stato bene a Milano il merito è loro.
Il calcio mi ha dato tanto, ma soprattutto mi ha regalato la possibilità di conoscere persone meravigliose, amici che resteranno per sempre, e in questo gruppo il presidente Moratti e chi ho conosciuto qui, nell’ambiente nerazzurro, avranno un posto speciale. Come tutti voi, cari tifosi.
Non avere mai avuto un problema con un solo mio compagno di squadra è il trofeo più bello della mia carriera.
A tutti gli interisti, un abbraccio sincero e la convinzione che l’Inter continuerà a lavorare per vincere sempre di più.
Con affetto,
Luis Figo

PALLONATA in FACCIA : Zeru stile, zeru competenza







Cosi...scrivono in un noto blog di gobbi...diretto da un romano ( e questo giá la dice lunga !!! )

Intanto l'Inter, che ha festeggiato la 50a partita consecutiva senza un rigore contro, trema:
se Moratti non si umilierà come già fatto con Mourinho, Ibrahimovic andrà via.
Senza Ibra, l'Inter tornerebbe l'armata brancaleone che per quindici anni e più, ha fatto sorridere l'Italia intera.
Ecco, il miglior acquisto della Juventus nella prossima stagione per cercare di colmare il gap con la capolista, sarebbe proprio la cessione all'estero di Ibrahimovic....

Alla fine anche senza volerlo dimostrano tutto il loro stile Juve....
Il miglior loro acquisto sara´la vendita di Ibrahimovic....

Nei prossimi giorni sapremo !

lunedì 1 giugno 2009

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